Edith Pásztor (Budapest 1925 - Roma 2015) è stata per decenni una delle protagoniste di quella medievistica romana raccoltasi a metà del secolo scorso attorno a Raffaello Morghen. A lungo collaboratrice di Raoul Manselli (m. 1994), ne accompagnò e ne proseguì il magistero e ne tenne vivi i molteplici interessi intorno alla storia religiosa del basso medioevo dalla cattedra di Storia medievale della Sapienza. La sua fisionomia di studiosa si caratterizza per la peculiare sensibilità verso gli aspetti filologici e diplomatisti delle fonti e per l'attenzione anche ai temi all'epoca poco frequentati o decisamente innovativi (dalle eresie al francescanesimo spirituale, dalla storia delle donne ai prodotti documentari della cancelleria pontificia). Alla sua memoria un gruppo di allievi ha dedicato questi saggi, che riprendono e approfondiscono in modo aggiornato alcuni dei suoi più emblematici percorsi di ricerca.
Descrizione
Per gli 800 anni della celebrazione del Concilio Lateranense IV (1015-2015) un’istituzione lateranense come la Facoltà di Teologia della PUL non poteva che cogliere l’occasione di rivisitare dal punto di vista teologico (questa è la peculiarità della presente monografia) quanto di più significativo quel concilio, considerato il più importante del Medioevo, ha apportato alla Chiesa. Il volume raccoglie i contributi del Simposio celebratosi all’Università Lateranense dal 30 novembre al 1 dicembre 2015. Essi, da come si potrà constatare, sono il frutto di una sinergica collaborazione tra i docenti dei diversi Atenei e istituzioni accademiche che sono intervenuti durante il convegno.
Biografia
Nicola Ciola Professore ordinario di Cristologia e decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, è membro della Pontificia Accademia di Teologia e socio dell’Accademia Fulgina di Lettere Scienze e Arti. Ha di recente pubblicato Cristologia e Trinità (Roma 2002); Gesù Cristo nostra speranza. Saggio di escatologia in prospettiva trinitaria (con Marcello Bordoni, Bologna 2008); Gesù Cristo Figlio di Dio. I. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale (Roma 2012); Concilio Vaticano II e rinnovamento teologico (Città del Vaticano 2013).
Antonio Sabetta È docente incaricato di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense; studioso della modernità, di G. Vico e delle questioni liminari tra fede e ragione. Ha di recente pubblicato i volumi La cristologia filosofica nell’orizzonte della modernità (Roma 2015) e Rivelazione (Assisi 2016).
Pierluigi Sguazzardo È docente incaricato di Cristologia presso la Pontificia Università Lateranense; studioso delle questioni di teologia trinitaria e di cristologia agostiniana. Ha di recente pubblicato il saggio Incarnazione (Assisi 2013) e curato il volume di Yves Congar Teologia. Una riflessione storica e speculativa sul concetto di teologia cristiana (con Antonio Sabetta, Città del Vaticano 2011).
Gli archivi sono sempre fonte inesauribile di scoperte. La consultazione paziente delle carte, la conoscenza intensa dei fondi e la curiosità per la ricerca portano con sé frutti inattesi, che si presentano dapprima in forma timida, e poi svelano tutta la loro ricchezza. Così è stato per un particolare genere di documento che si intende presentare in questo volume. L'acuto e metodico lavoro del Direttore dell'Archivio Storico Diocesano di Milano monsignor Bruno Maria Bosatra ha permesso di scoprire un peculiare genere di lettera che non pare sino ad ora avere ricevuto particolare attenzione negli studi di carattere storico ed archivistico. Tale genere di documento presenta caratteristiche che permettono di definirlo 'annuncio di morte'. Per mezzo di esso i vicari foranei comunicavano alla curia arcivescovale la vacanza di un beneficio ecclesiastico nel territorio di loro giurisdizione.
Il presente volume aggiunge un nuovo e fondamentale tassello al compimento del suggestivo progetto di "Storia religiosa europea", promosso dalla fondazione italiana Paolo VI che, attraverso le Settimane di studio a Villa Cagnola di Gazzada (Varese), ha passato in rassegna tutti i popoli del Vecchio Continente e con le successive pubblicazioni, che hanno raccolto e ampliato le relazioni proposte negli incontri, ha dato vita a un rilevante corpus di studi, cui hanno offerto il loro contributo numerosi e qualificati specialisti, non soltanto europei. Il promotore dell'impresa, che ne ha guidato l'avvio, fu il noto teologo e vescovo Carlo Colombo che, nel suo ruolo di primo presidente, aveva indirizzato verso tale orizzonte con determinazione la neonata istituzione della Chiesa milanese, dedicata e profondamente ispirata al magistero di Paolo VI.
