Libertà e amore sono i valori più alti dell’uomo; tuttavia, nonostante le loro legittime autonomie, non sono valori assoluti, né tanto meno appesi al nulla di una vita mortale (esistenzialismo e nichilismo), ma si giustificano solo come derivati dalla libertà creatrice del «Dio-Amore» che fornisce di un senso ultimo tutta la morale e la convivenza umana. Il pensiero cristiano offre in merito risposte esaurienti sul mistero del mondo, superandone le contingenze, i relativismi e i laicismi; affermando la verità del bene e riconoscendo la Trascendenza. Uno studio divulgativo che miscela sapientemente antropologia e teologia, morale e politica.
Il volume propone per la prima volta la traduzione italiana del Discorso sulla Santa Pasqua a lungo attribuito a Giovanni Crisostomo e a lungo considerata una delle sue migliori opere oratorie. I temi trattati attingono al registro teologico sul significato che assume la risurrezione del Signore per l’umanità non senza tener conto dei riflessi etico-pratici che questo evento comporta sulla vita degli uomini: questo giorno infatti, in cui la morte è annichilita e il diavolo sconfitto, diventa per tutti «presupposto della pace, punto di partenza della riconciliazione, soppressione delle guerre» (dall’Introduzione).
Il tema della filiazione divina dell'uomo è di grande attualità perchè pone al centro l'uoo offrendone una concezione antropologica di alto valore intellettuale, spirituale ed esistenziale.
Il ponte della Ghisolfa è una raccolta di diciannove racconti pubblicata da Testori nel 1958; essa fa parte di un disegno più ampio, una sorta di "commedia umana" dal titolo "I segreti di Milano", "dove tutto - nomi e situazioni, personaggi e ambienti - si tiene, si intreccia e si conferma". Nel Ponte della Ghisolfa è rappresentato "il mondo della periferia milanese, popolato di poveri diavoli che tirano la carretta in fabbrica o a bottega ma anche di sfaccendati pronti a tutto, di prostitute e ragazzi di vita, di ladri e macrò con licenza di ricattare se non proprio di uccidere, di aspiranti campioni sportivi e di torbidi nouveaux riches". I personaggi del Ponte della Ghisolfa sono tutti personaggi giovanissimi, operai, baristi, che, nella periferia di una Milano alle soglie del Boom economico, lottano per sopravvivere, vivono nella periferia dai grandi casoni grigi (Roserio, la Ghisolfa, Porta Ticinese), s'incontrano nei bar, frequentano le palestre coltivando la speranza di diventare campioni di ciclismo o di pugilato, passano le domeniche nei "cine" o nelle sale da ballo, s'innamorano.
"Salvare la memoria vuol dire mettere ordine nella propria vita, anche per scoprire che l'ordine è impossibile. Inutile dunque? Non credo, perché raccontando tanti anni dello spettacolo italiano resta prova di un tempo difficile e aspro, dove però c'era spazio per la speranza. Uno spazio che si è molto ristretto. Togliere respiro allo spettacolo vuol dire levare lo specchio alla società e renderci tutti ciechi rispetto a noi stessi. Tocca ai giovani riaprire gli occhi, questo libro è per loro, che siano meglio di noi e ricomincino a combattere. Che dio ve la mandi buona!" (Giovanni Arnone)
Le parole vivono e fanno vivere ma non sono vita: la rappresentano soltanto.
Il fondatore della Caritas Nervo (1918-2013) delinea la testimonianza cristiana come valore fondamentale nella costruzione del bene comune e nella vita ecclesiale, per una carità che sia: * esperienza concreta di evangelizzazione e promozione umana * esercizio di obiezione di coscienza * occasione di condivisione e ritorno all’essenziale. Sulla via del servizio e dell’attenzione al povero, l’autore ci fa poi incontrare dei testimoni e maestri come il buon samaritano, don Lorenzo Milani e san Giovanni Calabria, pagine viventi di vangelo.
Autore
GIOVANNI NERVO (1918-2013), fondatore e per anni presidente della Caritas italiana, presidente onorario della Fondazione Zancan e Centro studi e formazione sociale, per decenni ha svolto attività formativa e culturale sulle politiche sociali.
Fra il XII e il XIII secolo, al moltiplicarsi delle esperienze religiose fa riscontro l'intolleranza ecclesiastica verso ogni forma di autonomia quale espressione di una volontà di inquadramento tesa a dirigere ogni aspetto della vita degli uomini. La sintesi non fu sempre possibile. Ne derivarono esclusioni, anche violente, e integrazioni proficue. Una parte prevalse, l'altra soccombette: storicamente vinti furono gli eretici, vincitori gli uomini di chiesa. Poiché il conflitto fu tra singoli e gruppi, il libro ruota intorno a figure-cardine individuali e collettive: da Pietro di Bruis a Dolcino di Novara attraverso valdesi, umiliati, catari, amalriciani, apostolici e «santi» eretici.
