Tra 1774 e 1778 il filosofo Gotthold Ephraim Lessing dà alle stampe sette frammenti attribuiti a un immaginario Anonimo di Wolfenbüttel. In essi il vero autore, H.S. Reimarus, per primo osserva, con sguardo storicamente disincantato, la discontinuità tra il messaggio di Gesù e le forme della sua trasmissione. Il sesto frammento, qui proposto con ampio commento, esamina le contraddizioni presenti nei racconti evangelici della risurrezione, che rendono impossibile dimostrare se sia realmente avvenuta: i discepoli potrebbero aver sottratto il corpo dal sepolcro e attribuito alla morte del maestro un significato di redenzione che in origine essa non aveva. Queste riflessioni sono il fondamento del dibattito ancora aperto sulla figura storica di Gesù. Una chiave per comprendere il significato della risurrezione per la ricerca storica, ma anche della ricerca storica per la risurrezione.
In una caverna presso Melicuccà di Seminara (RC) gocciola dal soffitto un'acqua ritenuta miracolosa. La grotta fu nel Medioevo sede di un monastero rupestre fondato da sant'Elia lo Speleota. Questo monaco, anzi padre di monaci e taumaturgo (T ca. 960) appartenne alla grecità calabrese, fiorente quando quella regione era parte integrante dell'Impero Romano d'Oriente ed era stata linguisticamente, culturalmente e religiosamente ellenizzata. In quel periodo fu anche sede di un monachesimo pienamente inserito per spiritualità, liturgia e organizzazione nell'ecumene "bizantina". Di questo monachesimo italo-greco restano oggi a malapena dei ruderi, ma in compenso molte sono le testimonianze agiografiche, in notevole parte raccolte nell'archimandritato del Salvatore, fondato in età normanna sulla penisola del faro (in glossa phari) del porto di Messina. Un codice qui scritto nel 1308 è l'unico a riportarci la Vita dello Speleota e una raccolta dei miracoli avvenuti alla sua tomba, scritte in greco prima della fine del X secolo da un monaco del suo monastero. Tale testo viene qui pubblicato in edizione critica con traduzione italiana e un commento storico.
Edizione rivista e ampliata con testi inediti dopo la morte di Benedetto XVI. Un'occasione per guardare finalmente con occhi nuovi a un Pontefice che i media hanno spesso presentato con vecchi stereotipi. È questa l'operazione compiuta da Mimmo Muolo, nel presentarci uno Joseph Ratzinger diverso da quello percepito. Un Papa del coraggio, a partire proprio dal suo gesto più coraggioso: la rinuncia.
Secondo Michel de Certeau, nel riportare alla luce il passato, la scrittura storica lo seppellisce: gli costruisce una tomba, "nel duplice senso che, attraverso lo stesso testo, onora ed elimina. Il linguaggio ha qui la funzione di introdurre nel dire quello che non si fa più".
Questa raccolta di dodici studi, comparsi nell'arco di quasi quarant'anni, vorrebbe a suo modo onorare figure e e storie lontane: leader carismatici, intellettuali brillanti, polemisti abili e coraggiosi che si sforzarono di creare un'identità originale e una legittimazione teorica per gli Spirituali visti come eredi autentici (figli legittimi) di Francesco. Non solo le polemiche sulla povertà volontaria e sul suo lessico, ma anche concezioni apocalittiche e profetiche, costruzioni storiografiche e agiografiche, traduzioni e riprese di antichi patrimoni ascetici e spirituali greco-orientali, tutto fu pensato in vista della creazione di un modo nuovo e autonomo di conservare e vivere intatto il messaggio di frate Francesco.
Papa Francesco è senza dubbio una figura particolarmente significativa nel panorama attuale, non solo spirituale ma anche geopolitico. I suoi gesti, il suo atteggiamento di rispetto e apertura sincera verso culture e religioni diverse, ma anche nei confronti di coloro che non hanno un credo definito, lo rendono un punto di riferimento riconosciuto, anche se talvolta scomodo. Certamente, i cattolici sono abituati a tenere presenti i rapporti che egli ha stabilito nel corso degli anni - fin dai tempi del suo ministero sacerdotale ed episcopale in Argentina - con persone di altre fedi o atee. Ma non è altrettanto scontato considerare quello che tali persone pensano e dicono di lui. Il testo raccoglie le voci di ebrei, musulmani, indù, buddisti e baha'i in merito al senso che essi danno al pontificato di Francesco.
