Che cosa ha rappresentato il Vaticano II per la Chiesa e per il cammino del Vangelo "sulle strade del mondo"? Quali le novità introdotte dai testi conciliari nella vita delle comunità cristiane in Italia, in Europa e negli altri continenti? Quali le ricadute sulla liturgia, la pastorale, la missionarietà, la vocazione e l'impegno dei laici? Sono alcune tra le domande alla base del volume, che intende celebrare i 50 anni dall'apertura del Concilio. La grande assemblea dei vescovi di tutto il mondo, guidata prima da Giovanni XXIII e poi da Paolo VI, è stata alla base di profonde trasformazioni maturate in seguito anche nell'Azione cattolica, associazione che ha cercato di rimodellarsi proprio per essere interprete più fedele dei "segni dei tempi" e uno strumento efficace per l'evangelizzazione nel mutato contesto storico. Il volume comprende una serie di interviste e testimonianze di storici, teologi, esponenti del laicato organizzato, oltre a schede esplicative e a un ricco apparato fotografico. Con i contributi di: Giorgio Campanini, Chiara Finocchietti, Piergiorgio Grassi, Emilio Inzaurraga, Maria Leonardi, Marta Margotti, Francesco Miano, Domenico Sigalini, Francesco Sportelli, Paolo Trionfini e Marco Vergottini.
Il libro racconta in modo semplice ed efficace il Concilio Vaticano II, l'evento che cinquanta anni fa ha generato una nuova primavera nella vita della Chiesa. Il Concilio è una vera e propria bussola per i cristiani del Terzo millennio, anche per i più giovani. Per questo è importante che tutti possano conoscere i tesori che ci sono stati affidati dai Padri conciliari.
Il testo mette insieme il racconto dell'evento, le novità del Concilio, i documenti, ma soprattutto vuole aiutare i ragazzi di oggi a vivere e a raccontare la loro fede alla luce di questa grande e unica esperienza.
La pubblicazione è divisa in tre parti:
- La presentazione delle 4 Costituzioni conciliari attraverso le immagini;
- I personaggi, le date, le parole del Concilio;
- La testimonianza di chi ha vissuto il Vaticano II: interviste a mons. Loris Capovilla e mons. Luigi Bettazzi.
Più che un libro "a cinquant'anni dal Concilio", questo è un libro "su cinquant'anni di Concilio" realizzato nell'arcidiocesi della Paraíba, Nordest del Brasile, sotto la guida di don José Maria Pires. Per trent'anni il vescovo nero, uno dei pochi padri conciliari viventi, ha orientato la Chiesa ad assumersi, come Popolo di Dio, le sue responsabilità nei rapporti con la società, impegnandosi a favore dei poveri. Nelle interviste e nel suo saggio qui pubblicato, don José risponde con discrezione e humour, ma senza reticenze, su razzismo e diritti civili, teologia della liberazione e della zappa, Curia romana e Nunzi, ministero delle donne nella Chiesa e preti celibi e sposati, ecumenismo, giovani e movimenti carismatici, il Brasile che cresce e la vocazione dei cattolici latino-americani, il segreto e le difficoltà della partecipazione, il Concilio ancora da realizzare.
L'11 ottobre 1962 si apre il concilio Vaticano II voluto da papa Giovanni XXIII. Le telecamere della Rai si accendono e parte la diretta, prima in eurovisione, poi in mondovisione. Si spegneranno solo tre anni dopo, nel 1965, a evento concluso. Il concilio, mai come ora, esce così dall'aula conciliare in San Pietro per entrare direttamente nei salotti delle case, nei cinema, nei bar. Nel secolo dei media, anche questa grande assise di vescovi convocati a Roma per un "aggiornamento" della chiesa subisce la mediazione dei moderni mezzi di comunicazione. E quella Rai pedagogica e fanfaniana diretta da Ettore Bernabei, dopo essersi misurata con i media events grazie alle Olimpiadi romane del 1960, si fa trovare pronta, assumendo su di sé il compito di spiegare ai propri telespettatori cosa è un concilio e cosa si farà al concilio; stravolge il palinsesto con rubriche di approfondimento, programmi speciali, documentari, propone interviste, si avvale di storici della chiesa (tra cui Giuseppe Alberigo e Paolo Prodi), propone in prima serata le riflessioni dell'intellighenzia teologica d'oltralpe. I documenti conservati ora nell'Archivio delle Teche Rai diventano quindi rilevanti fonti storiografiche, alla pari dei documenti tradizionali, per osservare da un inedito punto di vista l'evento che più ha segnato la storia della chiesa dopo il concilio di Trento.
