La morte della moglie nel 2016 ha costretto Jürgen Moltmann a cambiare in modo radicale la propria vita. Non solo, ma ha indotto un teologo come lui - che tanto ha pensato e scritto sulla speranza umana nel tempo storico e nell'eternità - a verificare se tutto quel discorso è vero e regge alla prova dei fatti: la fede è in grado di sostenere un'esistenza e, anzi, un atteggiamento positivo di fronte all'esistenza? «Ho provato a imparare che cos'è la felicità che non passa. Ho cercato di immaginarmi com'è, dopo l'atto finale della morte, la risurrezione di tutta la vita che si è vissuta. Ho riflettuto sul morire e sul risvegliarsi di un'anima vivente» (Jürgen Moltmann). Cosa chiediamo quanto ci interroghiamo su una vita dopo la morte? Che cosa esprimono i cristiani quando parlano di vita eterna? In questo saggio incoraggiante Moltmann - lui stesso molto avanti negli anni - concentra il suo pensiero sull'inizio che sta in ogni fine della vita, anche nella fine di ogni vita umana. «Il mio obiettivo qui non è presentare un'ars moriendi, una preparazione alla morte, ma una preparazione alla risurrezione nella pienezza della vita che chiamiamo vita eterna. Quindi, direi, un'ars resurgendi» (Jürgen Moltmann).
Trattato in cinque parti sugli angeli, i santi e le anime purganti, Maria Regina degli angeli e dei santi, Cristo Signore dell'universo e della storia e Regno del male e abitanti dell'inferno.
1) L'ampio intervento del Card. Ouellet è il testo della riflessione offerta in occasione del centenario della nascita di Mons. Giuseppe Colombo. Il cristocentrismo della fede sollecita una rinnovata comprensione dell'azione del suo Spirito. È in questa direzione che sul piano pastorale è possibile superare la disaffezione verso i sacramenti. 2) La preghiera è un dono e un'arte. Anche quando parliamo di una tecnica della preghiera è dalla fede che la genera che possiamo ricavarne le condizioni e il ritmo. Fa da guida mirabile in questa scoperta il teologo, poeta e scrittore armeno Nerses Shnorhali (1102 - 1173). 3) Chiude il fascicolo la nutrita - e molto apprezzata - rubrica con la presentazione degli articoli di maggior interesse metodologico delle principali riviste teologiche internazionali.
Quale idea avevano i discepoli di Gesù? Gli atti, i gesti, i miracoli che Gesù ha compiuto, che senso avevano per i seguaci di quel Maestro? I vangeli non sono libri nè di saggezza né di morale, ma essenzialmente racconti della vita e della morte di Gesù. Tuttavia questi libri, scritti da cristiani, sono affidabili? Raccontano davvero le azioni di Gesù, la sua vera storia? Pagina dopo pagina l'autore dimostra che la "religione" dei discepoli non li ha aiutati a comprendere il messaggio di Gesù e nemmeno la sua persona. Forse è proprio a partire dai nostri fraintendimenti che, come i discepoli, anche noi oggi abbiamo l'occasione di convertire la nostra comprensione di Dio, non a partire dalle nostre idee religiose ma dalla narrazione dell'umanità di Gesù.
La questione della legge naturale, per molte ragioni, è un tema di eccezionale rilievo non solo nella storia della teologia cristiana, ma anche nell'attualità. Basti pensare all'enorme progresso della tecnica e il suo rapporto con la "natura", la grande importanza del nesso tra lex e natura nella storia della morale, il complesso rapporto tra il nómos greco e la lex latina da una parte e la Torah biblica dall'altra. Queste diverse ragioni raccomandano una scansione del testo che, nella sua unità sistematica, si articoli in una triplice trattazione: la Parte Prima Legge naturale. Storia del concetto, la Parte Seconda Lex naturae: saggio di teologia biblica, la Parte Terza Lex naturae: le questioni teoriche, svolte rispettivamente dai proff. Matteo Martino, Pier Davide Guenzi e Maurizio Chiodi.
Nel 2023, su incarico di Papa Francesco, suor Maria Ignazia Angelini ha guidato alcune meditazioni spirituali durante il ritiro dei membri del Sinodo sulla sinodalità. Quei testi, insieme alle riflessioni di suor Angelini pronunciate durante i lavori sinodali, sono ora pubblicati per la prima volta in questo volume. La sapienza monastica di madre Angelini accompagna il lettore dentro le pagine della Scrittura, in particolare dei Salmi, per un incontro personale con la voce dello Spirito che chiama ogni credente alla testimonianza.
Prima dell'avvento della psicologia, la cura della psiche era affidata a sacerdoti, teologi e filosofi. Oggi i disagi interiori sono in aumento e gli psicologi non bastano per coprire il bisogno delle persone. Inoltre i metodi della psicologia, forse, non sono più sufficienti a soddisfare le esigenze spirituali più profonde degli individui. Potrebbero alcuni lettori e accoliti, ministri minori della Chiesa, nell'ottica di creare una rete pastorale inserita nella società, offrire sostegno alle persone rifacendosi ai libri confessionali medievali? Evidentemente solo il sacerdote può accordare il sacramento della riconciliazione con Dio, in seguito alla confessione, ma qualunque persona, dopo aver studiato i metodi e l'applicazione della cura dell'anima in uso nel periodo medievale, può svolgere consulenze spirituali e teologiche di evidente valore terapeutico al fine di curare le sofferenze interiori.
