"Dare la vita per l'opera di un altro" (1997-2004) è il sesto e ultimo volume della serie BUR Cristianesimo alla prova, che raccoglie le lezioni e i dialoghi svolti da don Luigi Giussani durante gli Esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione. L'autore ci mostra, con intensità di pensiero, come nella cultura del nostro tempo si sia prodotto un distacco del senso della vita dall'esperienza. Anche là dove Dio continua a comparire, non viene più concepito come senso della vita, ma come un "ente" che non ha rapporto con l'azione dell'uomo; allo stesso modo, la realtà è svuotata del suo senso e dal suo ruolo di segno. Connessa a questa concezione è la riduzione del cristianesimo a etica o a mero discorso religioso: viene proposto un Cristo senza Chiesa, senza corpo nella storia, e così "l'esperienza che l'uomo fa di Cristo manca della possibilità di verifica della sua contemporaneità, cioè della verità di quanto Lui ha detto di sé". Da dove ripartire dunque? Dallo stupore per l'avvenimento di un incontro con una presenza umana piena di attrattiva - in cui Cristo si rende sperimentabile, nella vita della Chiesa -, di fronte alla quale nasce la domanda: "Ma come fa ad essere così?".
Una raccolta di preghiere che nasce dal lavoro e dall'esperienza di due esperti esorcisti della Diocesi di Milano: don Paolo Ciccotti e mons. Sante Babolin. Uno strumento semplice per accompagnare le persone nel loro concreto cammino di guarigione e liberazione.
Quale ricchezza apporta alle nostre vite e alla nostra «comune umanità» l'educarci alla lettura della poesia? Quale spazio di verità apre il testo poetico in ciascuno di noi e quale bisogno di utopia sollecita e soddisfa? E come leggere un testo poetico, entrando nella sua logica formale di «gioco normato», senza perciò perderne l'anima? Queste e altre domande costituiscono il filo conduttore del nuovo libro di Giusi Verbaro - quasi un testamento, a tre anni dalla sua scomparsa - dedicato all'esperienza della lettura poetica. Le tracce nel labirinto è un racconto della poesia, insieme suggestivo e rigoroso, rivolto a chiunque voglia avvicinarsi ad essa, e in particolare a quanti - docenti, critici, operatori culturali - siano tramite tra la poesia e il corpo sociale, tra la poesia e le giovani generazioni. Il libro nasce dalla profonda esperienza della scrittura poetica e dalla lunga militanza culturale di Giusi Verbaro, dai suoi laboratori nelle scuole e dalla sua ampia attività di comunicazione della poesia, di cui si sottolinea qui con forza la valenza sociale e la funzione integratrice. Per «educare alla poesia», il discorso è condotto in tre direttrici: una dedicata alle modalità e al senso della lettura e della «seduzione» poetica, una attenta alla tecnica del testo e ai suoi istituti ritmico-prosodici, e un'ultima alla complessa e affascinante vicenda della poesia novecentesca, di cui si delinea un quadro sintetico ed efficace, anche grazie a un prezioso repertorio di testi che compongono quasi un'antologia essenziale della poesia contemporanea. Una felice fluidità espressiva, priva delle asperità dell'approccio scientifico ma insieme rigorosamente ancorata al corpo testuale, fa di questo libro un esempio di alta divulgazione del discorso poetico e un irrinunciabile viatico all'incontro di tutti e di ciascuno con la poesia.
Il padre Giuseppe Tissot nacque ad Annecy (Savoia) il 1° settembre 1840 e fu ordinato sacerdote il 30 maggio 1863 entrando in quello stesso anno nella congregazione dei Missionari di San Francesco di Sales. Dotato di una straordinaria eloquenza e di un'altrettanta profonda spiritualità, percorse la Francia per predicare ritiri nei collegi, nelle parrocchie, nelle comunità religiose. Dal 1872 al 1880 si dedicò al rinnovamento spirituale della Savoia di cui fu uno dei principali artefici. Nel 1880 fu eletto superiore generale dei Missionari di San Francesco di Sales e superiore delle Figlie della Croce di Chavanod. Morì ad Annecy il 2 agosto 1894. "L'arte di utilizzare le proprie colpe, secondo san Francesco di Sales" pubblicato nel 1879 ha fatto un grande bene alle anime e può continuare a farlo nell'epoca di confusione spirituale che stiamo attraversando.
