Christiana Clio è un vero e proprio manuale che abbraccia la produzione storiografica degli antichi cristiani, non solo di lingua greca e latina, ma anche siriaca, copta, etiopica, araba, armena, georgiana, mediopersiana, sogdiana, cinese. Uno strumento oggi unico e imprescindibile per la consultazione da parte di studenti universitari, ricercatori ma anche semplici cultori di antichistica e uomini di chiesa di ogni ordine e grado. È il risultato del lavoro, svolto sotto gli auspici dell'Accademia Vivarium Novum, di un folto numero di studiosi che offre un panorama il più completo possibile delle fonti storiche per rilanciare il ritorno alle fonti come dovere per ogni tipologia d’indagine storica. Gli studiosi che arricchiscono le prospettive del volume insistono sulla produzione storiografica dei cristiani antichi e di alcuni di quelli dell’incipiente età moderna, a cavallo tra Riforma e Controriforma.
In seguito alla rovinosa caduta della Repubblica Napoletana del 1799, tra le vittime più illustri della prima Restaurazione borbonica vi fu, senza dubbio, l'anziano cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo (1711-1801), arcivescovo di Napoli dal 1782. Sulla base di una approfondita indagine archivistica e bibliografica, l'autore ricostruisce il periodo della fatale collaborazione con le autorità repubblicane e del successivo esilio di Capece Zurlo. Viene Inoltre evidenziato come le forzate - ma, di fatto, mai accettate - dimissioni di Capece Zurlo avessero contribuito a logorare non poco le relazioni tra il Regno di Napoli e la Santa Sede agli albori del XIX secolo.
Calendario-almanacco "Incontro alla Luce" di Voce di Padre Pio "I GIUBILEI NELLA STORIA DI PADRE PIO"
VIVI L'ANNO SANTO 2025 SEGUENDO LA SPIRITUALITA' DI UNO DEI PIU' VENERATI TESTIMONI DELLA FEDE DELLA NOSTRA EPOCA.
SCANDISCI OGNI GIORNO CON IL CALENDARIO ALMANACCO "INCONTRO ALLA LUCE DI VOCE DI PADRE PIO" DEDICATO AI GIUBILEI CHE HANNO ILLUMINATO LA STORIA DELLA CHIESA DALLA NASCITA DEL FRATE DI PIETRTELCINA FINO AL TEMPO PRESENTE.
Formato (aperto): cm 30x44,5
Formato (chiuso): cm 30x22,25
«Siate teneri, siate coraggiosi»: con questo invito Papa Francesco si rivolse nel febbraio 2022 a un gruppo di gesuiti incontrati nella Repubblica Democratica del Congo, lanciando in poche, penetranti parole un messaggio d'amore che è anche una dichiarazione d'impegno. Del resto, proprio nel dialogo privato con i membri della Compagnia di Gesù durante i suoi viaggi apostolici nel mondo, il pontefice è spesso riuscito a esprimere il senso più profondo della propria missione. Padre Antonio Spadaro, viaggiando con lui, è stato testimone di questi incontri, e raccoglie per la prima volta in questo volume le diciotto conversazioni avvenute fino a oggi. Esse comunicano e ravvivano i valori fondanti del pontificato di Francesco: dalla grazia alla consolazione, dalla libertà alla speranza, fino alla disponibilità ad aprirsi senza timore al rinnovamento - nella fede, così come nel diritto e nella morale -, e soprattutto a dimostrare nei confronti del prossimo la vicinanza e la compassione che sono la cifra dello «stile di Dio».
La Chiesa è storicamente davanti ad un bivio decisivo: ostruire (il soffio dello Spirito) o costruire (guidata dallo Spirito); continuare con dinamiche ormai obsolete e adagiarsi nel torpore di un'età di decadenza comatosa o avviare, con coraggio ed entusiasmo, una svolta radicale e aprire a una "forma" nuova di cattolicesimo. Vi è oggi un problema generale che non è solo di una parte dei fedeli: si tratta di considerare qual è il "blocco" o i "blocchi", che fanno resistenza allo Spirito e intristiscono l'ambiente ecclesiale. Tutti ostacoli che vanno superati con scelte chiare ed efficaci, ma non dettate da ingegneria canonico-ecclesiastica, né decise a colpi di maggioranza, come in un braccio di ferro politico. Queste pagine offrono riflessioni per compiere scelte ormai ineludibili e, anzi, già in forte ritardo.
Questo volume a tre voci intende offrire una presentazione ecumenicamente e storicamente responsabile dei momenti divisivi nella storia del cristianesimo. Cyril Hovorun ripercorre questa vicenda in una prospettiva ortodossa, focalizzandosi sul problema del Filioque, la lunga storia dell'allontanamento reciproco tra Est e Ovest e i diversi tentativi di porre rimedio alla separazione. Stefano Cavallotto, teologo e storico cattolico, si concentra sulla storia successiva allo scisma del 1054 e illustra le tensioni interne al cristianesimo occidentale, rifl ettendo, in particolare, sull'importanza delle correnti riformistiche del tardo Medioevo. Lothar Vogel, infine, illustra le visioni del passato e delle divisioni nell'ambito evangelico, sottolineando l'importanza della cattolicità - intesa come universalità - della chiesa anche nella teologia protestante. Tutti i contributi chiudono con una considerazione sullo stato attuale dell'ecumenismo cristiano, ponendo in risalto, pur con alcune differenze, l'importanza di questo movimento per la Chiesa intera.
