Il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Vaticano II (11 ottobre 2012) segna una tappa importante nel processo di ricezione del Concilio. Costituisce infatti una sorta di spartiacque tra la generazione che il Concilio lo ha 'fatto' (vescovi e teologi) e quella che ora lo eredita. Non si tratta di un passaggio facile. Infatti, le giovani generazioni conoscono poco del Vaticano II o non ne sono comunque particolarmente interessate. La distanza temporale comporta inevitabilmente uno scarto culturale e quindi anche un senso di estraneità rispetto all'epoca in cui il Concilio fu celebrato, così aperta al futuro e propensa all'ottimismo antropologico. E tuttavia il mutare dei tempi non rende obsoleto il Vaticano II, non pregiudica il suo essere realmente "la bussola sicura per orientarci nel cammino" di questo secolo, secondo una famosa espressione di Giovanni Paolo II. Al contrario, la tradizionalissima 'operazione' di ritorno alle fonti bibliche e patristiche, che costituisce l'anima più propria del Concilio, ha portato la Chiesa a una percezione maggiormente nitida della sua identità: quella di un popolo profondamente radicato nella storia umana, che va ascoltata e accompagnata con cordialità per poter proclamare fedelmente oggi il Vangelo di sempre. Come proporre il cristianesimo a questo tempo? È la domanda alla quale ci invita qui Gilles Routhier, uno dei massimi studiosi del Vaticano II. E che è stata, egli ci ricorda, proprio l'appassionato assillo dei Padri conciliari.
Il Concilio Ecumenico Vaticano II fu indetto il 25 gennaio 1959, ma si aprì soltanto l’11 ottobre 1962. La sua preparazione fu infatti lunga e complessa. La commissione antepreparatoria, presieduta dal cardinale Domenico Tardini, consultò cardinali, vescovi, congregazioni, superiori generali, università cattoliche e facoltà teologiche, per chiedere suggerimenti sugli argomenti da affrontare. Nel 1960 fu poi nominata la commissione preparatoria, che elaborò gli schemi da sottoporre ai Padri conciliari. Proprio in questa fase del lavoro emersero i pensieri e le speranze di tanti cristiani, che ritenevano ormai necessario e urgente l’avvio di un processo di aggiornamento.
Dopo le convulse vicende della prima Sessione, che si concluse senza l’approvazione di un solo documento, e i primi passi della prima intersessione, la scomparsa di Giovanni XXIII (il 3 giugno 1963) e l’elezione del cardinale Giovanni Battista Montini al soglio pontificio segnarono una svolta nella vita del Concilio. Paolo VI, infatti, fin dalle prime settimane del suo pontificato si impegnò per superare le difficoltà, anche di carattere procedurale. Fino alla conclusione dei lavori (l’8 dicembre 1965), non si trattò tuttavia di un percorso semplice, visti i temi affrontati: dalla natura dell’Istituzione ecclesiastica al dialogo ecumenico, dal ruolo della Bibbia nella vita della Chiesa al rapporto tra quest’ultima e il mondo moderno…
Dalla completa ed esemplare ricostruzione delle vicende del Vaticano II effettuata da Riccardo Burigana in questo volume emerge con tutta evidenza quanto sia stata forte nei Padri la consapevolezza – pur con accenti diversi e talvolta confliggenti – di procedere a un rinnovamento della Chiesa per rendere sempre più efficace e vitale la sua missione in un mondo in rapida trasformazione, sia pure in piena continuità con il patrimonio della tradizione plurisecolare.
L'AUTORE
Riccardo Burigana è autore di numerosi libri e articoli sul Concilio Vaticano II e su temi legati all’ecumenismo. Ha collaborato al progetto internazionale per la storia del Concilio Vaticano II dell’Istituto di Scienze Religiose di Bologna e dal 1999 al 2008 è stato direttore del Centro di Documentazione del Movimento Ecumenico Italiano a Livorno. Dal 2008 è Direttore del Centro per l’Ecumenismo in Italia a Venezia e dal 2010 è membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giovanni Paolo II e collabora con «L’Osservatore Romano». Ha tenuto corsi presso diversi studi teologici e dal 2004 è docente invitato presso l’Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino (VE).