¿Secretario de San Ignacio? ¿Gobernante en la sombra? ¿Teólogo y divulgador en los inicios de la espiritualidad ignaciana? ¿Quién fue? Formado en el seno de una familia de pudientes comerciantes burgaleses y tras una seria formación en París, Juan Alfonso de Polanco decide ingresar en la Compañía de Jesús tras hacer los Ejercicios Espirituales en Roma (1541) con el Jesuita Diego Laínez; dejaba atrás un futuro prometedor como «scriptor apostolicus» en el Vaticano.
Sus cualidades y dones naturales ofrecían un perfil muy adecuado para ser el perfecto secretario. Fue el hombre de confianza, «memoria y manos», de los tres primeros Generales de la Compañía de Jesús: Ignacio de Loyola, Diego Laínez y Francisco de Borja.
Pero Polanco fue más que un Secretario. Uno de los silenciosos arquitectos de la nueva Orden que en 1540 había recibido la aprobación del Papa Paulo III, fue Asistente general y Vicario de la Orden; teólogo en Trento y profundo conocedor de los Ejercicios Espirituales. Hombre de consejo, profesor y riguroso historiador de los primeros años de la Compañía de Jesús (Chronicon Societatis Iesu, 6 vols.), Polanco no se vio libre del conflicto.
JOSÉ GARCÍA DE CASTRO, SJ es profesor de Teología Espiritual y de Espiritualidad Ignaciana en la Facultad de Teología de la Universidad Pontificia Comillas de Madrid. Ha publicado en esta misma colección El Dios Emergente. Sobre la consolación sin causa (n. 26, 2001) y ha dirigido el Diccionario de Espiritualidad Ignaciana (2 vols., nn. 37-38, 2007); también ha publicado en Sal Terrae Pedro Fabro. La cuarta dimensión (2006).
In poche parole: Una raccolta di testi ascetici e mistici della tradizione occidentale sull’importanza della preghiera.
La Filocalia (che significa letteralmente “amore per la bellezza”) è una raccolta di testi di ascetica e mistica della Chiesa ortodossa, risalente alla fine del Settecento. Per i lettori occidentali, dotati di una sensibilità diversa, fino a ora mancava però un’analoga selezione di scritti della propria tradizione spirituale. A colmare questo vuoto ecco quest’opera che propone i migliori passi di autori di area monastica occidentale dei primi dodici secoli: questa scelta è stata dettata dalla volontà di mantenere una continuità con il mondo orientale, che entro questi secoli presenta un linguaggio comune a quello occidentale dal punto di vista della ricerca spirituale. Solo il ritorno alla bellezza può infatti dare forma alla nostra vita frenetica e spaesata, facendoci approdare sulle rive di quel mondo di meditazione, introspezione e dialogo con l’Altro che per primi i Padri della Chiesa hanno raggiunto e sperimentato attraverso la preghiera.
Il rapporto tra arte e architettura, nel contesto dello spazio liturgico cattolico, infiamma il dibattito tra architetti, artisti, liturgisti e fedeli. Le chiese di recente costruzione sono state oggetto di feroci critiche o difese appassionate. Il ruolo preponderante dell'architettura ha ridimensionato e talvolta cancellato la possibilità di programmi iconografici compiuti e coerenti, sostituiti da decori astratti o persino da pareti bianche. Per reagire all'impasse contemporanea della crisi dell'arte e dell'architettura per il culto, e riscoprire figure e simboli correlati allo spazio e al tempo della liturgia, un gruppo di esperti attinge alla lezione della storia passata, con particolare attenzione al Medioevo, e indaga le piu recenti esperienze in ambito italiano, francese e serbo, facendo dialogare rappresentanti del Cattolicesimo e dell'Ortodossia. L'ampiezza geografica, temporale e confessionale della riflessione e volta a porre a confronto punti di vista diversi, persino contrapposti, nell'intento di contribuire - in maniera innovativa - alla ricerca sul tema capitale dello spazio sacro e del suo corredo iconografico.
