In occasione della ricorrenza dei 70 anni dall'Ordinazione sacerdotale del Papa emerito Benedetto XVI, il volume ripercorre il suo pontificato (2005-2013) attraverso una raccolta di testi in cui il Papa emerito ha manifestato la sua comunione spirituale con sant'Agostino. Il santo Vescovo di Ippona, insigne dottore della Chiesa riconosciuto come il massimo pensatore cristiano del primo millennio, con la sua spiritualità e dottrina, è stato per Benedetto XVI una guida e un punto di riferimento costante nella vita e nel ministero. Il libro, articolato in 8 capitoli, presenta gli elementi fondamentali della fede cristiana attraverso la sapienza di Benedetto XVI che, indicando la bellezza ineguagliata degli insegnamenti di sant'Agostino, apre degli squarci di luce. Se sant'Agostino è stato il suo faro spirituale, Benedetto XVI è stato uno specchio parabolico che ha rafforzato il fascio luminoso del faro per continuare ad orientare la vita dei credenti verso Cristo.
Questo volume si presenta come integrazione dei due precedenti pubblicati nel 2014. In San Marco da Aquileia a Venezia venivano raccolti 54 saggi su Terre e Chiese venete e in Cristiani entro e oltre gli Imperi 62 saggi su Terre e Chiese d'Oriente. A sessant'anni dall'inizio della sua produzione scientifica, comprendente una ventina di monografie, l'autore ha recuperato altri studi, pure editi ma ormai poco rintracciabili oppure rimasti inediti. Ad alcuni che riprendono temi riguardanti Venezia e l'Oriente, se ne aggiungono altri, allora esclusi perché riferiti a diverse aree geografiche. Ulteriori ricerche, che avevano indagato manifestazioni della pietà cristiana e della vita religiosa consacrata, possono offrire qualche contributo alla riflessione da tempo aperta sulla presenza e l'impegno degli Istituti di perfezione: questi saggi sono raccolti nella seconda parte.
La nostra Repubblica è fondata sul lavoro. E proprio nel lavoro le diverse culture politiche hanno trovato il punto di caduta più simbolico della Costituzione. Questo riferimento a un laburismo di ispirazione cattolica conserva tutta la sua attualità perché continua a essere il fondamento di una cultura politica popolare, di una comunità internazionale ispirata ai valori dell'interdipendenza e della solidarietà, nella quale sia impossibile il ricorso alla guerra in quanto strumento impraticabile e anacronistico. Un lavoro plurale e dalle conclusioni aperte, caratterizzato dalla consapevolezza che un contrasto fra idee non è mai un dramma, bensì un'opportunità.
L'appello alla religione per legittimare la violenza e i conflitti ha attraversato e attraversa ancora il mondo contemporaneo e le società secolarizzate. Per le confessioni tradizionali e per le cosiddette religioni politiche moderne ciò ha significato fare ricorso ad alcuni dispositivi retorici che già in passato sono stati associati alla sacralizzazione della violenza: la guerra santa, il martirio, il sacrificio. Sulla base di alcuni casi di studio che ruotano attorno a queste "figure del sacro" in diversi contesti religiosi e culturali, dall'Europa all'Estremo Oriente, il volume offre un contributo alla comprensione delle articolazioni assunte dal nesso tra religione e violenza negli ultimi due secoli.
Albino Luciani è stato un uomo del Novecento, ne ha attraversato i passaggi più drammatici: dal fascismo alla secondo conflitto mondiale, dalla guerra fredda al "disgelo", fino al manifestarsi delle esigenze di rinnovamento nella società e a nuove, anche violente, contrapposizioni ideologiche. Questa biografia ricostruisce la sua parabola umana e spirituale, dagli anni del seminario al sacerdozio: vescovo a Vittorio Veneto, padre conciliare, patriarca a Venezia, cardinale e pontefice, per poco più di un mese. Documenti, interviste e testimonianze ci restituiscono le sue intenzioni, le preoccupazioni, le linee programmatiche: la conservazione della disciplina nella Chiesa, l'attenzione alla catechesi, il contrasto alla secolarizzazione, la fermezza con i dissidenti, l'impegno pastorale a fianco della sua comunità, la fedeltà nei confronti dell'eredità del Concilio Vaticano II, che per lui rappresentò un'autentica «conversione». Ne emerge una figura complessa - che non coincide con quella stereotipata riportata dalla vulgata corrente né con le categorie storiografiche più usate (conservatore/progressista...) - e capace, con realismo e misericordia, di intuizioni modernissime: lo testimoniano le sue posizioni sulla contraccezione e sulle unioni di fatto e, soprattutto, l'attenzione alla comunicazione, come ha dimostrato nel breve pontificato con il suo linguaggio semplice e diretto. Una lezione di umanità che sarebbe stata ripresa dai suoi successori.
