Soltanto in Occidente la religione è tutto e tutto pervade. Non è concepibile un'Europa senza cristianesimo, senza teologi, senza papato, senza guerre di religione, senza grandi eretici. Ma come hanno fatto i cinesi la cui civiltà è stata autorevolmente definita 'Né Dio né legge'? Come hanno vissuto per tremila anni se presso di loro l'umano non si contrappone al divino, i santi o i saggi sono concreti e non compiono miracoli, l'ordine nasce dal buon accordo e le regole si impongono in quanto forniscono dei modelli? Come si sono imposti come potenza egemone, facendo a meno di quelli che sono considerati i due pilastri fondamentali della civiltà, almeno la nostra? Questo libro racconta storie di ieri e di oggi ed è un racconto di chi ha vissuto in Cina e l'ha compresa nel profondo del suo cuore. Va dalla predicazione dei missionari gesuiti alla più grande ribellione della storia cinese a metà Ottocento. Dai difficili tentativi di modernizzazione del Celeste Impero, quando fu necessario inventare una parola per dire 'religione', alla violenza della guerra dei Boxer; dal dichiarato ateismo dell'epoca di Mao e delle Guardie Rosse all'attuale rinascita di una religione popolare, che fonde buddhismo, daoismo e confucianesimo. Se ora si assiste alla convergenza di elementi cinesi e occidentali, sarebbe sbagliato giungere alla conclusione che stanno diventando come noi. È più probabile che noi si sia obbligati a diventare più simili a loro in un prossimo futuro.
Nella cultura e nella spiritualità cristiana Satana è un personaggio storico, presente in ogni momento della vita dei singoli e dei popoli. Non è solo il tentatore che induce gli uomini al peccato con le sue proteiformi manifestazioni. È propriamente "il signore di questo mondo", è colui che guida la storia nella lotta continua fra la Città di Dio e la Città del Diavolo. È Satana che promuove le persecuzioni dei primi secoli, le eresie medioevali, suscita i grandi nemici della Chiesa, da Nerone a Maometto, a Federico II. Satana con il suo esercito di demoni occupa uno spazio amplissimo in tutti gli scrittori fin dai primi secoli. Spezzata l'unità cristiana, è Satana - secondo le diverse prospettive - a ispirare Lutero o il papa che si accuseranno reciprocamente di essere l'Anticristo. Alle origini della modernità, sarà ancora Satana a suscitare ideologie laiche, ateistiche e libertine e sarà impersonato da Niccolò Machiavelli. Anche la filosofia moderna deve confrontarsi con Satana: per Cartesio è il "genio maligno", il diavolo, a rendere dubbia l'esistenza stessa del mondo fisico. La presenza di Satana con tutto il mondo di streghe e indemoniati che l'accompagna alle origini della civiltà moderna - andrà declinando lungo il Seicento: già alla metà del secolo, Cyrano de Bergerac collocherà tutte le dottrine demonologiche nella "Gazzetta degli sciocchi".
Il testo tratta il ruolo della religione nelle diverse forme di Stato, dal Risorgimento ai giorni nostri, e indaga l'influenza delle istituzioni europee sul principio di sovranità dello Stato per quanto riguarda la disciplina della materia religiosa. Sono presi in esame anche i diritti umani affermati dalla normativa europea e la funzione riservata da quest'ultima alle grandi organizzazioni religiose, nonché il ruolo delle corti di Strasburgo e del Lussemburgo. In particolar modo, i capitoli affrontano i principali aspetti delle discipline di merito in materia di religione nel nostro paese. In primis, sono analizzate In maniera critica le leggi costrittive, che impongono il pensiero unico della maggioranza parlamentare e ignorano il ricco pluralismo culturale che caratterizza l'Italia. Gli autori entrano nel merito di alcune questioni già normate (divorzio, aborto) e altre, molto attuali, che riguardano l'accanimento terapeutico, l'eutanasia e il testamento biologico. Infine sono presi in esame gli aspetti specifici delle regole religiose (alimentazione, simboli, abbigliamento, riti, festività religiose). Il volume propone un innovativo esperimento scientifico e didattico, anche in riferimento all'auspicata modernizzazione dell'impianto legislativo interno dell'Italia.
