Le "Lezioni giapponesi", tenute da Lévi-Strauss nel 1986, sono dedicate all'antropologia di fronte ai problemi del mondo moderno. Il testo, inedito nell'originale francese, conosce la sua prima edizione in lingua occidentale. Dalla lettura di queste pagine emerge un Lévi-Strauss in presa diretta con alcuni dei problemi fondamentali del nostro tempo, esaminati con lo spirito dell'antropologo che sa di essere un uomo di cultura di formazione occidentale a confronto con la cultura e la storia di un Oriente geograficamente e spiritualmente estremo, come quello nipponico. Il libro dispiega sinteticamente la portata complessiva degli esiti principali delle ricerche condotte da Lévi-Strauss: esiti che qui incontrano la prova dell'attualità, oltre che - come nella migliore tradizione antropologica - la prova dell'alterità radicale di usi, pratiche, credenze, lo sguardo da lontano trovando di che spaziare da un meridiano culturale all'altro: dall'Occidente all'Asia orientale. Prefazione di Salvatore Abbruzzese.
La Custodia di Terra Santa e la Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia (Studium Biblicum Franciscanum) di Gerusalemme vogliono ricordare con l'omaggio di questa pubblicazione padre Michele Piccirillo. La sua scomparsa nel 2008 ha portato ancora più alla luce lo spessore umano e la rilevanza del suo lavoro scientifico. Questo volume intende onorare la sua figura, fornendo al contempo una preziosa e completa guida per conoscere e apprezzare il suo lavoro.
A una nota biografica, segue una nutrita bibliografia. Diversamente da quelle finora pubblicate, nelle quali sono registrati solo i libri o soltanto i contributi scientifici in ordine cronologico, qui si è preferito elencare tutta la produzione di M. Piccirillo secondo una classificazione tematica. Tale classificazione ha il vantaggio di far risaltare immediatamente la diversità e la vastità degli argomenti di cui egli si è interessato, nonché di mostrare come vi sia una corrispondenza, o almeno un richiamo, tra i temi di cui egli ha scritto e gli scavi archeologici, le ricerche e i progetti che ha condotto nell'arco di oltre trent'anni. Il volume include anche una sezione dedicata alle testimonianze fatte pervenire da amici e collaboratori di frate Piccirillo.
Lei è un’elasti-mamma, sempre più elastica, che continua a correre tra la redazione di un giornale economico e la casa a Felicity Place, barcamenandosi tra i bambini, il marito part-time, il lavoro a tempo pieno e il senso di colpa. Lui è Mister Wonder e continua a volare a Londra ogni settimana a studiare modelli matematici per l’abbattimento del sistema capitalistico, da buon economista marxista qual è. I loro hobbit sono cresciuti: quello grande, gaudente e seduttore, capelli come un casco di banane, occhi blu, una passione per Il Signore degli Anelli e le donne, in quest’ordine; e quello piccolo, torvo e diffidente, occhi tondi e neri come tunnel che chiude soltanto per ballare da solo, davanti allo specchio.
Sono l’elasti-famiglia più amata dai lettori e questo è il diario delle loro nuove «avventure»: una lunga trasferta americana, tra centri commerciali, asili ispirati al modello emiliano e follie varie; le corse in bicicletta dall’asilo all’ufficio e il sogno proibito del part-time; le partenze all’alba di Mister Wonder e le notti faticose; le fidanzate dell’hobbit grande e gli amici immaginari di quello piccolo; le gite pugliesi e le vacanze sudtirolesi… E la lunga, meditata, dubbiosa, gioiosa, felice strada che ha portato nell’elasti-casa… un terzo hobbit.
« D'accordo, non è un trattato di alta gastronomia. Ma se volete mangiare la pasta alla Norma come la fa Ignazio La Russa, la pasta aglio, olio e peperoncino alla maniera di Renato Brunetta, o i tortelli di zucca secondo lo stile di Travaglio, non potete fare a meno di questo libretto.
Qualcuno potrebbe dire: «Che c’entra Marco Travaglio? Mica è un politico».
L’abbiamo invitato perché è l’uomo che sta cuocendo a fuoco lento la politica della seconda Repubblica.
Si potrebbe anche dire: «Braccia rubate alla gastronomia». Noi ci limitiamo a consegnare alla storia un documento inquietante ma di straordinaria rilevanza sociologica».
Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro
Durante l’estate del 2009, Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro – ribattezzati da Francesco Cossiga (alias DjK) Carciofo e Cipolla – vanno in onda su Radio2 con Un giorno da pecora, «un talk show senza livrea, non paludato, dal ritmo incessante, senza regole, senza riverenza, senza timore», che ospita uomini politici, capitani di industria, star televisive e insospettabili e stravaganti opinionisti. Per mettere fine alla “crisi di fame” del Paese pensano bene di utilizzare come sigla finale del programma una ricetta. Una ricetta vera, proposta da cinquanta politici italiani, che tutte le sere intorno alle 19.30 danno il loro consiglio culinario agli ascoltatori parlando dei loro piatti preferiti.
Claudio Sabelli Fioretti è stato direttore di «Abc», «PM», «Sette», «Cuore», «Gente viaggi», redattore capo di «Panorama», inviato dell’«Europeo» e del «Secolo XIX», caposervizio di «Repubblica» e di «Tempo illustrato». Dopo aver scritto centinaia di interviste per il Magazine del «Corriere della Sera», attualmente scrive per «La Stampa». Per Aliberti editore ha pubblicato “La mia vita è come un blog” (2007), “Dimmi Dammi Fammi” (2009) e i libri intervista Grillini (2007), Cossiga (2007), Bondi (2008), Travaglio (2008 e 2009), “Mogol” con Giorgio Lauro (2008), Mussolini (2009). Insieme a Giorgio Lauro ha firmato, per Chiarelettere, “A piedi”. Ha scritto anche “Spadolini, il potere della volontà” (Sperling&Kupfer), “C’era una volta la provincia” (Sperling&Kupfer), “Gigliola Guerinoni” (Mani), “Voltagabbana” (Marsilio).
