Uno scavo meticoloso e originale nel grande cumulo dei dispacci inviati dai rappresentanti del Regno di Sardegna presso lo Stato della Chiesa alla corte torinese, dalla caduta di Napoleone ai moti del 1821. È l'ora della restaurazione. In otto capitoli emergono le figure più rilevanti di quell'epoca. Questo e altro in un volume che esige ulteriori approfondimenti in studi successivi.
Nel Medioevo le Vite dei santi erano raccontate e continuamente rielaborate, arricchite ogni volta di dettagli nuovi e diversi, che diedero corpo a un gran numero di varianti della medesima storia. Alcune leggende agiografiche ebbero un'enorme diffusione, paragonabile a quella che oggi hanno i romanzi, o certe biografie romanzate. I cinque testi tradotti in questo volume sono molto diversi tra loro, sia per il registro linguistico sia perché appartengono a epoche differenti; li accomuna il fatto che le protagoniste sono donne e alcune di esse scelgono di travestirsi da monaco. Proprio in ragione di questa diversità possono offrire un quadro, naturalmente parziale, della santità femminile nel Medioevo greco e della varietà di tipologie che la caratterizza. Ecco allora Pelagia, prostituta convertita e poi redenta. Maria ed Eufrosine, entrambe orfane di madre, compiono la scelta di entrare in un monastero maschile travestendosi, l'una per non separarsi dal padre, l'altra per evitare il matrimonio. Teoctista, presa prigioniera dagli Arabi, riesce a sfuggire in modo rocambolesco ai suoi rapitori e diviene eremita su un'isola deserta. L'imperatrice Teodora, l'unico personaggio realmente esistito, si assicura la santità riabilitando il culto delle icone proibito dagli imperatori iconoclasti.
Papi e cardinali, vescovi e santi, monache tipografe e mistici, ma anche letterati e bibliofili, poeti e collezionisti, ladri e falsari, editori e copisti: ecco i protagonisti di questo libro. In una singolare galleria di 166 brevi testi che, sotto il segno della scrittura e della lettura, offrono un quadro mosso e variegato di personaggi poco noti e altri molto famosi. Tra percorsi inediti, soggetti curiosi, figure minori e singolari, passioni e follie della bibliofilia. Così, nell'alternanza di virtù e vizi, si profila un originale panorama, rivisitato con leggerezza e ironia. C'è però, a ben vedere, una serietà di fondo in questa osservazione dell'umanità, perché anche i libri possono essere pedine di una partita per l'eternità.
«Dal 1919 al 1931 il caro distintivo fu portato da tutta la Gioventù Femminile con grande entusiasmo. Serviva a farsi riconoscere ovunque nelle città e nei paesi, serviva a farci rivolgere alla sconosciuta che portava quel distintivo come a una sorella». Armida Barelli «L'Azione cattolica italiana, nel suo cammino che la porta a ricordare 150 anni dalla sua fondazione, ha voluto rappresentare uno spaccato della sua storia attraverso i segni identificativi che hanno intrecciato dinamiche sociali, culturali e religiose manifestando senso di appartenenza a una presenza civile ed ecclesiale, che ha accompagnato la storia dell'Italia e della Chiesa nel suo cambiamento sociale.»
Martedì 20 settembre 1870: Roma è circondata da 50 mila soldati italiani che, dopo aver forzato i confini dello Stato Pontificio, l'assediano con cinque divisioni militari. La città del Papa Re, difesa da 11 mila uomini in armi, è pronta a resistere. All'alba dall'avamposto pontificio di villa Patrizia partono all'improvviso colpi di fucile contro le truppe avversarie schierate a villa Albani: è l'inizio della battaglia. Antonio Di Pierro ricostruisce la cronaca dettagliata, ora per ora e in presa diretta, di quella giornata fondamentale nella storia dell'Italia moderna in cui veniva cancellato dall'atlante politico europeo uno degli Stati più antichi e Roma si apprestava a diventare, dopo Torino e Firenze, la capitale definitiva del giovane Regno.
