Negli incontri di progettazione pastorale emerge spesso la domanda: ”Che idea di Chiesa abbiamo?”. Questo volume cerca di dare risposte teologiche e concrete. Lʼ:itinerario si sviluppa sul metodo della teologia pastorale, in tre momenti: analisi della realtà sociale, culturale ed ecclesiale odierna (prima parte): individuazione di criteri teologici che indichino il necessario cammino di conversione pastorale e di rinnovamento da percorrere (seconda parte): indicazione di scelte concrete per una Chiesa più fedele allʼ:identità affidatale da Gesù e alla vita quotidiana dellʼ:uomo della post-modernità (terza parte). Con la testimonianza di figure significative come Milani, Mazzolari, Pellegrino, Lercaro, Bello, Charles de Foucauld ecc. e di esperienze cattoliche e protestanti.
Un uomo guarda, lontano, le acque dell'Ellesponto; e traccia il bilancio di un'intera esistenza. Annibale ha appena finito di redigere le sue memorie, il testamento spirituale destinato, egli spera, a sopravvivergli e a giustificarlo nell'ora in cui sente approssimarsi la fine. Il Cartaginese ripercorre così il suo passato: l'infanzia in una Cartagine ormai quasi sognata, che non rivedrà mai più; l'agonia di un leone crocifisso visto da bambino; la vocazione militare da subito evidente; l'inflessibile senso del dovere che lo ha spinto su una strada segnata fin dall'inizio. Ora il sogno inseguito da Annibale, nel tragitto dalla Spagna a Crotone, è svanito. Il passaggio delle Alpi, destinato a divenire leggenda, e l'iniziale succedersi di trionfi militari hanno invece rivelato la spaventosa forza di una realtà politica, quella romana, immensamente superiore alla sua Cartagine. Questa forza sta ora dilagando e minaccia di trasformare quel mondo ellenistico che il Cartaginese ama e al quale appartiene. In queste pagine, un vinto nobilissimo ripercorre, con amara sincerità, le tappe di una vita senza uguali.
L’intuizione gestaltica del libro di Rosaria Lisi è che l’isteria funziona come una cartina di tornasole. Se il limite di Freud era stato quello di pensare che il suo contesto culturale fosse paradigmatico e non temporaneo (e che l’isteria fosse il modello dello star male), il limite delle teorie post-freudiane è stato quello di aver pensato che l’isteria non esistesse più. Lisi ci riporta all’isteria, perché lì da dove abbiamo iniziato, dal luogo in cui ci siamo separati, si possono trarre nuovi orizzonti per la teoria e per la clinica. Dal Saggio introduttivo di Giovanni Salonia
La lettura fenomenologica dell’esperienza isterica rivaluta l’importanza di questa patologia e ci fa capire come il paziente ‘abbia sempre ragione’, anche quando ciò risulta a prima vista incomprensibile. È compito del terapeuta interrogarsi sempre e comunque in una doverosa apertura intellettuale testimoniata qui con forza e acutezza. Il libro di Rosaria Lisi è in definitiva un lavoro completo, attento e a tratti suggestivo [...] arricchisce la letteratura gestaltica (e non solo) di un notevole contributo scientifico per la comprensione dell’intervento clinico. Dalla Postfazione di Valeria Conte
La collana "I Compendi d'Autore" si indirizza agli studenti universitari, ai candidati a concorsi pubblici o ad esami di abilitazione professionale e in generale a tutti coloro che si apprestano ad affrontare una prova orale. In questa edizione si è proceduto ad un rinnovamento radicale dei volumi al fine di soddisfare al meglio le esigenze di chi ha poco tempo a disposizione per preparare la prova e incontra difficoltà per l'elevato numero di nozioni (anche di materie diverse tra loro) da memorizzare. "I Compendi d'Autore" sono gli strumenti giusti per superare queste due difficoltà grazie a: chiarezza e semplicità nell'esposizione delle nozioni e dei principi fondamentali; sinteticità ma al tempo stesso completezza nei contenuti. In particolare, i volumi si connotano per: articolazione chiara e immediata degli argomenti in paragrafi e sottoparagrafi interni; esposizione schematica "per punti" delle principali tesi sulle questioni più problematiche; evidenziazione, tramite l'utilizzo di grassetti e corsivi, dei concetti-chiave di ogni singolo istituto; attenta selezione delle più importanti e recenti decisioni sulla giurisprudenza, segnalate in appositi box contenenti "La giurisprudenza più significativa"; segnalazione delle principali domande d'esame alla fine di ogni capitolo, utili per un rapido riepilogo delle nozioni apprese e per "testare" il livello di preparazione raggiunto; dettagliato indice analitico-alfabetico, per agevolare la ricerca degli istituti. Si tratta di strumenti appositamente pensati per aiutare chi non può fare ricorso a trattazioni troppo lunghe e necessita di un'opera, che, in un limitato numero di pagine, fornisca in modo chiaro e completo tutto ciò che non è possibile non sapere per superare la prova!
