Nell'intero percorso della vita, poche cose sono importanti come un buon compagno di viaggio: per progettare insieme l'itinerario, per sostenersi nei momenti difficili, per condividere la gioia delle nuove scoperte. È quello che viene proposto in questo volume da Claudio Stercal (sacerdote della diocesi di Milano e docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano): cinquantadue pensieri per camminare insieme presentando e condividendo buoni compagni di viaggio. Una nuova raccolta dall'autore di "Frammenti di spiritualità" (2017), "A pensarci bene..." (2018) e "L'intelligenza dello spirito" (2019), pubblicati da Centro Ambrosiano.
Gli studi sul libro di Samuele si muovono su quattro fronti: la storia della formazione del testo, le informazioni storiche sull'origine della monarchia in Israele, le caratteristiche letterarie della narrazione, il suo influsso sulla storia della cultura occidentale. Il presente commentario affronta tutti questi aspetti alla luce della produzione scientifica più recente. La traduzione è aderente al testo masoretico ed è accompagnata dalle varianti testuali delle versioni antiche. L'approccio intratestuale e intertestuale porta progressivamente alla luce una pedagogia divina che fa sperimentare al popolo il fallimento di qualsiasi autorità politica che stia al posto di Dio. L'analisi delle complesse vicende dei protagonisti guida il lettore a rileggere le proprie esperienze umane e a formulare un giudizio.
Oltre 2700 anni di storia raccontati attraverso 501 domande e risposte che vi sveleranno segreti, aneddoti e curiosità sulla storia di Roma. Lasciatevi condurre per mano, fatevi accompagnare attraverso i secoli ripercorrendo i momenti più e meno noti. Incontrerete imperatori, re, papi, ma anche gente comune e personaggi di strada. Percorrerete strade, vicoli e piazze, scenderete nelle viscere della terra, salirete sui tetti, sarete condotti all'interno di palazzi, musei e chiese. Così rivivrete i momenti che hanno fatto grande Roma, e quelli che l'hanno condotta attraverso i periodi bui della storia. Scoverete misteri irrisolti ed enigmi ancora da risolvere. Come la torcia dell'esploratore illumina la via, questo libro farà luce tra i millenni. Dalle origini di Roma, passerete attraverso i fasti dell'impero, capirete le contraddizioni del Medioevo e quelle della Roma dei papi, vi appassionerete allo splendore del Rinascimento e al fervore patriottico del Risorgimento, e scoprirete la città delle guerre mondiali. Vagabonderete tra millenni, rivivrete gli eventi che hanno fatto e continuano a fare la storia della città.
Dal libro di Giosuè al libro dei re dei Re la storia delle tribù di Israele segue un percorso lineare: si occupa una terra e poi si edifica uno Stato. Ma qual è la forma ideale del popolo di Dio? Può calarsi in una forma mondana? I libri storici dell'Antico Testamento mostrano una dimensione poco edificante dei capi del popolo e sollevano molte domande di attualità. La Bibbia ha fornito un repertorio di miti e di formule per la storia politica dell'Occidente, ma forse essi sono stati usati in senso opposto a quello del messaggio teologico biblico.
Maestro assoluto della pittura, Raffaello contribuì con il suo talento a dar corpo alla visione universale della Chiesa Romana dei pontefici Giulio II e Leone X all'inizio del Cinquecento, esercitando un'influenza duratura sul linguaggio artistico di generazioni di pittori e scultori. Nonostante la fama dell'artista, poco si conosce della sua vita privata, pochi i documenti noti, pochissime le biografie disponibili al grande pubblico. Con il suo Raffaello. La rivoluzione dell'antico, Claudia La Malfa colma questo vuoto: grazie allo studio aggiornato di documenti inediti e fonti mai considerate, restituisce una narrazione delle diverse stagioni del grande pittore. Al centro vi è naturalmente l'arte di Raffaello, la sua relazione con una classicità studiata a fondo e reinterpretata in maniera unica. Il genio di Raffaello è la rivoluzione dell'antico, la rilettura dei modelli della classicità e il loro adattamento al linguaggio della sua epoca. L'analisi dettagliata dei dipinti e delle opere di Raffaello si intreccia alle diverse stagioni della sua vita: dal periodo umbro al trasferimento a Siena, dall'incontro a Firenze con Michelangelo e Leonardo all'approdo a Roma, acme della sua carriera, fino alla prematura morte il 6 aprile 1520, all'età di 37 anni. Claudia La Malfa mette in luce studi, amicizie, relazioni e collaborazioni di un maestro che conobbe quasi subito la fama, ma fece di questa notorietà uno strumento per la ricerca di un linguaggio nuovo che avrebbe segnato una delle più importanti rivoluzioni nella storia dell'arte.