Il volume ripercorre le trasformazioni del cattolicesimo italiano dalla nascita della Repubblica ai nostri giorni: il suo transito da "senso comune" a libera opzione adottata da una sempre più ridotta minoranza; un sistema di credenze che passa dall'omogeneità alla differenziazione; i vertici della Chiesa e il laicato cattolico organizzato di fronte alle sfide poste dall'incerto credere della società plurale. Tra deposito della fede e strategie di adattamento, una religione che ha concorso a guidare le scelte strategiche del nostro paese e che pare oggi destinata alla quasi irrilevanza politica.
Inchiesta, a metà tra indagine giornalistica e reportage storico, per conoscere da vicino alcuni dei cristiani che si opposero al nazismo fino al sacrificio della vita. Alcuni di questi sono diventati noti sia dentro che fuori la Chiesa - i beati Franz Jägerstätter e Josef-Mayr-Nusser; altri sono ancora sconosciuti come il giovanissimo Walter Klingenbeck, ghigliottinato nel 1943, oppure poco note al grande pubblico come Eva Buch, Max Josef Metzger, Maria Terwiel e Heinrich Dalla Rosa. Questo libro offre al lettore la possibilità di conoscere da vicino figure straordinarie che hanno seguito la voce della coscienza nel buio dell'epoca nazista, perchè illuminate dall'esempio di Cristo.
Questo libro cerca di comprendere gli eventi che caratterizzarono il lungo e travagliato episcopato di Mons. Luigi Sodo, vescovo della diocesi di Telese o Cerreto dall'estate del 1853 fino alla sua morte nel 1895. Rifuggendo da qualsivoglia intento celebrativo e apologetico, si tenta di inserire la sua esperienza nel quadro generale dei delicati rapporti venutisi ad instaurare, nel corso del XIX secolo, tra la gerarchia ecclesiastica del Meridione d'Italia e le nuove istituzioni sorte in seguito all'affermazione dei principi liberali, al crollo del regime assolutistico borbonico e alla nascita del nuovo Stato unitario. A tal fine si procede a tracciare un quadro sintetico della situazione politica ed ecclesiale che è andata formandosi in Italia in quel particolare clima di instabilità e di fermento che caratterizzò gli anni che vanno dalla fine del secolo XVIII alla seconda metà del secolo XIX.
Questo numero monografico di Memorie Domenicane permette di apprezzare il contributo offerto dai Domenicani alla vita della Chiesa, riunita in alcune delle sue assise più importanti e solenni che orientano il suo pellegrinaggio terreno verso la Gerusalemme celeste. A partire dal Concilio Lateranense IV in poi, i Domenicani sono sempre stati parte attiva nelle riunioni conciliari della Chiesa. Nel volume gli autori si soffermano quindi sui Concili di Lione, di Pisa, di Costanza, di Firenze, sottolineando di volta in volta l'apporto dei Domenicani alla riflessione, prima, e alla ricezione, dopo. Non mancano gli approfondimenti sull'Inquisizione e sull'idea del conciliarismo, per terminare con le posizioni dei Domenicani nel Concilio Vaticano II e su tutta l'ecclesiologia del XX secolo.
