La crescita esponenziale e inarrestabile del Web, ha provocato una modificazione degli stili di vita, dei processi della conoscenza, delle stesse necessità e aspettative delle persone; ha originato un mutamento nei rapporti quotidiani, nel modo di pensare e di sentire. Questo incide in profondità sui processi formativi: vi si colloca come risorsa ma anche come sfida alle forme del passato e, al tempo stesso, come minaccia per i suoi esiti ancora incerti e imprevedibili. Occorre ripensare la formazione, a qualunque livello.
Il testo tratta della formazione alla vita consacrata e del Web, per evidenziare i limiti e le opportunità che si creano non solo nel vivere sociale, ma anche nell’ambito della vita religiosa.
Dopo un primo capitolo sulle prospettive della formazione in senso generale, viene affrontato il tema:
la comunicazione digitale: una sfida per la formazione i formatori e le innovazioni tecnologiche il podcasting e «santificazione della mente» In quest’ultimo capitolo viene presentato il tema nella sua applicazione
metodologica attraverso una piccola indagine esplorativa sull’utilizzo del Podcasting come strumento di formazione, realizzata con un gruppo di giovani consacrate.
Destinatari
Formatori e animatori in primis. Ma anche tutti i religiosi, specialmente i giovani.
Autore
Pina riccieri, Figlia di San Paolo, attualmente vive a Roma, impegnata nella pastorale vocazionale e nell’animazione formativa. Ha compiuto gli studi di scienze religiose presso l’Università Gregoriana e di psicologia presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Ha frequentato l’Istituto Superiore per Formatori. Ha conseguito il dottorato in psicologia dell’educazione alla Pontificia facoltà di scienze dell’educazione «Auxilium». È iscritta all’albo professionale dell’Ordine degli psicologi della Regione Lazio.
Punti forti
Attualità della tematica.
È il primo lavoro sulla tecnologia del podcasting utilizzata per scopi formativi nella vita religiosa.
È una proposta di formazione permanente on line per la vita consacrata.
Che cosa è accaduto alle protagoniste di Suore (Rizzoli 1991), il libro che vent’anni fa spalancò le porte dei monasteri di quattro continenti, andò al di là delle grate, per raccontare le storie sconosciute di donne che avevano scelto di lasciare il mondo per abitarlo totalmente, sia nella vita attiva che in quella contemplativa? E per capire come una ragazza “normale” possa fare una scelta contro tutto ciò che oggi conta?
Per rispondere a questa domanda l’autrice è ritornata a incontrare alcune di quelle straordinarie figure che, con il loro amore gratuito, il loro impegno e la loro fantasia nel costruire la speranza, avevano suscitato stupore, commozione e affascinato il regista Dino Risi, che ne trasse il film televisivo Missione d’amore. Ma ha anche scoperto altre vicende di “donne di Dio” che oggi si dedicano alle povertà dei nostri tempi: dalla tratta delle “nuove schiave” alla prostituzione in terra di camorra, dall’emarginazione di coloro che vivono nei sotterranei della storia a chi è stato costretto ad emigrare per sopravvivere. Così è ritornata al di là delle grate per continuare il dialogo con nuove amiche che nel silenzio vivono abbracciate a tutta l’umanità.
Punti forti
Il tema della vita consacrata femminile sia attiva che contemplativa oggi nelle esperienze di frontiera. La forza delle storie riportate mette in evidenza la forza di amore e di speranza che hanno queste donne, nella sfida alle nuove povertà, mentre lo stile veloce e profondo dell’autrice rende molto coinvolgenti le esperienze di vita.
Il successo editoriale del “primo” capitolo, uscito vent’anni fa, ne fanno un interessante sequel.
Destinatari
Largo pubblico, in particolare di laici giovani e adulti.
L’autrice
Mariapia Bonanate vive a Torino, è condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo e collabora con Famiglia Cristiana. Come giornalista è sempre andata alla ricerca di “buone notizie”, anche nelle situazioni più difficili. Fra le sue opere: Invito alla lettura di Mario Pomilio (Mursia), Preti.Alla ricerca dei dodici apostoli nelle strade del mondo (Rizzoli), Donne che cambiano il mondo. Personaggi femminili che inventano la speranza (Mondadori), Una lampadina per Kimbau. Storia di Chiara Castellani, medico missionario in Africa (Mondadori). Con Paoline IlVangelo secondo una donna (nelle due edizioni: 2002, 2009).
