Una guida completa e dettagliata a disposizione di docenti e dirigenti scolastici per l'elaborazione del curricolo di Istituto dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di I grado, previsto dal Regolamento sull'autonomia e in piena coerenza con le nuove Indicazioni nazionali. Dopo l'analisi dei nodi teorici che fanno da sfondo alla definizione di una mappa dei saperi (a partire dalla centralità della persona e dalla progressione in verticale delle competenze), vengono presentate le proposte per la realizzazione del curricolo, tenendo conto degli ambiti e delle singole discipline, di cui sono declinati gli obiettivi specifici di apprendimento. Una speciale attenzione è riservata agli aspetti metacognitivi essenziali per l'apprendimento efficace (le disposizioni della mente). I materiali qui riuniti possono essere impiegati per avviare la riflessione collegiale e promuovere negli istituti comprensivi percorsi di approfondimento e confronto ai vari livelli (collegio dei docenti, commissioni e dipartimenti/ambiti disciplinari).
Punizione, colpa, redenzione, perdono: un'indagine in una prospettiva che mette in dialogo diritto, religione e teologia sul tema della pena, nel quadro della tensione tra sedimentate letture retributive della giustizia e contenuto della salvezza. «Nulla probabilmente deturpa il messaggio religioso più della sua identificazione con l'idea secondo cui il compimento del male esigerebbe una ritorsione dal contenuto analogo [...]: il proprium dell'annuncio cristiano, e il suo apporto a ogni altro pensiero religioso, sta infatti nel convincimento che solo il bene - l'amore, in quanto adesione all'essere stesso di Dio - costituisce la vera alternativa di vita allo scandalo del male». In gioco è la possibilità di pensare nuovi modelli della giustizia umana.
Nelle società della tarda-modernità esistono forme differenziate di coppia, ognuna sembra dar luogo a una coppia mista: non c'è la famiglia, ma una vera e propria polifonia di famiglie. Se questa è la realtà, alla quale si accompagna l'affermarsi crescente del single come ideale di vita, è possibile parlare della famiglia come di un «esistenziale», come un tratto costitutivo del vivere umano? È la domanda-guida del libro che, nella prospettiva di una pedagogia e di una filosofia della persona, indaga il poter essere e dover essere dell'amore e del "famigliare", segnato dal principio-generosità. In ogni grado - la relazione erotica, il legame coniugale e l'alleanza sponsale - in questione è un modo d'essere che è offerta di libertà: permette nuove conquiste nel viaggio alla scoperta di sé e dell'altro. In questo orizzonte si può comprendere come l'amore di coppia possa diventare cifra dell'esistenza personale, e in che senso la comunità familiare possa custodire la genealogia della persona: dona a ogni soggetto una mente, un desiderio. Soprattutto - se definita dalla disponibilità ad accogliere «chi viene sempre da altrove» - apre una chiara intuizione della logica del dono, ritmo originario della vita. Chiave della famiglia come esistenziale è una relazionalità riconoscente. È un'antropologia che vede ed intende l'amore e la vita di famiglia come operatori di felicità e di senso; permette di poter oggi «scorgere il sacro insediarsi stabilmente nei cuori», quasi fosse profezia di un inedito umanesimo dell'intimità.
Un manuale operativo che fornisce spunti utili per sensibilizzare gli alunni al fenomeno delle prepotenze attraverso l'attività d'aula, in particolare attraverso l'insegnamento delle materie letterarie. Il bullismo rappresenta una realtà tristemente conosciuta dalla quasi totalità dei bambini e ragazzi in età scolare. Per poter efficacemente prevenire e contrastare questo grave problema è necessario saperlo riconoscere e distinguerlo da altre forme di condotta aggressiva, così da impostare interventi mirati ed efficaci. Il volume si compone di due sezioni: la prima, propedeutica, offre un inquadramento teorico del fenomeno del bullismo e delle potenzialità di intervento; la seconda rappresenta il cuore del testo, presentando strumenti operativi da utilizzare nella didattica quotidiana per interventi curricolari che fronteggino le prepotenze tra alunni e migliorino in generale il clima di classe.
Considerare i bambini venuti da lontano come coloro che ci portano una nuova lingua, nuove conoscenze, nuove esperienze vuol dire comprendere meglio i nostri contemporanei, trovare la misura di una pedagogia dell'incontro, scovare i nostri etnocentrismi e trovare pensieri e azioni educative eccentriche. A insegnanti, educatori e famiglie, oggi, si pone il compito di costruire connessioni culturali che permettano apprendimenti e sagge convivenze, facendo esistere tutti i mondi di cui ciascuno è portatore, per accoglierli. Un percorso di riflessione tra teorie e pratiche, un'esperienza concreta per insegnare e imparare, tra lingue diverse, dentro e fuori la scuola, riscoprendo la ricchezza delle lingue. Queste pagine accompagnano anche i genitori a comprendere meglio il posto delle lingue nelle migrazioni, per giocare il proprio ruolo educativo in un contesto socio-culturale in rapido cambiamento. Il CD allegato al testo presenta una ricca serie di materiali interattivi e multimediali per impostare attività didattiche sulle lingue e le culture araba, rumena e punjabi.