Autunno 1961. Il vescovo Iuliu Hossu è in carcere da 13 anni. È per lui un periodo di totale isolamento e solo il fratello Traian ha il permesso di fargli visita. Gli porta tre quaderni e una boccetta di inchiostro. Hossu – con il timore di essere scoperto dalla Securitate, la feroce polizia segreta della Romania comunista – scrive una lunga e appassionata lettera ai fedeli della sua diocesi e al suo successore. Si augura che quel testo possa vedere la luce quando la Chiesa uscirà dalle catacombe. Traian custodirà i preziosi quaderni fino alla caduta del regime di Nicolae Ceaușescu.
Questo straordinario documento storico, pubblicato per la prima volta in Italia, testimonia l’appassionato amore della Chiesa romena di rito bizantino per Dio e per la Chiesa.
Sommario Prefazione (F. Crihălmeanu). Notizie sull’autore. Nota all’edizione italiana (M. DallaTorre - G. Munarini - C.F. Sabău). I. Quaderno primo. Resta con noi, Signore, il giorno già volge al declino. Memorie degli anni 1947-1950. II. Quaderno secondo. La casa del dolore e della sofferenza. Memorie degli anni 1950-1955. III. Quaderno terzo. L’esilio nella nostra cara patria. Memorie degli anni 1956-1961. Appendici. Il cardinale dal pastrano di pelle di pecora (S.A. Prunduş). Cenni biografici dei principali personaggi ricordati nell’opera (G. Munarini).
Note sull'autore Iuliu Hossu (1885-1970), eparca di Cluj-Gherla in Transilvania per 52 anni, è stato incarcerato dal regime comunista nell’ottobre 1948. Ha trascorso cinque terribili anni nel carcere di sterminio di Sighet ed è morto in prigionia nel 1970, all’età di 85 anni. È stato il primo cardinale della Chiesa greco-cattolica rumena, anche se – per questioni di opportunità – Paolo VI lo nominò in pectore, rivelandone il nome solo tre anni dopo la morte. È attualmente in corso la causa di beatificazione.
Nella storiografia italiana e straniera il rapporto tra Chiesa cattolica e schiavitù sembra risentire di una certa polarizzazione ideologica, accompagnata da una selezione e decontestualizzazione delle fonti. Da un lato la Chiesa viene presentata come fiera paladina contro lo schiavismo; dall’altro viene ritenuta senza appello legittimante e connivente. Un oggettivo esame delle fonti – dall’Antico Testamento al Catechismo del 1994 – mostra una realtà che richiede una distinzione. Dall’età antica a quella moderna, passando per la sistematizzazione medievale, la Chiesa ha sempre approvato la «servitù giusta», cioè la privazione della libertà in tre soli casi: criminali, prigionieri di guerra, lavoratori subordinati. La «schiavitù ingiusta», cioè la cattura, la tratta, la compravendita, lo sfruttamento e l’abuso di civili innocenti non trova invece giustificazione in alcun pronunciamento.
Di fronte a Dio tutti gli uomini sono uguali in natura e dignità, e il prossimo va amato come se stessi. Questo ha permesso all’Europa medievale cattolica di essere la prima ad abolire questo iniquo istituto, che nei secoli ha causato sofferenze e morte a milioni di persone.
Sommario Prefazione (L. Mascanzoni). Sigle. Introduzione. I. La schiavitù tra storia e Scrittura. 1. Cenni storici sulla schiavitù. 2. Scrittura. II. Documenti. 1. Tradizione. 2. Concili antichi emedievali. 3. Pronunciamenti papali antichi e medievali. 4. Istituti religiosi di redenzione. 5. Magistero del ’400. 6. Pronunciamenti moderni e contemporanei. III. Sintesi della dottrina cattolica. Per una conclusione. Appendice. Tabella sinottica. Bibliografia.
Note sull'autore Roberto Reggi è laureato in Filosofia, Scienze della formazione, Psicologia e Psicologia scolastica e di comunità, e licenziato in Teologia dell’evangelizzazione e Scienze bibliche. Per EDB ha pubblicato I «fratelli» di Gesù (2010) e ha curato la traduzione interlineare in italiano di tutti i libri dell’Antico e del NuovoTestamento (2001-2014).
Umberto Eco, Gianni Vattimo, Emilio Colombo, Silvio Garattini, Pietro Pfanner, Emmanuele Milano sono stati tra i giovani dell’Azione cattolica che nei primi anni Cinquanta hanno avuto don Arturo Paoli come assistente spirituale. Quel gruppo ha rappresentato la «meglio gioventù» del cattolicesimo italiano del Novecento, precursore delle aperture e delle riforme che la Chiesa farà proprie soltanto con il concilio Vaticano II.