Ascolto, silenzio, parola: la preghiera è una relazione, e una vita in cui questa relazione non trova spazio non impiega molto tempo a diventare disumana. Come avere uno stile di vita che ci aiuti a trovare Dio? Chi aspira oggi a riscoprire la preghiera come dimensione essenziale della propria esistenza incontra spesso molte difficoltà che lo scoraggiano. Queste pagine, con semplicità e chiarezza, ci accompagnano alla scoperta delle circostanze, di un metodo e di uno stile che meglio si adattano a una nostra preghiera personale, fondamento per ogni altra preghiera. Perché le vie di accesso alla preghiera sono molteplici e differenti, segnate tutte dal desiderio di giungere alla meta dell'incontro con colui che cerchiamo.
«Perché lo facciamo? Per rispettare la necessità della Storia, che non ha bisogno soltanto di accadimenti straordinari ma vive della vita segreta delle persone, del riflesso che i grandi fatti hanno su quanti ne sono stati vittime ed eroi insieme». Forti di questa convinzione, Claudio e Stefano, cugini romani, rievocano ciò che hanno conosciuto solo attraverso il racconto di nonni e genitori: quanto avvenne in Italia dai primi decreti antiebraici del 1938 alla Liberazione. Per ritrovare le proprie origini, scelgono di avviare una fitta corrispondenza in cui rivivono quegli anni tra memoria collettiva e ricordi familiari, note personali e preziosi documenti, in particolare il diario tenuto in quei terribili mesi da Maurizio Bondì, padre di Claudio, le cui parole interrogano, decifrano, citano. Sorprendentemente, ciò che ne ricavano non è affatto il plumbeo resoconto di un precipitare nell'abisso né uno sconfortato chiosare su un tragico destino, ma l'esatto opposto: una vitalità che le pagine stentano a contenere, una quotidianità gioiosa fatta di oggetti, stoffe, arredi, ricettari, di relazioni, scorci e paesaggi che appartengono a un'Italia ormai scomparsa. Tra ricostruzione storica e riflessione sul significato della memoria, gli autori restituiscono intatti la tenacia e l'entusiasmo di quei ragazzi che trasformarono la debolezza in forza e non permisero che fossero l'angoscia o il risentimento a dettare l'agenda emotiva dei loro anni a venire. Un flusso di coscienza che non si interrompe, ma si lega alle riflessioni che Alessandro Piperno, figlio di Stefano, ha voluto consegnare a un lungo testo conclusivo, nella consapevolezza che «non c'è nulla di più ebraico di un commento al commento: lo sfrenato dialogo intergenerazionale in cui la memoria si mescola all'eloquenza, l'eloquenza al sentimento, il sentimento alla storia». Postfazione di Alessandro Piperno.
L'insieme di norme che sovrintendono al governo dell'informatica (vale a dire i principi e le regole che l'ordinamento dedica alla disciplina dei fenomeni informatici e telematici) ha conosciuto uno sviluppo accelerato, di pari passo con il rapido imporsi della Società dell'informazione e con la sua incessante evoluzione. Il diritto dell'informatica costituisce così oggi un corpus normativo di rilevante entità e complessità, che va assumendo via via sempre più importanza. In questo dinamico contesto, il presente volume introduce ai principali temi del diritto dell'informatica, quali il governo di Internet, il documento informatico e le firme elettroniche, il contratto telematico e il commercio elettronico, la tutela della privacy e la disciplina delle misure di sicurezza, il diritto d'autore nella società dell'informazione e la protezione giuridica dei cc.dd. beni informatici. Il volume propone un'agile e aggiornata disamina degli argomenti trattati ed è corredato da riferimenti bibliografici su ciascun tema, oltre che da un indice analitico.
La parola "gnosi" sembra oggi evocare universi lontani, sconosciuti, se non impraticabili. Sembra rimandare a un patrimonio un po' polveroso, lontano dalla vita quotidiana del XXI secolo. E invece le cose non stanno proprio così. Oggi, più che mai, le antiche dottrine gnostiche rappresentano una risposta "forte" al travaglio della modernità, alla solitudine di un'umanità immersa nelle tenebre dell'ignoranza, al venir meno delle tradizionali dottrine religiose, al tramonto delle ideologie, all'eclisse del simbolico: la linfa della vita del profondo. I saggi qui raccolti testimoniano come molte tematiche gnostiche abbiano lasciato una traccia indelebile in persone, accadimenti, pensieri e istituzioni. Si tratta, anche, di una risposta indiretta alla "banalità" del male, presente nel mondo e nelle società, cui le antiche dottrine gnostiche hanno tentato e tentano ancora di porre rimedio.
