Mithra è un dio sovrano del mondo indoiranico il cui culto, sorto in India, è passato in Iran e poi in Commagene e all'inizio dell'era cristiana ha conquistato Roma, dove si è posto quale rivale della religione di Cristo. In questo libro, la cui parte più cospicua nasce dalla revisione e dal completamento di un corso svolto all'Università di Lovanio che raccoglie i risultati di una lunga stagione di rinnovamento degli studi mitraici, Julien Ries segue le sue tracce dall'India alle rive dell'Atlantico. Con una particolare insistenza sulle dottrine e sulle ripercussioni che queste hanno avuto sulla società e sulla vita dei fedeli disegna una sintesi che, partendo dalla religione vedica, attraversa l'Iran antico, considera il culto regale e pubblico in Commagene e si conclude con i misteri mitraici diffusi nell'Impero romano. Ne emerge un quadro vivido, efficace e completo delle peculiarità storiche e dei mutamenti dei culti di un dio che, pur conservando numerosi tratti della sua identità primaria, sotto l'influsso degli elementi culturali e religiosi incontrati sulle vie della sua migrazione ha subito gli effetti dell'acculturazione e del sincretismo.
Le scoperte di Qumran rappresentano il più grande evento archeologico del XX secolo. I resti più o meno integri di circa novecento rotoli ebraici, databili dal III secolo a.C. al I d.C., sono stati rinvenuti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte nei pressi del Mar Morto.
Si tratta di una delle più importanti collezioni di testi dell'antichità che ci siano mai pervenute, compresi i più antichi manoscritti della Bibbia ebraica, anteriori di circa mille anni al primo codice completo utilizzato per la redazione del testo biblico, il Codex di Leningrado.
I rotoli di Qumran, scritti in prevalenza in ebraico, ma anche in aramaico e greco, consentono di rinnovare in profondità l'analisi del contesto giudaico nel quale il primo cristianesimo ha visto la luce e forniscono una documentazione quasi contemporanea agli inizi del movimento cristiano.
L'originalità di questa edizione bilingue risiede nel sistema di classificazione adottato, che privilegia il legame tematico o formale tra i testi del Mar Morto e i libri che più tardi costituiranno la Bibbia ebraica. Il primo volume raggruppa i manoscritti che evocano principalmente episodi o personaggi della Genesi, come la creazione del mondo, il diluvio o le figure dei patriarchi. Ciò consente di individuare rapidamente le sezioni più frequentemente riprese o trattate e di rilevare l'importanza delle tradizioni relative a Enoc, Noè, Levi e Giuseppe. A Qumran circa la metà delle composizioni legate alla Genesi è in aramaico, una lingua che - per ragioni che rimangono ancora da chiarire - ha dunque una relazione privilegiata con il primo libro della Bibbia.
Sommario
Presentazione dell'edizione italiana della Biblioteca di Qumran. Nota del curatore dell'edizione italiana. Prefazione dell'editore francese. Introduzione. Ringraziamenti. I manoscritti tradotti. Carte. Riferimenti, sigle e abbreviazioni. Trascrizioni. Manoscritti della Genesi trovati a Qumran e a Masada. MANOSCRITTI E TRADUZIONI. Meditazione sulla creazione A-C. Preghiera di Enos. Introduzione al Libro di Enoc. Libro di Enoc. Libro astronomico di Enoc. Introduzione al Libro dei Giganti. Libro dei Giganti. Parole di Michele. Storia dei Giganti e di Noè. Nascita di Noè. I tempi della creazione A-B. Omelia sul diluvio. Interpretazioni sul tema del diluvio. Commentari della Genesi A-D. Storia dei Patriarchi. Esercizio di scrittura su alcune parole della Genesi. Apocrifo di Giacobbe aramaico. Un apocrifo che menziona Rachele. Introduzione al documento aramaico di Levi. Documento aramaico di Levi: manoscritti della Genizah del Cairo. Documento aramaico di Levi: manoscritti di Qumran. Apocrifo di Levia-b? Testamento di Neftali ebraico. Testamento di Giuseppe aramaico. Composizione narrativa e poetica. Composizione apocrifa sulla storia di Giuseppe. Apocrifo di Giuda aramaico. Frammenti che hanno un rapporto con il Testamento di Giuda. Testamento di Keat aramaico. Indice delle fonti antiche. Indice dei manoscritti. Hanno collaborato a questo volume.
Note sul curatore
GIOVANNI IBBA, dottore di ricerca in Ebraistica e socio dell'Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo, è docente incaricato Ad Annum per l'insegnamento di lingua ebraica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale. Esperto dei manoscritti qumranici, ha pubblicato numerosi lavori sull'argomento, fra i quali La teologia di Qumran, EDB, Bologna 2002, e La sapienza di Qumran, Città Nuova, Roma 2000.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Come è noto, la nozione di romanico "lombardo" supera largamente i confini amministrativi dell'attuale Lombardia, a marcare uno dei centri propulsori a raggio europeo del rinnovamento architettonico e artistico dopo l'Anno Mille. Al punto che quasi un secolo fa un grande storico dell'arte americano, Arthur Kingsley Porter, tentando con una monumentale catalogazione sinora insuperata di censirne i monumenti conosciuti, inglobava nel concetto l'intera Italia centro-settentrionale. Per non parlare della diffusione di formule architettoniche e soluzioni decorative, come quella degli archetti pensili, che ne proiettano anche a grande distanza i presunti effetti. Essa ne individua comunque il baricentro, che nella triangolazione tra Milano, Como e Pavia segna i raggiungimenti più alti del fenomeno, oltre a registrare la fitta trama di esperienze diffuse nel territorio, con densità e coerenza non comuni. Quale sia la ragione di tale situazione privilegiata è difficile dire. Si è fatto appello, non impropriamente, alla lunga tradizione di maestranze specializzate nella lavorazione della pietra (estratta dalle vicine cave prealpine) che si è voluta far risalire ai "magistri comacini" di età longobarda (ma si discute ancora sulla corretta etimologia del nome), o meglio ai maestri intelvesi e poi campionesi, che percorsero le strade dell'Italia centro-settentrionale tra il XII e il XIV secolo.
Non è la storia del golpe in Cile, ma il racconto di un'esperienza professionale e umana vissuta in circostanze eccezionali dall'Autore in maniera inattesa e senza temini di paragone ad ispirargli le linee di azione. L'arrivo in un Cile già vicino all'esplosione, le difficoltà di inserimento in quella realtà e quindi lo sconvolgimento che il sollevamento militare provocò al paese, al popolo cileno ma anche al normale svolgimento del lavoro di un'Ambasciata e alla vita personale di chi vi operava, fanno da sfondo al dramma principale di questa storia, quello delle centinaia di persone che per sfuggire alla spietata repressione dei militari cercarono e trovarono rifugio e salvezza tra le mura della Rappresentanza diplomatica italiana a Santiago.
Una prestigiosa rivista illustrata di aggiornamento su storia, geografia, archeologia, arte, società, religione nella Terra Santa.
Sono rare le opportunità nelle quali fermarsi e riflettere non diventi un richiamo del fare e del dire di luoghi comuni. La raccolta di pensieri di questa opera apre in modo originale e semplice una porta trasparente, quella di una coscienza dove il grande spirito e il piccolo uomo s'incontrano al di là dell'afflizione e della morte, sia fisica che interiore. Sono orme che tracciano confini per essere nei luoghi del sorriso, dell'ironia dove risplende il sole e rispecchia la luna, di chi non si accontenta delle briciole, né tanto meno del potere della ricchezza materiale o culturale.