Lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa ha portato alla luce anche situazioni di prevaricazione spirituale nelle comunità religiose e monastiche. La nascita di nuove realtà e il desiderio di ritornare a una forma di vita più autentica all'interno di ordini antichi hanno talvolta suscitato comportamenti inaccettabili da parte di superiori o fondatori. Le cause si possono ricondurre a squilibri psicologici personali o a scarse capacità di governo della vita comune. In conseguenza di ciò, donne e uomini che si sono donati a Dio con tutto lo slancio della loro giovinezza hanno trascorso molti anni prima di prendere coscienza del condizionamento loro imposto e trovare il modo di liberarsene, il più delle volte abbandonando la comunità. Per molti di loro, il cammino di ricostruzione personale, psicologica e spirituale è stato, o è ancora, lungo e doloroso. Radicato nella tradizione della vita monastica e in una solida teologia della vita religiosa, Dom Dysmas de Lassus propone elementi per misurare i pericoli di certe pratiche spirituali o di governo delle comunità. Egli elabora una proposta innovativa, basata sui grandi equilibri che permettono una crescita personale e comunitaria lontana dalla manipolazione e rispettosa delle persone e della tradizione.
L'affermazione del primato del papato romano; la nascita e lo sviluppo del monachesimo; gli Ordini mendicanti e le nuove forme di religiosità basso-medievale: mille anni di sperimentazione continua, e talora di veri e propri rivolgimenti, che hanno plasmato le strutture istituzionali della Chiesa. Una nuova edizione con aggiornamenti bibliografici.
L'autore immagina di scrivere una lettera a un giovane del nostro tempo che si affaccia alla vita monastica. Dopo avere cercato a lungo di comprendere l'essenza di questa vocazione, proponendosi a lui come una guida fraterna, suggerisce quali tesori spirituali il monachesimo, perenne ricerca ed esperienza di Dio, può offrire, senza nascondere anche le difficoltà e gli ostacoli che si possono incontrare lungo il percorso. Il lettore interessato alla spiritualità può ritrovare, nella lettura di questo volumetto, alcuni capisaldi su cui poggiare per condurre una vita monastica - ma anche una vita cristiana - più autentica e vera.
Con l’avvio del percorso sinodale voluto da Papa Francesco, la Chiesa è al lavoro nelle parrocchie e nelle diocesi per ascoltare il popolo di Dio e tracciare le linee del cammino. Anche il mondo della vita consacrata è interessato dal percorso sulla sinodalità. Padre Salvatore Farì ci accompagna attraverso la sua abile penna verso le linee guida sulla sinodalità di interesse per il mondo della vita consacrata.
Che cos'è una regola, se essa sembra confondersi senza residui con la vita? E che cos'è una vita umana, se in ogni suo gesto, in ogni sua parola, in ogni suo silenzio non può più essere distinta dalla regola? È a queste domande che il libro di Agamben cerca di dare una risposta attraverso un'appassionata rilettura di quel fenomeno affascinante e sterminato che è il monachesimo occidentale da Pacomio a San Francesco. Se il libro ricostruisce nei particolari la vita dei monaci nella loro ossessiva attenzione alla scansione temporale e alla regola, alle tecniche ascetiche e alla liturgia, la tesi di Agamben è, però, che la vera novità del monachesimo non sta nella confusione fra la vita e la norma, ma nella scoperta di una nuova dimensione, in cui forse per la prima volta la "vita" come tale si afferma nella sua autonomia e la rivendicazione dell'"altissima povertà" e dell'"uso" lancia al diritto una sfida con cui il nostro tempo deve ancora fare i conti. "Come pensare una forma-di-vita, cioè una vita umana del tutto sottratta alla presa del diritto e un uso dei corpi e del mondo che non si sostanzi mai in un'appropriazione? Come pensare la vita come ciò di cui non si dà mai proprietà, ma soltanto un uso comune?"
"Il libro offre una contestualizzazione storica e culturale del rapporto tra Chiesa e mondo del lavoro, specie industriale, negli anni del post Concilio, focalizzando l'esperienza peculiare dei preti operai in fabbrica e raccogliendo la testimonianza di molti di loro, impegnati in un'opera di evangelizzazione audace e spesso non compresa nella Chiesa stessa. I testi pubblicati in questo volume danno la possibilità di conoscere la rappresentazione che alcuni preti operai torinesi hanno dato di se stessi e della comune esperienza vissuta dalla fine degli anni Sessanta e continuata anche dopo il termine del periodo di lavoro manuale. Sono pagine scritte in epoche diverse, ma che, pur nella loro disomogeneità, offrono uno spaccato di una vicenda per molti versi discussa e lacerante. Quegli «spezzoni di chiesa in classe operaia», di cui i preti operai torinesi si sentivano parte, hanno segnato la storia del cristianesimo in epoca contemporanea, a Torino in modo particolare, in alcuni casi molto più di quanto all'epoca fosse percepito dagli stessi protagonisti. L'«antico sogno nuovo» di una comunità cristiana non più padrona, ma serva, ai margini del potere perché centrata sul Vangelo, povera e per questo libera, ha trovato nell'esperienza dei preti operai un tentativo di realizzazione. Le contraddizioni e le tensioni sono costitutive di quella storia che, attraverso l'opera di recupero della memoria raccolta in questo libro, è in parte restituita ai lettori di oggi". (Marta Margotti). Prefazione Cesare Nosiglia.
