I gesti e le parole di papa Francesco sono campionario di relativismo morale e religioso. Le esibizioni di ostentata umiltà ben poco francescane. La sua proclamazione dell'autonomia della coscienza e della visione personale del Bene e del Male, in palese contraddizione con il catechismo e il magistero dei pontefici precedenti. In un panorama in cui, dall'ultimo dei parroci al più agguerrito degli atei militanti, tutti si profondono a cantare le lodi del primo gesuita asceso al soglio di Pietro, la lettura controcorrente di due puntute firme del mondo cattolico tradizionale è apparsa come una vera e propria pietra dello scandalo. Mentre opinionisti da sempre anticattolici, su giornali da sempre anticlericali, riprendono le frasi "rivoluzionarie" di Bergoglio trasformandole in roboanti titoli da prima pagina, questa arguta riflessione si pone come primo contraltare all'unanime (e spesso per nulla disinteressato) consenso tributato al "vescovo venuto dalla fine del mondo". E offre nuove indicazioni per amarlo, nonostante tutto.
Un anno di pensieri e parole del papa più amato della storia
a cura di Santino Spartà
In pochissimo tempo – dal 13 marzo del 2013, giorno dell’elezione al soglio di Pietro – papa Bergoglio è entrato nel cuore dei fedeli della Chiesa di Roma, suscitando grande ammirazione e ampi consensi anche tra i non credenti.
Il primo pontefice gesuita – quel papa che, per usare le sue stesse parole, «sono andati a prendere quasi alla fine del mondo» – ha davvero conquistato tutti. In questo libro vogliamo ricordare le frasi che lo hanno reso celebre e amato in ogni parte del mondo. Un viaggio di 365 giorni in cui ripercorreremo le tappe del suo cammino di fede e potremo conoscere i suoi semplici insegnamenti – imperniati sull’amore per il prossimo e, in particolare, per i più deboli – che in poco tempo sono diventati il nuovo verbo della Chiesa cattolica, fatto di parole chiave quali misericordia, tenerezza, gioia, speranza.
Le più belle frasi del papa che sta cambiando la storia
Jorge Mario Bergoglio è stato eletto il 13 marzo del 2013 266mo Vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica
L'esortazione apostolica "Evangelii Gaudium" è un testo connotato dalla centralità, nella vita del cristiano, dell'incontro con Gesù Cristo. Il "gaudio" di cui parla Papa Francesco è la gioia della persona rinata, della salvezza incontrata e sperimentata, della luce della fede. Mons. Ettore Malnati commenta guida in queste pagine alla comprensione della prima Esortazione apostolica di Papa Francesco e auspica che venga letta come un invito a riscoprire la gioia dell'annuncio cristiano.
Papa Francesco è un pontefice fuori dagli schemi, capace di toccare il cuore della gente, di rilanciare la speranza per un mondo migliore, un universo dove tutti, ricchi e poveri, hanno gli stessi diritti di cittadinanza. Questo libro è scritto da un ragazzo che, ripercorrendo la vita del cardinal Bergoglio prima che salisse al soglio pontificio, rafforza le speranze per una nuova primavera dell'umanità. Nelle parole dell'autore, papa Francesco è anche questo: "Purezza di linguaggio e di immagini, conforto per noi cristiani e soprattutto per chi, con coraggio chiaro e vero, sa guidarci sul quel cammino che ha come traguardo la luce". Completa l'opera un CD con le canzoni di Franca Sebastiani.
Chi potrebbe immaginare papa Francesco che al suono della campanella si toglie il grembiule e corre in cortile a giocare a pallone? Eppure Jorge Bergoglio è stato un bambino come tanti, che ha trascorso un'infanzia serena nel cuore di Buenos Aires, condividendo con i suoi coetanei la passione per la musica e il calcio e, soprattutto, per il San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore. Un bambino cresciuto in una famiglia unita, che ha custodito l'eredità morale e spirituale di una nonna speciale. "Arrivato a Roma. Tutto bene. Puoi dirmi quanto ha fatto oggi il San Lorenzo?" È stato questo uno dei primi pensieri di papa Francesco: anche nella sua nuova vita romana continua a seguire la sua squadra del cuore e resta l'uomo spontaneo e pieno di passioni che tutto il mondo sta imparando a conoscere e ad amare. Età di lavoro: da 11 anni.
La Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica propone con questa lettera alle persone consacrate, tratta dal magistero di Papa Fratesco, un itinerario di riflessione personale verso l'anno 2015 che la Chiesa dedica alla Vita consacrata. Uno strumento di meditazione che possa accompagnare i consacrati e le consacrate nelle loro decisioni evangeliche.