La questione del male interroga costantemente il pensiero filosofico e religioso e sollecita a sciogliere l'enigma: come è possibile che un Dio buono e potente ci lasci soffrire?
La Bibbia non fornisce una risposta univoca. Bisogna invece portare fondo l'interrogazione che ogni credente solleva a Dio, fino tentare di scoprire se si possa rintracciare l'origine del male in Dio stesso, inteso come un fondamento oscuro, come una tremenda potenza del sacro, che la luce della sua libertà divina dissolve, scegliendo per sempre il bene. Sulla scorta del pensiero di Schelling e Pareyson, è legittimo fondare una teologia cristiana della cura per Dio: Dio desidera condividere con noi la sua gioia di vivere e lotta contro il male. Noi ci sentiamo donati a noi stessi e siamo chiamati: rispondere alla promessa di liberazione dal negativo, una promessa che le Scritture ci invitano a decifrare negli eventi di pienezza che ci sorprendono e affascinano.
Il Simposio "Per una teologia fondamentale del sacerdozio", tenutosi in Vaticano dal 17 al 19 febbraio 2022, ha inaugurato una nuova fase di riflessione teologica e pastorale nel contesto degli interrogativi contemporanei riguardanti il ministero dei presbiteri e il sacerdozio dei battezzati. In questo volume sono presenti gli Atti del Simposio con contributi dipapa Francesco; card. Marc Ouellet; p. Serge-Thomas Bonino; p. Robert Vorholt; card. Lazarus You Heung-sik; p. Jean-Robert Armogathe; p. Dominic Legge; p. Gabriel Richi Alberti; prof. Philippe Capelle-Dumont; card. Arthur Roche; prof. Piero Coda; card. Kurt Koch; card. Giuseppe Versaldi; p. Benoît-Dominique de la Soujeole; sr. Alexandra Diriart; p. ÉdouardAdé; prof.ssa Martha Olavarrieta de Gómez Serrano; sr. Alessandra Smerilli; prof.ssa Michelina Tenace; card. Pietro Parolin; card. José Tolentino de Mendonça; card. Gianfranco Ghirlanda; p. Emilio J. Justo; fr. Paolo Martinelli; card. Kevin J. Farrell; p. Gaspar HernándezPeludo; Chiara Amirante; card. Louis Antonio Tagle.
Una selezione di testi brevi di papa Francesco, per accompagnare la preghiera e la riflessione di chi vive il mese di maggio, coltivando in modo particolare la devozione mariana. Strumento utile per la preghiera personale, ma anche comunitaria. I brani, selezionati per accompagnare tutti i giorni del mese, possono essere valorizzati infatti per introdurre anche la preghiera comunitaria del Rosario.
All'interno della monumentale Kirchliche Dogmatik, interamente fondata sull'evento della rivelazione di Dio in Gesù Cristo, Karl Barth discute il problema del tempo. Ritrattando quanto affermato nel commentario alla lettera ai Romani di san Paolo del 1922, il teologo vi afferma che Dio si rivela nella temporalità. La rivelazione non è un evento puntuale, come in precedenza suggeriva la metafora della retta tangente il cerchio, ma un vero e proprio tempo, dotato di un passato (il tempo dell'attesa) e di un futuro (il tempo del ricordo). La rivelazione è l'eterno presente di Cristo, già presente nella sua sospensione veterotestamentaria e ancor presente nel suo ricordo apostolico. Di più, il tempo della rivelazione è il tempo che Dio dona all'uomo; il tempo compiuto, che assume in sé e rigenera il tempo decaduto dell'uomo. Ne segue che il nostro tempo malato, corrotto ed esposto al nulla è stato guarito e superato dal tempo che Dio ci ha donato in Cristo. Ciò spiega anche lo scandalo della rivelazione per gli uomini, che non vogliono rinunciare al proprio tempo.
Il saggio del teologo svizzero, apparso originariamente come un capitolo della grande dogmatica ‘Mysterium Salutis’, viene qui presentato in rinnovata traduzione italiana.
Dalla quarta di copertina:
Questo libro è apparso dapprima come un capitolo della grande dogmatica Mysterium Salutis (1969, trad. it., vol. 6, 1971) ed è stato poco dopo ripubblicato dallo stesso autore come libro dal titolo Teologia dei tre giorni (1969). Questo contributo di von Balthasar fu riconosciuto da tutti i critici come un'opera teologica e spirituale di ampio respiro. Si tratta di una intensa meditazione del mistero pasquale secondo la scansione dei tre giorni: il mistero del venerdì santo (la croce nella vita di Gesù, l'eucaristia, l'agonia), il mistero del sabato santo (in cui il Cristo fa l'esperienza della 'seconda morte'), e infine il mistero della Pasqua come mistero della glorificazione del Figlio.
In questo libro l'autore ci guida, con profondità teologica, alla contemplazione di ciò che di più sconvolgente vi è nel mistero cristiano: l'abbassamento abissale del Figlio che ci rivela il mistero della vita trinitaria e ci coinvolge nella partecipazione.
L'opera viene riproposta in rinnovata traduzione italiana con introduzione di Giuseppe Ruggieri.