"A coloro che dicono che i profeti sono inutili, Io rispondo: E chi può imporre limiti all'Altissimo? In verità, in verità Io vi dico che ci saranno sempre Profeti finché ci saranno uomini. Sono le fiaccole in mezzo alle tenebre del mondo. Sono le trombe che risvegliano i dormienti. Sono le voci che ricordano Dio e le Sue Verità cadute nell'oblio e trascurate nel tempo, e che portano all'uomo la Voce diretta di Dio, suscitando fremiti di emozione negli smemorati, negli apatici figli dell'uomo."
L'autore che ha una grande esperienza circa il ministero di guarigione, avendo trascorso oltre 15 anni con P. Emiliano Tardif, uno dei più grandi carismatici a livello mondiale, avendo constatato la moltitudine di errori che alcuni fratelli commettono quando pregano per le guarigioni, vuole dare dei consigli e delle direttive sane affinché questo ministero sia ben esercitato e produca frutti abbondanti per la gloria di Dio e per la santificazione sia dei fratelli che della persona che prega.
Una casa è tante cose. È uno spazio concreto dove abitare, ma è anche un desiderio, una nostalgia, un'inesauribile ricerca; è luogo di solitudini e di intimità, di gioie intense e di dolori profondi, di parole mute e silenzi eloquenti. Proprio per tutto questo e molto altro, ogni casa è anche una "terra di pellegrinaggio". Percorrendo i suggestivi sentieri di questa intuizione, l'autore offre una guida per il viaggio del corpo e dello spirito da compiere tra le stanze e gli ambienti domestici, invitando i lettori a riconoscere il codice simbolico della casa come specchio della nostra dimora interiore, alla cui porta c'è qualcuno che bussa e attende di entrare per cenare insieme a noi (cf. Ap 3,20).
La preziosità del tempo va ben oltre l'adagio secondo cui "il tempo è denaro". Esso scorre uguale per tutti, ma la sua percezione dipende dal valore personale che ognuno gli attribuisce. L'autore esplora il tema del tempo nella prospettiva cristiana, propone un'interpretazione sapienziale in cui ogni giorno è visto come parte di una dinamica di salvezza che si svolge nel presente, rendendo ogni momento significativo e pieno di potenziale sacro. Questa visione trasforma il tempo da semplice successione di ore in una serie di opportunità per vivere pienamente, accogliendo il bene ricevuto e avanzando verso il bene sperato.
L'autore esplora la Parola per rivelare Dio nella nostra quotidianità, trovando nella fragilità il vero tempio dello Spirito.
Un libro scritto a quattro mani da un musicista e da un teologo. Un dialogo su Dio, la vita e l'arte tra Juri Camisasca, cantautore milanese che qui racconta il proprio percorso esistenziale, artistico e spirituale, e Paolo Trianni, che ne arricchisce l'autobiografia con delle note teologiche. I temi sono la musica, l'amicizia con Franco Battiato, il monachesimo e la ricerca mistica. La storia di Camisasca è infatti segnata da una conversione improvvisa al cristianesimo che lo ha condotto a lasciare la ribalta dei concerti pop per abbracciare prima la vita benedettina e poi la solitudine eremitica. Oltre che dalla musica, dallo studio teologico e dalla pittura di icone, il suo cammino è stato arricchito dalla contemplazione silenziosa e dalla meditazione, che egli pratica da più di quarant'anni, in virtù di una consonanza con i grandi autori della religiosità cristiana e indiana. Figura assolutamente unica, nel panorama nazionale e internazionale, con le sue composizioni Camisasca esprime consapevolezza teologica e comunica un'autentica e profonda esperienza in Dio.
Una riflessione teologico-spirituale sul futuro della vita consacrata, che - secondo l'Autore - sta nella capacità di non lasciarsi trascinare dalla logica del "mondo" e nella volontà di essere fratelli e sorelle di coloro che vivono il travaglio di questo mondo sofferente e inquieto, afflitto dalla povertà e dalla fragilità. Per riuscire in questa missione, è però necessario "ritrovare" quel chiostro che forse era stato "perduto", ovvero riscoprire e dare forma al «bisogno, comunque ritornante nella persona umana, in forma segreta o manifesta, esplicita o implicita, a volte perfino mascherata, di ritrovare la dimensione verticale che tutti ci costituisce» (dalla prefazione del card. Marcello Semeraro).