Chi di noi non si sente a disagio nell'affrontare anche la sola parola "povertà"? Ci sono tante forme di povertà: fisiche, economiche, spirituali, sociali, morali. Il mondo occidentale identifica la povertà anzitutto con l'assenza di potere economico ed enfatizza negativamente questo status. Il suo governo, infatti, si fonda essenzialmente sull'enorme potere che il denaro ha acquisito oggi, un potere apparentemente superiore a ogni altro. Perciò un'assenza di potere economico significa irrilevanza a livello politico, sociale e persino umano. Chi non possiede denaro, viene considerato solo nella misura in cui può servire ad altri scopi. Ci sono tante povertà, ma la povertà economica è quella che viene guardata con maggior orrore. In questo c'è una grande verità. Il denaro è uno strumento che in qualche modo come la proprietà - prolunga e accresce le capacità della libertà umana, consentendole di operare nel mondo, di agire, di portare frutto. Di per sé è uno strumento buono, come quasi tutte le cose di cui l'uomo dispone: è un mezzo che allarga le nostre possibilità. Tuttavia, questo mezzo può ritorcersi contro l'uomo. Il denaro e il potere economico, infatti, possono essere un mezzo che allontana l'uomo dall'uomo, confinandolo in un orizzonte egocentrico ed egoistico.
Vent'anni fa circa, Papa Francesco, Vescovo di Buenos Aires, scrisse una preghiera che diventò molto popolare (al pari del suo autore) in Argentina. Si tratta di una preghiera molto semplice che rispecchia, di fatto, il carattere e lo "stile" del Santo Padre. In particolare, la preghiera ebbe (ed ha tuttora) enorme successo in quanto, da allora in poi, costituisce uno tra i primi elementi di dottrina impartiti ai fanciulli avviati alla catechesi. Insomma, un'orazione semplice e significativa costituita da cinque elementi, da ripetere - per questa ragione - "sulla punta delle dita".
Francesco è un papa nuovo per numerosi aspetti: la provenienza, il nome che ha scelto, le vesti e l'alloggio, la sobrietà, il linguaggio, le libertà che rivendica e riconosce. Nuovo per la continua invenzione di gesti di vicinanza ai feriti della vita, l'audacia di parlare con l'intenzione di arrivare a tutti, la precedenza che attribuisce alla predicazione del vangelo rispetto a ogni altro impegno. Nessun papa in epoca contemporanea aveva posto tanti segni di novità in così poco tempo. Con intenzione ecumenica e collegiale, Francesco si presenta innanzitutto come vescovo di Roma. Egli chiede che la misericordia, rivolta sia alle anime che ai corpi, abbia il primo posto nella predicazione della Chiesa, colloca la missione e la povertà al centro della sua pedagogia ecclesiale, concepisce la comunità cristiana come un "ospedale da campo", si rifiuta di ridurre la fede a ideologia e il kerigma a morale sessuale, lasciando presagire una stagione creativa nella bimillenaria storia della Chiesa cattolica. Che destino avrà quest'uomo che spinge gli abitatori dell'istituzione più carica di storia a pensare il nuovo e a osare l'inedito? Come affronterà le opposizioni di cui farà esperienza? Riuscirà nell'intento di rifare missionaria e povera la Chiesa di Roma, compresa la cittadella curiale? Sarà compreso il suo azzardo di una nuova lingua che spesso contrasta con quella della tradizione?
La precarietà del presente e l'incertezza del futuro, la miseria materiale e morale che sta contagiando le società occidentali, la solitudine di giovani e anziani, la freddezza e la distanza che inaridiscono il rapporto fra le persone, il ruolo diseducativo dei mass media. In queste omelie pronunciate negli anni precedenti l'elezione al soglio pontificio, papa Francesco affronta le questioni più scottanti del nostro tempo, in un confronto illuminante con la parola di Dio che sorprende per attualità e originalità di interpretazioni e prospettive. Bergoglio pensa a un rinnovamento della missione sacerdotale secondo lo spirito evangelico della "prossimità" agli ultimi, e ridefinisce la "maturità umana e cristiana" nella capacità di vivere il tempo come memoria, visione e attesa, superando la "cultura dell'immediato" che priva l'uomo di orizzonti di speranza. Un obiettivo che presuppone alcuni decisivi cambiamenti di rotta. Tra i più urgenti, la ricostruzione del legame sociale tra emarginati e classi privilegiate, ma anche tra generazioni, basata su quella che definisce un'"etica del servizio": chinarsi al bisogno dell'altro e scoprirlo come fratello. Con un linguaggio vivido e diretto, Bergoglio invita a riscoprire la gioia del cristianesimo oltre la tristezza che opprime lo spirito del mondo, la bellezza della verità oltre la sua ortodossia, la festa dell'incontro quotidiano con Gesù, che troviamo là dove nessuno più lo cerca: nei volti e nelle aspirazioni dei poveri, dei prigionieri, degli oppressi.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la raccolta delle omelie pronunciate da Papa Francesco nelle messe mattutine celebrate nella Domus Sanctae Marthae in Vaticano. In particolare questo secondo volume contiene le omelie pronunciate dal 2 settembre 2013 al 31 gennaio 2014. Si tratta di conversazioni familiari, con un linguaggio semplice, vivace e ricco di metafore, rivolte a tutti i fedeli, che non hanno avuto il privilegio di essere presenti a queste messe private, affinché possano gustare tutta la sostanza e la spiritualità della parole di Papa Francesco.
Il libro raccoglie alcune delle parole più belle e amate di Papa Francesco. Per scoprire insieme il loro significato, il messaggio che Francesco vuole darci, e alcune idee semplici e simpatiche per metterle in pratica.