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<tr><td align="right">Date:</td><td>Friday, October 1, 2021 at 5:08:03 PM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978888155907">/demo/obtain_abstract.php?codice=978888155907</a></td></tr> </table>
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<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>1</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.0003</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>247816</td><td bgcolor='#eeeeec'>{main}( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\obtain_abstract.php' bgcolor='#eeeeec'>...\obtain_abstract.php<b>:</b>0</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>2</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.0039</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>333832</td><td bgcolor='#eeeeec'>Database->connect( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\obtain_abstract.php' bgcolor='#eeeeec'>...\obtain_abstract.php<b>:</b>36</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>3</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.0936</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>334912</td><td bgcolor='#eeeeec'>Database->oops( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\used_book\classes\db\Database.singleton2.php' bgcolor='#eeeeec'>...\Database.singleton2.php<b>:</b>87</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>4</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.0937</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>334960</td><td bgcolor='#eeeeec'><a href='http://www.php.net/function.mysqli-error' target='_new'>mysqli_error</a>
( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\used_book\classes\db\Database.singleton2.php' bgcolor='#eeeeec'>...\Database.singleton2.php<b>:</b>264</td></tr>
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<table align="center" border="1" cellspacing="0" style="background:white;color:black;width:80%;">
<tr><th colspan=2>Database Error</th></tr>
<tr><td align="right" valign="top">Message:</td><td><b>WARNING:</b> No link_id found. Likely not be connected to database.<br />Could not open database: <b>libreriacoletti</b>.</td></tr>
<tr><td align="right">Date:</td><td>Friday, October 1, 2021 at 5:08:03 PM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978888155907">/demo/obtain_abstract.php?codice=978888155907</a></td></tr> </table>
Il presente studio comprende il più ampio commento al mistero del concepimento del corpo di Cristo, con cui si avvia storicamen­te l’incarnazione del Figlio di Dio. Risalta l’impostazione teologica di san Tommaso, fondata sulla connessione tra il mistero dell’Incarnazione e i misteri della vita di Cristo, trascurata dalla riflessione teologica fin quasi ad oggi. Non solo, ma tale connes­sione s’inquadra all’interno della totale con­nexio mysteriorum, centrata sul Mistero dei misteri, quello della Trinità di Dio uno, per­so di vista da un riduttivo cristologismo ra­dicale. Da queste “novità” della teologia di Cristo tommasiana, ancor oggi “insuperata”, al dire di Papa Benedetto XVI, emerge come l’intera storia della salvezza, guidata dal my­sterion eterno della volontà di Dio, sia ordi­nata in senso eucaristico sul corpo vero di Cristo e sul suo corpo mistico che è la Chie­sa. Questa visione “summatica” del tutto di Dio, dell’uomo, del creato e della storia, è tutta fondata sulla Parola di Dio, trasmessa e insegnata dalla Chiesa. Si riscopre, così, un san Tommaso “biblico”, maestro in sacra Scrittura, dal quale dipende il sommo teolo­go, l’ardente mistico, il grande filosofo.
Scritto da Newman all’età di ventinove anni, quando era già un punto di riferimento per molti giovani e oggetto di preoccupata attenzione da parte di alcuni rappresentanti della chiesa anglicana, Gli Ariani del iv secolo rappresenta la prima riflessione organica su un periodo particolarmente importante della storia ecclesiastica, nonché la prima opera significativa del pensatore cristiano, in cui fornisce un’analisi dettagliata sull’ideologia ariana e un importante contributo alla storia del pensiero religioso. Da qui l’autore ricava alcuni principi chiave per la comprensione della fede, come il primato dell’ammirazione sulla comprensione, del sentimento della chiesa sulle speculazioni del singolo pensatore e lo stretto collegamento tra l’obbedienza della fede e l’intelligenza del dato rilevato, ponendo le basi teoriche per la stesura del Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana che contribuì a stimolare la sua conversione alla dottrina della chiesa di Roma.
Il presente lavoro di ricerca, che si propone di esaminare il pensiero cristologia e trinitario di Giovanni di Scitopoli, si è mosso lungo due direttrici: da una parte, lo sviluppo del dogma cristologico fra i concili di Calcedonia del 451 e il Costantinopolitano II del 553, con l'emergere di nuovi spunti nella comprensione teologica del Verbo incarnato, pur in una fondamentale continuit? con il quarto concilio ecumenico; dall'altra, l'accoglienza e l'interpretazione nella compagine ecclesiale della prima metà del VI secolo di quel corpus di testi di recente composizione, che con finzione pseudoepigrafica erano stati attribuiti a Dionigi l'Areopagita e che quindi erano stati fatti risalire direttamente all'età apostolica. Ora, Giovanni di Scitopoli si colloca nel punto di intersezione di queste due direttrici, in quanto egli è allo stesso tempo il primo scoliasta del Corpus Dionysiacum e uno dei principali esponenti di quel rinnovamento cristologico comunemente denominato "neocalcedonismo".
