Schema completo per la celebrazione della Via crucis secondo il racconto della passione di Marco. Per momenti celebrativi in quaresima,per una sosta di preghiera in gruppo,per la riflessione personale davanti alla croce.
AUTORI
Andrea Ciucci,sacerdote della diocesi di Milano,è vicario parrocchiale,e si occupa prevalentemente di percorsi sperimentali e innovativi nel campo giovanile e in quello della catechesi per l’iniziazione cristiana.
Paolo Sartor,sacerdote della diocesi di Milano,è responsabile del servizio per il Catecumenato e membro dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI.
La strage di Monte Sole - più conosciuta con il nome del comune dove è stato costruito il sacrario, Marzabotto - è l'eccidio più sanguinoso compiuto dai tedeschi in Italia durante l'occupazione nazista del nostro Paese. Tra il 28 settembre e il 5 ottobre del 1944, in un'operazione formalmente presentata come rastrellamento antipartigiano, vennero sterminate intere comunità situate nell'altopiano fra le Valli del Reno e del Setta: furono quasi 800 i civili uccisi, per lo più bambini, donne e anziani. Insieme alla strage di Sant'Anna di Stazzema, quella di Monte Sole è diventata, agli inizi degli anni Duemila, il simbolo di una nuova e singolare stagione giudiziaria relativa agli eccidi nazifascisti compiuti in Italia tra il 1943 e il 1945 che, oltre a rappresentare una importante svolta nella metodologia e nella giurisprudenza, ha fornito preziosi materiali agli storici, consentendo l'acquisizione di documenti e testimonianze inedite. Per quanto tardivo il processo per la strage - celebrato nel 2006 presso il Tribunale militare di La Spezia - ha permesso di individuare, processare e condannare decine di criminali di guerra sottrattisi per oltre sessant'anni alla giustizia.
«L'avvio di una legislatura che, per alcuni, si preannuncia "costituente" avrebbe forse consigliato di rinviare una nuova edizione del manuale. Tuttavia, le numerose e significative novità intervenute sia sul piano costituzionale che legislativo e giurisprudenziale nei quasi tre anni trascorsi dalla precedente edizione ci hanno spinto a dare alle stampe questo nuovo testo. Si tratta di novità che attengono sia alla forma di governo che alla forma di Stato. Sotto il primo profilo vanno ricordate soprattutto le modifiche che hanno riguardato il numero dei parlamentari e la parificazione dell'elettorato attivo per Camera e Senato. Modifiche che sono appena divenute operative e che già hanno prodotto i loro effetti sul terreno dei regolamenti parlamentari. Modifiche che sono intervenute in un quadro generale, sempre in ordine alla forma di governo, caratterizzato da sviluppi singolari: dalla formazione del Governo Draghi, alla vicenda relativa alla rielezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica, alla conclusione anticipata della legislatura. Tutto ciò mentre risulta ulteriormente accentuata l'atrofizzazione della legge parlamentare. Sotto il secondo profilo, quello della forma di Stato, al di là degli sviluppi legislativi e giurisprudenziali (specie della giurisprudenza costituzionale) in tema di diritti di libertà, va sottolineata la ripresa del dibattito sull'assetto dell'autonomia regionale. Più in particolare, accantonata la prospettiva di rimettere mano al testo del Titolo V della seconda parte della Costituzione, così come riformato nel 2001, sta prendendo corpo l'ipotesi dare attuazione del regionalismo differenziato, previsto dall'art. 116, co. 3, Cost. Tale ipotesi fa oggi parte ufficialmente del programma dell'attuale Governo ma ha suscitato e suscita numerose perplessità in ordine alla sua compatibilità col disegno costituzionale complessivo nonché all'impatto che questo istituto è in grado di produrre sull'impianto generale del nostro regionalismo. Quelli segnalati non sono che alcuni dei profili presi in considerazione per rendere il testo il più possibile aggiornato e avvertito degli sviluppi che si registrano nel nostro contesto politico-istituzionale. Nel concludere il nostro lavoro vogliamo render noto che per questa nuova edizione ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione del Prof. Giovanni Tarli Barbieri che vogliamo ringraziare così come ringraziamo il gruppo di giovani che si è fatto carico del compito di raccogliere e ordinare il necessario materiale documentario e composto dai dottorandi di ricerca Giovanni Aversente, Jacopo Mazzuri e Leonardo Alberto Pesci, dall'assegnista di ricerca Edoardo Caterina e dal ricercatore a tempo determinato Matteo Giannelli.»