Credere in Dio al tempo della rete: il ritorno al politeismo, la religiosità diffusa nei mondi virtuali, la nuova dimensione del reale che modifica le nostre ansie, i nuovi messianismi elettronici, i rischi e le opportunità per le fedi tradizionali.
Internet è molto più di un semplice mezzo comunicativo. È una nuova dimensione del reale che influenza e modifica le nostre ansie, le nostre domande di senso, le nostre rappresentazioni simboliche, i nostri comportamenti rituali, ossia tutto ciò che concorre a definire quel fenomeno che chiamiamo religione. A loro volta, le comunità religiose, anche dei grandi culti monoteisti, utilizzano gli strumenti delle nuove tecnologie per fare proselitismo o per accogliere le nuove generazioni che difficilmente fanno a meno di una connessione al mondo virtuale.
La Chiesa cattolica in un documento ufficiale parla della rete come «un mezzo di comunicazione sociale», da intendersi, al pari di radio e televisione, come un «dono di Dio» che illumina il «lungo viaggio dell’umanità». Attingere, dunque, alla nuova realtà digitale si configura come un’esigenza culturale, spirituale e rituale che accentua il legame fra religione e capacità immaginativa umana. Sommando in sé l’incomprensibilità del cosmo e il senso del limite dell’uomo, Internet diviene per alcuni il nuovo luogo della trascendenza. Tuttavia, quella che s’incontra nella rete è una trascendenza vicina, con cui è possibile entrare in contatto, persino ‘armeggiare’: basta picchiettare su di una tastiera, forgiarsi identità effimere e rinnovabili, condurre vite alternative per sperimentare un oltre altrimenti inaccessibile.
Fabrizio Vecoli fornisce al lettore una presentazione chiara delle questioni aperte, degli interrogativi posti dalla realtà virtuale, delle riflessioni che il nuovo intreccio tra Internet e religione ha suscitato. Come misurare, ad esempio, l’impatto del cambiamento sulle religioni tradizionali? Come coglierne l’influenza sui nuovi culti? Come comprenderne le conseguenze sul modo di concepire e vivere quel che, malgrado tutto, si dovrà ancora chiamare con il nome di religione?.
Una guida al vasto panorama delle tradizioni religiose, del passato e del presente, affinché, nell’avvicinarsi all’una o all’altra di esse, in base ai propri interessi, sia possibile muoversi con criterio nello studio delle loro rispettive storie e identità.
Intento del volume non è quello di entrare nel merito delle singole religioni ma piuttosto proporre una riflessione sulle questioni di fondo che accomuna le diverse tradizioni. Le tematiche di fondo che vengono affrontate vanno dalla nozione di ‘religione’ a una breve storia degli studi sui fenomeni religiosi, da una riflessione sulle tre categorie fondanti del storico-religioso – il mito, il rito, il sacrificio – alla differenza fra religioni etniche e religioni fondate.
L’autrice si sofferma in particolar modo sul mondo mediterraneo antico e tardo-antico, che per un verso è più familiare al lettore e quindi a lui più immediatamente accessibile, e per l’altro si configura come un importante terreno di manifestazione di esperienze decisive per la definizione dell’identità culturale, oltre che religiosa, dell’attuale scenario europeo e mondiale.
Gli insegnamenti di Confucio sono sopravvissuti per ben venticinque secoli, attraverso periodi di perturbazioni politiche e brutali repressioni. Dopo anni di ricerche sui frammenti di testi antichi, Annping Chin ci propone un ritratto della vita e dei tempi di Confucio godibile, stimolante, ricco di sorprese.
Henry A. Kissinger
Come Socrate e Gesù, Confucio si affidò alla parola orale, con tutte le sue sfumature di enigmatica saggezza. Annping Chin ci aiuta a recuperarle, come nessuno è riuscito a fare prima di lei.
Harold Bloom
È interessante capire la figura di Confucio spogliandola di quanto la successiva canonizzazione gli ha attribuito, trasformando in rigida dottrina la sua visione del mondo. È quanto fa questo libro: Confucio non risulta essere così perfetto, non è una incarnazione dei suoi insegnamenti.
