È difficile trovare una civiltà che non veneri una o più montagne sacre o che non ne abbia edificati dei simulacri. Raimon Pannikar arriva a dire "quale montagna non è sacra?"
Certamente tra i simboli cosmogonici, quelli cioè che mettono un popolo in relazione con le sue origini, il più diffuso nelle diverse culture è la montagna. Le montagne possono essere sedi della divinità o di esseri soprannaturali o essere l’Axis mundi che unisce il cielo alla terra, la natura alla sovranatura, il luogo di pellegrinaggio e di costruzione di eremi, ma montagne sono anche le costruzioni dell’uomo, basta pensare alle piramidi che varie civiltà hanno costruito. In questo volume, curato dall’antropologo delle religioni, Julien Ries, studiosi di diversi paesi presentano, per culture differenti in varie epoche e continenti, il senso ed il posto che in esse hanno le montagne sacre.
Leggendo l’arte sacra medievale, in stretto rapporto con il contesto culturale che l’ha prodotta, questo libro interpreta al meglio la nuova stagione che la storia dell’arte sta vivendo. Senza la relazione con il contesto liturgico, infatti, le chiese medievali, dal tardo-antico al Gotico, rischiano infatti di non essere colte nella loro funzione e nel loro pieno significato simbolico. Prendendo le mosse dagli studi di De Blaauw sulle prime tre Basiliche Romane, si giunge con questo volume, sontuosamente illustrato, a dare un quadro interpretativo a tutto tondo dell’arte medievale attraverso gli interventi di P. Piva, S. De Blaauw, W. Jacobsen, M. Angheben, J. Baschet, B. Boerner.
Giuseppe Ruggieri è uno dei massimi teologi italiani: formatosi alla gregoriana dove ha insegnato, ha proseguito i suoi studi con J.B.Metz. Professore alla gregoriana e poi in Sicilia è stato una presenza ricca ed esigente in tutte le esperienze che ha attraversato. Questo volume, ideato dai suoi amici e dai colleghi in omaggio ai suoi settanta anni, ha come sezioni i titoli dei suoi principali libri e i filoni della sua attenzione di studioso e di credente.
Questo volume delle "Opere" di Newman raccoglie il meglio dell'autore in quanto poeta e in quanto cultura di poesia. Nel costituire questa antologia poetica essenziale non poteva mancare l'opera, ad un tempo poetica e teatrale, che è il Sogno di Geronzio, una premonizione della vita eterna. Culmine dello sforzo poetico dell'Autore, ma anche espressione piena dell'orizzonte filosofico e teologico che Newman, nel fare poesia, non abbandonava ed anzi trasfigurava in un registro espressivo più universale della stessa saggistica.
Quest'opera non è il solito libro sui dinosauri, perché nessuno prima d'ora ne aveva mai raccontato la storia in questo modo. Sei volumi, ognuno dei quali sarà infatti incentrato su un racconto a fumetti, che mostrerà i dinosauri, con rigore scientifico estremo, sotto la luce della meraviglia: ogni storia sarà un viaggio fantastico attraverso uno dei periodi del Mesozoico. Viaggi il cui scopo principe è quello di far restare a bocca aperta i lettori, facendoli assistere a spicchi di vita quotidiana di questi animali del remoto passato. A spiegare scientificamente ciò che il lettore ha visto nella storia a fumetti, si troverà il solido apporto della parte divulgativa illustrata del volume. Una parte scritta in tono amichevole perfettamente comprensibile e godibile a qualunque età, eppure rigorosissima. Le parti, a fumetti e scientifica, saranno strettamente interconnesse, attraverso note di rimando al fumetto nella parte divulgativo-scientifica. Età di lettura: da 9 anni.
Quest'opera non è il solito libro sui dinosauri, perché nessuno prima d'ora ne aveva mai raccontato la storia in questo modo. Sei volumi, ognuno dei quali sarà infatti incentrato su un racconto a fumetti, che mostrerà i dinosauri, con rigore scientifico estremo, sotto la luce della meraviglia: ogni storia sarà un viaggio fantastico attraverso uno dei periodi del Mesozoico. Viaggi il cui scopo principe è quello di far restare a bocca aperta i lettori, facendoli assistere a spicchi di vita quotidiana di questi animali del remoto passato. A spiegare scientificamente ciò che il lettore ha visto nella storia a fumetti, si troverà il solido apporto della parte divulgativa illustrata del volume. Una parte scritta in tono amichevole perfettamente comprensibile e godibile a qualunque età, eppure rigorosissima. Le parti, a fumetti e scientifica, saranno strettamente interconnesse, attraverso note di rimando al fumetto nella parte divulgativo-scientifica. Età di lettura: da 9 anni.