Dopo l’effervescenza del periodo conciliare e i tentativi ed esperimenti di rinnovamento, la vita consacrata si è ritrovata a vivere un tempo d’inverno e anche di confusione. Le vocazioni diminuiscono, i membri delle comunità religiose invecchiano, la secolarizzazione prende sempre più piede. Quale futuro può ancora esserci per i consacrati, quale il loro ruolo nel mondo d’oggi?
Secondo l’autore, proprio nelle radici della loro identità, guardate e comprese con occhi nuovi, i religiosi riscopriranno i fondamenti perenni che danno senso alla loro presenza: tutti gli aspetti tipici della vita consacrata, dai voti alla vita comune, dalla spiritualità all’azione apostolica sono rivisti alla luce della fede che sola dà senso e efficacia a una esistenza che fa da controspecchio alla deriva della società: fede, speranza e carità rimangono i carismi da condividere con il mondo.
punti forti
La vita consacrata è considerata nella totalità dei suoi aspetti. Quindi anche la maturazione umano-psicologica Vita consacrata sempre in rapporto al mondo: passione per Dio e passione per gli altri è un po’ lo slogan
destinatari
Tutti i consacrati e consacrate.
autore
René Stockman, religioso dei Fratelli della Carità ha svolto il suo apostolato nell’educazione (è stato preside nella Scuola superiore)e come responsabile di un ospedale psichiatrico. Eletto poi superiore provinciale, e successivamente superiore generale della sua congregazione, ha avuto il modo di conoscere la vita consacrata nella sua concretezza nelle diverse parti del mondo. E non solamente quella della propria congregazione, ma anche quella di altri istituti con cui i suoi confratelli collaboravano. Ha sempre affrontato con decisioni i problemi che si ponevano offrendo sempre soluzioni «aggiornate», ma ben fondate, sempre su una profonda identità religiosa. È autore di molti libri sulla vita consacrata.
In dieci freschi capitoli, stimolato spesso dalla poesia, l’autore invita a mantenere desti tutti i sensi dell’anima – e del corpo! -, vigile il cuore, e ascoltare così il cuore di Dio e quello del mondo d’oggi. Solo così riusciremo a rompere gli ormeggi che ci tengono fermi, legati, e la vita consacrata potrà navigare nell’ampio mare dell’amore di Dio e dei fratelli.
Altrimenti noi religiosi... «possiamo finire per diventare come funzionari sotto naftalina, che masticano preghiere come se fossero cicche».
Punti forti
Uno sguardo a tutto tondo alla vita consacrata oggi, nell’orizzonte del futuro, attraverso uno stile fresco, attuale, poetico. Il testo è condotto da una consapevolezza della realtà attuale, combinata con una positività verso un futuro dove la vita consacrata sarà diversa, ma «sarà».
Destinatari
Tutti i consacrati e consacrate e per i sacerdoti: è affrontato il tema
del rapporto Chiesa/vita consacrata.
Autore
Alejandro Fernández Barrajón è nato in un villaggio della Mancha, la terra di don Chisciotte. Il contatto con la natura, fin da piccolo – la sua era una famiglia di pastori – lo fece entrare in sintonia con Dio: nel contatto con essa sperimenta Dio senza ostacoli. Ancora molto giovane è entrato nell’Ordine dei Mercedari, dove fu poi formatore dei seminaristi e successivamente Superiore Provinciale. È stato anche Presidente della Conferenza dei Religiosi di Spagna. La vita religiosa è per lui una autentica «passione» a cui ha consacrato il meglio della sua creatività, della sua riflessione, della sua vita. Ripete frequentemente che non si può comprendere la sua vita al di fuori di essa. È una personalità dai molti talenti: scrittore, pittore, musicista. L’arte è per lui una espressione privilegiata, come la natura, per sperimentare Dio e lasciarsi sedurre da lui. Le sue riflessioni sgorgano dall’esperienza e dalla vita che condivide con tanti religiosi e religiose: con loro, egli dice, si sente come un pesce nell’acqua.
Il volume raccoglie le relazioni del Corso Triennale di Formazione per Formatrici organizzato dall’Usmi nel 2009. La formazione religiosa viene trattata secondo una prospettiva nuova e per questo feconda di sviluppi: il maestro/a è tale nella misura in cui si pone prima di tutto come fratello/sorella della persona che accompagna, per portarla all’esperienza di Cristo. Questa esperienza è imprescindibile se vogliamo che le fondamenta della nostra vita consacrata siano solide, «piantate sulla roccia».
I relatori, tutti studiosi esperti di direzione spirituale, sono conosciuti per la loro esperienza e frequentazione della vita religiosa. Come sempre, a ciascuno è affidato una angolatura particolare, secondo la loro specializzazione: la teologia spirituale, l’accompagnamento spirituale, il fondamento biblico, le problematiche giovanili e il rapporto con l’autorità.