Il disegno tracciato è un linguaggio globale. Tutto il volume, volutamente finalizzato alla didattica per il disegno, si sviluppa proprio da questo concetto, proponendo indicazioni pratiche, tavole in bianco e nero e a colori, esercitazioni guidate. In un'epoca virtuale e digitale, il disegno a mano libera con l'ausilio di uno strumento elementare come la matita è lo strumento di comunicazione che il genere umano usa perfino inconsciamente. Nato con la collaborazione dei docenti di Disegno afferenti all'organico del Dipartimento DICATAM di Brescia, il volume intende omaggiare le figure del Prof. Gaspare de Fiore e del Prof. Valentino Volta, che hanno saputo dare l'avvio ad una consolidata Scuola di Disegno per l'Ateneo.
L'uomo non può essere né ereditato né venduto né donato; non può essere proprietà di nessuno, perché egli è, e deve rimanere, proprietà di se stesso. Egli porta nel profondo del suo animo una scintilla divina, che lo innalza al di sopra dell'animalità e lo fa concittadino di un mondo di cui il primo membro è Dio stesso, scintilla divina che è la sua coscienza. Questa gli comanda in modo assoluto e incondizionato di volere questo, di non volere quello; e ciò liberamente e di propria iniziativa, senza alcuna costrizione fuori di lui (da Rivendicazione della libertà di pensiero).
Disponibilità, allusività, sbieco, defissazione e trasformazione silenziosa: cinque concetti del pensiero cinese, qui "proposti" alla psicoanalisi in un'originale rilettura della pratica analitica che intende recuperarne aspetti (operazioni fondamentali che si svolgono in seduta) scarsamente teorizzati. Questo confronto con la cultura cinese - come nello stile di Jullien - ha senso perché si dimostra il solo capace di produrre quell'estraniamento che permette al pensiero psicoanalitico di scoprirsi nel proprio "impensato"; ne emergono quelle "opzioni a priori" che orientano, limitando, ogni prodotto della cultura occidentale e che la psicoanalisi può, a questo punto, trascendere, accedendo a spazi di cura finora non compiutamente esplorati.
La ricerca, soprattutto psicologica e sociologica, ha focalizzato prevalentemente il pregiudizio etnico-razziale - drammaticamente presente in molte società, a cominciare da quella americana - e, più recentemente, anche quello di genere o "sessista". Il presente saggio, collocandosi in una prospettiva interdisciplinare, intende dilatare questa prospettiva, dedicando debita attenzione a tutte le forme e varietà di pregiudizio, con i connessi meccanismi di etichettamento, di stigmatizzazione e di esclusione, col supporto di ricche esemplificazioni tratte dalla storia, dalla cronaca, dall'autobiografia, dalla biografia, dalla letteratura, dal cinema e dai fumetti. Il pregiudizio - quale atteggiamento mentale non verificato né criticamente vigile - nella varietà dei suoi bersagli non si rivolge soltanto ed esclusivamente a esseri umani, ma può appuntarsi su una infinita varietà di soggetti e di oggetti. Conoscere il pregiudizio è il primo passo per distanziarsene.
La maggior parte delle religioni poggia su un corpus di testi che sono ritenuti fondanti, in quanto rivelati; i grandi monoteismi sono definiti "religioni del libro" perché trovano il loro fondamento, la loro ragion d'essere più profonda nei libri sacri, spesso arrivati ad essere considerati tali solo dopo processi complessi e articolati. Questo volume raccoglie, commentandoli e contestualizzandoli, i testi più ricchi, "parlanti", che hanno nutrito la religiosità, l'osservanza, i riti, la teologia delle grandi religioni tuttora esistenti (Hinduismo, Ebraismo, Buddhismo, Taoismo, Confucianesimo, Cristianesimo, Islam) e di due religioni morte, quella greca e quella romana, ma centrali per comprendere l'esperienza cristiana.
Questo Dizionarietto si rivolge a chi intende cimentarsi per la prima volta con dei testi filosofici in lingua tedesca; ma ci si augura che possa essere un utile strumento di consultazione anche per chi, pur essendo pratico della lingua, voglia avvicinarsi alla terminologia filosofica o per chi, dovendo leggere o tradurre un'opera di filosofia, si trovi davanti alla difficoltà di scegliere una soluzione piuttosto che un'altra. Si tratta insomma di un agile strumento di lavoro che ha la piccola ambizione di servire per lo studio della lingua di Kant, Fichte, Schelling, Hegel, Marx, Herbart, Nietzsche, Heidegger, Carnap... e per la lettura dei testi filosofici in originale. Nella compilazione si è cercato di fornire una scelta ampia di termini, accompagnati dalla versione italiana, avendo cura di tenere conto dell'uso ormai consolidato nelle traduzioni correnti. In alcuni casi, oltre alla traduzione del lemma, si è scelto di illustrarne meglio il significato, sia all'interno dell'opera di un singolo filosofo, sia sottolineando il differente uso che dello stesso termine fanno pensatori diversi.