Quella di Ivan e Dominik è una favola capace di offrire uno sguardo diverso su un mondo mai come oggi conosciuto prevalentemente per luoghi comuni. Sullo sfondo vi sono le difficoltà che nascono dalla condizione di marginalità in cui vivono i due ragazzi, in un villaggio di Rom, ma anche la musica, i balli, le feste e la ricca immaginazione dei piccoli fratelli. Età di lettura: da 8 anni.
Chi è l'antenato diretto del genere umano? Perché la scoperta di Lucy è fondamentale? Come hanno fatto i primi Ominidi a lasciare l'Africa? Chi erano i piccoli Uomini di Flores? A quando risalgono i primi popolamenti della Cina? Chi è stato il vero scopritore del fuoco? A tutte queste grandi domande Yves Coppens, in questo libro che gli somiglia, insieme profondo e divertente, dà risposte assolutamente nuove. Partendo dalle origini dell'Uomo, ci fa anche prendere coscienza della sorprendente attualità di questo passato dal quale noi tutti discendiamo: "Ho cercato di dimostrare che l'archeologia, la preistoria e la storia permettono una nuova lettura dell'attualità. Antichità e attualità vengono qui conciliate. E interessante constatare come questa concatenazione narri senza grandi lacune (è ovviamente una esagerazione che sottintende una certa continuità) gli ultimi dieci milioni di anni della storia dell'Uomo, dai Preominidi ai Vichinghi ai Visigoti, passando per tutte le tappe, o quasi, della nostra storia, dalla filiazione Preominidi-Ominidi e dalla diffusione di questi ultimi sul pianeta al cambiamento di economia dell'umanità e allo sviluppo verso la scoperta dei metalli, la prima architettura monumentale, l'invenzione della scrittura e l'emergere delle grandi civiltà".
Il più noto paleontropologo europeo, Yves Coppens, Premio Nonino 2007, seguita con l'amico disegnatore Gepner a lavorare sulle nostre origini per un pubblico di ragazzi ma non solo, data la qualità di testi ed immagini. In questo volume vediamo come si caratterizzano lungo i due milioni e mezzo di anni prima dei ''tempi storici'' le varie attività dell'uomo: l'abitazione, la vita in comune, la caccia, il cibo, la tecnologia, il vestire etc.
«Nel 1997, con il titolo Sudafrica. Storia politica, usciva in italiano una nuova edizione, rielaborata e aggiornata in modo sostanziale, del mio volume pubblicato per la prima volta nel 1952 a Città del Capo con il titolo 300 Years. A history of South Africa. Quanto scrivevo nella Conclusione del 1997 è stato confermato dagli eventi che si sono susseguiti fi no al 2010, quando il Sudafrica ospita il Campionato del mondo di calcio. L’euforia successiva alle elezioni del 1994, che furono incoronate dalla presidenza di Nelson Mandela, iniziò già a trasformarsi in una diffusa delusione quando il presidente portò l’ANC in un’instabile coalizione con il National Party di Frederick de Klerk, espressione del mondo dei coloni bianchi. Ma nei primi tre anni del "nuovo" Sudafrica, mentre le grandi compagnie straniere e quelle dei coloni, che si muovevano all’interno e nell’orbita della Chamber of Mines, i reali padroni del Sudafrica, esportavano capitali e profi tti, il cambio del rand rispetto al dollaro americano cadde del 30%. Il "potere nero" stava già perdendo la sua gara con il "capitale aureo". Quando il prezzo dell’oro crebbe oltre il valore del suo punto critico di equilibro, 330 dollari l’oncia, fi no a schizzare alle stelle oltre i 1.300 dollari l’oncia nel 2010, all’aumento si accompagnarono tanto la disillusione quanto le aspettative e le ottimistiche speranze espresse anche dal terzo presidente, Jacob Zuma, che gode ancora di diffusa popolarità. Nello stesso tempo il fl usso migratorio nei ghetti urbani crebbe di sette milioni di persone e parallelamente centinaia di migliaia di "bianchi" si trasferirono all’estero oppure nei nuovi quartieri suburbani di lusso. Come l’oro, anche il razzismo sta vincendo la gara con il Sudafrica "non razzista".
Al centro di questo grave deterioramento delle condizioni di vita di 45 dei 50 milioni di sudafricani, ci sono due realtà organicamente connesse e i problemi che esse pongono: il monopolio quasi esclusivo della terra e del lavoro africano a basso costo nelle mani di quel gigante capitalista e coloniale che è la "Chamber of Mines" e l’enorme e innaturale esodo di popolazione e povertà dalle campag"Pass laws", le leggi che, per tutelare l’apartheid, limitavano la libera circolazione all’interno del paese.
Il volume Sudafrica. Storia politica ripropone il compito urgente e terribile di far fronte a questo problema negli anni a venire». (dalla prefazione dell’autore)