In un'epoca in cui la spiritualità e le pratiche religiose sono oggetto di profondi cambiamenti, la Giornata mondiale della Gioventù si presenta come un evento cruciale che non solo riflette le trasformazioni in atto, ma pone sotto la lente di ingrandimento le sfide e le opportunità del dialogo tra la Chiesa e le nuove generazioni. Questo volume prende le mosse da un lavoro di ricerca qualitativa, realizzata dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo in occasione della Giornata mondiale della Gioventù 2023, in cui sono stati ascoltati - mediante 72 padlet e 6 focus group - giovani pellegrini appartenenti a diverse diocesi italiane, accompagnati a Lisbona dai rispettivi servizi di pastorale giovanile. A partire dagli esiti di questa ricerca (pubblicati da Vita e Pensiero nell'ebook (Todos)3 a Lisbona. La voce dei giovani italiani alla GMG di Francesco, a cura di F. Introini, C. Pasqualini e D. Raccagni) è nata l'esigenza di provare a compiere un passo ulteriore, per ragionare - in una prospettiva corale e interdisciplinare - su un rito collettivo, ricostruendone la storia, gli elementi salienti e le prospettive future. Con contributi di: Stefano Allovio, Luigi Berzano, Paola Bignardi, Michele Falabretti, Franco Galdino, Marco Gallo, Giordano Goccini, Fabio Introini, Matteo Liut, Daniele Menozzi, Cristina Pasqualini, Riccardo Pincerato, Dalila Raccagni, Francesco Scalzotto, Domenico Simeone, Card. Matteo Maria Zuppi.
"Chi si occupa della Scienza Divina, come accade al pilone d'un ponte, sente passare questo grande fiume con alterni filoni di corrente. Deve stare diritto: le piene cessano e sopra al ponte qualcuno deve continuare a passare. E tuttavia deve considerare. Deve scrutare la Verità Divina, perché la sua ricchezza non rimanga nascosta e perché le realtà che via via si presentano ne abbiano luce. Deve preoccuparsi di tradurre via via le immutabili certezze nei vari linguaggi coi quali è costretto a dialogare, sicché tutti intendano. Il suo compito è arduo perché deve guardare all'avvenire e lo deve sempre collegare col passato." (card. Giuseppe Siri) Questo volume raccoglie diversi contributi di studiosi, volti ad approfondire la figura, l'opera e il pensiero del cardinale Giuseppe Siri (Genova, 20 maggio 1906 - Albaro, Genova, 2 maggio 1989), indimenticato arcivescovo di Genova. Lo spessore scientifico di ogni intervento e la levatura degli Autori fanno dell'opera un punto di riferimento per coloro che desiderano accostare la figura del Porporato ligure. Il volume, che si fonda su documenti d'archivio e sulla ricerca, permette di meglio conoscere e meglio interpretare testi e gesti dell'Arcivescovo di Genova e quanto abbiano segnato la vita ecclesiale e sociale del Novecento. Queste pagine, organizzate in tre sezioni (la formazione teologica e la docenza del giovane Giuseppe Siri? Siri all'interno del mondo ecclesiale? la sua incidenza a livello sociale, culturale e politico), rendono l'idea di come il Cardinale sia stato vero e appassionato pastore oltreché voce autorevole non solo a livello locale o nazionale, ma anche in un orizzonte mondiale.
I rapporti tra poteri pubblici e religioni - e in particolare il diritto alla libertà religiosa - hanno avuto un ruolo centrale nella storia d'Italia. Non a caso, gli sono dedicati ben quattro articoli della Costituzione, un esempio raro nel costituzionalismo contemporaneo. Tuttavia, il cammino del diritto alla libertà religiosa è ancora poco studiato nel nostro paese. Da questa scarsa conoscenza deriva un dibattito pubblico poco attento alla dimensione giuridica delle problematiche legate alle identità religiose e una certa difficoltà - o resistenza - della politica e dell'amministrazione ad attuare un diritto spesso misconosciuto e sottovalutato nelle sue implicazioni civico-sociali. In parallelo, la trasformazione del panorama culturale e religioso italiano, ormai pluralista, rende urgente la consapevolezza delle sfide da affrontare e degli strumenti normativi disponibili. L'attuazione del diritto alla libertà religiosa diventa così un banco di prova per valutare la fedeltà agli standard del costituzionalismo democratico. Questo libro, a tredici anni dalla prima edizione e a quarant'anni dal "nuovo concordato", offre una sintesi e una chiave interpretativa della situazione attuale, evidenziando le principali questioni ancora aperte, che richiedono una riflessione e un intervento non più procrastinabili.