Per secoli, nel mondo cattolico, Lutero è stato definito «l'eretico» per definizione, mentre il mondo protestante lo ha considerato, di volta in volta, il combattente che avversa il papato, il liberatore dalle tenebre del medioevo, il genio religioso della Germania e il padre della lingua tedesca. A cinquecento anni dalla Riforma, un evento che si colloca alle origini del mondo moderno e che ha segnato profondamente la storia del cristianesimo e dell'Europa, è necessario accostarsi al monaco agostiniano mettendo da parte secoli di guerre di religione e annose controversie teologiche. Lutero si poneva davanti alla Chiesa di Roma, cui era sinceramente legato, con quella autonomia di giudizio che rifiuta l'obbedienza acritica a direttive che vengono dall'alto. Per capire la forza che ha animato il suo pensiero e la sua azione occorre soprattutto ritornare al suo tempo, al suo mondo, alla sua teologia e alla Bibbia, il cui insegnamento rappresentava il ritorno alle fonti del cristianesimo.
Pochi autori hanno avuto sul pensiero contemporaneo, anche non religioso, l'influsso di Karl Barth. "La teologia protestante nel XIX secolo" risale agli ultimi anni del suo insegnamento a Münster (1932-33). Quest'opera è essenziale per la comprensione del pensiero di Barth che, all'incirca negli stessi anni, si accingeva a scrivere la "Dogmatica ecclesiale", ed è importante per la comprensione dell'idealismo tedesco e dell'illuminismo in genere. Dall'interesse per questo periodo storico e culturale fondamentale nel percorso del pensiero occidentale, è sorta per Barth la necessità di riscoprirne le origini. Da qui il carattere quasi paradossale di quest'opera che, nata per studiare il XIX secolo, in questo primo volume affronta i grandi pensatori del 700. Karl Barth si rivela qui storico, biografo e stilista brillante, in grado di far rivivere in una lotta tra giganti i suoi amici-nemici. Questo spirito di confronto diretto rende particolarmente attraente e piacevole la lettura di un'opera che ha fatto storia.
«Nel primo volume abbiamo cercato di cogliere le principali manifestazioni del monachesimo delle origini: ciò che potremmo chiamare la sua vita esteriore e visibile. Lo abbiamo visto nascere e diffondersi... Abbiamo visto sfilare davanti a noi figure egregie per santità, per opere, per autorevolezza. Abbiamo assistito all'insorgere di forme diverse di vita monastica... Ci siamo adoperati per sapere in che modo vivevano i monaci, quali erano le loro occupazioni quotidiane, quali i loro rapporti con la Chiesa e la società... In questo secondo volume cercheremo di analizzare ciò che potremmo definire la vita interiore del monachesimo delle origini: l'ideale che lo animava, il suo mondo spirituale. L'importanza di questa ricerca è evidente. I veri monaci non nutrivano alcuna ambizione terrena. La sola cosa che loro importava era cercare di trovare Dio facendo la Sua santa volontà... Accingiamoci dunque a trattare alcune questioni: quale è la vera natura della spiritualità del monachesimo delle origini; come esso si formò e chi furono i suoi principali teorici; su quali basi si regge; quali sono i suoi principi più saldi; come i monaci concepivano l'ascesa spirituale, dalla 'conversione' fino alle vette della carità e della contemplazione.» (dall'Introduzione dell'autore)
«Chi abbiamo ricevuto il compito, molto misterioso, di rendere felice? Se scopriamo questo saremo felici anche noi. È un grande segreto della vita di cui il Vangelo porta la chiave. Se invece cercheremo prima di tutto di capire come poter essere felici noi e poi in un secondo tempo vedere cosa fare con gli altri, non otterremo nessuno dei due obiettivi. Resteremo senza destinazione nella vita e felici non lo saremo mai.» (Dall'introduzione di monsignor Pierangelo Sequeri)
La bellezza del pensiero e dell'opera filosofica della Stein è tutta nella sua vita, iniziata, non a caso, in uno Yom Kippur (Giorno dell'Espiazione) del 1891 e conclusasi mirabilmente con la sua offerta in espiazione per il popolo ebraico e per la Chiesa, ad Auschwitz, il 9 agosto del 1942. Parafrasando il libro del Siracide, secondo il quale «un uomo si conosce veramente alla fine», si può dire che un vero filosofo si conosce alla fine, in quanto quest'ultima costituisce il coronamento di una vita e di un pensiero ricolmi di amore per la sapienza.