Cinquant'anni fa, l'11 ottobre 1962, Giovanni XXIII apriva, nella magnifica cornice della basilica di San Pietro, il Concilio Ecumenico Vaticano II: la più grande assemblea di vescovi che la storia della Chiesa avesse mai conosciuto. Il memorabile discorso di apertura, l'allocuzione "Gaudet Mater Ecclesia", può essere considerato come il frutto maturo di un lento percorso intellettuale e spirituale che sempre di più confermò il vecchio Papa sulla "profetica intuizione" della convocazione di un Concilio di aggiornamento per la Chiesa universale. Il programma del Concilio non fu fissato da Giovanni XXIII tutto in una volta; al contrario, i suoi scopi e la sua natura furono da lui messi a fuoco e approfonditi poco alla volta, in un rapporto dialettico e costruttivo tra il Pontefice e quei vescovi (e teologi) ai quali stava molto a cuore il rinnovamento della Chiesa in ambito teologico e pastorale. Attraverso il diario del direttore della Civiltà Cattolica del tempo, padre Roberto Tucci S.J., oggi cardinale, ci è possibile verificare, nell'arco dei tre anni di preparazione di quell'evento, i temi che più stavano a cuore al Papa e quali furono le strategie di azione che egli pose in essere per dare maggiore slancio al futuro Concilio e assicurarne la libertà.
Descrizione dell'opera
«Scopo del libro non è quello di "rileggere" il concilio, quanto di farlo rivivere attraverso la voce dei suoi testimoni. Naturalmente il tempo non passa invano per nessuno e quindi anche le testimonianze si sono fatte più mature e serene, in una visione a cui la saggezza dell'età toglie forse qualche spigolo, ma non l'intensità del ricordo appassionato» (dalla Presentazione).
Un viaggio dietro le quinte del concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura, l'11 ottobre 1962. È la prospettiva attraverso cui viene raccontata l'esperienza conciliare di sedici testimoni, tra gli ultimi di quell'assise ecumenica, intervistati da un esperto giornalista. Affiorano così le emozioni e le aspettative di due giovani gesuiti biblisti, come Carlo Maria Martini e Albert Vanhoye; le critiche e gli scontri, ad esempio, attorno alla Gaudium et spes e alla Dignitatis humanae, rievocati dai futuri cardinali Tucci e Cottier. Il volume raccoglie le testimonianze di Giovanni Canestri e Luigi Bettazzi, due degli ultimi padri conciliari viventi, nonché del segretario di Giovanni XXIII, Loris Capovilla. Una carrellata di testimonianze e ricordi dei cardinali Poupard, Silvestrini, Etchegaray e di giornalisti sui «mancati scoop» del Vaticano II come Masina, La Valle e Benny Lai. Tra le curiosità, spunta anche la questione sull'uso corretto o meno del latino nella stesura di molti documenti, raccontato dal perito e oggi cardinale Giovanni Coppa.
Sommario
Presentazione (GP. Salvini, direttore emerito de La Civiltà Cattolica). Introduzione. 1. Loris Capovilla. 2. Georges-Marie Cottier. 3. Roger-Marie Etchegaray. 4. Paul Poupard. 5. Achille Silvestrini. 6. Roberto Tucci. 7. Carlo Maria Martini. 8. Albert Vanhoye. 9. Battista Mondin. 10. Luigi Bettazzi. 11. Giovanni Canestri. 12. Raniero La Valle. 13. Ettore Masina. 14. Benny Lai. 15. Giovanni Coppa. Il mio contributo e i miei ricordi attorno alla stesura del cap. VII della costituzione De Ecclesia (di P. Molinari). Bibliografia essenziale. Cronologia essenziale del concilio Vaticano II.
Note sull'autore
FILIPPO RIZZI, nato a Roma nel 1973, è giornalista professionista. Laureato in lettere con una tesi in storia della Chiesa su «La spiritualità della Compagnia di Gesù nel 1600», lavora ad Avvenire dal 2001. Per le pagine culturali del quotidiano cattolico si è dedicato ad argomenti letterari, filosofici, teologici e storici con dei ritratti su grandi figure del Novecento cattolico come De Certeau, von Balthasar, De Lubac, Lonergan, Chenu, Congar, Hugo Rahner, Billot e Daniélou.
Descrizione dell'opera
Cardinali, vescovi, teologi, filosofi, biblisti, storici, giornalisti, scrittori, donne e uomini di cultura: più di 200 nomi autorevoli, del mondo ecclesiale e non, hanno aderito con sollecitudine all'invito di commentare succintamente, a partire dalla propria singolare prospettiva, 365 citazioni brevi tratte dai documenti del
Vaticano II.
