Cuando san Agustín escribía sus últimas obras polémicas contra los pelagianos, surgió un nuevo debate en torno a la gracia. En este contexto, el laico Próspero de Aquitania se convirtió en un entusiasta defensor y difusor de las enseñanzas de Agustín.
En torno a 450 escribió su obra de madurez De vocatione omnium gentium, la primera obra patrística dedicada a la salvación de los hombres de todos los tiempos. El autor intenta conjugar la cuestión de la voluntad salvífica universal, expresada en 1 Tm 2, 4 sin comprometer la doctrina de la gracia del initium fidei y la libertad de la benevolencia divina enseñada por su maestro.
La Bibbia è uno dei punti di riferimento della cultura universale e per ebrei e cristiani una radice essenziale della loro fede. Nella nostra epoca l'attenzione ai testi biblici è in fase di evidente incremento anche se in molti ambienti delle Chiese e delle società civili ancora non si è compresa la straordinaria portata umanizzante che può avere un confronto serio ed appassionato con la Bibbia e i valori etici ed estetici che vi vengono proposti. Il saggio che qui viene prospettato vuole essere una riflessione ecumenica ed interreligiosa, radicata nella storia della cultura occidentale senza chiusure verso altre contesti geografici, di genere altamente divulgativo. Questo libro ha lo scopo di aiutare un novero ampio di persone, molto eterogenee, a iniziare o sviluppare un rapporto stimolante e suggestivo con le Scritture della Bibbia ebraica, Primo Testamento e del Nuovo Testamento, cercando di evitare forzature culturali, arroccamenti ideologici e moralismi senza futuro. Tutto questo sarà perseguito tramite un confronto sintetico con tante questioni di ordine storico e di valore contemporaneo, nella consapevolezza, comune a tutte e tutti coloro che collaborano al volume, che i testi biblici possono dire cose importanti anche alla vita delle donne e degli uomini di oggi.
Le pagine che seguono non sono certo un trattato sulla preghiera e non hanno neppure la presunzione di presentarsi come un percorso di iniziazione alla preghiera. Vogliono essere invece, come dice il titolo stesso, un semplice "invito alla preghiera", un assaggio che vorrebbe far venire la voglia di assaporare il piatto intero. Quando si degusta un vino, la prima cosa da fare è aprire la bottiglia e dare una rapida annusata per sentirne la fragranza. Così, allo stesso modo, attraverso un linguaggio semplice e accessibile, si vorrebbe far giungere a tutti l'aroma del "buon profumo di Cristo", gustato e conosciuto nella preghiera.
Chi scrive ha sentito questo profumo e desidererebbe poter condividere questa gioia con molti!
Perché Colui che ti ha creato ti ha fatto di amore: le tue cellule, i tuoi organi, il tuo corpo sono composti di A, G, C, T: Amore, Gioia, Carezza e Tenerezza. Sei speciale… perché sei unico, irripetibile, prezioso, degno di stima, un prodigio della creazione del Padre. Sei speciale perché 6 di Gesù: Amato, beato, perdonato, liberato, guarito, salvato. E ancora… sei amore, gioia, pace, pazienza, longanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, modestia, continenza, castità nello Spirito Santo. Il mondo vuole farti credere che 6 ripetitivo, monotono, identico. Sei prezioso solo “se” produci, fai crescere il PIL, hai molti like e sei sempre sotto i riflettori. I “se” sono le condizioni imposte dal mondo. Il protagonista di questo racconto è il 6. Un 6+6 punto stop! 6 speciale… 6 di Gesù!
"Pensata come momento di riflessione proposta a livello locale e internazionale, la Piccola Scuola di Sinodalità, tenutasi a Bologna fra gennaio e febbraio 2023, si inscrive nel cammino sinodale tracciato da papa Francesco. Ha raccolto molte influenti personalità attorno al tema della sinodalità - fra cui i card. Betori, Zuppi e Semeraro. Questo volume segnala la necessità di approfondire una tematica sulla quale si hanno ancora visioni diverse". Postfazione di Alberto Melloni.
I cristiani nei secoli hanno conservato memoria viva delle parole e degli avvenimenti degli ultimi giorni di Gesù, rivivendoli prima in pellegrinaggi ai luoghi santi, poi nel rito della Via Crucis. Questa Via Crucis si snoda tra tradizione e novità. La tradizione la si trova nella presenza delle 14 stazioni, ancora oggi preferita alle riduzioni o agli adattamenti. Ma anche nella scelta dei testi della Sacra Scrittura. La novità la si riscontra nelle riflessioni e nelle meditazioni, tratte da testi importanti della letteratura cristiana. Santi e autori descrivono con grande sensibilità e realismo la loro partecipazione alle sofferenze di Cristo nella sua Passione. Particolarmente adatta per la celebrazione in parrocchia. Riflessioni, meditazioni e dialoghi favoriscono una partecipazione intensa al momento più alto vissuto dal Figlio di Dio per nostro amore.
Un'analisi delle omelie di Giuseppe Dossetti, e delle linee di fondo della singolare “ars praedicandi” del monaco emiliano che la rendono di grande interesse ancora oggi.
Un testo di profonda spiritualita e di alta poesia.
