Non c'è pace per l'ispettore di New Scotland Yard Thomas Lynley. che, reduce dalla difficile indagine condotta in Italia, si trova a scavare tra i segreti, i risentimenti e i rimorsi di una famiglia segnata da un lutto terribile: un suicidio che, ogni giorno di più, rivela risvolti agghiaccianti. costringendo Lynley ad affrontare i suoi stessi, dolorosissimi fantasmi, in quello che si annuncia come il caso più complesso della sua carriera. La vita non sorride nemmeno al suo storico braccio destro, Barbara Havers, che attraversa una profonda crisi personale e profossionale. Sperando di aiutarla a ritrovare la sicurezza e lo smalto di un tempo, Lynley accetta di affidarle un caso che Barbara stessa si è trovata tra le mani: la morte in circostanze sospette di una scrittrice nota per le sue posizioni a favore del femminismo. Per risolvere l'enigma, Barbara parte per il Dorset, dove, dietro una facciata incantevole di villaggi pittoreschi, distese di colline erbose e scogliere bianche a picco sul mare, scopre un mondo di tradimenti, incontri clandestini e amori trasformati in gabbie da cui è impossibile fuggire ...
La storiografia sulla politica di massa può essere scandita in un "prima" e un "dopo" George Mosse, uno storico divenuto celebre soprattutto per i suoi lavori sull'immagine dell'ebreo, sulla cultura dell'Europa occidentale e sulle origini intellettuali del Terzo Reich. Il peculiare approccio di Mosse emerge anche in questa nota e controversa intervista del 1979 su Aldo Moro, riproposta nel presente volume, con un ampio corredo critico. Mosse collega l'esperienza politica dello statista, la sua cultura, le sue analisi, i suoi problemi, alle grandi trasformazioni e sfide della democrazia occidentale, in particolare alla crisi del sistema di governo parlamentare che si è manifestata in tutta la sua gravità nel corso del XX secolo. Quella di Moro, spiega Mosse, era una reale consapevolezza della fragilità dei sistemi democratici contemporanei, strettamente legati alla necessità di tenere in considerazione le aspirazioni, le speranze, i miti delle masse. Ciò si era tradotto nell'elaborazione di una originale e personale soluzione alternativa, connessa a un'idea dello Stato come un processo, come qualcosa continuamente in fieri, un organismo sensibile ai mutamenti. Per Mosse, nel pensiero e nell'azione di Moro era costante la volontà di integrare e far partecipare quanto più possibile le masse italiane, di dare loro un senso di rappresentanza... Prefazione di Renato Moro. Nota critica di Donatello Aramini.
Georg Fischer si cimenta con la domanda centrale per la comprensione della visione teologica dell'Antico Testamento: come si parla di Dio al suo interno? Il risultato è un'opera variegata e complessa, che già nel titolo - "teologie" al plurale - cerca di rendere giustizia di una dinamica che non vuole ridurre il discorso su Dio a un minimo comune denominatore riepilogativo, ma che accetta la sfida di confrontarsi con diverse immagini, complesse prospettive, descrizioni non uniformi e contenuti spesso contrastanti della figura del Dio di Israele. L'autore parte dall'analisi dei testi e giunge a un riepilogo dove le caratteristiche del Dio di Israele vengono considerate nella loro complessità, nel loro sviluppo e nelle prospettive che gettano anche sulla comprensione del Dio del Nuovo Testamento.
"Il povero", pubblicato per la prima volta nel 1906 e successivamente incluso nella "Soziologie del 1908", rappresenta uno degli scritti più importanti di Georg Simmel. Con la capacità di analisi che gli è propria, il sociologo tedesco dimostra che non è una mancanza personale o una semplice condizione di privazione a fare di qualcuno un povero, al contrario si entra a far parte di una cerchia sociale caratterizzata dalla povertà solo nel momento in cui si riceve un determinato tipo di assistenza. E quindi una "reazione sociale", più o meno intensa, a dare forma concreta ad una figura complessa come quella del povero e a delineare le dinamiche di un fenomeno, come quello della povertà, che attraverso forme diverse continua a caratterizzare tutte le società finora conosciute.