Le origini del Sovrano Ordine di Malta, i Cavalieri di San Giovanni oggi, i membri, i lavori sulla prossima riforma costituzionale, governance e sistema di governo, cariche e uffici, struttura e organizzazione periferica, i rapporti diplomatici e i trattati bilaterali siglati con la Repubblica Italiana. "I rapporti diplomatici tra il Sovrano Ordine di Malta e la Repubblica Italiana costituiscono un complesso insieme di accordi che regolano attività e relazioni fra una realtà particolarissima, equiparata a uno Stato senza territorio, e l'Italia. Queste relazioni non si possono comprendere senza il supporto di un'adeguata cornice storica considerando la quasi millenaria vita dell'Ordine. L'opera vuol mettere in evidenza una visione nuova di questa lunghissima vicenda e, unendosi alla mole di quanto precedentemente pubblicato, offrire un quadro più completo del Sovrano Ordine di Malta, al tempo stesso soggetto di diritto internazionale, Ordine cavalleresco e governo "in esilio" di un perduto dominio territoriale, la cui sovranità si è perpetuata nel tempo senza interruzioni grazie a un complesso di rapporti bilaterali di reciproco riconoscimento.
La teologia degli stati di vita non è un tema periferico della scienza teologica. Essa è fondamentale per comprendere l'essenza della Chiesa, le sue strutture dinamiche e il suo sviluppo futuro. Molte delle questioni che agitano l'ecclesiologia, la sacramentaria e la teologia spirituale contemporanee hanno un collegamento diretto con il tema degli stati di vita. Se vita laicale, vita consacrata e vita sacerdotale - prese singolarmente - sono state oggetto di una lunga tradizione di studi, nel panorama editoriale mancava ancora una riflessione che approfondisse la logica teologica che le distingue, ordina e gerarchizza. Da questo punto di vista, il presente libro cerca di compensare una dimensione poco esplorata e lacunosa della teologia contemporanea.
Il libro presenta in forma discorsiva e semplice alcuni elementi oggi particolarmente importanti della figura e della spiritualita' del sacerdote. Il libro presenta in forma discorsiva e semplice alcuni elementi oggi particolarmente importanti della figura e della spiritualita' del sacerdote. Con stile agile e colloquiale, ma sempre ben fondato dal punto di vista dottrinale, il libro riflette sul 'paradosso' del prete, suo suo essere segno di contraddizione, sulla sua vita 'inattuale' e controcorrente davanti alle sfide del mondo contemporaneo, sul suo essere testimone del soprannaturale, appunto: un 'uomo del divino'. Aneddoti, massime, le pagine piu' belle della letteratura spirituale su questo tema, brevi annotazioni personali dell'Autore... Una piccola antologia sul prete e sul suo 'mistero'.
Giovanni della Croce (1542-1591) fu un poeta e teologo spagnolo del Siglo de Oro. Definito doctor mysticus dalla Chiesa cattolica, dedicò vita e studi alla preghiera e alla riflessione sul cammino spirituale che l'anima compie verso Dio e in Dio. Le sue poesie, veri e propri inni teologici, fanno del fondatore dell'ordine dei Carmelitani Scalzi una figura celebre anche al di fuori dell'ambito religioso e uno dei maggiori autori in lingua spagnola. Cristiana Dobner, Carmelitana Scalza presso il monastero di Concenedo di Barzio, lo celebra attraverso l'analisi del suo ultimo poema, composto poco prima della morte: Fiamma d'Amor viva. Attraverso un dialogo costante con i più grandi teologi e pensatori cristiani che commentarono questa e altre sue opere, disvela il significato profondo di ogni verso, ripercorrendo al tempo stesso la sua biografia e il suo pensiero. Giovanni non fu soltanto un poeta, un teologo e un mistico, fu soprattutto un Carmelitano che ha vissuto in prima persona quella Fiamma di cui scrive e che celebra con passione. Le sue liriche, ricchissime dal punto di vista linguistico e metaforico, sfociano nella mistica trinitaria, fondendo così linguaggio poetico e pensiero teologico. Chi le legge diventa a sua volta autore, in quanto fa riecheggiare nel proprio oggi parole e versi di una forza e profondità del tutto dimenticate.