Questo volume, che riguarda un periodo breve, ma cruciale della vita di Paoli, raccoglie una selezione di lettere, relazioni, articoli, verbali composti quando il sacerdote era vice assistente centrale della Gioventù di Azione Cattolica, movimento giovanile che negli anni del primo dopoguerra godeva di larghissima diffusione e forza identitaria.
Quel breve periodo, vissuto all’apice di un’organizzazione incardinata nel cuore dello Stato Vaticano durante il pontificato di Pio XII, può rivelare i molteplici aspetti che hanno caratterizzato la personalità e l’impegno di Paoli. Libertà e fedeltà sono due cardini del suo pensare e del suo agire: la libertà dell’uomo di cultura e di fede che orienta azioni e parole secondo la Parola del vangelo, che non esita a esercitare e stimolare una critica propositiva nel dibattito su religione e politica; la fedeltà del «figlio» che non rinnega il legame con la Chiesa cui appartiene neppure quando viene ingiustamente punito, ma anzi da lì trae ragione e forza per diventare un suo testimone più credibile e coerente.
Sommario Sigle e abbreviazioni. Presentazione (A. Del Carlo). Introduzione (S. Soave). I documenti. Premessa. I. Epistolario. II. Interventi verbalizzati. III. Relazioni e articoli. Ringraziamenti. Indice dei nomi.
Note sull'autore Arturo Paoli (Lucca 1921-2015), Giusto tra le nazioni e medaglia d’oro al valor civile per aver aiutato ebrei perseguitati dal nazifascismo, venne ordinato sacerdote nel 1940. L’ingresso nella congregazione dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld lo portò al noviziato nel deserto di Algeria, a Orano con gli operai del porto e in Sardegna tra i minatori di Iglesias. Inviso a una parte delle autorità vaticane, fu costretto a imbarcarsi per l’Argentina, dove finì nell’elenco dei condannati a morte dal regime militare. Riparò in Venezuela e poi in Brasile, dove divenne uno dei protagonisti della teologia della liberazione. Paoli ha scritto oltre cinquanta libri tradotti in varie lingue. Nel catalogo EDB sono presenti gli scritti giovanili con il titolo Chi ha diritto di dirsi cristiano? (a cura di Silvia Pettiti, 2015).
Le «carte romane» di Enrico Bartoletti comprendono riflessioni, appunti, schemi di relazioni, sintesi degli incontri della Presidenza e del Consiglio permanente della CEI, resoconti di colloqui con Paolo VI.
Un materiale di grande interesse che consente di scoprire alcuni tratti della vita umana, cristiana ed ecclesiale di un vescovo, meritevoli di essere valorizzati nell’attuale stagione ecclesiale.
Sommario Presentazione (I. Castellani). Abbreviazioni e sigle. Introduzione (M. Faggioli). Nota del curatore (M. Brunini). Breve cronologia della vita di mons. Enrico Bartoletti (M. Brunini). I. Carte Romane 1972. II. Carte Romane 1973. III. Carte Romane 1974. IV. Carte Romane 1975. V. Carte Romane 1976. Appendice 1. Problematiche concordatarie. Appendice 2. Dal Diario dell’ambasciatore Pompei. Appendice 3. Documenti relativi alla Commissione Donna. Appendice 4. Lettera a mons. G. Benelli. Appendice 5. Riflessioni sull’Anno Santo. Appendice 6. Appunto sul progetto di Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi. Appendice 7. Omelie. Appendice 8. Appunti sulle posizioni di G. Andreotti e F. Piccoli. Appendice 9. Intervista a Bartoletti sul Giubileo da parte di L. Valente. Appendice 10. «In ascolto di Dio e di chi non ha voce». Intervento di mons. E. Bartoletti al Consiglio nazione dell’ACI il 24 ottobre 1975. Appendice 11. Intervista a Bartoletti sulla legalizzazione dell’aborto. Indice dei nomi.
Note sull'autore La biografia di monsignor Enrico Bartoletti (1916-1976) si può suddividere in quattro stagioni. La prima (1916-1939) coincide con il periodo della formazione tra le due guerre mondiali; la seconda (1941-1958) con il ministero presbiterale a Firenze; la terza (1958-1973) con il ministero episcopale a Lucca; la quarta (1972-1976) con il servizio a Roma in qualità di segretario della Conferenza Episcopale Italiana. Gli innumerevoli appunti raccolti in oltre quarant’anni definiscono il profilo di un uomo pubblico dall’intensa vita spirituale e con frequentazioni che comprendono Divo Barsotti, Ernesto Balducci, Davide Maria Turoldo, Lorenzo Milani e Arturo Paoli.