Della ricca tradizione della spiritualità Carmelitana è nota la pratica della Lectio divina, il metodo di preghiera quotidiana raccomandato dalla Regola dell'Ordine e riscoperta e valorizzata negli ultimi decenni all'interno della Chiesa cattolica. Questo volume offre la Lectio dei testi evangelici domenicali dell'Anno Liturgico "B", frutto di un ampio progetto nato all'interno dell'Ordine Carmelitano. Classico lo schema di ogni incontro: lectio, meditatio, oratio, contemplatio.
messaggi e attualità
“Vogliono distruggere il sacro”
di Cristina Mantero
uomini e donne di fede
Il parroco di tutto il mondo
Il fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano don Stefano Gobbi
di Giancarlo Baldini
santuari e devozioni
San Giuseppe, un santuario e l’avventura del parroco “Montanaro”
di Ugo Sauro
apparizioni
Pierina Gilli e santa Maria Crocifissa Di Rosa
santi e soprannaturale
Il soprannaturale in san Giovanni Paolo II – seconda parte
di Giuseppe Portale
aldilà
Josefa Menendez messaggi dal purgatorio
mistici
I segreti. Intervista alla mistica francese Rosa – prima parte
MESSAGGI
Scegliete la porta stretta / La storia si sta ripetendo / Non vi allontanate da Dio / Entrate nel mio Sacro Cuore / Abbandonate tutto nelle mani dell’Altissimo / La grazia più grande è la conversione / Pregate il Padre in questo modo / Pregate per le vocazioni religiose / Vi esorto per il vostro bene / La grande montagna di fuoco / L’amore diventa azione della carità / Tutto sarà rinnovato / Gesù parla nel silenzio / Tornate a vivere il Vangelo
approfondimenti profetici
Per non dimenticare Fatima
di Giorgio il Legionario
angeli e mistici
Alcune grandi mistiche e gli angeli
di don Marcello Stanzione
angeli
La Bibbia, l’angelo custode e i sogni: Dio ci parla ancora attraverso i sogni?
di Michele Pio Cardone
santuario dello scoglio
L’esperienza del deserto e la vittoria sul male. Evangelizzazione di Fratel Cosimo
di Teresa Peronace
fenomeni soprannaturali
Quando la Madonna piange…
di don Marcello Stanzione
testimonianze
Testimonianza inedita del dottor Gino De Blasi sui segni della passione di Debora e sulle lacrimazioni delle immagini sacre – prima parte
a cura di Walter Salin
ghiaie di bonate
Quei giorni di maggio – prima parte
a cura di Alberto Lombardoni
I racconti della Bibbia non sono nati, in primo luogo, per informare sul passato, né per elaborare una teologia sistematica. Il loro obiettivo era anzitutto trasmettere esperienze vitali. "Quei racconti non contengono verità, ma piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israele a scoprire la sua identità, che gli hanno permesso di uscire da vicoli ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici rispondono quindi a domande sull'identità e sull'esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende l'esistenza di un popolo" (dalla Prefazione). Se è vero che i racconti biblici sono usati ogni giorno per illustrare verità o confermare la validità di insegnamenti, si tratta tuttavia di un'utilizzazione dei racconti, non della loro interpretazione. Quest'ultima prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella composizione del racconto e il loro legame, e presta attenzione anzitutto ai dettagli. Nel proporre un manuale sulla narrazione nella Bibbia, l'autore intende fornire una "cassetta degli attrezzi" e non analisi bell'e fatte. Il significato di un racconto è infatti inseparabile dall'esperienza della lettura.