Maria Rita Masci, “Tuttolibri”
Indice
Ringraziamenti - Prologo - Introduzione - capitolo uno L’espatrio – capitolo due Famiglie e Politica - capitolo tre Compagni di viaggio - capitolo quattro Peregrinazioni - capitolo cinque Il ritorno - capitolo sei L’insegnamento - capitolo sette I riti della vita e della morte - capitolo otto I difensori - Epilogo – Note - Nota sulle fonti - Bibliografia - Le dinastie cinesi - Indice analitico
Fino ad anni recenti, alcune prospettive teoriche ampiamente diffuse vedevano come prossima e inevitabile la scomparsa delle religioni, in particolare delle piccole religioni dei popoli nativi, travolte e inglobate dalla modernità. Come molte altre profezie in voga nelle scienze sociali, anche questa non si è realizzata. Anzi, nonostante i complessi e travolgenti fenomeni di globalizzazione e trasformazione socioeconomica, le esigenze di differenziazione, autonomia e contrapposizione si sono moltiplicate nel mondo contemporaneo, utilizzando spesso la pratica e la professione religiosa come forma espressiva privilegiata. Osservare questi fenomeni religiosi, definirne la natura, la durata nel tempo, la capacità di adattamento e trasformazione e, al tempo stesso, la tendenza endogena alla conservazione del passato, permette un approccio più aperto alla pluralità dei fenomeni religiosi che caratterizza il mondo contemporaneo. Enrico Comba approfondisce in queste pagine un aspetto minoritario e di solito trascurato dagli studi sulle religioni, spesso focalizzati esclusivamente sulle grandi religioni monoteistiche.
Nel Cinquecento l'affermarsi della Riforma protestante in Europa apre una stagione di aspre lotte fra i seguaci dell'antica fede e coloro che seguono le dottrine di Lutero o di Calvino. Francia, Spagna, Inghilterra e Paesi Bassi sono incendiati dalle guerre civili, strumentalizzate da complesse trame politiche e lotte di potere internazionali. In Francia, a partire dal 1560, gli eccessi e fanatismo provocano massacri e distruzioni e insanguinano il regno fino al 1598, quando l'Editto di Nantes, concedendo ai riformati parità di diritti e libertà di culto, seda il conflitto. La Spagna, maggiore potenza cattolica dell'epoca, interviene pesantemente in appoggio delle forze cattoliche francesi. I riformati francesi appoggiano invece gli indipendentisti dei Paesi Bassi che, guidati da Guglielmo d'Orange, si battono contro gli spagnoli rivendicando la libertà di culto e l'indipendenza politica saltuariamente aiutati anche dall'Inghilterra. Agli albori del Seicento, dopo un lungo secolo di lotte intestine l'Europa si presenterà assai diversa da ciò che era stata mezzo secolo prima.
"Molta gente vive come se le religioni non fossero realtà importanti o lo fossero solo per gli altri; insomma, in pratica dicono: 'fatti loro'. Alcune di queste persone pero, quando si trovano in situazioni difficili o in occasioni particolari, riscoprono qualche pratica di fede. Non ho acquistato certezze assolute, ma sono sempre più convinto che vale la pena impegnarsi a conoscere le religioni. si può mettere in forse l'esistenza di Dio, ma e impossibile dubitare che la maggior parte dell'umanità vi creda." Questo e il viaggio avvincente di un giovane ostinato nel mare delle religioni e nelle loro risposte ai dilemmi sull'origine del mondo, sul bene e sul male, sulla morte e sull'aldilà.
L'integrazione fra culture diverse costituisce la sfida più formidabile della modernità. Questo volume esamina la dimensione religiosa del confronto con l'altro, col diverso, e ne prospetta infine soluzioni giuridiche ancora tutte da sperimentare, per un diritto che sia davvero cosmopolita. Mario Ricca insegna Diritto ecclesiastico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Parma. Ha pubblicato, fra l'altro, "Legge e intesa con le confessioni religiose", "Metamorfosi della sovranità e ordinamenti confessionali", "Diritto e religione".
Dal fondamentalismo islamico a quello ebraico, da quello cristiano a quello delle religioni orientali: le assonanze e le differenze di movimenti accomunati dalla tensione utopica verso una società governata dalla legge di Dio.