La spiritualità delle persone consacrate può essere pensata, recepita e vissuta come una progressiva configurazione a Cristo. L'opera plasmante e trasformante dello Spirito agisce nella persona in felice simpatia con il suo particolare carisma e nel rispetto della sua libertà. Questo libro vuole inoltre sottolineare che la vita spirituale è responsabilità propria di ogni singola persona in quanto essere unico, perciò portatore di una missione che è originale e insostituibile per il compimento della storia della salvezza.
Nonostante la promessa fatta al padre da ragazza, quella sera Marianne non è per nulla convinta di essere felice. Ma le notti di Parigi possono essere incantate, tanto da cambiarti la vita. È quel che le succede mentre passeggia sotto le stelle lungo la Senna, ben decisa a farla finita con un'esistenza soffocante e soprattutto con l'uomo che ha sposato tanti, troppi anni prima. Basta però un clochard con l'aria di un angelo per farle cambiare programma: Marianne lascia il passato alle spalle e senza quasi accorgersene si ritrova in Bretagna, sulla costa dell'oceano, in uno splendido paesino dove può ricominciare. Avvolta nella magica atmosfera del mare del nord, Marianne riscopre i piaceri della vita: il profumo dell'erica, il gusto del mare, le fusa di un gatto. E l'amore di un affascinante pittore.
"Si può essere a casa propria dappertutto. Datemi un tavolo da lavoro, sarà la mia patria." George Steiner, rispondendo alle domande della giornalista Laure Adler, racconta in queste pagine le numerose patrie della sua vita affascinante: quelle reali, con la fuga della famiglia da Parigi e dal fervore nazista che stava esplodendo in Europa, le esperienze giovanili a New York e le cattedre nei più prestigiosi atenei del mondo. E quelle ideali, con l'orgogliosa rivendicazione di appartenere a un popolo - quello ebraico - a cui riconosce il nucleo vitale della sua eccellenza intellettuale senza tuttavia risparmiare critiche alla politica di quel "miracolo necessario" che è lo stato di Israele. Nelle riflessioni preziose di uno dei giganti del nostro tempo, memorie e rimpianti si intrecciano alle idee su cui da sempre si è interrogato: Steiner torna così a esprimere con forza la dedizione avvincente e pericolosa per la letteratura e il libro; continua il confronto con le grandi mitologie del Novecento, confermando il giudizio inflessibile su Freud e la psicoanalisi; e dedica parole di amore puro alla sua passione più grande e profonda, quell'"esperanto delle emozioni che è la musica". Ma la ricerca di senso non può mai considerarsi giunta a destinazione e per questo, invitato a dare una definizione di sé stesso, forse con un pizzico della sua tipica ironia, Steiner può affermare orgoglioso: "Mi piace essere discepolo".
El tema «matrimonio y familia» posee una extraordinaria importancia para la sociedad. El papa Francisco ha colocado este tema en el centro del discurso eclesial. ¿Qué desafíos se les plantean al matrimonio y a la familia en la sociedad actual? ¿Qué impulsos puede imprimir el Evangelio, qué sugerencias ofrece la perspectiva católica?
La familia es fundamento y célula germinal de la sociedad. Es lugar de aprendizaje de la cultura y de los valores humanos. Es en ella donde la mayoría de las personas encuentran comunidad, felicidad y realización vital. Las relaciones familiares estables son también de capital relevancia para el bien de la sociedad.
Por eso estamos llamados a propiciar el éxito de la vida familiar y a hablar convincentemente de la importancia, la belleza y el valor del matrimonio y de la familia.
Conocidos autores abordan estas cuestiones desde el punto de vista de la antropología, la filosofía, la revelación bíblica, la sacramentología, la teología moral, el derecho canónico y la pastoral. Con ello abren a un amplio público un acceso vivo y novedoso a la doctrina de la Iglesia católica sobre el matrimonio y la familia.