I cristiani del terzo millennio riconoscono senza difficoltà che fra i primi cristiani c?erano schiavi, ma non altrettanto facilmente prendono atto che nel movimento di Gesù c?erano anche schiavisti che schiavizzavano altri cristiani. Tutti uniti in Cristo, fatto salvo che qualcuno resta proprietario di donne e uomini di cui può servirsi nella libertà più totale? Nell?antichità molti capifila delle varie chiese erano schiavisti, e la politica ecclesiale poi ecclesiastica sosteneva anche i diritti degli schiavisti. È con questa problematica che si confronta Jennifer Glancy, in un?ottica sia storica sia cristiana, mostrando come per le chiese dei primordi come per quelle moderne e odierne quella della schiavitù sia ben più che una questione di antichistica.
Quale futuro per la Chiesa cattolica in Europa? Tra il 1986 e il 1993, mentre l'Europa cambiava il proprio assetto politico, Carlo Maria Martini fu presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e cercò di rispondere a questa domanda insieme ai vescovi di alcune grandi città europee, tra cui Godfried Danneels, Basil Hume e Karl Lehmann. Il libro, attraverso documenti inediti, traccia il dibattito interno alla Chiesa cattolica europea su tre grandi temi: il dialogo ecumenico, il significato di "nuova evangelizzazione" dell'Europa, l'attuazione della collegialità episcopale. Martini e il gruppo di San Gallo trovarono infatti nel Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa un luogo dove elaborare un progetto di Chiesa in dialogo con la modernità, senza atteggiamenti di condanna, capace di proporre una fede vissuta da cattolici adulti in una società plurale. Quella del gruppo di San Gallo rimase però una linea minoritaria, che trovò crescenti opposizioni nella curia romana fino a essere scartata come opzione per il futuro della Chiesa in Europa.
Gli studi sul Concilio Vaticano II si arricchiscono di questo imponente Sommario: una visione d'insieme che darà un panorama per la ricerca autorizzata successiva, indicando a storici, teologi e studiosi piste mirate corrispondenti ai loro interessi scientifici. L'importante documento risulta composto di 4 Parti: la prima riguarda la Cronologia, la seconda le Persone, la terza gli Argomenti e l'ultima porta l'intestazione Varie. Il tutto rivela la sua ariosa e vasta struttura e un'immagine a conferma della grandezza dell'ultimo Concilio.
In questo volume si analizzano la grande opera di Bernardo e la riforma cistercense e le città tornate a essere luogo di attrazione della vita sociale e culturale dei Paesi europei. La risposta della Chiesa alla rivoluzione cittadina sono gli ordini cosiddetti mendicanti, primi tra tutti francescani e domenicani. Di fronte ai gravi problemi sociali e alle nuove povertà, così come alle esigenze culturali, la Chiesa diviene il punto di riferimento e si può così parlare di una vera civitas medievale, con le grandi opere ospedaliere, le università e le cattedrali, lo sviluppo delle arti e della musica. Ma il periodo vede anche lo strappo con la Chiesa d'Oriente, il disastro della quarta crociata contro Bisanzio, l'Inquisizione contro i movimenti di riforma ed ereticali.
La violenza religiosa segnò il mondo del Cinquecento. La rottura dell'unità cristiana determinata dalla Riforma protestante e la conquista del Nuovo Mondo furono all'origine di conflitti, persecuzioni, guerre, violenze che ridisegnarono il quadro europeo ed extraeuropeo. La lotta confessionale fu combattuta con armi belliche o controversistiche, con la persecuzione o le conversioni "dolci" e forzate, ma anche con nuove idee e pratiche di tolleranza che alla lunga incisero sulle identità individuali e sugli equilibri comunitari. Il libro indaga le diverse manifestazioni della violenza sacra - istituzionali, iconografiche, retoriche, dottrinali, delle pratiche quotidiane ecc. -, i suoi esiti, le molteplici dinamiche di cui fu motore e tramite in Europa e in America. Con uno sguardo rivolto al rapporto, ancora attuale, tra difesa della fede e uso della forza.
Un testo di patristica per far avanzare il Regno di Dio nel mondo e nel cuore di ogni uomo. Introduz. P. Francesco Sciullo. Dove ho meglio conosciuto Vincenzo Brosco, è sato al di quà" delle "sbarre", tra i fratelli privati della libertà, nel carcere napoletano di Poggioreale. In quel luogo la Parola di Dio arrivava a tutti. La pecorella smarrita si sentiva immediatamente trasportata sulle spalle del Buon Pastore anche se all'allegria del Padre misericordioso e del figliuol prodigo si alternavano drammi e tragedie, quasi ogni giorno."