Gesù il Cristo è l'opera più controversa, iscritta nell'indice dei libri proibiti come eretica da papa Pio X, di Ernesto Buonaiuti (Roma 1881-1946), presbitero, teologo e antifascista italiano, uno tra i dodici accademici che rifiutarono di dichiarare fedeltà al regime fascista dopo i Patti Lateranensi del 1929, dovendo subire, in seguito, la scomunica e l'allontanamento dall'insegnamento. Esponente del modernismo teologico, Buonaiuti in questo libro espone le sue convinzioni filosofiche, distinguendo tra il Cristo della fede e il Gesù storico.
Gesù Cristo è esistito? Che cosa ha detto e fatto? E che cosa rappresenta per ciascuno di noi? Questo libro cerca di rispondere a queste domande ponendo in rilievo la rivoluzione operata da un «ebreo sconcertante». Una rivoluzione che la religione prontamente ha controllato, addomesticato e ben integrato nel sistema attraverso le leggi, i sacerdoti, gli altari, le molte liturgie e i pochi sentimenti di umanità. In Gesù, spiega Castillo, Dio «si è spogliato del suo rango ed è diventato uno tra i tanti». Ed è proprio svuotandosi di tutto il potere e di tutta la gloria che è possibile trovare il senso della vita, un senso che abita oltre le rappresentazioni del trascendente che ci siamo costruiti e di cui ci siamo serviti in modo letterale per dividerci e farci male gli uni con gli altri.
Un sacerdote con un tesoro di oltre 60 anni di ministero, don Piero Re, spiega perché l’Avvenimento di Cristo, che prosegue nel mistero della Chiesa, resta anche oggi la più compiuta risposta al desiderio di senso e di felicità di ogni uomo.
«Immersi nella «società liquida» e barcollanti nel «pensiero debole», subiamo l’influsso del nichilismo che ha azzerato i valori e del relativismo che non concede certezze alle opinioni. Abbiamo soffocato la domanda di fondo: «Che senso ha la vita?». Circola un adagio contagioso: «Ormai, la strada da percorrere è quella del non senso». «Ma noi cristiani», avverte pacatamente papa Francesco, «non crediamo questo. Crediamo invece che nell’orizzonte dell’uomo c’è un sole che illumina per sempre. Siamo gente più di primavera che d’autunno. Scorgiamo i germogli di un mondo nuovo piuttosto che le foglie ingiallite sui rami. Non ci culliamo in nostalgie, rimpianti e lamenti: sappiamo che Dio ci vuole eredi di una promessa» (Udienza generale, 23 agosto 2017). E il libro di don Piero Re, nel solco di questo richiamo del Pontefice, scava nel profondo dell’io fino a ripescare questa domanda ineludibile e donandoci con le risposte che ha incarnato nella sua vita cristiana e nel ministero sacerdotale le sue ragioni di speranza, rispetto alle difficoltà dell’oggi e alle oscurità del domani» dalla Prefazione di mons. Luigi Negri
A corredo di questo percorso interiore il volume offre un approccio visivo, empatico, nell’antologia di tavole del pittore tedesco Sieger Köder selezionate e commentate da suor Maria Gloria Riva.
Nell'età pre-nicena della Chiesa e del pensiero cristiano, Tertulliano svetta, insieme a pochi altri, nell'orizzonte della latinità. Don Samuele Cecotti si concentra sul Tertulliano esegeta autore dell'opera polemica Adversus Marcionem, individua tutte le tipologie sviluppate nel testo tertullianeo e ne offre breve ma efficace trattazione. Tertulliano adotta la lettura tipologica dell'Antico Testamento, valorizza la natura profetica della Scrittura ebraica, si spinge sino alle soglie dell'allegoria per una ragione squisitamente teologica: l'unità dei Testamenti, l'unità della Rivelazione, unità in Cristo, unità perché uno e unico è Dio rivelatosi a Mosè e incarnatosi nel seno di Maria.
Luigi Maggiali ci presenta un libro che si volge al centro del cristianesimo da una prospettiva specifica e moderna. Gesù viene visto nelle relazioni che costituiscono la sua vita: quelle positive e quelle negative, quelle che sfociano in incontri indelebili, come con gli apostoli, e quelle, come con il notabile ricco, che si concludono amaramente. In questi incontri si riverbera il suo essere il Figlio, la sua incircoscrivibile e misteriosa relazione con il Padre.