Giorgio Lauro ha cominciato a Radio Popolare (Bar Sport) e poi si è affermato come conduttore radiofonico a Radio 2 (prima a Caterpillar e poi a Catersport). Per due stagioni ha condotto con Flavia Cercato “La tv che balla”. Ha scritto “I’m back”, biografia di Michael Jordan, “Pebbacco o devi morire”, insieme a Sergio Ferrentino e Marco Ardemagni (Comix), e “A piedi”, insieme a Claudio Sabelli Fioretti (Chiarelettere). Per Aliberti ha pubblicato “Mogol” con Claudio Sabelli Fioretti.
Alice Gioia ha diretto «Inchiostro», il giornale degli studenti dell’Università di Pavia. I suoi racconti sono stati premiati ai concorsi letterari, tra gli altri, “Subway Letteratura”, “Lingua Madre” (Fiera del libro di Torino) e “Giancarlo Siani: una storia ancora da raccontare” (Festival internazionale del giornalismo di Perugia). Attualmente lavora con Sabelli Fioretti e Lauro a Un giorno da pecora.
Diego Giuliani, giornalista, ha abbandonato Un giorno da pecora recentemente per trasferirsi a Lione dove lavora per Euronews. La sua passione è il cinema ed è coautore, insieme a Sabrina Ramacci, del volume “Hollywood criminale” (Newton & Compton).
Más de 20 000 palabras acompañadas de ilustraciones de gran calidad. El Mini Visual es la versión abreviada del Diccionario Visual Larousse, traducido a 25 lenguas y presente en 100 países. El Mini Visual español/ingles presenta más de 20 000 palabras en cada lengua y 3 600 ilustraciones. Las ilustraciones están organizadas según 17 temas (desde la astronomía a los deportes pasando por la ropa, los animales, el arte y la arquitectura). Contiene un índice alfabético en cada lengua, que permite localizar rápidamente cualquier palabra contenida en el diccionario y su ilustración respectiva. Para estudiantes de inglés de cualquier nivel y traductores.
Il presente volume ripercorre la vita di Santa Teresa di Lisieux, focalizzandosi sul suo improvviso e sorprendente percorso di maturazione che ha convinto la Chiesa a proclamarla Dottore e Santa. Con quest'opera l'autore, Mons. Celli (attualmente Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali) ci guida attraverso la scoperta della vocazione missionaria della suora carmelitana francese di fine Ottocento, affinchè non sfuggano al lettore delle vere e proprie perle di spiritulità. Così facendo questo libro non solo favorisce una conoscenza più dettagliata di Santa Teresa, ma segna anche un percorso spirituale nel rapporto di ciascuno di noi con Dio.
Il pensiero iconologico attraversa tutto il XX secolo, trovando in Germania e poi in Inghilterra e negli Stati Uniti i luoghi di affermazione e di diffusione. Il percorso di questa tradizione di studi segue le vicende accademiche, scientifiche e personali dei protagonisti: Aby Warburg, Fritz Saxl, Erwin Panofsky, Edgar Wind, Rudolf Wittkower e il viennese Ernst Gombrich. In questo libro, nuova edizione di un testo ormai "classico" del settore, l'autrice esamina con sguardo critico lo sviluppo dell'iconologia che trova, dopo la metà del Novecento, esiti e connessioni con altre discipline, dalla semiotica alla psicanalisi, alla psicologia della percezione, alla storia sociale, all'antropologia. Alla luce degli attuali interessi per l'immagine e per la cultura visiva l'iconologia è al centro del dibattito sul rapporto fra immagine e opera d'arte, fra capolavoro e immagine documentaria, fra visività e espressione significante e patetica, fra tradizione e anacronismo, fra immagine e testi, fra linguaggi visivi e linguaggi verbali, poetici e musicali, introducendo, nel superamento dei confini disciplinari e geografici, un'accezione antropologica dell'immagine, all'interno del dibattito attuale sull'"iconic turn", e aprendo al multiculturalismo, alla multimedialità e alle neuroscienze.
O lo ami, o lo vorresti al muro. Questo è Marco Travaglio. Il giornalista più puntuto e più querelato d'Italia. Si dice che con i suoi libri abbia venduto più di un milione e mezzo di copie senza avere praticamente avuto una sola recensione su un qualsiasi giornale nazionale. Si dice che, sommando tutte le cause che gli hanno intentato in questi anni, le richieste di risarcimento si contino in milioni e milioni di euro. Ma i querelanti, finora, hanno quasi sempre perso. In questo libro - libero dal vincolo di una "scaletta" prefissata, incalzato da un giornalista non meno scomodo di lui come Claudio Sabelli Fioretti - Marco Travaglio va finalmente a ruota libera. Più libera che mai. È come se tu lo incontrassi al tavolino di un bar. E gli offrissi un caffè. E gli dicessi: "Marco, scusa: raccontami un po' come vedi l'Italia del dopo-elezioni. Come sono, veramente, i politici che hanno vinto e quelli che hanno perso. Che cosa, davvero, dobbiamo aspettarci da loro". Credete che si auto-censurerebbe, nel rispondervi, uno come Marco Travaglio? Non lo ha mai fatto, nemmeno ad Annozero, nemmeno da Luttazzi. Nemmeno di fronte alle minacce di risarcimenti milionari: e forse ad altre minacce, che non sappiamo. Credete che lo farebbe parlandovi a quattrocchi? Questo libro è, appunto, una conversazione a quattrocchi.