Il Vademecum è una presentazione dell'identità e della Missione specifica del Rinnovamento nello Spirito in Italia e all'estero. È uno strumento assai utile per comprendere il cammino fin qui svolto e le linee programmatiche individuate dal Consiglio Nazionale per il quadriennio di servizio 2015-2018. Il Vademecum è redatto per aree tematiche e d'interesse e, come in una "guida ragionata", conduce il lettore ad approfondire la vita del Rinnovamento nello Spirito Santo nella sua triplice e univoca espressione di Corrente di grazia, Associazione privata di fedeli e Movimento ecclesiale.
Oltre alle consuete sezioni (Miscellanea, Recensioni e cronache, Bibliografia e Attività Sociale), il contenuto del volume 5 (2015) di Chiesa e Storia contiene gli interventi del Seminario Interdisciplinare di Studio sui Riti funebri, dal titolo: Pratiche e riti funebri dall'età antica all'età moderna, svoltosi a Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, il 14 maggio 2014. I contenuti e i temi trattati: - A. Menniti Ippolito, Pratiche e riti funebri dall'antichità all'età moderna. Seminario interdisciplinare - D. Marchiandi -M. MARI, Morire per la città. Demósion Sêma e Lógos Epitáphios nell'Atene del V secolo a.C. - O. Bucarelli, Sepultus est in Basilica Beati Petri Apostoli. Note epigrafiche sulle tombe dei Papi da Leone Magno (440461) ad Adriano I (772-795) - L. M. De Palma, L'Offitium della Confraternita di San Giovanni Battista dei Crociferi di Catanzaro (Cod. Sec. XV) - P . Zovatto, Ferdinando Castelli o la speranza cristiana - M. Papalini, Le religiose del Monastero di Sant'Agostino di Viterbo tra storia e vita quotidiana - N. J. Doublet, Un secolo dalla Grande Guerra. Papato e progetti di pace - F. Sportelli, I «vota et consilia» dei Vescovi della Puglia per il Vaticano II.
Rimasto sinora sconosciuto ai più, Sergio Paronetto (1911-1945) è stato uno dei più brillanti intellettuali cattolici del Novecento e il protagonista di vicende importanti nella storia dell’economia italiana tra le due guerre. La sua biografia e la sua riflessione sono qui ricostruite per la prima volta in maniera specifica grazie all’esame di una vasta documentazione inedita, ricca di novità per la ricerca storiografica su momenti cruciali nella storia del movimento cattolico, dell’economia e della politica del Paese. La finissima analisi interiore, l’animazione di un cenacolo culturale, il ruolo svolto come manager dell’Iri, la collaborazione con Giovanni Battista Montini, con Alcide De Gasperi e con gli altri personaggi della rinascita democratica e della Resistenza: in queste pagine torna alla luce il fascino di una personalità che conquistò tutti i suoi interlocutori e il significato di un ambizioso progetto per la crescita materiale e civile dell’Italia.
Tiziano Torresi è dottore di ricerca in Storia contemporanea e borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli. È autore del volume «L’altra giovinezza. Gli universitari cattolici dal 1935 al 1940» (Cittadella 2010, Premio Capri San Michele 2010 per la sezione Giovani) e di saggi sulla storia del movimento cattolico, sulla formazione della classe dirigente democristiana e sull’intervento pubblico in Italia tra le due guerre. Ha curato l’edizione degli scritti di Alfredo Carlo Moro (Studium 2014). La ricerca condensata in questo libro ha ottenuto il Premio Spadolini Nuova Antologia 2016.
