Può la geometria salvare l'enigma del comportamento umano? È possibile che un modello matematico arrivi a spiegare il funzionamento della nostra società? Mark Buchanan illustra i principi fondamentali di un nuovo campo di studi: la teoria delle reti, la cui tesi fondamentale è che una stessa struttura nascosta è condivisa da tutti i network, e ne regola il comportamento e le interazioni. E questo significa che Internet, il cervello umano, il sistema aereoportuale, ma anche i rapporti di conoscenza e i legami di amicizia rispondono alle medesime leggi e si organizzano secondo "nexus", il modello reticolare che tutte queste realtà hanno in comune.
Una grande cavalcata nel corso della quale vediamo scorrere l'intero film della storia della vita: le cellule, i geni e il codice genetico; la teoria dell'evoluzione di Darwin; l'ingegneria genetica e i rapporti fra computer e cervello. "Una grande storia della vita sulla Terra, dal brodo primordiale fino alle nuovissime prospettive della fusione dell'intelligenza umana e di quella della macchina. Un abilissimo divulgatore, capace di presentare con maestria le grandi linee di un argomento, di trattare problemi anche difficili con uno stile sintetico che riesce a chiarire in modo essenziale i concetti". (Libero Sosio).
"Lewontin è semplicemente l'uomo più intelligente che abbia mai incontrato. Le sue conoscenze e l'ampia prospettiva umanistica -così rara tra gli scienziati-, la sua scrittura incisiva e attraente (ancora più rara!) ci danno il prezioso dono di accedere alle sue intuizioni, ai suoi ammonimenti, al suo speciale modo di vedere la vita". (Stephenj Gould) "Lewontin è il Voltaire dell'era del Gene assoluto. Oggi che la biologia diventa la nostra scienza dominante e il darwinismo la ricostruzione più accreditata della nostra evoluzione, questo è un libro necessario". (Clifford Geertz) "Lucide e basate su una profonda comprensione di molti settori, queste pagine sono stimolanti e provocatorie, di impressionante qualità e importanza". (Noam Chomsky)
Una scelta di testi "meno facili" operata tra le "Lectures on Physics" di Feynman. Filo conduttore di questo volume è una teoria tanto popolare quanto poco compresa: la teoria della relatività di Einstein. Come disse il fisico Freeman Dyson, che fu suo allievo al Caltech, in Feynman "il pensiero profondo e il fare burlesco e giocoso non erano parti separate di una personalità divisa... egli faceva le due cose contemporaneamente". Seguire una di queste lezioni richiede una costante attenzione ai trabocchetti che il fisico tende di continuo, avvalendosi di uno stile dialogico degno di un filosofo antico. In Feynman nessun concetto è così ovvio o elementare da non meritare un supplemento di indagine, un'analisi più attenta.
"Esiste una scienza del sentimento? Evans dice di sì. Riportando direttamente a Darwin e all'evoluzionismo i fondamenti di una ricerca che ci mette di fronte alle grandi protagoniste del mondo interno. Quelle intorno cui si articola il nostro star bene e il nostro star male. Che decidono del nostro destino molto più di quanto non faccia il nostro tentativo, continuamente incompleto, di pensare e di conoscere la realtà". (Luigi Cancrini). Le emozioni sono tornate di moda. Ma se si pensa di saperne già tutto, ci si sbaglia di grosso. Dylan Evans ne disegna un quadro magistrale: asciutto, convincente e aggiornatissimo.
Senza diversità si muore. È questo il messaggio principale del libro che si potrebbe definire come un elogio scientifico della differenza, un itinerario attraverso la storia della scienza e l'attualità della vita quotidiana con un'impostazione scientifica e con un linguaggio chiaro e immediato. Da Gregor Mendel alla mappatura del DNA, dalla "macchinizzazione" della vita nella seconda metà dell'Ottocento al riduzionismo di fine Novecento, dai medici materialisti ai computer biologici e all'ingegneria genetica. Dopo aver ricostruito l'utilizzo del concetto di "purezza" con il suo corollario di controllo sociale e di allucinanti progetti di selezione eugenetica", l'autore descrive degli strumenti di cui si sono dotati gli esseri viventi per regolare la loro variabilità per la sopravvivenza, partendo dal DNA e dai suoi cambiamenti anche durante i singoli cicli vitali per arrivare a comprendere il vantaggio dell'essere ibridi. La diversità umana è osservata sia dal punto di vista della genetica delle popolazioni sia da quello della diversità acquisita durante la vita, a causa della presenza negli esseri umani di un cervello con caratteristiche diverse dagli altri primati. Vengono messe in luce numerose bugie genetiche che circolano nei mezzi di comunicazione di massa sui presunti singoli geni responsabili delle caratteristiche comportamentali umane e si adotta invece una visione che considera la biodiversità, l'interazione fra geni e ambiente culturale.