Questo libro è il racconto di ventiquattro ore che hanno cambiato l'Italia. Poche volte nella storia capita che un intero Paese si accorga immediatamente di essere di fronte a uno spartiacque, a un momento da cui si uscirà profondamente diversi. È quello che accade il 16 marzo del 1978, il giorno del rapimento di Aldo Moro ma anche il giorno della fiducia al primo governo che vede il voto favorevole del Partito comunista. La sera precedente al sequestro, tra le ultime trame politiche e gli ultimi preparativi dei brigatisti, comincia il conto alla rovescia che porterà alla strage di via Fani. In forma del tutto originale, Giovanni Bianconi ricostruisce e intreccia i punti di vista dei protagonisti - le vittime come i carnefici - con gli scenari della vicenda: da casa Moro al covo dove il presidente della Dc fu rinchiuso, dalle riunioni segrete nelle stanze del potere alle discussioni nei partiti e in Parlamento, dal Vaticano all'ambasciata Usa, dalle piazze alle università. Un crescendo di azioni, reazioni e colpi di scena. Alla sera del 16 marzo si giunge con la consapevolezza di essere entrati nel momento più buio della storia repubblicana. È già allora evidente ciò che alimenterà per anni l'affaire Moro: dai misteri veri e presunti sull'azione dei terroristi al retroterra del sequestro, fino al 'muro contro muro' tra lo Stato e le Br che ha portato alla morte del prigioniero e del suo progetto politico.
In cammino verso la Pasqua sulle tracce della Parola di Dio inserita nella liturgia della Chiesa. Dopo un volume sul tempo di Avvento e Natale, l'autore introduce alla Quaresima e alla Pasqua dell'Anno C, accompagnando i lettori verso una maggiore familiarità con la Parola. Il commento è una lettura infrabiblica, cioè una tessitura fra i diversi brani che si richiamano nelle Scritture, offrendo riflessioni e interpretazioni. Il testo è suddiviso in quattro parti. La prima, introduttiva, è dedicata ai temi dei due tempi liturgici (Quaresima e Pasqua) e all'uso liturgico dei vangeli, mentre le altre tre presentano un commento alle liturgie domenicali (antifone, collette, liturgie della Parola, orazioni, prefazi ecc.) scandito in tre blocchi: Quaresima (incluso il mercoledì delle Ceneri), Settimana Santa e Pasqua.
Dai tempi di Galileo il metodo scientifico si articola in due grandi momenti: la sperimentazione controllata e la modellazione matematica dei fenomeni in studio. È un metodo semplice ma che funziona: unito alla creatività dell’uomo ha reso possibili uno straordinario sviluppo tecnologico e il miglioramento della qualità della vita di gran parte dell’umanità. Ma il metodo scientifico è anche un formidabile strumento per scoprire e interpretare il mondo e dare un senso a ciò che ci sta intorno. Per poterlo utilizzare al meglio è però necessario comprenderne le potenzialità e i limiti.
Giovanni Straffelini si interroga sulle condizioni di validità del metodo scientifico, esaminando i pilastri che lo sostengono, vale a dire il realismo (ciò che noi osserviamo è oggettivo ed esiste indipendentemente da noi), la regolarità e l’uniformità della natura (la natura non è capricciosa) e il riduzionismo (i modelli scientifici poggiano su leggi sempre più fondamentali). L’autore, anche sulla scorta delle più recenti acquisizioni nel settore delle neuroscienze, mostra come questi pilastri siano spesso fragili e come possano essere resi più robusti attraverso la visione teista, che prevede la possibilità dell’intervento di Dio nel mondo.
Certo non si tratta, sostiene Straffelini, di perorare l’immagine di un Dio tappabuchi, chiamato in causa per colmare i vuoti lasciati dalla scienza, ma di comprendere che la visione scientifica consapevole dei propri limiti e opportunamente integrata con quella teista permette di acquisire una concezione del mondo in grado di accompagnarci al meglio nella ricerca del suo significato e del nostro ruolo all’interno di esso.