La competenza dei relatori traccia in breve delle linee sicure per un percorso di approfondimento affrontando la vita consacrata nella sua complessità e varietà di aspetti, sempre in riferimento alla crescita dei giovani religiosi.
Punti forti
Per riconoscere il ruolo delle formatrici come sorelle che precedono in un percorso comune.
Per un approccio alla formazione che sappia tenere conto della persona delle formande nella sua interezza: fisica, emotiva, spirituale e sociale.
L’indiscussa competenza degli Autori.
Destinatari
Per tutti coloro che hanno la responsabilità diretta della formazione.
Per chi è attento al mondo dei giovani e alla realtà della direzione spirituale.
Per chi vive la dimensione della formazione permanente o continua.
Autori
Fabrizio Pieri, studioso di Teologia biblica e di Teologia spirituale, docente all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dirige corsi di esercizi spirituali. Marina Stremfelj, del Centro Aletti di Roma. Specializzata in Missiologia e Spiritualità delle Chiese Orientali, è attiva in corsi di direzione spirituale e formazione, oltre che nell’organizzazione di corsi di esercizi spirituali. Massimo Grilli, docente di Nuovo Testamento all’Università Gregoriana di Roma.
Beppe Roggia, salesiano, è docente di Metodologia pedagogica presso la Università Pontificia Salesiana (UPS).
Samuela Rigon, formatrice delle suore francescane dell’Addolorata, psicologa e docente presso l’Istituto Superiore per Formatori e la Pontificia Università Antonianum.
Frutto del ritiro sacerdotale internazionale che si è tenuto ad Ars dal 27 settembre al 3 ottobre 2009, predicato dal cardinale Christoph Schönborn, il volume riprende, approfondisce e sviluppa, alla luce degli insegnamenti del Curato d’Ars, i temi principali, e che stanno più a cuore a Benedetto XVI, dell’Anno Sacerdotale:
la vocazione sacerdotale come consacrazione per la salvezza del mondo; il sacerdote, testimone dell’amore di Dio; il sacerdote, uomo della Parola e della preghiera; sacerdozio, Eucaristia e carità pastorale.
Scelto fra gli uomini, il sacerdote resta uno di essi ed è chiamato a servirli donando loro la vita di Dio. San Giovanni Maria Vianney sottolineava il ruolo indispensabile del sacerdote dicendo: «Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è questo il tesoro più grande che il buon Dio può concedere a una parrocchia, e uno dei doni più preziosi della misericordia divina».
Punti forti
Il libro, in un certo senso «ufficiale», dell’Anno Sacerdotale, pubblicato contemporaneamente in tutte le lingue europee. Meditazioni che approfondiscono i temi cari a Benedetto XVI.
La fama dell’Autore, uno dei cardinali più amati e conosciuti a livello mondiale, non a caso scelto per predicare questo ritiro internazionale ai sacerdoti di tutto il mondo.
Destinatari
Soprattutto sacerdoti e religiosi.
Autore
Christoph Schönborn, domenicano, cardinale, è arcivescovo di Vienna dal 1995. Nato a Skalken (attuale Repubblica Ceca) il 22 gennaio 1945, a 18 anni è entrato nell’Ordine domenicano. Compiuti gli studi di filosofia, psicologia e teologia in Germania, Francia e Austria, è stato ordinato sacerdote nel 1970. Laureatosi in teologia a Parigi nel 1974, due anni dopo diviene professore di dogmatica all’Università di Friburgo (Svizzera). Dal 1987 al 1992 ha svolto la funzione di segretario della Commissione per la redazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Nel 1991 viene nominato vescovo ausiliare di Vienna e quattro anni più tardi succede per coadiuzione all’arcivescovo di Vienna. È stato creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1998. È autore di numerose pubblicazioni di alto valore scientifico.
Sviluppata in tre parti, la lettera mette in evidenza come il sacerdote, l’alter Christus, è uno che vive radicato nella storia; è uno che si fa fulcro e promotore di relazioni; è uno che si rende fecondo di frutti dello Spirito.
«Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina», dice il Curato d’Ars.
È una consapevolezza necessaria da riproporre nella Chiesa oggi:
– il sacerdozio è questione di servizio;
– il sacerdozio va vissuto alla maniera di Cristo, che ha dato se stesso per
tutti;
– il sacerdozio è, in primo luogo, memoriale-testimonianza di Cristo, che
ha a cuore gli interessi di Dio Padre. E il Padre ha a cuore tutti coloro che ha creato.