Fra le 800.000 specie di piante che popolano la terra circa 150 sono state regolarmente usate per i loro principi psicoattivi. Uomini e donne di tutte le epoche e di tutte le culture hanno usato tali sostanze psicoattive per scopi medici, magici, religiosi, cerimoniali o semplicemente ricreativi. Questo libro racconta la storia delle "grandi" droghe che hanno accompagnato l'umanità, nel bene e nel male, in tutte le sue vicissitudini. Un excursus storico, ricco di dati, che presenta le ragioni dell'assunzione di tali sostanze, i problemi posti dal loro uso e i mezzi adoperati per controllarli.
Le costanti di natura, vale a dire "i numeri dell'universo", sono le leggi fondamentali della fisica, la cui validità è indipendente dallo spazio e dal tempo in cui vengono applicate per lo studio dei fenomeni naturali. Secondo i più recenti studi di astrofisica questi capisaldi fisici sarebbero: la gravità, la velocità della luce, l'elettromagnetismo e la meccanica quantistica. Barrow racconta in che modo e perché queste leggi rappresentano gli assi cartesiani del mondo in cui viviamo e come la loro progressiva messa a punto sia una serie continua di passi in avanti verso la formulazione di quell'unica e grande teoria del tutto a cui la scienza aspira ormai da anni.
All'inizio del ventunesimo secolo, un gruppo di scienziati sostiene che tutte le reti hanno in comune un ordine e che si comportano secondo alcune regole. Lo scienziato che per primo è riuscito a "mappare" la struttura complessiva del World Wide Web, racconta la storia dei sistemi connessi, cominciata nel Settecento con Eulero e giunta oggi a sviluppare nuove cure contro il cancro. L'autore illustra il lavoro di mappatura delle reti in un vasto ambito di discipline, nella convinzione che la rete sociale, le compagnie d'affari e le cellule sono molto più simili di quanto si pensi. Descrive le applicazioni concrete della nuova scienza, spiega come "Google" sia diventato il motore di ricerca più popolare e come la rete abbia condizionato l'economia americana.
Tentare di realizzare delle macchine che si comportino come un uomo ha avuto straordinari effetti sullo sviluppo della tecnologia e ci ha dotato di strumenti di enorme efficacia che, se soggetti a finalità dotate di senso, agevolano il lavoro e la vita quotidiana. Dimostrare che l'uomo è una macchina si è rivelata un'impresa senza altri effetti se non quello di un impoverimento sul piano conoscitivo. La necessità di fare un uso crescente delle macchine, di adattarsi ai modi della loro "vita" può indurre modifiche sostanziali nei comportamenti umani, abituando gli esseri umani a considerare naturale l'identifcazione del ragionamento con i procedimenti logici delle macchine e a introiettare un'immagine puramente quantitativa del tempo.
Mettendo in risalto ciò che accomuna i sistemi biologici, i processi cognitivi e le organizzazioni sociali umane, Capra affronta i grandi problemi che affliggono la società contemporanea e le sfide che ci riserva il XXI secolo, nei campi dell'organizzazione aziendale, delle strutture dell'economia globale, delle biotecnologie e dello sviluppo sostenibile. Le tesi di Capra, partendo dalla nuova concezione della vita che è emersa dalla teoria della complessità, sono la formulazione più approfondita e rigorosa delle idee del "movimento di Seattle": ma più che un rifiuto ideologico della globalizzazione suggeriscono una sua visione alternativa, fondata sulla concezione del nostro pianeta come unico sistema vivente.