Come entrare nel mistero della Trinità? In che modo questo cuore imperscrutabile della fede cristiana può illuminare l'esistenza di ogni persona? Come, infine, il mistero che è Dio può fare luce sull'enigma dell'essere umano? Emmanuel Durand, uno dei teologi contemporanei che hanno dato nuova ispirazione agli studi trinitari, ci offre qui la sua opera più rigorosa e pedagogicamente chiara per quanti vogliono accostarsi al Mistero che è il Dio di Gesù. Fra le grandi questioni che il domenicano francese affronta in modo semplice e preciso vi sono l'ambiguità di molte rappresentazioni della Trinità e il rapporto delicato fra il Dio dei cristiani e il Dio unico del giudaismo. Ma egli si dedica soprattutto alle implicazioni concrete della fede trinitaria - le sue "ricadute" etiche e politiche, potremmo dire - su quella comunità che è la chiesa, sulla nostra concezione (e la nostra pratica) dell'amore umano, sul nostro rapporto con l'altro e su altre dimensioni-chiave della vita. La Trinità cristiana, "sminuzzata" nelle sue risonanze più ampie e più attuali.
Invocare Dio col nome «Padre» non significa proiettare sul mistero assoluto la nostra esperienza della paternità. Si tratta piuttosto del nome con cui Dio si presenta a noi, dicendo di sé e stabilendo una relazione che inscrive nella storia una presenza che accompagna e sostiene. È questo funzionamento del nome divino ciò che emerge con forza dalla testimonianza biblica e culmina nella vicenda di Gesù, il Figlio amato che Dio Padre ha resuscitato per la potenza dello Spirito. Lo stesso Spirito che grida in noi «Abbà, Padre», attestando la nostra identità di figli. Ma il nome del Padre identifica anche una relazione che appartiene da sempre all'essere divino: Dio è Colui che genera il Figlio in un atto di comunicazione di sé totale ed eterno. La portata di questa rivelazione emerge dalla tradizione teologica della Chiesa e viene indagata in dialogo con le attuali istanze della cultura.
Il volume presenta gli atti di un Seminario teologico, svoltosi a Loppiano (Firenze) il 10 e 11 giugno 2016, promosso e organizzato dal dipartimento di Ontologia Trinitaria dell'Istituto Universitario Sophia e dalla Comunità dei Figli di Dio. Gli interventi partono dalle idee e dai carismi di Chiara Lubich e Divo Barsotti, come chiavi per sviluppare una rilettura teologica dell'esperienza di Dio in Gesù, quindi dell'esperienza del divino per noi uomini e donne di oggi. I contributi presenti in questo volume sono il frutto di una collaborazione, di un "pensare insieme", in cui studiosi di diversa provenienza accademica, si sono lasciati coinvolgere e provocare.
La Parola e il mistero della rivelazione del Dio trinitario
La centralità della rivelazione in Gesù Cristo come fondamento della dottrina trinitaria
Un libro protestante ed ecumenico
La Parola come punto di osservazione complessivo dal quale contemplare il mistero della rivelazione del Dio trinitario.
La rivelazione in Gesù Cristo come fondamento della dottrina trinitaria della chiesa attraverso l'esame del suo contenuto e struttura nonché tramite l'analisi delle forme mediante le quali la Parola si comunica.
Dalla quarta di copertina
Più che un tema della teologia, in questo volume la nozione di parola di Dio è considerata un punto d'osservazione complessivo dal quale contemplare il mistero della rivelazione del Dio trinitario.
La centralità della rivelazione in Gesù Cristo è illustrata come fondamento della dottrina trinitaria della chiesa: in primo luogo mediante l'esame del suo contenuto e della sua struttura (Gesù Cristo come evento della salvezza e come comandamento di Dio); in secondo luogo mediante l'analisi delle forme attraverso le quali la parola si comunica (Gesù Cristo nella Scrittura, nella predicazione, nel dogma ecclesiale, nella teologia e nella celebrazione dei gesti della grazia o "sacramenti").
Un libro "protestante", perché ispirato dalla convinzione che la Riforma abbia riscoperto la freschezza dell'evangelo in termini tuttora pertinenti e attuali, ma anche un libro "ecumenico" nella misura in cui l'evangelo non è monopolio di una confessione bensì dono di Dio al mondo.
Proveniente da una ricca famiglia pagana, Cipriano si convertì al cristianesimo, venne ordinato presbitero e poi vescovo di Cartagine. In quel ruolo si trovò subito alle prese con la persecuzione di Decio, che nel 250 emanò un editto per obbligare tutti gli abitanti dell’impero a compiere un atto pubblico di culto pagano. Poiché molti furono gli apostati, terminata la persecuzione Cipriano si trovò ad affrontare una situazione lacerante: coloro che si erano resi colpevoli di apostasia – i cosiddetti lapsi – chiedevano la riammissione nella comunità cristiana. Occorreva pertanto mettere in atto una prassi penitenziale adeguata alla grave situazione venutasi a creare.
