Da quarant'anni ormai, nel nostro paese, le vicende della formazione si intrecciano con le sfide dello sviluppo organizzativo. La formazione ha promosso e diffuso nuovi pensieri e nuovi modelli, ha orientato positivamente comportamenti e valori, ha influito su alcune decisioni strategiche orientate in particolare alla gestione delle risorse umane, alla promozione di nuove competenze, al sostegno dei percorsi di carriera. Questo quarto volume di Scritti di formazione raccoglie alcuni contributi che, pure in tempi diversi, condividono questa prospettiva di fondo: leggere, riflettere, interpretare le vicende organizzative guardando a ciò che esse possono rappresentare come nuove possibilità e opportunità di miglioramento e di crescita delle persone, come nuove occasioni non solo di apprendimento ma anche di crescita. In particolare, i contributi si focalizzano sulle tematiche della leadership e del cambiamento. Le questioni del cambiamento sono infatti centrali per ogni soluzione formativa che sappia realizzare il proposito di una formazione-intervento, ovvero di un'azione capace non solo di trasferire contenuti ma anche di operare una più profonda trasformazione nei modi di pensare e di fare, degli individui e delle organizzazioni sinergicamente.
Le Lettere spirituali di mons. Franco Costa, assistente centrale della FUCI dal 1955 al 1963 e assistente generale dell'ACI dal 1963 al 1972, furono inviate dall'autore in forma di circolare tra l'Avvento del 1972 e il Natale del 1976. Ida Bozzini, che ha curato il volume, riceveva da ciclostilare e spedire il materiale, composto da 21 lettere, e lo ha conservato preziosamente. L'AVE pubblica oggi questi documenti originali e unici, che servivano come "dialogo spirituale" a distanza, per tenere vivo il desiderio dell'Autore di conversare con i laici e con i confratelli sul mistero di Dio e sul dono della vita cristiana.
A trent'anni dai tragici eventi sismici del 1976 in Friuli, il volume propone una nuova riflessione sulle problematiche relative al recupero e alla ricostruzione post-terremoto dei castelli e delle opere fortificate. I nuovi approcci sistematici al rischio sismico e la conoscenza più approfondita del comportamento delle strutture murarie impongono una più attenta valutazione degli interventi sotto tutti i profili: storico-architettonico, uso, sicurezza, funzionalità, potenzialità di sfruttamento futuro. Un corretto intervento a difesa di questo importante patrimonio ad esempio evitando di introdurre elementi estranei o invasivi che stravolgano la configurazione storico-architettonica del complesso edilizio potrà garantire in futuro la salvaguardia della sua identità estetica e storica
"Il linguaggio amoroso, 'altro linguaggio' [...:] attrito, frizione insopportabile che l'innamorato avverte tra il suo linguaggio amoroso (per lui: il linguaggio giusto) e ogni altro linguaggio: linguaggi costituiti dalla mondanità, dalla scienza, dalla moda, dalla generalità, avvertiti con orrore come artificiosità. [...] Artificiosità, sensazione della inversione del reale. Il mondano, lo scientifico, la generalità: falsa realtà. Veramente reale è l'Amore 'artificiosità'). Sensazione del soggetto innamorato: che l'Amore faccia vedere lucidamente la futilità, la vanità dei linguaggi non amorosi. L'Amore è mediatore di verità. Allargamento filosofico del sentimento amoroso. [...] Divergenza dei sistemi, l'altro linguaggio rinvia alla divergenza dei campi, dei sistemi. Due sistemi divergenti: l'Amoroso e il Mondano. Ogni accavallamento è intollerabile. Quindi: la nudità della relazione col mondo (di esclusione, di separazione). Ma la separazione (che è di fatto una valutazione) incontra codici culturali che l'alimentano e le servono da alibi. [...] All'innamorato in rottura con la mondanità, la socievolezza, la generalità, la conformità corrisponde un'estetica della dissimmetria, dell'inversione, dell'asindeto, della irregolarità. È almeno così che il soggetto innamorato si dice". Roland Barthes, 'Figura 8: Altro linguaggio', Seminario, 30 gennaio 1975