Con artículos de George Augustin (ed.) – Markus Graulich Walter Kasper – Cathleen Kaveny – Terrence Keeley Kurt Koch – Thomas Krafft – Michael Lauerer Reinhard Marx – Dietmar Mieth – Gerhard Ludwig Müller Eckhard Nagel – Ursula Nothelle-Wildfeuer Isabel Schmidt – Eberhard Schockenhoff Christoph Schönborn – Thomas Söding – Ralph Weimann
La riflessione sulla figura del mediatore si colloca su due diversi piani. Il primo ha a che fare con l'apporto che ha per la comprensione della sociologia formale e allo studio delle dinamiche sociali. Il secondo si colloca all'interno di una prospettiva di stringente attualità, nel quale la figura del mediatore assume crescente importanza nell'ambito della risoluzione extragiudiziale del conflitto. Nasce quindi l'esigenza di dotare questa figura di una formazione che non può avere una natura meramente tecnica ma deve poter riguardare i presupposti teorici ed epistemologici della mediazione.
Justicia, libertad y responsabilidad, obediencia y autodeterminación, decencia y amor al prójimo, confianza en Dios y fe en el progreso, racionalidad y autoconocimiento: una compleja interacción de valores ha marcado el desarrollo de la civilización occidental. Durante dos mil años nos han indicado el camino para llevar una vida buena. Pero en el siglo XXI, el cambio de estos valores nos lleva a hacernos preguntas que esperan nuestras respuestas: ¿Siguen siendo adecuados para superar los desafíos de nuestro tiempo? ¿Debemos volver a sopesarlos, o interpretarlos de otro modo? ¿Y qué papel desempeñan «nuevos» valores como la sostenibilidad, la atención y la interconexión?
En este libro, personalidades destacadas de la sociedad, la política y la economía muestran cuáles son los valores que importan en tiempos de cambio y cómo podemos llevarlos a la práctica y darles nueva vida. «Con ello ofrecen excelentes estímulos para la reflexión y orientaciones que abren nuevas perspectivas para responder a la pregunta de cómo se puede dar fuerza configuradora y vitalidad a los valores, a lo justo, lo verdadero y lo bueno, en la sociedad pluralista actual» (Tomado del Prólogo de George Augustin).
Con artículos de George Augustin (ed.) – Heinrich Deichmann Václav Havel – Walter Kasper – Terrence R. Keeley Kurt Koch – Friedhelm Loh – Hermann Lübbe Reinhard Marx – Reinfried Pohl – Detlef Prinz Wolfgang Schäuble – Robert Spaemann
GEORGE AUGUSTIN, catedrático de teología dogmática y fundamental, es director del Instituto de Teología, Ecumenismo y Espiritualidad «Cardenal Walter Kasper», vinculado a la Escuela Superior de Filosofía y Teología de Vallendar (Alemania). Entre sus obras publicadas en Sal Terrae destacamos El desafío de la nueva evangelización.
Piantagioni di tabacco nella Carolina del Nord su cui non cresce più nulla, acciaierie dismesse dell'Ohio ridotte a scheletri arrugginiti, complessi residenziali della Florida trasformati in cattedrali nel deserto dalla crisi immobiliare, scuole pubbliche della California in caduta libera. È difficile stabilire quando tutto questo abbia avuto inizio. Quando la più forte economia del mondo abbia mostrato i primi segni di cedimento. Quando le istituzioni che tenevano unito un paese abbiano cominciato a sgretolarsi - lacerate dalle lotte intestine, dalla corruzione, dal venir meno di regole e valori condivisi -, mandando in frantumi dopo quasi mezzo secolo la "Repubblica di Roosevelt". Ed è difficile immaginare la vita quotidiana di milioni di cittadini comuni, lasciati soli tra le macerie e costretti a improvvisare i propri destini individuali. Sono le ferite aperte dell'America quelle che George Packer, brillante giornalista del "New Yorker", ci invita a guardare in questo viaggio nella storia recente degli Stati Uniti. Un viaggio che dalle stanze del potere politico a Washington arriva al cuore del potere finanziario di Wall Street, passando attraverso la rivoluzione hi-tech della Silicon Valley e i desolati paesaggi urbani della Rust Belt colpiti dalla deindustrializzazione. Un viaggio tra comunità disgregate, città in rovina, stabilimenti smantellati o delocalizzati, lavoratori con sempre meno diritti e tutele e un ceto medio che la crisi economica ha fatto scivolare inesorabilmente verso la povertà.
L'inedita relecture che Braulik offre del rapporto tra il salterio ebraico e la liturgia cristiana ci fa ripensare non solo la liturgia delle ore, ma anche i motivi biblici della celebrazione eucaristica nonchè la sacramentalità dell'Antica Alleanza.