La ricerca offre al lettore un’esplorazione degli scritti di Cipriano sulla paternità di Dio nelle Epistole e negli Opuscoli. Sebbene la sua opera di commento al Padre nostro, il De dominica oratione, sia stata molto letta e studiata, manca infatti una trattazione esplicitamente dedicata al mistero della Persona del Padre nel pensiero del vescovo di Cartagine.
Questo trattato, proposto in edizione aggiornata e significativamente ampliata, intende offrire un chiaro punto di riferimento per approfondire le delicate questioni della teologia trinitaria. Si rivolge al pubblico dei lettori con due attenzioni fondamentali: offrire una sufficiente informazione sui principali dati neotestamentari, della tradizione e del magistero della Chiesa, nonché dei principali contributi sistematici sul tema; articolare l'abbondante materiale in una sintesi coerente che mostri la relazione che lega le diverse questioni e la loro cruciale attualità.
Oggi sembra poco appropriato parlare della trinità. Anche molti cristiani considerano la riflessione su Dio uno e trino un lavoro da specialisti, se non proprio un'inutile complicazione lungo il cammino spirituale. In questo libro, l'autore invita invece ogni credente a riappropriarsi della visione trinitaria di Dio, in particolare nella prospettiva della creazione. Da tempo la scienza indaga sulla nascita dell'universo, la comparsa della vita sulla Terra e la diversificazione degli esseri viventi, compreso l'uomo, tutti eventi rimasti a lungo immersi nel mistero. Ma qual è il nostro livello di comprensione di questi passaggi fondamentali? Anche se la ricerca è enormemente progredita, questi enigmi non sono stati risolti, e anzi si sono semmai arricchiti di nuove dimensioni. Possiamo allora continuare a riconoscere in essi l'opera di Dio creatore? E magari proprio l'opera della trinità creatrice, come già prefigurato da sant'Agostino? Per Giovanni Straffelini la dimensione trinitaria della creazione dovrebbe essere doverosamente riabilitata proprio alla luce delle attuali conoscenze scientifiche. Se è vero che la nozione di trinità è destinata a rimanere inafferrabile per l'uomo, è altrettanto vero che è possibile attingere a frammenti di realtà per rappresentarla e apprezzarne la folgorante bellezza.
Riflessioni sulla prima questione teologica. La domanda di Dio e risolta? E' esistito, esiste, esistera mai un uomo che non si sia posta la prima questione teologica? L'umanesimo puo fare a meno di Dio? La ricerca dell'identita dell'uomo puo porre la domanda chi sono io?" senza la domanda "chi sono io, mio Dio?". Non e forse vero che la domanda di Dio fa l'uomo e la donna 'persona', capax Dei? L'Autore, teologo e scrittore, cerca in questo libro di analizzare questa incancellabile domanda, di parlare di Dio di fronte alla ragione critica, prendendo sul serio obiezioni e dubbi, perche anch'essi sono passaggi, inevitabili ma superabili, del cammino verso Dio. La riflessione percorre tre tappe: l'esodo dell'uomo verso Dio (analisi filosofica della domanda e ricerca nelle religioni), l'avvento di Dio nell'uomo (Gesu Cristo, la rivelazione biblica), la ricerca e l'approdo alla verita tutta intera (teologia trinitaria, "Dio e Amore"). "
Il libro ricostruisce come i Padri della Chiesa hanno pensato la Trinità (la relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo) e la Rivelazione cristiana in base ai concetti della metafisica greca. In gioco è il rapporto tra cristianesimo ed ellenismo: un tema quanto mai dibattuto, e qui analizzato con rigore e chiarezza. - Il libro è anche un'affascinante ricostruzione della storia del concetto di spirito (pneuma), dal suo significato filosofico (ragione, anima) a quello teologico cristiano, diventando nome della terza Persona divina. Da tale storia emerge anche una nuova prospettiva sullo spirito dell'uomo e sul suo rapporto con il corpo e il mondo. - Le controversie teologiche tra patristica greca e latina sono esposte e chiarificate in modo nuovo.
Documento della Commissione Teologica Internazionale.
Il mistero della Trinità spiegato come una sinfonia musicale.
Col passare degli anni l'appellativo col quale ci si riferisce allo Spirito Santo è diventato sempre più: "il Soffio di Dio". Nel senso del Soffio del Padre e del Figlio, in noi e tra noi e con tutti e in tutto. Sì, il Soffio di Dio, la Ruah della Bibbia ebraica, il Pneûma della traduzione greca dei Settanta e del Nuovo Testamento. Il saggio di Etienne Vetö non si limita a scavare la pertinenza e la ricchezza del significato ontologico che ci viene offerto a proposito del Mistero dello Spirito Santo dalla metafora del soffio/respiro, ma ne mostra la persuasività e l'apporto in ordine a un'intelligenza sempre più profonda e vitale del Dio che è Uno non già benché Trino: ma proprio perché Trino - Padre, Figlio, Spirito Santo.