I TRAFFICI INTERNAZIONALI COSTITUISCONO L ENNESIMA CHIAVE DI LETTURA CHE LA RIVISTA CI OFFRE PER INTERPRETARE IL PRESENTE E PER CONSENTIRCI DI PARTECIPARVI. In questo numero: 1) an alisi - europa e stati uniti hanno preparato un nuovo ciclo di negoziati sul commercio mondiale - il millennium round - con l'obiettivo di sopprimere gli ultimi ostacoli posti dal libero gioco delle forze di mercato e a consacrare la subordinazione degli stati e la sottomissione dei popoli all'esp ansione delle multinazionali. 2) campagne - il rinnov o della convenzione di lomi e flussi commerciali tra unione europea e africa nel nuovo scenario mondiale. 3) memo rie - nonostante gli impegni assunti in sede internazionale, i paesi ricchi tendono a destinare quote sempre piu`residuali dei propri bilanci alla cooperazione internazionale. 4) riletture - i rapporti n ord/sud: la cultura dominante, che opera attraverso la struttura educativa non rivela la verita ma la maschera. 5 ) monitor - la situazione dei rifugiati nel mondo, secondo il rapporto dellunher, tra violenze, epurazioni etniche e chiusura dei canali ufficiali per l immigraizone nei paesi industrializzati.
Possono esistere e crescere imprese che, pur operando nel mercato, si propongono di fare dell’attività economica un’occasione di comunione? Imprese in cui i soci si impegnano a destinare parte consistente degli utili a sostegno di chi versa in condizioni di difficoltà? Può l’azienda diventare luogo dove si vive una cultura del dare, della condivisione, della legalità, dell’attenzione all’ambiente naturale e sociale? Si tratta di domande impegnative, eppure quanto mai urgenti: domande che oggi trovano nei fatti risposta positiva. Lo dimostra l’esperienza dell’Economia di Comunione che negli ultimi anni sta raggiungendo dimensioni sempre più significative – oltre 700 imprese in tutti i continenti – riscuotendo l’interesse crescente di imprenditori ed economisti. Tale interesse sta alla base dei contributi raccolti nel presente volume per illustrare, attraverso esperienze pratiche e riflessioni teoriche, i contenuti, le sfide e i traguardi di questo peculiare ‘agire economico’. Si delinea così un progetto a più dimensioni – aziendale, culturale, teorica e spirituale –, tutte coessenziali, laboratorio in cui si sperimenta una formula di grande rilevanza e attualità, capace di coniugare i valori della solidarietà con quelli della libertà e dell’efficienza e di contribuire a un’economia davvero a ‘misura di persona’.
La nuova economia creata da Internet sta cambiando radicalmente il mondo intorno a noi. L'autore racconta questa rivoluzione in corso, analizzandone le cause, descrivendone i protagonisti, gli eccessi e i rischi di Borsa, chiarendone le implicazioni sul futuro: dal nostro modo di lavorare al ruolo della politica. Un viaggio nella New Economy che comincia dalla sua patria di origine, gli Stati Uniti, e prosegue attraverso l'Europa, mettendo a fuoco il divario tra vecchio e nuovo continente, mostrando il rapido sviluppo europeo, l'influenza che Internet e le nuove tecnologie esercitano sulla politica e il nesso inscindibile tra questa rivoluzione economico-sociale e l'immigrazione.
Oltre che dell'eros e dell'eccesso, Georges Bataille fu anche un singolare teorico dell'economia, ed è in questo ambito delle sue speculazioni che si situano alcune delle sue scoperte più preziose. Non diversamente da Ricardo e da Marx, egli vedeva nella categoria del "sopvrappiù", e nel modo in cui una determinata civiltà la tratta, la chiave di volta per capire la fisionomia nascosta della civiltà stessa. Studiando le società primitive e confrontandole con la nostra, Bataille riconobbe in tutto il mondo moderno una sorta di fatale cecità legata al predominio indiscusso della categoria dell'utile, a cui tutto viene subordinato, oscurando così la necessità del superfluo.
Lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione sta trasformando politica ed economia, società e forze armate. Il mondo si sta modificando con un ritmo mai conosciuto. La rivoluzione dell'informazione ha già provocato il collasso del blocco sovietico e la fine della guerra fredda. Sta ora determinando la crisi degli stati territoriali, imponendo loro almeno un ampio decentramento di poteri. Gli stati che non si adeguano implodono, come è avvenuto per la Jugoslavia e l'Unione Sovietica. Le nuove tecnologie offfrono però anche grandi opportunità, non solo pericoli o sfide. Questo volume aiuta a comprendere il senso di cambiamenti turbolenti e rapidi non solo per farsene travolgere, ma anche per trarne ogni possibile vantaggio.