L'Autore, che ha dedicato la sua ricerca negli ultimi anni al Primato pontificio, sviluppa, a partire da una riflessione sull'uniatismo, alcune problematiche complementari al tema, con particolare riferimento al dialogo ecumenico. La questione del Primato del pontefice e strettamente legata alla questione dell'Unita della Chiesa e ad altre tematiche relative al potere dei patriarcati e al carattere ecclesiale delle comunita nate dalla Riforma. Le difficolta che si oppongono al riconoscimento di queste ultime trovano la loro esemplificazione proprio nella dottrina del Primato pontificio.
Da più di mezzo secolo le Chiese cristiane – specialmente cattolici e protestanti – stanno vivendo un inedito evento epocale di teshuvà, di ritorno e riconversione alla propria radice: Israele. Leggendo il documento Dabru emet (in appendice) ci si accorge ben presto che anche da parte ebraica spira un vento di assoluta novità nei confronti del cristianesimo.
Per le differenti comunità cristiane, la fatica nel correggere il proprio cammino e riconoscere la "radice santa" testimonia quanto ce ne si sia allontanati in due millenni di storia. Il volume – nato dalle domande che i membri del gruppo Teshuvà di Milano hanno elaborato sul rapporto Chiesa-Israele in vista dell’assemblea ecumenica di Graz – contribuisce con numerosi autorevoli contributi a questa teshuvà dei cristiani nei confronti dell’ebraismo a partire da una lettura delle Scritture. Il problema del chiarimento dei rapporti cristianesimo-ebraismo non può infatti essere considerato ad extra dalle Chiese. Esso è prima di tutto un fatto ad intra, che obbliga i credenti in Cristo a interrogarsi sulla propria identità. Poiché se la fede di Israele sussiste anche senza la Chiesa, non può dirsi con leggerezza altrettanto del contrario.
Note sui curatori
Don Gianfranco Bottoni, responsabile della diocesi di Milano per l’ecumenismo e il dialogo, e don Luigi Nason fanno parte del Gruppo Teshuvà di Milano, che raccoglie cattolici e protestanti impegnati all’interno delle rispettive comunità per un processo di riconciliazione e di ravvedimento delle Chiese cristiane nei confronti dell’ebraismo.
Questo libro risponde a tutte le domande sull'ecumenismo e sulle differenti Chiese cristiane, spiega i perché delle divisioni e sottolinea l'importanza di una fede comune. Ma soprattutto documenta un rifiuto: quello dei cristiani di buona volontà di tutte le epoche, ma specialmente della nostra, che respingono l'odio e camminano, seppur con fatica, verso l'unità di tutti i credenti in Cristo.
Biografia di taglio giornalistico di uno dei protagonisti del dialogo ecumenico nella Chiesa italiana ed europea, don Silvio Franch (Cloz 1932 – Trento 2001).
Don Franch è stato uno dei più conosciuti e importanti “uomini dell’incontro” tra il cattolicesimo romano e il cristianesimo orientale ortodosso, ma anche con il mondo della riforma protestante.
Delegato vescovile della cultura e dell’ecumenismo, co-fondatore dell’Università della Pace, è stato il protagonista della stagione ecumenica post-conciliare, prendendo come impegno di vita il mandato di Paolo VI alla diocesi di Trento, quello di essere un “ponte” verso i fratelli luterani separati del Nord.
Il libro di Paolo Ghezzi, uno dei tanti suoi amici e giornalista che ha vissuto direttamente alcune delle tappe più significative dell’impegno ecumenico di don Franch, intreccia il cammino ecumenico della Chiesa cattolica post-Vaticano II con il racconto di una vita straordinaria, sempre in prima linea nel dialogo con i “lontani, separati e diversi” che Silvio Franch ha prediletto come fratelli e compagni di strada.
Questo studio intende esaminare il dialogo ecumenico come modalita fondamentale di relazione tra le Chiese che, consapevoli dello stato di divisione in cui si trovano, intendono cercare di superare tale situazione.
I CONTRIBUTI OFFERTI DAL LIBRO INTENDONO FORMARE UNA COSCIENZA RIFLESSIVA, TEOLOGICA QUINDI, DELLA REALTA ECUMENICA, COME ESPERIENZA VOCATIVA DELLA CHIESA.
IL PRESENTE LIBRO, OFFRENDO UN COMMENTO AL DIRETTORIO ECUMENICO, COLMA UN VUOTO PRESENTANDO COME CONCRETAMENTE LE COMUNITA DEVONO IMPEGNARSI NELL AZIONE ECUMENICA.
Il volume raccoglie numerosi e qualificati saggi dei migliori studiosi da parte benedettina e metodista sul tema della santificazione. L'insegnamento di San Benedetto in ambito cattolico e quello di John Wesley in ambito protestante presentano affinità profonde per quanto concerne la dottrina e l'esperienza della santificazione cristiana, che non sempre sono state adeguatamente valutate dai teologi e dagli storici del Cristianesimo. Questo volume rappresenta quindi un traguardo importante e di prim'ordine in vari campi di ricerca quali: lo studio della Bibbia, della Patristica, della Storia della spiritualità, dell'ideale monastico, dell'esperienza della perfezione cristiana nel metodismo.