I suggestivi affreschi di Andrea Delitio nella Cattedrale d’Atri: ventidue scene dedicate alle storie della Vergine, l’omaggio della città preziosa alla nuova Eva ricolma di grazia.
Questi i soggetti del ciclo: la cacciata di Gioacchino dal tempio, la nascita di Maria, la presentazione al tempio, le attività di Maria al tempio, lo sposalizio di Maria, l’annunciazione, la visitazione, la natività, l’adorazione dei magi, la fuga in Egitto, la strage degli innocenti, Gesù tra i dottori, le nozze di Cana, il battesimo di Gesù, l’annuncio della morte di Maria, il congedo dagli apostoli, la dormitio, l’incoronazione della Vergine.
L'autrice
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte
e fede. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
Il ciclo di affreschi del Cappellone di San Nicola a Tolentino, in provincia di Macerata, è uno dei più suggestivi e meglio conservati del Trecento italiano, eppure se ne è ignorato il valore almeno fino al XIX secolo. Ritenuti, in modo unanime dalla critica, opera del giottesco Pietro da Rimini, in passato sono stati ignorati dagli studiosi
forse per via della loro ubicazione decentrata o per le corpose ridipinture che ne impedivano una corretta leggibilità. Quando queste furono rimosse, grazie ai restauri del 1891, si arrivò finalmente a una riscoperta degli affreschi e, dopo qualche anno, alle prime ipotesi di attribuzione del ciclo intorno alla scuola giottesca riminese e ai modi di Pietro da Rimini. Il ciclo di affreschi del Cappellone di San Nicola a Tolentino, in provincia di Macerata, è uno dei più suggestivi e meglio conservati del Trecento italiano, eppure se ne è ignorato il valore almeno fino al XIX secolo. Ritenuti, in modo unanime dalla critica, opera del giottesco Pietro da Rimini, in passato sono stati ignorati dagli studiosi forse per via della loro ubicazione decentrata o per le corpose ridipinture che ne impedivano una corretta leggibilità. Quando queste furono rimosse, grazie ai restauri del 1891, si arrivò finalmente a una riscoperta degli affreschi e, dopo qualche anno, alle prime ipotesi di attribuzione del ciclo intorno alla scuola giottesca riminese e ai modi di Pietro da Rimini.
L'autrice
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte
e fede. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
Catalogo della mostra sulla Carità allestita con opere che provengono, oltre che dal patrimonio custodito e valorizzato dal Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Milano, anche dai Musei Vaticani, da Madrid, dai Musei Capitolini di Roma, da Venezia... Un percorso che si snoda a partire dagli inizi dell'iconografia cristiana, con testimonianze di assoluto valore e con la presenza, per la prima volta in Italia, della sorprendente tela di Vicente Carducho raffigurante san Francesco che riceve le stimmate. Il catalogo, oltre alla riproduzione di tutte le opere in mostra, con le schede ad esse dedicate, è arricchito da saggi storici e iconologici sul tema della carità e sulle sue raffigurazioni nella storia dell'arte cristiana.
Contenuto
Il «Simbolo di fede», il «Credo», racchiude, come in uno scrigno, la fede della Chiesa. Sin dall’antichità è stato scolpito nei sarcofagi, dipinto nelle pareti delle chiese e raffigurato nei grandi cicli musivi delle prime basiliche cristiane. L’autore conduce la riflessione sui singoli articoli del «Credo» esplorando alcune opere d’arte che nei secoli hanno mostrato il mistero creduto, celebrato e annunziato dalla Chiesa. Una proposta e un invito per mettersi alla scuola degli artisti che nella loro arte si sono resi sensibili all’azione della grazia e si sono confrontanti con il messaggio cristiano.
Destinatari
Tutti.
Autore
FRANCESCO BRANCATO è docente di teologia dogmatica presso lo Studio teologico S. Paolo di Catania (Facoltà teologica di Sicilia). Collabora con diverse riviste scientifiche ed è autore di diverse pubblicazioni tra cui vanno ricordate: "La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi", Firenze 2005; "Il De novissimis dei laici. Le «realtà ultime» e i filosofi italiani contemporanei", Firenze 2008; "Creazione ed evoluzione. La grammatica di un dialogo possibile", Troina 2009; con S. Natoli, "Dialogo sui novissimi", Troina 2009; "L’ombra delle realtà future. Escatologia e arte", Assisi 2011; "Incontrarsi alla fine", Edizioni Messaggero, Padova 2012; "La materia vivente", Edizioni Messaggero, Padova 2013.