È possibile conciliare spiritualità e vita quotidiana? Lavoro e preghiera? Quanto la preghiera può aiutare nel lavoro e quanto il lavoro può diventare esso stesso "preghiera"? Si può ritrovare la serenità nel turbine degli impegni ed eliminare lo stress che affligge molte delle nostre giornate? Gli autori, monaci dell'abbazia benedettina di Münsterschwarzach, in Germania, riflettono su questi temi e rispondono a queste pressanti domande facendo riferimento alla Regola di san Benedetto e al motto ora et labora. Il cammino verso Dio, verso la completezza e l'integrazione tra spiritualità e quotidianità si può intraprendere a partire dalla preghiera e dalla benevolenza nei confronti di chi ci circonda. È un itinerario lungo, anche faticoso, ma che vale la pena percorrere. "Chi cerca Dio non deve ritirarsi dalla vita quotidiana, ma lasciare che questa venga permeata e trasformata dalla preghiera e dalla meditazione. In questo modo, il motto benedettino ora et labora può aiutarci a vivere una vita spirituale che non abbandona il mondo per giungere a Dio, ma che trova Dio in ogni cosa." (Anselm Grün - Fidelis Ruppert)
Cosa cambierebbe nella nostra vita se vivessimo con più fervore? Come sarebbe il mondo senza questa emozione primordiale che scalda la vita e che sostiene ogni agire individuale e collettivo? È necessario correre il rischio di vivere con fervore, piuttosto di adagiarci a vivere in assenza di passione, stupore, entusiasmo. Perché un mondo senza fervore sarebbe un mondo incapace di osare, di immaginare e di esplorare senza paura. Il fervore, infatti, è portatore di un sovrappiù di vita, di sovrabbondanza, un eccesso che è energia rivolta verso l'amore, la gioia, la creazione. È necessario recuperare questa emozione: per alimentare il lato più impulsivo della vita umana! L'autrice, pur con un approccio filosofico, affronta gli ambiti dell'esistenza (umano, relazionale, sociale, religioso) donando concretezza al suo discorso attraverso esempi di vita ordinaria e quotidiana (dal tifo al fervore religioso, non tralasciando il duende, emozione legata al canto del flamenco), senza tralasciare le numerose derive del fervore, come l'adorazione idolatrica, la violenza, l'idealizzazione: "È nell'ombra del cuore di ogni individuo che si svolge questa battaglia del fervore tra desiderio e malinconia, tra slancio vitale e rabbia distruttiva".
Il volume 13 della collana "Ad Jesum per Mariam", una serie di meditazioni per il mese di maggio dedicato alla devozione mariana, tratta il tema della speranza nella vita di Maria e di tutti i cristiani chiamati a seguirla sulla via della santità. Ogni giorno del mese di maggio una meditazione che ci immerge nei sentimenti di Maria, la nostra Madre che "ha sperato contro ogni speranza". Ella ci aiuta ad affrontare le gioie e le fatiche dei nostri giorni ricordandoci che "Spes non confundit".
In un'epoca segnata dall'incertezza e dal cambiamento, la figura di Maria continua a interpellare la nostra fede e il nostro quotidiano. Attraverso un viaggio tra le apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa - da La Salette a Laus, da Lourdes a Fatima e a Kibeho - questo libro ci invita a riscoprire il senso profondo della presenza materna di Maria nella storia dell'umanità. Con uno stile coinvolgente e accessibile, Roberto Fusco esplora il significato delle mariofanie e il loro messaggio per il nostro tempo. Tra eventi straordinari, testimoni semplici e riflessioni profonde che attualizzano gli eventi, emerge un interrogativo fondamentale: abbiamo ancora bisogno della Madre di Dio? Un libro per chi cerca risposte sull'attualità della devozione mariana, per chi è affascinato dal mistero della Vergine e per chi desidera approfondire il cammino di conversione e di speranza che Maria continua a proporre.
Quali sotto i doni dello Spirito Santo? Sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio. Ma che cosa sono i doni dello Spirito Santo? Nel rispondere alla domanda Louis Lallemant li descrive come i doni di cui facciamo richiesta nelle preghiere e nelle invocazioni rivolte allo Spirito Santo, a cui viene attribuito quindi un ruolo centrale di guida nella vita dei credenti. Da queste pagine la vita di fede si delinea proprio come docilità allo Spirito donato a Pentecoste. È nel quotidiano, infatti, nell'agire ordinario di ogni cristiano, che i doni dello Spirito Santo trovano il loro terreno d'azione e possono dispiegare i loro effetti.