Le polemiche che hanno caratterizzato la celebrazione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia si sono spesso focalizzate sul crollo del Regno delle Due Sicilie e sulla fine dei Borboni. Un fronte antirisorgimentale giustizialista, alla ricerca di colpevoli e di complotti, ha oggi la presunzione di scrivere ciò che gli storici di professione non avrebbero mai scritto o avrebbero volutamente occultato. Renata De Lorenzo parte proprio dal confronto con le mitologie correnti, propone una rilettura attenta delle dinamiche interne ed esterne al contesto meridionale che dal post 1848 al 1861 hanno messo in crisi i modelli culturali di una dinastia e della "nazione" napoletana. E ricostruisce la fine del Regno borbonico, facendo il punto sulle contraddizioni e le complessità della vita politica, della società e dell'economia del Sud alla vigilia dell'Unità.
Renata De Lorenzo insegna Storia contemporanea e Storia dell’Ottocento presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università «Federico II» di Napoli. Membro del Consiglio di Presidenza dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e Presidente della Società napoletana di Storia Patria, si è interessata di problemi istituzionali e di modernizzazione dell’apparato statale nel secolo XIX, con attenzione alle dinamiche del territorio. Per la Salerno Editrice ha già pubblicato Murat (2011).
«Principio di ogni bene è una ragione pratica e una prassi ragionata. Perciò né è buona la prassi senza ragione né buona la ragione senza prassi. È prassi: del corpo, il digiuno e la veglia; della bocca la salmodia, la preghiera e il silenzio, più prezioso della parola. Prassi delle mani è ciò che esse fanno senza mormorazione; dei piedi, poi, ciò che essi compiono alla prima esortazione». Elia, prete e monaco del sec. XI ricorda la necessità della rettitudine nella vita cristiana, l'essere raddrizzati dall'esercizio attivo della virtù (esercizio volontario delle pratiche ascetiche) e da quello passivo (l'esser consumati dalle prove involontarie): la quaresima, palestra battesimale dei credenti, li invita a verificare l'ordine della persona attraverso la disciplina del corpo e la continenza della parola, che insieme sostengono l'edificio della preghiera. Sono sfidati, i cristiani del ventunesimo secolo, dalle parole dei padri laddove spesso sperimentano il languire della speranza, che abbandona i cieli e li rinchiude sulla terra. La difficoltà ad aprire varchi allo stesso vissuto terreno viene dal rimanere legati alle proprie apparenti sicurezze, alle proprie passioni, alla volontà cioè di venir gratificati dalle proprie scelte; così essi intenzionano le attività per nutrire l'io e il proprio progetto di vita, piuttosto che essere attenti al progetto provvidenziale. Questo legame riduce la capacità di resistere alle avversità che ogni perseguimento di un ideale più alto necessariamente comporta. Ne risulta la rarità della fedeltà a ideali e scelte di vita impegnativi per l'intera esistenza, in favore di una facile attitudine al cambiamento che considera ogni scelta come uno sperimentare a termine e di conseguenza temporanea, interscambiabile con un'altra, mai decisiva. (A. Raspanti, in Semi di contemplazione n. 22).
Edición bilingüe preparada por Arturo Torres García.
«Si me prestas oídos, o mejor dicho a Crisipo, sin duda el más agudo de los filósofos, enseguida te preocuparás de que tu niño sea educado en las buenas letras, mientras aún carez­ca su ingenio de preocupaciones y vicios, mientras sea su edad blanda y moldeable, y mientras su ánimo sea capaz de adaptarse con soltura a cualquier cosa, haciendo uso de una memoria te­nacísima. Pues nada recordamos mejor los ancianos que aquello de lo que nos empapamos en los primeros años». Así comien­za Erasmo esta obra, su declamación a favor de la educación temprana, la responsabilidad de los padres, la centralidad del profesor y la pedagogía afectiva. Con ella consiguió mostrar un camino para enseñar la Sabiduría con sus todas sus dimensiones: en las letras, la verdad, la relación afectiva con Dios y con los educadores, la virtud y la libertad.
Erasmo de Róterdam, pedagogo de la Edad Moderna, ha sido una figura relevante y controvertida por su impacto en la Teología, la Filología y la historia del devenir cultural europeo. En este libro se presenta una revisión biobibliográfica, ponien­do de manifiesto la herencia universal del príncipe de los hu­manistas: su recurso a las fuentes clásicas, bíblicas y patrísticas, plasmado en la década de 1520 en su proyecto educativo, resul­tado de una vida dedicada a buscar una síntesis entre la piedad y las letras, que alcanzaría su clímax en 1529 con Pueros ad virtutem.
Arturo Torres García es doctor en Historia de la Educación por la Universidad Nacional de Educación a Distancia (UNED), e In­geniero Industrial por la Universitat Politècnica de València (UPV), donde imparte docencia actualmente. Miembro del Grupo de Estu­dios Medievales y Renacentistas (GEMYR), ha compatibilizado el estudio de la vida y obra de Erasmo de Róterdam, con la promoción y dedicación a diferentes iniciativas de educación superior, secun­daria y formación profesional. Actualmente es director del Colegio Mayor Albalat, adscrito a la Universitat de València (UV).
El libro ha sido editado en colaboración con la Universidad Nacional de Educación a Distancia (UNED).
Quello che avete tra le mani è un manuale di spiritualità che vuole umilmente aiutare gli uomini e le donne di oggi a trovare la loro felicità nell'incontro e nella conoscenza dell'amore di Cristo. Tramite la via tracciata da san Francesco di Paola e da san Francesco di Sales, quest'ultimo tra i più grandi devoti del santo paolano e patrono del Terz'Ordine dei Minimi, si giunge fino alla dimensione pedagogica indicata dal santo educatore dei giovani per eccellenza: san Giovanni Bosco. Un libro per chi desidera addentrarsi nel cuore della spiritualità minima e salesiana: una spiritualità che ricerca e nutre l'amicizia con Cristo.