Tra le rovine di una città sommersa da un’eruzione vulcanica viene scoperto un misterioso messaggio tracciato su un muro: “Sodoma e Gomorra”. Oltre mille anni dopo, un monaco crea sul pavimento di una cattedrale un sofisticato mosaico che racchiude una chiave d’accesso al sapere umano e mistico. Trascorre un secolo e un monarca illuminato costruisce una città sul modello dell’antica Gerusalemme. Sembrano i tasselli di una trama romanzesca, invece il teatro di questi avvenimenti è l’Italia. Sono infatti innumerevoli le stranezze e i dettagli curiosi che riempiono la nostra Penisola, e nel Disegno segreto Roy Doliner ci guida alla riscoperta del nostro Paese e del suo patrimonio artistico: individua nuovi aspetti di opere da sempre sotto i nostri occhi, spiega i legami che uniscono la storia della cultura italiana alla Kabbalah ebraica, e suggerisce un messaggio di speranza e di autentico “rinascimento” che ha come centro proprio l’Italia, ma che riguarda il mondo intero.
Roy Doliner è studioso di lingue antiche e moderne, di religioni comparate, di storia dell’arte e dell’architettura, di storia latina e italiana e di tradizione ebraica. Appassionato lettore e divulgatore del Talmud, vive tra New York e Roma, dove tiene spesso lezioni per accademici e autorità straniere e dove ha anche fondato l’associazione Rome for Jews. Per Rizzoli ha pubblicato anche Il disegno segreto. Il messaggio della Kabbalah nell’arte d’Italia (2012).
La disamina della pittura sacra del XIX secolo, nella ricchezza ed eterogeneità delle sue proposte, costituisce un tassello fondamentale per la comprensione del dibattito sviluppatosi successivamente nel Novecento. L'Ottocento rappresenta il lento, faticoso "laboratorio" nel quale si rifrequentano i linguaggi del passato, si esauriscono le opzioni linguistiche sterili, si imposta la soluzione al problema di come coniugare in modo credibile l'arte religiosa con la sensibilità dell'uomo moderno. Proprio grazie a questo lavorio continuo, l'arte sacra ha potuto riconsegnarsi, nel XX secolo, alla sensibilità di artisti e uomini di cultura che si sono nuovamente interrogati sul suo significato, sul suo futuro e sulla sua missione.
La basilica vaticana, nella possente armonia delle sue forme e nell'importanza delle opere d'arte che custodisce, è il risultato di una lunga e complessa vicenda costruttiva che trae origine dalla tomba di Pietro, primo papa, e dai sentimenti di profonda devozione, che, in ogni epoca, ispirarono l'opera dei pontefici suoi successori.
Il volume è dedicato agli affreschi dell’oratorio di San Bernardino da Siena di Clusone, che hanno per argomento, all’esterno, la danza macabra e il trionfo della morte; all’interno, gli episodi salienti della vita di Gesù.
Un nuovo tassello per la collana Arte e Fede, che offre un percorso all’interno di cicli pittorici significativi presenti in Italia, facendo dell’arte un canale comunicativo privilegiato per riflettere sui grandi temi della spiritualità. I testi sono impreziositi da riproduzioni fotografiche a colori delle opere.
Questo volume presenta il ciclo pittorico della Passione nella chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano considerata la cappella Sistina di Milano.
Un nuovo tassello per la collana Arte e Fede, che offre un percorso all’interno di cicli pittorici significativi presenti in Italia, facendo dell’arte un canale comunicativo privilegiato per riflettere sui grandi temi della spiritualità. I testi sono impreziositi da riproduzioni fotografiche a colori delle opere.
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra ‘’Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80’’ presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte e fede.Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
Una guida dell'Eremo di Lecceto, luogo eccezionalemnte bello costruito nel 1230 a pochi chilometri da Siena, basata su una ricostruzione storica e artistica dettagliata delle aspressioni di bellezza nel campo artistico e luturgico che fanno dell'Eremo un luogo unico e incantevole.
Gli artisti si sono cimentati in ogni epoca con i temi sacri. Se alcuni sono in grado di riconoscere i personaggi principali delle sacre scritture, la maggior parte dei visitatori di mostre e musei si trova in difficoltà nell'individuare i soggetti delle innumerevoli scene sacre che ricorrono nella pittura fin dal Medioevo. Per chi non si accontenta di osservare, ma avverte l'esigenza di capire i significati più profondi delle immagini, il volume consente di orientarsi con agilità tra i personaggi e gli episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento attraverso brevi testi esplicativi documentati da oltre 500 opere. Attraverso un'accurata analisi iconografica, ogni opera rivela i personaggi, i simboli, i momenti devozionali e le scene drammatiche e illuminanti dei sacri testi. Il libro è organizzato in 14 sezioni tematiche, dalla creazione del mondo alla Passione di Cristo ed è completato da utili apparati di consultazione per orientarsi tra Antico e Nuovo Testamento e Vangeli apocrifi.