Sofia ama i colori. Colora tutto ciò che le capita sotto mano. Durante una notte buia e tempestosa qualcosa di terrificante s'intrufola nella stanza della piccola. Si tratta dell'ombra di un mostro gigante che lentamente si avvicina al lettino di Sofia. La bambina spaventata non ha neanche un filo di voce e non riesce a chiamare aiuto, quindi si arma di forza, coraggio, colori e, con la maestria di un'artista, sconfigge il pericolo! Età di lettura: da 4 anni.
Tommaso ha paura del buio. Nell'oscurità, il piccolo sente strani rumori, vede ombre misteriose e un vortice di pensieri spaventosi gira senza sosta nella sua testa! Una notte, mentre Tommaso dorme beatamente nel suo lettino, l'ombra e il sibilo di un essere terrificante lo sveglia facendolo ruzzolare dal letto. La luce si accende e... il "mostro" si rivela in tutta la sua grande bellezza! Età di lettura: da 4 anni.
Perché tante stragi e delitti in Italia rimangono impuniti? La ricerca della verità è un percorso a ostacoli e in troppi casi, prima ancora di cercare i colpevoli, si è messa in dubbio la credibilità di chi accusava. È accaduto a Giovanni Falcone quando si disse che la bomba dell'Addaura l'aveva piazzata lui stesso e a Paolo Borsellino la cui agenda rossa, misteriosamente scomparsa, sarebbe stata un «parasole». Don Diana? «Era un camorrista.» Peppino Impastato? «Un terrorista.» La lista dei nomi infangati per distrarre l'attenzione dai delitti è lunga. E la strategia ha un preciso nome in gergo, «mascariamento». Per comprenderne i drammatici effetti, Paolo Borrometi ci accompagna in un viaggio nella storia d'Italia in cui denuncia i traditori, i criminali che mirano a creare confusione nel Paese per raggiungere i propri interessi illegittimi. A discapito della verità. Un reportage giornalistico tra anomalie, depistaggi e buchi neri che parte dallo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943 per arrivare ai giorni nostri, passando per le bombe degli anni Settanta e la strategia della tensione: da Portella della Ginestra a via Fani, dall'Italicus al Rapido 904, da Bologna a Capaci e Via d'Amelio, fino all'arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Una storia, alternativa e potente, del lato oscuro del Paese.
Questo volume si propone di esplorare le specificità della disciplina in tema di privacy e protezione dei dati personali, offrendo un approccio olistico che fa dell'interdisciplinarità e della comparazione le necessarie chiavi di lettura per comprendere i fenomeni in atto. Fornire al giurista gli strumenti fondamentali per conoscere tali materie non è solo importante per introdurlo ad un ambito così innovativo del diritto, ma diviene essenziale per consentire l'acquisizione di una corretta consapevolezza sui rischi che la società dell'informazione porta con sé.
Da dove viene l’oscuro fascino che l’anarchia ha esercitato sull’anima dell’uomo di ogni tempo? Qual è l’origine di quella sete di illimitata libertà che già i Greci chiamavano hýbris e che secondo la tradizione cristiana ha trovato nella ribellione a Dio di Lucifero il suo Big Bang? Se l’angelo è, come l'uomo, creato buono e tendente naturalmente al Bene, come ha potuto il grande spirito ribelle emanciparsi dalla forza gravitazionale di questo Bene? Attingendo a fonti diverse, dalla letteratura (Dostoevskij, Tolkien) alla speculazione medievale (Tommaso d’Aquino), dalla riflessione trinitaria dei padri Cappadoci al Vangelo di Giovanni, l’autore ci conduce in un serrato viaggio dello spirito che, nel cercare di gettare luce su uno dei più oscuri enigmi che da sempre si impongono alla coscienza umana, finisce per diventare una meditazione sull’essenza del bene e sul significato di quella libertà che l’anarchico, ma si dovrebbe forse dire l’uomo d’oggi in generale, sembra aver più caro d’ogni altro bene.
Una proposta antropologica e teologica concreta per la pastorale di questo nostro tempo così complesso: riportare la Parola di Dio al centro della esperienza quotidiana del suo popolo, affinché sia protagonista e libero. La Parola di Dio è «creatrice, risanante e risuscitante» di unità, è patrimonio personale e comunitario, energia vitale per una Chiesa sinodale. Gli autori propongono un accesso alla Scrittura grazie alla chiave di lettura delle "alleanze" - che sono i modi reali e vigenti delle relazioni di Dio con i popoli - e dei legami comunitari - seppur pieni di fallimenti. Sono quelle consuetudini di amore che si ritrovano ancora oggi nella "pietà popolare", che attende di essere fecondata dalla Parola. Introduzione di Giulio Albanese.