Questo volume comprende integralmente le prime, più celebri raccolte di Giovanni Verga, dagli esperimenti iniziali alle novelle siciliane (Vita dei campi e Novelle rusticane) e milanesi (Per le vie). Ogni racconto si regge sull'invenzione di situazioni e personaggi memorabili, scolpiti con uno stile teso e incisivo, in grado di cogliere la problematica sociale dell'ambiente contadino e cittadino, così come il fondo tragico della condizione umana. L'esauriente apparato di note mira non solo a corredare il testo delle necessarie esplicazioni storico-linguistiche, ma a porre in luce i passaggi cruciali dell'operazione narrativa, a suggerire le interpretazioni dei significati fondamentali. Va ad arricchire il volume una antologia della critica. Introduzione di Vincenzo Consolo.
Questo libro non parla di Silvio Berlusconi. Non si chiede quali obiettivi egli abbia perseguito, non intende giudicarne il comportamento o stabilire se abbia governato bene o male. Scegliendo punti di osservazione e ipotesi interpretative finora trascurate, Giovanni Orsina affronta invece il berlusconismo: la sostanza del discorso pubblico del Cavaliere, come esso è stato accolto dal paese, perché ha avuto successo, perché non ha funzionato. Partendo dall'assunto che si sia trattato di un progetto ideologico e politico sufficientemente coerente, il libro ne analizza il nucleo fondante e l'elettorato di riferimento, in una prospettiva storica di lungo periodo e all'interno di un più generale contesto internazionale, ossia come "manifestazione particolarmente clamorosa, sia per intensità sia per durata, di tendenze che negli ultimi anni hanno caratterizzato pressoché tutte le democrazie". Se molti sono già stati i tentativi di avviare un discorso su basi storiche per renderne conto, "bisogna scavare di più - sostiene Orsina per comprendere da quali fragilità della nostra storia sia scaturito il berlusconismo, in quale modo esso abbia inteso rimediare a quelle fragilità, perché la sua proposta in quello specifico momento storico sia parsa ragionevole, e come mai infine la democrazia italiana si sia spinta così tanto più avanti delle altre lungo la via del 'postnovecento'".
In Trentino la Democrazia cristiana non è stata solo un partito. È stata il governo e la sua opposizione, la spinta propulsiva e il freno, la bussola che indicava l'obiettivo e le truppe che s'incamminavano per raggiungerlo. La sintesi dei vizi e delle virtù dei suoi abitanti, il crocevia di intelligenze diverse, sensibilità diverse, persone, carriere, fedi e ambizioni differenti. Il libro si sviluppa in una narrazione di gruppo, un'atipica storia di partito registrata come racconto dei singoli e restituita come storia corale. Sullo sfondo le vicende della patria di Alcide De Gasperi, e poi di Flaminio Piccoli, Nino Andreatta e Bruno Kessler, la storia di una terra che si è trasformata sotto la guida di un partito capace di risultati straordinari e travolto dalla storia e dal malaffare. Testimonianze di Bruno Fronza, Remo Segnana, Enrico Bolognani, Giorgio Grigolli, Flavio Mengoni, Armando Paris, Pierluigi Angeli, Giorgio Postal, Alberto Robol, Paolo Piccoli, Mario Malossini.
Organizzare una festa per un bambino può trasformarsi in un gioco tra genitori e figli. Giocare, infatti, è il miglior modo per educare perché ci si conosce a vicenda, si condividono esperienze piacevoli che creano apprendimento reciproco, si stimola l'iniziativa dei bambini in un contesto di affettività e si permette all'immaginazione di essere creativa. Mentre si progetta una festa a tema sarà possibile parlarsi in modo diverso, ad esempio organizzando le varie attività preparatorie: attività di pittura, manipolazione e trasformazione di materiali vari, attività musicali, canzoncine e filastrocche, attività creative per la preparazione di regalini, addobbi, biglietti di invito, costumi e scenografie, attività culinarie e teatrali di memorizzazione e di interpretazione di un semplice testo, di mimica, di postura, di impostazione della voce, di movimenti corporei, attività educative. L'attuazione e la condivisione di questo processo creativo solleciterà i genitori al piacere dell'esperienza, con risultati spesso imprevedibili, coinvolgenti e magici. Nel libro troverete proposte di menù, possibili testi di scenette teatrali, idee per realizzare costumi, addobbi, scenografie. Lo scopo è offrire materiale per farsi la "propria" festa. Unica e irripetibile. E crescere insieme.