Il Gesù che Maggiali ci riconsegna è inoltre l'uomo vero, quello a cui occorre guardare per dar vita a un nuovo umanesimo. In un tempo nel quale anche nella Chiesa si rischia di cadere nella ripetizione di facili slogan, è auspicabile che questo testo aiuti a vedere come la bellezza dell'umanità risplenda in Gesù e nel suo essere l'uomo della relazione.
Oggi risulta urgente la necessità di ricordare la verità dell'Eucaristia e la sua centralità, soprattutto per riaffermare l'identità "cristica" della Chiesa. Infatti, se è vero che la "Chiesa fa l'Eucaristia", è altrettanto vero che la natura del "Corpo di Cristo" dipende strettamente dal suo intimo rapporto con il sacramento che è "fonte e culmine" di tutta la vita cristiana. Conoscere e amare il "Mistero della fede" significa conoscere più a fondo la natura misterica della Chiesa ed imparare ad amarla con più ardore e devozione. Con questo saggio l'autore offre una teologia dell'Eucaristia ricollocata all'interno dell'orizzonte cristologico. La dimensione della presenza reale (transustanziazione) e del sacrificio sono dapprima studiati dal punto di vista storico e biblico e poi approfonditi in maniera sistematica, ma sempre partendo dalla persona e dall'opera di Cristo, centro propulsivo di tutta quanta la teologia.
In questo classico scritto, il teologo evangelico Vittorio Subilia non propone all’uomo moderno apologie confessionali o soluzioni religiose o ecclesiastiche, bensì la «ricerca critica, tormentata eppure fiduciosa, dell’essenza del messaggio cristiano», punto di riferimento per orientare diversamente la vita, esercitare una funzione valutativa rispetto a tutte le sue concezioni e trasformarlo in soggetto libero dai poteri del mondo.
«Può ancora avere senso proporre un problema confessionale in un’epoca di crisi e di trapasso, non di generazioni, ma di civiltà, in cui si avverte l’impressione diffusa che i fondamenti stessi della vita, accettati da tradizioni millenarie, vacillino? L’unica conclusione coerente che si potrebbe trarre a lume di logica è che il libro che ci accingiamo a scrivere non debba essere scritto. La questione sta esattamente in questi termini? Oppure il discorso protestante non è per caso un discorso che non ha niente a che fare con un’apologia del protestantesimo ma va al di là di tutte le incarnazioni storiche di cristianesimo, compresa quella protestante? Se questi punti interrogativi possono essere ribaltati in affermazioni, le pagine che seguono potranno avere una loro utilità, forse una loro necessità».
Vittorio Subilia
È possibile raggiungere la pienezza del “divino” solo nella misura in cui ci impegniamo a conseguire la pienezza dell’”umano”; possiamo arrivare a essere “più divini” solo diventando “più umani”. Questa proposta deve invadere ed impregnare tutta la vita e l’attività della Chiesa: la sua teologia, il suo sistema organizzativo, la sua morale, le sue leggi, la sua presenza nella società e soprattutto nella vita e nella spiritualità dei cristiani.
È una proposta che deriva dal centro stesso della fede cristiana: il Dio del cristianesimo è il “Dio incarnato”. Cioè il “Dio umanizzato” che si è fatto conoscere in un essere umano, Gesù di Nazareth. Ma nella storia del cristianesimo di fatto l’umanità di Gesù e le sue conseguenze sono state più difficili da accettare della divinità di Cristo. Questa difficoltà porta direttamente a dover affrontare questa domanda: chi occupa realmente il centro della vita della Chiesa, Gesù ed il suo Vangelo o san Paolo e la sua teologia? Non si tratta della vecchia questione su chi abbia fondato la Chiesa. La Chiesa ha la sua origine in Gesù. La Chiesa ha quindi il suo centro in Gesù, il Messia, il Signore, il Figlio di Dio. Ma, detto ciò, non si può schivare quest’urgente domanda.
A partire da questa si materializzano altri interrogativi: da dove e da chi si sono presi i grandi temi che si propongono e si spiegano nella teologia cattolica? Su cosa o come si giustificano il culto, i riti e in generale la liturgia che si celebra nei nostri templi? A partire da chi e da quali argomenti si legittima il modo di governare che si esercita nella Chiesa? Quale modalità di presenza deve avere la Chiesa? Perché il cristianesimo appare più come una religione e molto meno come la presenza del Vangelo di Gesù nel nostro mondo? Finché la Chiesa non affronta queste questioni e dà loro la dovuta risposta, non potrà recuperare la sua identità e compiere la sua missione nel mondo.