Quali sono stati i percorsi e le aporie del "fare" gli italiani fra età liberale, fascismo e repubblica? Un integrativo declinato in questo saggio tracciando due itinerari, solo apparentemente divergenti. Da un lato, i dibattiti e gli argomenti di una pedagogia nazionale di natura antipolitica, antiparlamentare e antiburocratica, alla ricerca di altre "agenzie", oltre allo Stato, meglio adeguate alla pedagogia nazionale rispetto alle istituzioni scolastiche. La scuola stessa poteva meglio assolvere al suo ufficio educativo se praticava un'antipedagogia del vitalismo e della spontaneità. D'altro canto, la riflessione sugli strumenti di selezione e formazione delle classi dirigenti, propria del discorso sull'istruzione superiore, identifica un preciso compito dello Stato.
Il volume - interamente rinnovato a quindici anni dalla prima edizione - offre un grande affresco sulla pedagogia del secolo appena trascorso nelle sue varie articolazioni. La prospettiva internazionale con cui l'autore guarda agli eventi educativi che hanno segnato la travagliata storia novecentesca s'intreccia con la ricostruzione dei dibattiti italiani e le tesi dei principali protagonisti che li hanno animati. Con particolare attenzione viene seguita la transizione di metà secolo contraddistinta dal graduale esaurirsi delle spinte puerocentriche e l'emergere di nuove impostazioni psico e socio-pedagogiche fortemente declinate in senso funzionalistico. Un'ampia appendice sulla cultura educativa italiana del secondo Novecento arricchisce un'opera che costituisce ormai un vero e proprio "classico" della storiografia pedagogica del nostro Paese.
L'essere partecipi della propria avventura umana dentro l'avventura del mondo rimanda a molteplici ricomposizioni: fra mente, affettività e azione; tra mondo interiore e mondo in cui si vive; tra la propria soggettività e l'identificazione nel noi; tra la prospettiva politica e la prospettiva etica ed esistenziale. Ispirate al principio etico del "nessuno escluso" oggi si sviluppano esperienze di "fraternità fra sconosciuti". Queste fraternità inclusive mentre permettono ai cittadini di assolvere al compito di stare dentro le fratture dell'umano fino a intravedere possibilità di vita, sollecitano l'immaginazione e la responsabilità sociale e politica perché si coltivino nuove forme di resistenza umanistica, dentro e oltre i contrasti, i conflitti, le esclusioni.
Desideroso di formare la razza dell'"Italiano nuovo", il Duce volle instaurare un rapporto di filiazione simbolica tra sé e i fanciulli, perché questi potessero essere considerati come "i bambini di Mussolini", le creature nate dal suo ideale; per questo la cultura fascista fu soprattutto la cultura dei più giovani, di coloro che ne assimilarono meglio i miti e le rappresentazioni. La produzione letteraria e paraletteraria per l'infanzia conobbe uno sviluppo considerevole proprio durante il Ventennio: dalla Grande Guerra alla caduta del regime, questo saggio non solo analizza gli autori e i generi letterari, ma, attraverso i suoi ricchissimi inserti a colori, pone una particolare attenzione anche al versante iconografico e agli illustratori del periodo 1915-1943. Esaminata nei suoi molteplici aspetti, la produzione per l'infanzia appare come un osservatorio privilegiato per comprendere con quali modalità e ritmi il fascismo abbia propagato la propria ideologia tra i fanciulli, per plasmare le coscienze e l'immaginario di una nazione. Una conoscenza ricca d'insegnamenti, tanto per i cultori della letteratura infantile quanto per gli storici.
Greta la strega vive sempre al massimo! Dalle feste in strada alla musica con i topi, si rotola con palle di neve giganti e si immerge nelle onde dell'oceano... Età di lettura: da 7 anni.
In campo pedagogico si assiste sempre più al passaggio da uno studio dell'oggettivamente osservabile e quantificabile a un'impostazione euristica rivolta all'analisi dell'elemento qualitativo, non direttamente percepibile. Soffermare il pensiero su sentimenti, emozioni, stati d'animo trova la sua ragion d'essere in questa esigenza di una svolta epistemologica della pedagogia. Dalla ricerca svolta sul tema della sofferenza e/o familiare è emerso che la situazione di sofferenza, per poter essere portata a soluzione, esige l'intervento di persone adeguatamente preparate, capaci di intrecciare con quanti si trovino in situazione di disagio un profondo dialogo, offrendo sostegno educativo, indicazioni operative, orientamenti morali. Appare utile soprattutto la tessitura di trame relazionali con adulti significativi, che aiutino ad affrontare e superare la normale condizione umana del soffrire. da qui scaturisce l'istanza pedagogico-educativa dell'imparare a prendersi cura delle relazioni anche attraverso modalità comunicative adeguate.