Punti forti
Speciale lettera di un vescovo ai sacerdoti. Il modo originale del pensare di monsignor Giancarlo Maria Bregantini. Il parlare per simbologia produce convinzione più profonda.
Destinatari
I sacerdoti, in primo luogo.
Autore
Mons. Giancarlo Maria bregantini è nato a Denno il 28 settembre 1948. Padre Giancarlo (come ama farsi chiamare) è religioso stimmatino. Ordinato sacerdote a Crotone nel 1978 è stato docente di Storia della Chiesa, insegnante di Religione, delegato diocesano per la Pastorale del Lavoro, cappellano del Carcere. E’ stato parroco di San Cataldo in Bari e cappellano dell’Ospedale CTO di Bari.Vescovo di Locri Gerace dal 12 febbraio 1994, è stato Presidente della Commissione CEI Problemi sociali e lavoro, Giustizia e pace e salvaguardia del creato. L’8 novembre 2007 è stato promosso alla sede arcivescovile metropolitana di Campobasso Bojano, dove è entrato il 19 gennaio 2008. Collabora con il mensile Messaggero di Sant’Antonio.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il tulipano giallo (2008); I colori di Luca (2007); Gli alberi dell’anno (2004); La terra e la gente. La speranza in cui credo (2001); Una chiesa tra gli ultimi. Riflessioni pasquali di un vescovo (2000).
Il volumetto, proposto dall’Autore in occasione dell’Anno sacerdotale, guarda al sacerdozio come missione, come azione, movimento che, dall’altare, si spinge nel mondo, a “compromettersi “ con il mondo. Il principio qui sotteso è una sorta di moderna rivoluzione copernicana che vede nell’altare il centro, il vertice cui tutto confluisce, cielo e terra. E dunque, proprio a muovere da questa prospettiva, proprio dall’altare il cristiano è chiamato a “guardare al dramma e alla bellezza della vita”.
“È dall’altare, da questo monte santo che dobbiamo guardare le cose terrene, giudicarle e servircene” scrive papa Giovanni XXIII. E l’Autore va oltre, alla ricerca della linfa che nutre l’originalità di questo sguardo: il Calice e il Libro, la liturgia eucaristica e la liturgia della Parola.
Lo studio, la riflessione, la meditazione del Libro divengono allora, condizione necessaria per poter abitare il monte santo, la città di Dio. Ed esserne cittadini.
Punti Forti
La fama dell’autore e una scrittura agile e chiara. Il testo esce come 11° volume di una collana affermata che ha tra i suoi autori Ermes Ronchi e Carlo Maria Martini. Di Andrea Riccardi: Paolo, l’uomo dell’incontro (2008); L’uomo e la donna. Sogno di Dio (2009).
Destinatari
Per chi segue gli scritti di Andrea Riccardi e per chi cerca una proposta sul tema del sacerdozio che provochi alla riflessione.
Autore
Andrea Riccardi è docente ordinario di Storia contemporanea presso la Terza Università di Roma. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ha pubblicato numerose opere riprendendo i temi del difficile rapporto tra Cristianesimo, Cultura e Modernità nel secolo XX. Ha riservato inoltre un particolare interesse ai rapporti tra i mondi religiosi dell’area mediterranea. Oltre che per la sua vasta attività scientifica, è noto in ambito internazionale per aver fondato nel 1968 la Comunità di Sant’Egidio. Tra i suoi scritti ricordiamo: Il «partito romano». Politica italiana, Chiesa cattolica e Curia romana da Pio XII a Paolo VI (Brescia 2007); Convivere (Bari 2006); La pace preventiva. Speranze e ragioni in un mondo di conflitti (Cinisello Balsamo 2004); Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Milano 2000).
PER DIO E PER L’UMANITA’
celebrazioni per l’anno sacerdotale a cura di luigi Guglielmoni e Fausto Negri.
L’Anno sacerdotale è un’occasione preziosa per riflettere e pregare sulla vocazione sacerdotale di ogni cristiano, chiamato «a cresimare il mondo», come ricordava il vescovo Tonino Bello, oltre che un’opportunità per intensificare la preghiera e la collaborazione con i propri sacerdoti, e la comprensione del loro indispensabile servizio alla Chiesa e al mondo. Sono questi i temi delle nove celebrazioni offerti da questo sussidio. La preghiera prende l’avvio dalla Parola di Dio e dalla sua incarnazione in sacerdoti, consacrati, laici che hanno coraggiosamente «giocato» la loro vita per Dio e per il prossimo.
Introduzione di monsignor Comastri.
Celebrazioni sul sacerdozio dei fedeli e sul sacerdozio ordinato.
Stile esistenziale, coinvolgente.