I cavalieri Templari professarono davvero una dottrina segreta in contrasto con quella della Chiesa cattolica romana? La estesero a tutto l'ordine? Quali furono i suoi dogmi, le sue fonti, i suoi legami con le grandi eresie del XIII secolo? Rappresentava davvero un pericolo così grave per la società da giustificare le terribili misure adottate dalla Chiesa e dalla Corona francese per distruggere l'ordine del Tempio? Nel XVII secolo l'abate René-Aubert Vertot considerava i Templari «l'enigma più impenetrabile che la storia abbia lasciato da decifrare alla posterità», mentre Napoleone non credeva che si sarebbe mai riusciti a risolverlo. «Come si potrebbe decretare che i Templari erano innocenti o colpevoli a distanza di cinquecento anni» diceva «quando anche i contemporanei sono discordi?». In effetti si decideva di essere prò o contro l'ordine del Tempio in modo sistematico e prima di qualsiasi analisi, a seconda che si fosse atei o credenti. Discolpare i Templari significava processare la monarchia che aveva approfittato delle loro spoglie e il papato che li aveva abbandonati e condannati; colpevolizzarli significava difendere sia la Corona sia la religione. Nato da un lungo e attento lavoro di ricerca da parte di Jules Loiseleur, questo saggio, assurto a pietra miliare degli studi sui Templari, cerca di far chiarezza sull'organizzazione interna e i rapporti col mondo esoterico dei membri dell'Ordine. Contiene inoltre gli atti dell'inchiesta sui Templari in Toscana e la cronologia dei documenti relativi alla soppressione dell'Ordine.
Tra l'inizio degli anni Cinquanta e la metà del decennio successivo la società milanese fu intensamente condizionata e modificata dalla rapida intensificazione del processo di sviluppo economico connesso con l'espansione industriale. All'interno di tale contesto storico, il volume, introdotto dalla prefazione di Giovanni Filoramo, approfondisce le modalità attraverso le quali la Chiesa ambrosiana, guidata da un vescovo sensibile a queste trasformazioni come Giovanni Battista Montini che a Milano ebbe l'unica possibilità di sperimentare sul campo le sue idee pastorali prima di diventare papa assumendo il nome di Paolo VI, reagì agli stimoli al cambiamento innescati dal boom dell'economia italiana e dallo svolgimento del Concilio Vaticano II. Attraverso l'analisi di una documentazione in larga misura inedita integrata dalla lettura di periodici e altri studi, la ricerca descrive una città e una Chiesa che si inseriscono come poche altre in Occidente in un turbolento periodo della storia italiana ed europea in cui la tensione al cambiamento e la volontà di conservare il passato si confrontarono e si scontrarono creando dei fenomeni socio-culturali ed ecclesiali i cui effetti sono in buona parte visibili ancora oggi.
Lutero nutriva un odio feroce per il «papa, questo porco del diavolo». I teologi romani, dal canto loro, non capivano cos'altro volesse quel monaco rozzo e immensamente vanitoso se non distruggere il Papato. E i devoti principi tedeschi avevano le loro buone ragioni per sostenere il facondo predicatore d'odio. Così, fin da subito, indipendentemente dalle dispute teologiche che già allora pochi comprendevano, si tracciò la strada verso lo scisma nella Chiesa. Volker Reinhardt, utilizzando documenti vaticani finora trascurati, mostra come le radici dello scisma non affondino nelle questioni religiose. L'autore ricostruisce per la prima volta i grandi incontri tra Lutero e il Papato, idealizzati e mitizzati dai protestanti, dal punto di vista romano, e rivela il motivo per cui spesso i papi non presero sul serio le grida che arrivavano dalla lontana Germania.
Lo studio della città antica si accompagna a una sterminata storiografia e a innumerevoli indagini che, con svariati interessi, hanno affrontato que- sto tema, sia per il periodo precristiano sia per quello posteriore al diffondersi del cristianesimo. Gli studi che compongono questo volume contri- buiscono a tracciare una storia del pensiero sulla città, in alcuni suoi aspetti peculiari. Organizzata secondo uno sviluppo cronologico e assiologi- co, questa silloge di saggi si apre con un’indagi- ne nell’ambito dei testi neotestamentari e si chiu- de con una riflessione sul pensiero di Agostino. I singoli studi, ognuno per la sua parte, si raccor- dano alle grandi tematiche che la storiografia re- cente continua a indagare da prospettive diverse.