Note sul curatore Marcello Brunini, parroco a Viareggio, è direttore dell’Archivio storico della diocesi di Lucca, iscritto nella Memoria del mondo dell’Unesco. Di mons. Bartoletti ha curato anche In spe fortitudo. Diario spirituale (1933-1975) (22013).
Prefazione di Stefano Zamagni
Con i contributi di Giorgio Bruno, Giuseppe Frangi, Claudine Hugonnet-Berger, Giovanni Maddalena
Il libro è illustrato con oltre 50 tavole a colori
“Il significato profondo del messaggio che da questo testo si trae è un messaggio oggi ancora più rilevante che non nel passato. La vicenda umana di Nicolas Rolin, fondatore nel 1443 del suo ospedale e cancelliere per diversi decenni al servizio dei duchi di Valois Borgogna, è qui descritta come meglio non si potrebbe. Senza tema di smentita, si può dire che quello di Rolin è stato un esempio notevole e ante litteram di imprenditore civile ovvero della realizzazione di una concezione di attività economica di per sé votata alla generazione di bene comune”. (Stefano Zamagni)
Sezione monografica: La Bibliotheca di Fozio come archivio Luciano Bossina, Introduzione. Per una lettura della Bibliotheca di Fozio Luciano Canfora, Non esiste l'"ambasceria in Assiria" Vanna Maraglino, Genesi e propagazione di una erronea datazione del primo concilio di Nicea Anna Trento, Nilo, Proclo o Nestorio? Cinque omelie in cerca d'autore (Phot. Bibl. 276) Tommaso Braccini, Fozio e Giobio Claudio Schiano, Stefano Gobar e la controversia sul corpo risorto nella Bibliotheca di Fozio. Saggi: Emiliano Rubens Urciuoli, Un'ordinaria eccezione. Erik Peterson in- terprete di Carl Schmitt (1924-1933) Bradford A. Bouley, Roman Medicine, Papal Power and the Making of Spanish Saints Giovanni Cavagnini, Guerra e santità. Il caso di Guido Negri (19162014) a proposito di cristianesimo e culture di Franco Bolgiani Bruna Bocchini Camaiani, Franco Bolgiani, Cristianesimo e culture Fulvio De Giorgi, Su Cristianesimo e culture di Franco Bolgiani Giovanni Filoramo, Intervento in merito a Franco Bolgiani, Cristia- nesimo e culture Éric Junod, La voix chaleureuse et la curiosité généreuse de Franco Bolgiani. Interventi: Giorgio Campanini, Dino Torreggiani e la Chiesa di Reggio Emilia. Una ricerca di Sandro Spreafico.
Di quali argomenti si è servito il papato per giustificare, nei secoli, il proprio esercizio delle armi? Perché la Bibbia e i Vangeli sono divenuti materiale di propaganda per imprese che nulla avevano a che fare con lo spirito? Questo libro ricostruisce tutte le principali guerre scatenate dalla Chiesa di Roma, dalle prime sfide per il potere temporale alla cosiddetta Lotta per le investiture, dai periodi di rivalità con Federico Barbarossa e suo nipote Federico II alla "Cattività avignonese", quando il papato ha affinato la sua strategia, gettando le premesse per il suo "ammodernamento", potenziando allo stesso tempo l'apparato difensivo e militare. Non possono mancare le storie piene di veleni e intrighi delle famiglie più influenti - prime tra tutte i Borgia e i Farnese - che furono capaci di accedere al soglio pontificio, subordinando ai propri interessi la politica militare dello Stato. Tra le figure più rappresentative di questa epopea, che parte da lontano e giunge fino alla seconda metà del XIX secolo con la nascita dello Stato italiano, Giulio II, il papa guerriero per antonomasia. Ma come lui ve ne sono stati molti altri, animati da un desiderio di conquista e di potere simile a quello di imperatori e grandi condottieri.
L’opera non intende minimamente apparire come un manuale di teologia cristiana dei primi secoli. In essa vengono presentati con semplicità gli scritti dei primi Padri della Chiesa per lettori non necessariamente specializzati. Una guida di facile consultazione, ispirata dalla convinzione che, subito dopo la lettura del Vangelo, sia oggi più che mai utile e doveroso conoscere gli scritti più importanti di quegli uomini che hanno saputo difendere e trasmettere la tradizione apostolica, contribuendo alla maggiore comprensione degli scritti evangelici.