Questo libro, aggiornato a gennaio 2020, con le biografie di tutti e 266 i romani pontefici da san Pietro fino a papa Francesco, rappresenta, come in un lungo racconto, lo sviluppo di quel "potere" emblematico che è il papato nel suo doppio volto, spirituale e temporale. Al "vicario di Cristo" si guarda in queste pagine con occhio attento anche all'aspetto umano, astenendosi da indebite valutazioni teologiche e ridimensionando il mito del personaggio. Ora si evidenzia l'aspetto storico e il legame con gli avvenimenti politici del tempo; ora prevale la curiosità, l'aneddoto, l'aspetto folcloristico; ora l'immagine di un papa rivive intrecciata a quella di uno o più antipapi ovvero di un imperatore, e ancora, un concilio o un conclave possono aiutare a capire il vero volto di un pontefice. L'insieme di tutti questi profili permette di cogliere le infinite sfaccettature di una sovranità nei suoi contrastanti momenti di "santità" e "diavoleria" E ci consente di ripercorrere in vario modo duemila anni di storia, fino agli ultimi avvenimenti del papato.
Riproporre oggi il problema dell'attualità del gesto fenomenologico, o, per riprendere la domanda di Croce a proposito di Hegel, di "ciò che è vivo e di ciò che è morto" nella fenomenologia, presuppone di collocare quest'ultima nel contesto della filosofia nel suo complesso, e quindi di confrontarla con altre correnti e altri metodi. Questo è il progetto del libro di Claude Romano, unico nel suo genere. La tesi è che la fenomenologia non può essere compresa solo come un ritorno all'esperienza, o una filosofia descrittiva; ciò che è in gioco in essa è la questione dei rapporti tra linguaggio ed esperienza, la messa in luce di strutture prelinguistiche immanenti all'esperienza stessa e di significati "muti" che la attraversano. In poche parole, la riproposizione del problema della ragione. La fenomenologia ha infatti opposto a una razionalità striminzita (quella della logica e della matematica) quel che Husserl chiamava una razionalità "di gran cuore", capace di accogliere in sé il suo altro, cioè la sensibilità. Quello che la fenomenologia ha elaborato prevalentemente è una nuova immagine della ragione. In questo lavoro di ridefinizione della fenomenologia e dei suoi compiti, tramite un dialogo sostenuto tra filosofia analitica e continentale, Romano ci propone una traversata dell'intero pensiero contemporaneo.
Questo lavoro di ricerca prende avvio da una constatazione e da una curiosità. Partiamo dalla constatazione. Studiando la produzione cinematografica realizzata dal nazionalsocialismo tra il 1933 e il 1945, il confronto - estetico produttivo, comunicativo e ideologico - con un film si rivela imprescindibile: Süss, l'ebreo (Jud Süss, 1940) di Veit Harlan. Lo è per l'evidente qualità formale dell'opera, ma, soprattutto, per l'altrettanto evidente, quanto radicale, carica antisemita. Ed essendo l'antisemitismo uno snodo imprescindibile dell'ideologia nazionalsocialista, studiare Süss, l'ebreo significa, in fondo, studiare il totalitarismo hitleriano attraverso il punto di vista di un'«opera mondo» (un film di finzione), universo visivo di significati che racchiude l'essenza di un'epoca: la lotta tra l'elemento ariano minacciato dal suo nemico storico, l'ebreo. Quando oggi vediamo Süss, l'ebreo in realtà ci troviamo davanti a due differenti rappresentazioni del passato: la storia settecentesca di Süss, manipolata nella finzione cinematografica; e la storia del 1939-1941, quando la risoluzione della «questione ebraica» imboccò la strada che condusse alla «soluzione finale», prima con l'invasione della Polonia e poi con l'invasione dell'Unione Sovietica. L'interpretazione di Süss, l'ebreo è sin troppo semplice: i tedeschi hanno un solo modo per liberarsi dell'eterna minaccia ebraica. Il finale del film è la risposta. Per quanto riguarda invece la curiosità, è racchiusa in una domanda: cosa ne scrissero i critici italiani quando il film fu presentato in anteprima a Venezia nel settembre 1940 e uscì nel circuito nazionale nell'ottobre del 1941?