Descrizione
Questo libro, è il secondo della terza serie della collana «Discorsi ed Esercizi spirituali», contiene testi inediti di Dossetti. Si tratta di conversazioni, interviste, dialoghi che risalgono agli ultimi anni della sua vita (1993-1995). Egli si rivolge a interlocutori italiani e i suoi testi sono fortemente autobiografici. Esprime infatti eventi e stati d’animo molto precisi e confidenziali sulla sua esperienza di uomo politico, per ricavarne un principio generale. È possibile rendere compatibile l’impegno politico con la vita di fede a condizione di una totale gratuità e di un riferimento costante alla spiritualità, alla Parola di Dio. Per Dossetti è importante centrare la vita sulla fede cristiana per andare al cuore della storia, nella cerniera più intima dei popoli e delle religioni.
Punti forti
• Il grande patrimonio spirituale di Dossetti reso pubblico in una collana articolata secondo la natura degli scritti.
• Testi fortemente autobiografici degli ultimi anni della vita di Dossetti.
• Attualità del tema: fede, etica e politica.
Destinatari
• Cristiani «adulti», quanti vogliono conoscere o approfondire la figura umana e spirituale di Dossetti.
AUTORE
Giuseppe Dossetti (1913-1996), giurista, canonista, professore di diritto ecclesiastico all’Università di Modena, dirigente politico nella Resistenza, deputato all’Assemblea Costituente e nella I Legislatura, vicesegretario della Democrazia cristiana, lascia la vita politica nel luglio del 1952. Nei mesi successivi promuove un progetto per la formazione, a Bologna, di una biblioteca per la ricerca storica e teologica per laici (Centro di documentazione). Nel 1956, ancora laico, dà vita alla comunità Piccola Famiglia dell’Annunziata, con l’assenso dell’allora arcivescovo di Bologna card. Giacomo Lercaro. Nel 1957 lascia la cattedra universitaria. Nel 1959 viene ordinato sacerdote. Diventa stretto collaboratore, durante il Vaticano II e il postconcilio, del card. Lercaro, fino alla conclusione del suo episcopato bolognese nel 1968. Dal 1968 fino alla morte, avvenuta il 15 dicembre 1996, ha vissuto come monaco nelle comunità della Famiglia da lui fondata, in Italia e in Medio Oriente.
Il senso del mistero, l’incertezza, la negazione di una conoscenza che vada oltre la storia e che sia comprensione della stessa, il dolore, che è figlio dell’oscurità, la necessità di amare, la consapevolezza dell’estrema indigenza del nostro essere e della fragilità che rende ognuno di noi un essere questuante, il continuo avvertire la presenza-assenza di Dio, sono i temi che animano la poesia di Cesare Cellini e che segnano l’evoluzione di un cammino che il poeta compie nell’arco di tredici anni. Nucleo centrale della sua poetica è la Parola. Egli stesso precisa, infatti, che la «parola dell’Uomo» ha «la stessa dignità della “parola di Dio”: ambedue salvano»; e questa parola dell’uomo, in cui si opera il passaggio dal Sacro al Santo, è l’Arte, la cui dimensione diventa cristica in quanto luogo della continua incarnazione del Verbo; diventa diafania, trasparenza incontaminata, cioè, della Parola; diventa «attesa della morte come riconciliazione», come nuovo dies natalis; diventa parola della donazione; assume in sé valore escatologico e prepara la parusia. Scrive Tito Furnari: «Emerso per poco dalla fine del Millennio, egli appartiene ad un’epoca nuova: l’epoca che sarà, così vivamente ci auspichiamo, l’era dello Spirito. […], Ascoltare, con animo disponibile, il suo canto proteso, nella sua solitudine, alla piena melodia del silenzio è entrare, o rientrare, nella speranza».
AUTORE
Sergio Collura laureato in Scienze umane e in Teologia, con specializzazione in dogmatica, già ordinariodi Lettere e docente di Antropologia Culturale (1994 – 2003) e di Filosofia Estetica (2003 – 2013), ha svolto la sua attività didattica e di ricerca fra Roma, Catania e Bruxelles. Promotore culturale, ha dato vita al Movimento Giovani per un Nuovo Umanesimo e, di recente, al Movimento della Pari Dignità e Comune Umanità fra i Popoli. È stato titolare, sotto l’egida del MPI, di vari Progetti Nazionali, quali, ad esempio, Verso il Giubileo 2000: La Parola di Dio e la Parola dell’Uomo, (1997-2000); Humanitas: Un cammino dialogico verso nuove autonomie umane (2001-2004). Curatore degli inediti di A. Fiore e di C. Cellini ha promosso, dal 1986 ad oggi, vari Seminari e Convegni Nazionali di studi. Ricordiamo alcune pubblicazioni: Al di là della ragione (1973), L’esperienza religiosa senza religione (1983), Dio e l’inquietudine metafisica dell’uomo (1988), Deserto e speranza: metafore di narrazione (1991), La necessità di un trapasso (1999), Un Angelo ignorato (2003), L’ironia figurale dell’oltre (2006), Solitudine e Sacro (2010), La vita, palingenesi dell’oltre (2012).
TUTTI I DOCUMENTI DELLA FONDAZIONE CENTESIMUS ANNUS PRO PONTEFICE DALLA FONDAZIONE AI TEMI PIU`RECENTI. CONTIENE TUTTI I DOCUMENTI RELATIVI ALLA FONDAZIONE CENTESIMUS ANNUS, DAL CHIROGRAFO DI GIOVANNI PAOLO II, ALLO STATUTO, AGLI ATTI DEI VARI CONVEGNI, SEMINARI, TAVOLE ROTONDE, SU TEMI COME LA DOTTRINA DELL'EN CICLICA CENTESIMUS ANNUS", "LA DOTTRINA DELLA CHIESA A CONFRONTO CON IL MONDO CONTEMPORANEO", "L'IMPRENDITORE OGGI", "L A SOLIDARIETA NELL'INSEGNAMEN TO PAPALE", "LAVORO, GLOBALIZZAZIONE, SOLIDARIETA", "GLOBALI"
Questo libro rivaluta la grande esperienza del «centrismo» degasperiano, che non fu (come la maggior parte della storiografia sostiene) un periodo di conservazione, bensì di forte impegno riformatore. Esso pose le premesse del «miracolo economico», che fece dell’Italia una grande nazione industriale. Il «centro-sinistra» fu del tutto inadeguato a sostenere questo sviluppo e a correggerne gli squilibri. Tale inadeguatezza pose le premesse del lungo Sessantotto e dell’«autunno caldo» del 1969, che ebbe influssi assai negativi sull’economia e che destabilizzò la società civile. Di qui un successo sempre più grande del PCI, il quale però non riuscì mai a diventare un partito democratico, nel senso occidentale della parola. La democrazia italiana è rimasta quindi sempre, nella «prima Repubblica», una democrazia «bloccata», priva di alternanza fra schieramenti politici diversi. Tale «blocco» ha impedito qualunque rinnovamento della società e ha determinato una profonda degenerazione della politica.