In tempi in cui sembrano più diffuse, specie fra i giovani, forme di linguaggio informali e semplificate e l'alfabetismo diviene più fragile, la scuola è rimasta forse l'unica in grado di favorire il recupero di abiti comunicativi organici e riflessivi. Per perseguire questo obiettivo, una delle vie principali è l'esercizio intensivo e strettamente coordinato della lettura e della scrittura, in cui la prima conduce alla seconda fornendole contenuti, stimoli e modelli. È appunto all'universo delle scritture intertestuali che si guarda in questo libro, i cui capitoli sono di volta in volta dedicati a pratiche (largamente attestate anche nel mondo extrascolastico) come la parafrasi, il riassunto, la sintesi combinatoria, l'imitazione, la rielaborazione creativa, il commento interpretativo, la replica argomentata. Le diverse esperienze di scrittura derivata sono analizzate in profondità, nei loro aspetti testuali, linguistici e cognitivi, fornendo allo stesso tempo preziosi e innovativi strumenti sia per l'esame dei testi sorgente sia per la conduzione pratica delle attività di elaborazione compositiva nelle concrete realtà didattiche.
In questo saggio del 1878, uno dei pochi che vide pubblicati in vita, Peirce presenta la sua celebre massima pragmatica: "Consideriamo quali effetti, che possono avere concepibilmente conseguenze pratiche, noi pensiamo che l'oggetto della nostra concezione abbia. Allora, la concezione di questi effetti è l'intera nostra concezione dell'oggetto". Quello di Peirce è un pragmatismo che insiste sul possibile uso futuro delle nostre conoscenze, le quali non sono proposizioni assolute e incontrovertibili, ma idee sottoposte a un controllo mai definitivo sulla base delle loro concepibili conseguenze pratiche. La traduzione e l'approfondito commento di Antiseri ci guidano alla scoperta del pensiero del padre del pragmatismo e ci indicano la via da seguire per aiutarci a rendere chiare le nostre idee...
La crisi economica ancora non risolta ha reso di drammatica attualità il fenomeno della disoccupazione riallacciando, attraverso l'esperienza della perdita del lavoro, tanti destini che sembravano fino a ieri correre in universi separati e paralleli, e gettando luce attraverso il peso dei numeri su un problema che resta, sempre e prima di tutto, un dramma umano. Questa raccolta di saggi, scritti da esperti di diversa estrazione disciplinare, offre spunti per la lettura del problema della disoccupazione nella società italiana ed europea contemporanea, l'interpretazione delle sue cause, la progettazione di politiche e interventi. Quel che appare è la necessità di un nuovo patto tra i lavoratori e imprese, cittadini e istituzioni.
E' oggi in atto una "rivoluzione silenziosa" da parte di un numero crescente di educatori, insegnanti e bambini grazie ai quali si sta facendo strada, lentamente ma in modo determinato, una rinnovata consapevolezza della nostra connessione con l'intero universo. Per uscire dall'attuale crisi planetaria è quanto mai necessario un cambio di paradigma che interroghi profondamente il mondo dell'educazione: le crisi globali richiedono infatti la promozione di competenze che permettano di prefigurare e realizzare un futuro sostenibile e che ci aiutino a ri-scoprire la nostra cittadinanza planetaria. Ispirato dalla visione della Carta della Terra, questo volume vuole essere un contributo a questo silenzioso cambiamento, una "cassetta degli attrezzi" in cui sono raccolti pensieri, emozioni e azioni che saranno utili a quanti sono convinti che il futuro dei bambini e quello del nostro pianeta sono indissolubilmente legati. A partire dalle sfide culturali e interculturali che la scuola si trova a dover affrontare, il volume propone alcune idee relative alla promozione di competenze per un'educazione sostenibile e alla costruzione di un curricolo ispirato alla cittadinanza planetaria, anche attraverso una serie di proposte operative e di indicazioni utili al lavoro in aula.
Manuale di riferimento per lo studio dell'opera di Dante, il volume intende fornire le nozioni di base di ordine storico e critico, oltre agli strumenti per ulteriori approfondimenti anche di carattere specialistico. Uno spazio particolare è dedicato ai problemi di ordine filologico relativi alla ricostruzione dei testi, appena accennati o del tutto trascurati dalle precedenti monografie sull'Alighieri. La trattazione, pur affrontando problemi complessi, è condotta con metodica progressione e con un linguaggio piano che non presuppone mai competenze superiori a quelle d'uno studente in possesso di elementari cognizioni di critica testuale. La scansione in capitoli consente una facile consultazione e la possibilità di utilizzare il manuale anche parzialmente, per adeguarlo ai diversi livelli di laurea, triennale o magistrale.