Il concilio Vaticano II, l'evento che ha plasmato la fisionomia del cattolicesimo di questo secolo e segnato l'intero ambito cristiano del pianeta, prima di questa opera non era affrontabile sulla base di una ricostruzione storica organica. La "Storia del concilio Vaticano II", promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e coordinata da Giuseppe Alberigo, costituisce la sintesi di un progetto internazionale che si avvale di una ricchissima base documentaria inedita e dell'apporto di autori di diversi ambienti, lingue e ambiti culturali. L'opera - pubblicata in sette lingue - si articola in cinque volumi e intende ricostruire la dialettica che ha animato l'assemblea nelle varie fasi. Se ne ripropone ora la riedizione italiana, arricchita da una nuova introduzione di Alberto Melloni, già curatore della precedente edizione (1995-2001), e da un apparato iconografico a cura di Federico Ruozzi. Attraverso la lunga fase preparatoria del Vaticano II, apertasi il 25 gennaio 1959 con l'annuncio di Giovanni XXIII e durata sino all'ottobre del 1962, si palesarono con chiarezza le difficoltà e le tensioni che avevano percorso il cattolicesimo del Novecento. L'intenzione ecumenica di Giovanni XXIII aveva sollevato entusiasmi, talora ingenui, mobilitando comunque energie sconosciute nel corpo delle chiese e sollecitando un confronto con i ritmi incalzanti della storia e i suoi profondi mutamenti.
Il concilio Vaticano II, l'evento che ha plasmato la fisionomia del cattolicesimo di questo secolo e segnato l'intero ambito cristiano del pianeta, prima di questa opera non era affrontabile sulla base di una ricostruzione storica organica. La "Storia del concilio Vaticano II", promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e coordinata da Giuseppe Alberigo, costituisce la sintesi di un progetto internazionale che si avvale di una ricchissima base documentaria inedita e dell'apporto di autori di diversi ambienti, lingue e ambiti culturali. L'opera - pubblicata in sette lingue - si articola in cinque volumi e intende ricostruire la dialettica che ha animato l'assemblea nelle varie fasi. Se ne ripropone ora la riedizione italiana, arricchita da una nuova introduzione di Alberto Melloni, già curatore della precedente edizione (1995-2001), e da un apparato iconografico a cura di Federico Ruozzi. Già all'apertura dell'11 ottobre 1962, la vita della grande assemblea conciliare si caratterizza per i ritmi complessi, per l'accavallarsi di argomenti, istanze, sentimenti che percorrono l'assemblea plenaria, le commissioni, gli osservatori, i gruppi informali, le grandi residenze dei vescovi, i centri d'informazione, la stampa e l'opinione pubblica. Nel corso delle settimane che occupano questo primo periodo del concilio, chiusosi l'8 dicembre del 1962, vengono posti in discussione temi decisivi per il cattolicesimo contemporaneo.
Questo quarto volume della serie dedicata a ripercorrere le varie fasi del Concilio Vaticano II introduce una importante novità rispetto alla consueta formula epistolare fin qui adottata. Quella che viene proposta è infatti una selezione di documenti originali redatti dalle Commissioni preparatorie preceduta da un denso saggio introduttivo della curatrice Sandra Mazzolini, che sottolinea l'irriducibile complessità di fondo dei testi prodotti e mette in luce le dinamiche infra ed extraecclesiali soggiacenti alla loro stesura. Per quanto definitivamente e autorevolmente superati dal "corpus" dei testi promulgati dal Vaticano II, gli "schemi" preparatori continuano a costituire un'importante chiave di lettura dei documenti conciliari stessi e rientrano a pieno titolo nell'acceso odierno dibattito sull'interpretazione del Vaticano II.