Le fonti agiografiche ci raccontano che Francesco d'Assisi, a due anni dalla morte, si ritirò sulla Verna per vivere una quaresima di digiuno e preghiera, secondo una sua ritualità. Nel silenzio e nell'orazione il Crocifisso gli imprime nel cuore e nel corpo i segni dell'amore: le stimmate. L'autore cerca di rispondere alle domande più importanti: come sono nate le stimmate, come sono possibili e che cosa significano per noi oggi? Esse, pur essendo principalmente un dono divino, non accadono all'improvviso, dal nulla, ma fioriscono su un "terreno" preparato. La categoria di rito/rituale sembra importante per scoprire e descrivere la vita che Francesco conduceva prima di ricevere il dono delle stimmate. E questo ha molto da dire anche al bisogno di spiritualità e di nuove ritualità di noi uomini contemporanei.
La nuova cultura visuale ha ricominciato a occuparsi della funzione sociale delle immagini e, altresì, del loro potere simbolico. Le immagini non si limitano a rappresentare la realtà e a esprimere significati, ma si spingono oltre: producono effetti. È un loro tratto intrigante, tutto da esplorare. La posta in gioco diviene chiara ripercorrendo le tappe dell'antico dibattito cristiano sulle immagini sacre, racconto sostanzialmente rimosso dalla Storia dell'Arte. Zanchi svela da par suo l'istanza teologica che alimenta la diatriba a cavallo fra VIII a IX secolo. Quando accedono nella pretesa di mediazione del divino, le immagini sacre si trasformano in idoli e si allontanano dal necessario legame della verità di un'esperienza con la parola che la rende autentica. Immagine, parola e sacramento - i tre termini che, a seconda dell'equilibrio che si stabilisce, distinguono "idolo" da "icona" - ritornano in auge nel contesto dell'attuale imperativo estetico e del suo crescendo infomediale. Lì, ancora una volta, immagine e parola si contendono il campo della mediazione simbolica, svolgendo una funzione fatta di realismo-ed-efficacia che era sempre stata, in realtà, quella del sacramento. La lotta fra iconoclasti e iconofili riguardava, più che la liceità della rappresentazione del divino in figura, un potere di mediazione che le icone stesse contendevano al sacramento. E quel nodo risulta emblematico anche per noi, dato che oggi «l'immagine è tutto». Una raffinata interpretazione del potere sociale delle immagini.
Anton Tommaso Volpi (1721-1797), parroco di Villasola e di Osio Sopra, presbitero ambrosiano originario di Somasca acquisito dalla diocesi di Bergamo, entrò con competenza e lucidità speculativa nelle polemiche dottrinali dibattute negli anni '80 del Settecento tra giansenisti e antigiansenisti. La lettura della sua opera e dell'epistolario, pubblicato nel volume, rivela la figura di uno studioso appartato che con i suoi scritti intese contribuire alla chiarificazione concettuale necessaria ad un confronto equilibrato fra le sensibilità teologiche in gioco, al di là di prevenzioni e passioni di partito.
Storia è annodare cime destinate a ricongiungersi. Come accade in mare, dove il rapporto con la storia - e con la fede - è talvolta più saldo che a terra. Ne è un'espressione l'Apostolato del Mare, l'opera ufficiale della Chiesa cattolica per il servizio pastorale della "gente di mare": addetti al trasporto delle merci via mare, alla pesca, alla cantieristica navale, al servizio nei porti e alla crocieristica. Ampia parte del libro è dedicata agli sviluppi della pastorale dei marittimi in Italia: dalla fase pionieristica di fine Ottocento alle difficoltà del confronto con due guerre mondiali, dalla ripresa alla riorganizzazione degli anni Sessanta e Settanta, fino alle più recenti sensibilità e alle prospettive future di una società sempre più tecnologica e alienante. Particolare risalto è dato all'internazionalità dell'Apostolato del Mare, alla sua propensione all'ecumenismo e al dialogo interreligioso, alla salvaguardia dell'ambiente. Completano il libro gli scorci biografici di alcune fra le migliaia di vite spese al servizio dell'Apostolato del Mare o toccate da questo stesso impegno.
Il volume si divide in tre parti. La prima analizza il giubileo ebraico e quello cristiano e tutto ciò che a esso si lega esso si lega. La seconda riguarda il primo vero giubileo della storia, quello del 1300 istituito da Papa Bonifacio VIII. L'ultima parte invece riguarda il rapporto di Dante con tale giubileo: se sia andato o no a Roma in quell'occasione, la presenza nella Commedia di luoghi di Roma e altre problematiche nel rapporto Dante-giubileo.
Un breve profilo storico di ciascun papa, da San Pietro a Francesco, in cui l'attenzione è focalizzata sugli aspetti più significativi del Papato. Il testo fornisce informazioni essenziali su ogni Papa, esposte in una forma semplice e chiara; le note di curiosità contribuiscono a rendere viva e facilmente accessibile alla mente e al cuore dei pellegrini una realtà storica che, a prima vista, potrebbe sembrare "morta" o lontana rispetto al tempo moderno.