Ogni giorno abbiamo bisogno d'incoraggiamento. È desiderio del Padre parlare al nostro cuore così che possiamo crescere e diventare tutto ciò che ci ha creati per essere. Questo è lo scopo di questo libro: sentire i battiti del cuore del Padre per te. Egli ci parla ogni giorno, proprio per questo l'autrice oltre a preparare ogni giorno una parola profetica per il lettore, a lasciato volontariamente ogni cinque giorni, due giorni in cui puoi annotare cosa senti nel tuo cuore da parte del Padre. Ti incoraggio a farlo regolarmente così che l'intimità che Dio desidera avere con te diventi realtà.
"Una lunghissima tradizione interpretativa propone di accostare i testi letterari da una prospettiva di tipo storico, declinata sulla base delle categorie hegeliane e successivamente rimodulata sui fenomeni della modernità novecentesca. La crisi della storia - come crisi del rapporto causa-effetto o come sfiducia nel concetto di evoluzione positivista - ha indebolito l'idea di progresso, a partire soprattutto dagli ultimi decenni del secolo scorso, quando gran parte delle strutture ideologiche, politiche, economiche e culturali hanno mostrato limiti e inadeguatezze. Ciò potrebbe aver favorito un cambio di sguardo nello studio dei testi - dalla verticalità della storia all'orizzontalità della geografia, dalla linearità del tempo alla circolarità dello spazio -, maturato sulla base della necessità di cercare e trovare nuovi parametri per decodificare un autore o un'opera."
È necessario, dunque, chiedersi se è possibile un dialogo tra Cristianesimo ed Islam? A causa dei molteplici e complessi pregiudizi su entrambi le religioni, molti ritengono che il dialogo tra Islam e Cristianesimo sia impossibile. Il dialogo tra Islam e Cristianesimo potrà essere fruttuoso nel momento in cui da entrambe le parti ci si impegnerà a smussare i pregiudizi e i fraintendimenti che rischiano di diventare assunti. Un Dio che cerca a tutti i costi di sottomettere l'uomo a sé non è Dio. Dio non ha bisogno di sentirsi grande, di essere riconosciuto a tutti i costi. Le categorie che usiamo per leggere Dio sono troppo umane e non permettono di accettare che Dio trascende l'uomo e che non usa categorie umane di pensiero. Pertanto, ciò che rende grande una religione è proprio lo spazio che l'uomo dà a Dio, perché si possa rivelare all'uomo. Una religione diventa sempre più povera, quando si pone Dio in parametri umani. Dio non può essere interpretato secondo schemi umani. Dio non può essere conosciuto se non è Lui stesso a rivelarsi. Una religione che combatte una guerra nel nome di Dio sicuramente non risponde al desiderio di Dio.
Tanti autori letterari hanno scritto "contro" la fede in Dio, l'appartenenza alla Chiesa Cattolica e la religione in genere, ma solo perché animati da un ideale "alto" di Dio, Chiesa e religione. Sono i "cristiani contro". Rivivono in questo libro che ne fa una carrellata di ritratti essenziali e sorprendenti, ricchi di citazioni dalle loro opere, attraversando i secoli, le opere e gli stili della letteratura italiana: da Iacopone da Todi a Pier Paolo Pasolini, da Giovanni Boccaccio ad Alessandro Manzoni, da Ludovico Ariosto ad Antonio Fogazzaro, da Giuseppe Gioacchino Belli a Ignazio Silone e a padre David Maria Turoldo. Anche Giacomo Leopardi, Luigi Pirandello e Umberto Eco appartengono, metaforicamente, a questo percorso morale e letterario. I loro, sono ritratti di "cristiani senza Cristianesimo", ma profondamente segnati dall'educazione cattolica e dalla cultura religiosa.
Il IX Volume delle Omelie del Mattino di Papa Francesco raccoglie omelie tenute nella Cappella della Domus Sanctae Marthae dal 9 dicembre 2016 fino al 30 maggio 2017. L'insieme di questi pensieri offerti dal Santo Padre formano delle vere e proprie catechesi e contribuiscono all'educazione del popolo di Dio attraverso gli insegnamenti della Parola che grazie a lui diventa semplice e fruibile a tutti proprio perché contestualizzata nella vita di tutti i giorni.