In questo terzo volume della serie dedicata a ripercorrere le varie fasi del Concilio Vatieano II, il periodo preso in considerazione va dal gennaio 1961 al settembre 1962, alle soglie dell'evento conciliare. La formula è quella consueta dello scambio epistolare: riflessioni, testimonianze e letture con le quali un gruppo di cattolici laici e impegnati nella loro Chiesa intende testimoniare l'attualità del Concilio. Il racconto della lunga e complessa Fase preparatoria giunge così al suo sorprendente atto finale: della settantina di "schemi" elaborati dalle Commissioni solo uno fu poi utilizzato dai Padri conciliari, quello dedicato alla riforma liturgica. Ma quali erano gli indirizzi teologici e pastorali seguiti negli "schemi" poi respinti o lasciati cadere? In base a quali preferenze i Padri conciliari hanno ritenuto opportuno porvi di nuovo mano, orientando la discussione e il lavoro sinodale verso quello che sarà il grande magistero del Vaticano II?
Che cosa è successo nel Concilio Vaticano II? A cmquant'anni dall'apertura dei lavori conciliari la domanda continua ad appassionare e a dividere gli storici. Il dibattito è più che mai aperto tra coloro che insistono sulla novità dell'avvenimento e delle sue decisioni in relazione al passato e coloro che tentano piuttosto di far rientrare i suoi insegnamenti nell'ambito della continuità della storia della Chiesa. Basandosi sulla produzione storiografica più recente e più aggiornata, il volume intende offrire una sintesi chiara ed equilibrata, accessibile al largo pubblico, sulla storia "dell'evento più importante del XX secolo" (Charles de Gaulle).
Cinquant'anni fa, l'11 ottobre 1962, si apriva a Roma il concilio Vaticano II, che avrebbe cambiato il volto della chiesa cattolica. Alcuni negano questo fatto, altri dicono che il mutamento non toccò la sostanza delle cose. Altri ancora che il concilio fu un tradimento della tradizione. Giuseppe Ruggieri evidenzia i nodi centrali che hanno fatto del concilio un evento singolare, che ha dato inizio a una nuova stagione della chiesa: l'atteggiamento davanti alla Parola testimoniata nelle Scritture ebraico-cristiane, dopo la controversia antiprotestante; la considerazione della storia moderna non più ridotta a una congiura dei malvagi contro l'autorità della chiesa; la concezione della chiesa stessa nella sua liturgia, nel suo governo, nel rapporto con le chiese non cattoliche; la considerazione degli "altri": gli ebrei, le grandi religioni dell'umanità, le società fondate sul riconoscimento dei diritti umani, primo fra tutti la libertà religiosa.
Martedì 8 settembre 1964, Paolo VI annunciava ufficialmente la presenza di uditrici al Vaticano II e, il 25 dello stesso mese, entrava in aula la prima donna, la francese Marie-Louise Monnet. Dal settembre del 1964 all'agosto del 1965 furono ventitré le donne chiamate a partecipare al Concilio, dieci religiose e tredici laiche. Sebbene nelle intenzioni di molti padri conciliari la loro presenza rivestisse un carattere perlopiù simbolico, inaspettatamente il ruolo svolto da queste ventitré donne andò ben oltre, lasciando segni importanti negli stessi documenti conciliari.
"Il Vaticano II non è forse diventato, in questi ultimi anni, una sorta di mito, per non dire un luogo dove ciascuno cerca ciò che gli pare, in vista di una giustificazione di ciò che pensa del presente e del futuro della Chiesa, in Europa e nel mondo? Si può capire, dunque, che gli storici abbiano operato una storicizzazione del Concilio, non già per allontanarlo da noi, ma per facilitarne una corretta recezione. Ora, una nuova generazione che non ha né conosciuto il Concilio né ha vissuto i primi tempi discretamente conflittuali della sua recezione, è meglio disposta, oggi, a interrogarsi su ciò che il Concilio è stato, sul rinnovamento della vita cristiana che ha inaugurato e su ciò che può rappresentare oggi e domani. Essa attende risposta a tali questioni di base. Che cosa possiamo sperare? Molto semplicemente che coloro che vivranno con questa raccolta monumentale di testi e vi trarranno ispirazione, imparino a servirsi della bussola conciliare ed entrino così, in maniera attiva, nella trasmissione della fede secondo la prospettiva della pastoralità, senza mai perdere di vista la grande visione che il Concilio propone loro. In quanto è proprio re-inventando l'esperienza stessa del Concilio nelle loro "Galilee" che essi potranno riceverlo come una grazia, la grande grazia" (dalla Postfazione di Christoph Theobald). In occasione del 50° del Vaticano II e delle EDB, il volume ha dato avvio alla collana degli Enchiridion Vaticanum e contiene tutti i documenti ufficiali del Concilio.