Le preghiere, le testimonianze e i segni possono essere liberamente sostituiti o adattati in relazione alle esigenze di ogni comunità o gruppo.
Destinatari
Parrocchie e gruppi giovanili. Le celebrazioni possono anche essere usate per la preghierae la riflessione personale.
Autori
Luigi Guglielmoni, sacerdote della diocesi di Fidenza, è parroco a Salsomaggiore, pastoralista e collaboratore di alcune riviste di catechetica e di pastorale.
Fausto Negri, già insegnante di religione a Salsomaggiore, è laico impegnato nell’ambito della pastorale parrocchiale.
Insieme hanno pubblicato numerosi testi, fruttodel loro lavoro pastorale.
Il tempo di invernoin cui viviamo chiama la vita consacrata a tornare con coraggio alle radici della propria identità,così come il magistero conciliare le ha indicate: riscoprire di essere un dono dello Spirito attraverso il quale Dio stesso vuole sempre di nuovo rianimare la Chiesa e spingerla nell’avventura della missione.È per questo che la vita consacrata oggi non può che essere un coraggioso laboratorio dello Spiritoe di umanizzazione,in cui sperimentare e testimoniare che è ancora possibile vivere radicalmente il Vangelo nel nostro tempo. Il percorso si articola in quattro tappe: l’assunzione delle sfide del nostro tempo,non casualmente definito invernale;la riaffermazione della vita consacrata come irruzione dello Spirito nella vita della Chiesa;una lettura d’insieme delle varie forme di vita consacrata colte come vero e proprio laboratorio dello Spirito;una presentazione delle possibili sfide antropologichedel nostro tempo,tra le quali emergono con forza quelle della santità e della cultura. “Che cosa vuol dirci il tempo d’inverno in cui ci troviamo a vivere? In una parola,antica ma sempre nuova,è un appello appassionato a tornare all’essenziale della vita cristiana.”
AUTORE
Alessandro Andreini, nato a Firenze nel 1965, è presbitero della Comunità di San Leolino. Laureatosi in Filosofia a Firenze nel 1994,nel 2000 ha conseguito il dottorato con una tesi sul pensiero etico di Bonhoeffer sotto la guida di Bruno Forte,tesi che è stata successivamente pubblicata con il titolo Dietrich Bonhoeffer. L’etica come confessione (Paoline, 2001). Ha svolto gli studi teologici presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale ed è ora docente di Catholicism presso la Gonzaga University di Firenze.La sua ricerca si concentra particolarmente sulla comprensione delle prospettive del concilio Vaticano II.
Carmelo Mezzasalma, nato a Ragusa nel 1945,si è laureato in Filosofia a Firenze.Poeta, saggista e critico letterario, ha pubblicato numerosi studi di letteratura, teologia e musicologia,in varie riviste italiane e straniere,con un attenzione particolare alla mistica carmelitana. Ha fondato e guida la Comunità di San Leolino,che si dedica al dialogo tra fede e cultura, con una riflessione attenta all’esperienza della santità cristiana, promuovendo seminari, convegni e attività culturali presso l’omonima Pieve nel Chianti,in diocesi di Fiesole.È docente di Letteratura poetica e drammatica presso l’Istituto Superiore di Alti Studi Musicali «L. Boccherini» di Lucca.
Il volume raccoglie le relazioni dell'ultimo anno del Corso Triennale di Formazione per Formatrici organizzato dall'Usmi.
Oggi, con la comunicazione interpersonale, uno stile relazionale e comunicativo più spontaneo si fa sentire più intensamente nelle comunità il desiderio di una comunicazione più profonda tra i membri. La mancanza e la povertà di dialogo interpersonale hanno generato un indebolimento della fraternità, giungendo a creare vere e proprie situazioni di isolamento e solitudine. In questo clima di crescente individualismo, la comunicazione dei beni spirituali è diventata, ovviamente, più difficile e impopolare. In questo testo si cerca di comprendere le cause che hanno generato questa situazione e la alimentano, ci si sofferma sulla dimensione interpersonale della comunicazione nella comunità. Un cammino interpretativo e pedagogico, fondato su un approccio biblico e filosofico. L'enfasi è sulla parola, grazie alla quale siamo persone, nell'incontro o nella negazione dell'altro, nella comunione o nel conflitto. Partendo da una precisa panoramica della cultura attuale, e dopo aver presentato la persona, creata per comunicare, i vari capitoli analizzano la comunicazione e la vita fraterna, la comunicazione e la relazione e quindi come educarci alla comunicazione. Un excursus finale approfondisce l'aspetto filosofico dell'argomento.