I pilastri dell'informazione nelle democrazie più avanzate sono stati a lungo l'indipendenza dei giornali e la presenza di editori di professione, liberi dall'influenza di altre attività commerciali. Ma che cosa è rimasto oggi dei «guardiani della democrazia»? Esistono ancora stampa e media liberi, garanti di una corretta informazione? E, soprattutto, potranno ancora esistere in futuro, di fronte alla prorompente avanzata delle fonti digitali? In queste pagine Paolo Panerai offre uno spaccato di storia economica e sociale d'Italia attraverso il risiko dei gruppi di comunicazione, le vicende delle grandi testate giornalistiche e dei principali protagonisti del settore (dal «Corriere della Sera» a «La Repubblica», da Agnelli a De Benedetti), le loro diramazioni negli affari, nella politica, nello sport. Intanto, sullo sfondo, si staglia l'ombra gigantesca dell'oligopolio della comunicazione digitale, in mano ad aziende tecnologiche over the top che sottopongono il mercato editoriale a una pressione senza precedenti. Una ricostruzione ricca di retroscena inediti su direzioni giornalistiche, scalate imprenditoriali e nuovi equilibri finanziari, che si intreccia ai ricordi e alla testimonianza personale dell'autore: editore, giornalista e profondo conoscitore di un mondo ormai in crisi d'identità.
Paolo Sacchi, grande figura di ebraista e storico di fama internazionale, ben noto per la ricchezza del suo lavoro sulla Apocalittica e la "Bibbia dei Settanta", ritorna qui a interrogarsi su Gesù e dunque sui Vangeli. Focalizzandosi sul Vangelo di Marco, tenta di capire che cosa Marco abbia voluto dire mettendo in bocca a Gesù l'enigmatica e ancor oggi discussa espressione "Figlio dell'Uomo", che va intesa a partire dal rapporto dell'evangelista con la tradizione apocalittica: «Gesù si autorivela come Figlio dell'Uomo perché Dio lo rivela come Figlio di Dio». Tale rivelazione dà anche il significato all'Ultima Cena, dove Gesù stringe il suo Patto, con la promessa di risurrezione, con i discepoli e quindi con tutti gli uomini. Sono pagine che sorprendono il lettore, perché, come scrive l'autore, «nello scorrere degli anni ho amato sempre più Gesù. Ho studiato la sua vicenda con un entusiasmo particolare che vorrei comunicare al lettore con parole che, pur nella freddezza dell'esposizione, lo lasciassero trapelare».
Émilie du Châtelet (1706-1749) fu una delle personalità più straordinarie del suo tempo. Scrittrice, traduttrice, donna colta e curiosa, si intendeva di filosofia, fu memorabile soprattutto per la storia della scienza: matematica di genio riconosciuto e scienziata sperimentale, con le sue pubblicazioni e traduzioni aiutò a diffondere in Europa il «newtonianismo». Figlia di un barone funzionario di corte e moglie di un marchese appartenente all'alta aristocrazia, univa in sé le più preziose caratteristiche delle classi fortunate della sua epoca: femme savante in anni in cui la diffusione dei saperi apriva alle donne accademie e biblioteche, sempre in movimento tra la Parigi frenetica, i suoi castelli e altri tranquilli ritiri, benevola e amichevole nei salotti mondani, frivola quando ciò la ispirava. Nel 1733 l'incontro con Voltaire, da cui nacque un legame sentimentale e soprattutto intellettuale. «C'è una dama a Parigi che si chiama Émilie e che per creatività e capacità di ragionamento supera di gran lunga coloro che si vantano e dell'una e dell'altra. Ella comprende Locke assai meglio di me», scrisse il filosofo nella sua Corrispondenza. Mme du Châtelet divenne infatti sua protettrice e benefattrice nel celebre ritiro di Cirey, interlocutrice autorevole nei dibattiti, talvolta guida scientifica per quel filosofo non segnatamente versato in queste discipline. Questa biografia vivace e documentata entra in tutti gli angoli di una vita di scienza e di passione, abbandonando la storia della donna «addomesticata», musa-amante. E mentre accompagna il lettore nella società aristocratica della prima metà del XVIII secolo, offre il ritratto di una donna che anticipa i temi dell'emancipazione femminile, rivendicando il diritto all'uguaglianza e a una educazione libera da pregiudizi.