«Il tempo è fuori dai cardini», scriveva Shakespeare, quasi avvertendo nel suo stadio di incubazione quella che è stata definita una «patologia temporale» dell'uomo contemporaneo, incapace tanto di progettare il futuro quanto di rielaborare il passato. Si è prodotta una «forbice temporale», ovvero uno iato strutturale fra il tempo della vita e il tempo del mondo, con i suoi correlati della noia e/o dell'angoscia... All'origine vi è una sorta di presente eternizzato, cioè una pura presenzialità che si sottrae alla decisione. Questa sindrome investe il senso della durata, cioè la coscienza del tempo vissuto. Il significato si dà sempre nel presente, come un «parto maschio del tempo» (Bacon) che supera il passato da cui trae origine per orientarsi all'avvenire. Allora, la percezione dell'ostilità del tempo, minacciato di sterilità, dev'essere saggiata nel crogiolo della «fedeltà allo spirito» (Alquié): l'essenza del tempo risiede nella sua tessitura drammatica, essendo eminentemente una relazione... L'autrice tenta una disamina della sintassi filosofica del tempo: punto di fuga è la provocazione lanciata da O. Cullmann negli anni 60, secondo cui il pensiero occidentale e il regime temporale cristiano sarebbero inconciliabili...
Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato, è noto, il modo di far politica, disegnando un quadro sicuramente innovativo e, per molti versi, allarmante. Tra falsi profili, propaganda selvaggia, disinformazione e problemi di sicurezza, la nuova politica digitale riveste oggi un ruolo centrale in ogni Stato. In questo libro sono affrontati i temi dell’uso spregiudicato dei big data, del "governo tramite gli algoritmi", della politica smart attraverso l’utilizzo di app e di grandi piattaforme consultive, della profilazione politica di tutti i cittadini (mostrato al mondo dal clamoroso caso di Cambridge Analytica), del "giocare sporco" online diffondendo fake news e attacchi gratuiti agli avversari e della sicurezza informatica dei dati e delle attività dei politici.
Giunto alla terza edizione, "Le fonti del diritto" ambisce ad essere qualcosa di più di un semplice manuale universitario. La nuova edizione ha inteso rafforzare la trattazione delle fonti con l'obiettivo di fornire uno strumento attento alla prassi applicativa del diritto, in un sistema giuridico sempre più pervaso da norme che provengono dall'esterno e sempre più incerto nel momento di individuazione della "norma del caso". Particolare attenzione si è perciò prestata alle fonti dell'Unione europea, la cui parte è stata ampiamente riscritta, ma anche al modo in cui ci si può orientare nel groviglio composto da norme statali, regionali, locali e provenienti da agenzie e autorità di incerta qualificazione.
Un'introduzione alla personalità e alle lettere dell'apostolo delle genti, autentici "monumenti" della fede cristiana ma anche documenti di perenne attualità. Dopo una rapida corsa attraverso la biografia paolina, ogni sua lettera viene brevemente presentata nella sua genesi e struttura, e commentata in alcuni brani di grande rilievo. Il volume è arricchito dalle opere del pittore Franco Murer, che illustrano episodi salienti dagli Atti degli apostoli.
L’origine dei riti mascherati si perde nella notte dei tempi. Corrisponde al ciclico ritorno degli antenati, che all’avvio del nuovo anno si manifestano ai vivi come figure bizzarre, inquietanti, sfarzose, esagerate per portare un augurio di prosperità e di fertilità. Cacciati dalla cittadella sacra di Natale ed epifania, questi personaggi ancestrali se ne sono andati a spasso per il calendario, trovando rifugio là dove non recavano disturbo. Così, in luoghi remoti del continente europeo e nelle date più impensate del semestre invernale, vediamo tornare alla ribalta gli scampanatori paurosi dei lupercali, i bianchi salterini degli ambarvali, i burleschi birboni dei saturnali…
Da rito che era, nel regime religioso cristiano la mascherata si è trasformata in farsa, in un presunto tripudio di gola e licenziosità legittimato quale necessaria antifona della successiva espiazione quaresimale. Forte di questo salvacondotto, carnevale diviene il protagonista della cultura popolare della rinascenza europea, di cui seguirà le sorti, per prendere infine il piroscafo e andare a conquistare le grandi città della sponda orientale dell’America Latina e della Louisiana, dove avrà inizio il suo inarrestabile incedere sulla scena globale in atto ancora oggi.