Ne è scaturita una "collana di perle" - una perla al giorno per un intero anno -, la cui luce testimonia il fascino e la bellezza del messaggio del Concilio per l'uomo contemporaneo.
A 50 anni di distanza, siamo di fronte a un evento che continua a segnare la vita della comunità cristiana, un albero ancora carico di frutti copiosi da saper cogliere. In ascolto del magistero, occorre propiziare un ritorno alle fonti del Vaticano II, per recuperarne lo spirito e riassaporarne la lezione. Le "perle" sono occasione per riconsegnare al popolo di Dio questo patrimonio prezioso e aiutarlo a riscoprirne l'attualità.
Sommario
Una grande forza per il futuro della Chiesa (Benedetto XVI). Il Concilio Vaticano II: una memoria da onorare. (C.M. Martini - M. Vergottini). I. I papi del Concilio (A. Zambarbieri). II. Le perle del Concilio (J.W. O'Malley). III. Perle bibliche nel Concilio (C. Ghidelli). Indice degli autori.
Note sul curatore
MARCO VERGOTTINI, teologo laico, già vice-presidente dell'Associazione Teologica Italiana dal 2003 al 2011, è docente di Introduzione alla teologia e di Storia della teologia contemporanea presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano. Autore di saggi sul concilio Vaticano II, su Paolo VI e sulla teologia dei laici, è coordinatore del sito-web: www.vivailconcilio.it.
Questo volume, ripercorrendo l’intera Costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II, unisce meravigliosamente teologia e spiritualità in risposta alla domanda: che cos’è la Chiesa? Come ha detto Paolo VI: «sapere che cos’è la Chiesa diventa decisivo in ordine a tante questioni vitali... Bisogna ben sapere che cosa sia la Chiesa, la vera Chiesa, quella verso cui abbiamo doveri inderogabili, quella in cui vogliamo trovare la verità e la salvezza, senza incertezze. Per ben conoscere la Chiesa bisogna amarla e poi studiarla» (Udienza generale, 27 aprile 1966). La grande costituzione dogmatica Lumen Gentium ci illumina sulla vera sua identità e missione. Lasciamoci attrarre dalla luce che risplende sulla Chiesa, specchio e segno sacro in cui dobbiamo vedere Cristo e, in lui, Dio. Riscopriamo la “voce del Concilio” in questo percorso meditativo che ci fa essere tutti discepoli di questa meravigliosa scuola, che è lo studio della santa Chiesa.
L'Autore
Giuseppe Militello, dottore in ecclesiologia e docente in teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della diocesi di Albenga Imperia, è parroco nella diocesi di Savona Noli. Relatore in trasmissioni radiofoniche e televisive, ha già al suo attivo diverse pubblicazioni, tra le quali si ricorda: Signore, perché? Via crucis (Paoline 2009); Chi legge le letture? Introduzione al ministero del lettore (Effatà 2009); Nel tuo forte abbraccio. Il Mese di san Giuseppe (Effatà 2010); Alla scoperta del Concilio Vaticano II (Sugarco 2010); I salmi. Una preghiera giovane (Il Messaggero 2010); Nostra Signora di Misericordia di Savona (San Paolo 2010); Ha innalzato gli umili (Paoline 2011). Dal 2011 è collaboratore e ricercatore del "Centro studi e ricerche del Concilio Vaticano II" presso la Pontificia Università Lateranense (Roma).
«Un dono veramente speciale, offerto alla Chiesa con Giovanni XXIII, fu il Concilio Ecumenico Vaticano II, da lui deciso, preparato e iniziato. Siamo tutti impegnati ad accogliere in modo adeguato quel dono, continuando a meditarne gli insegnamenti e a tradurne nella vita le indicazioni operative» (Benedetto XVI).
A cinquant’anni dall’apertura ufficiale, il Vaticano II costituisce un punto di svolta nel rapporto storico del cattolicesimo con la modernità. Raccogliendo i fermenti di una ricerca e di una metodologia teologica che faticosamente prendeva le distanze dalla contrapposizione antimodernista, il Concilio sollecita ancora oggi a ripensare, in un contesto culturale e civile in forte cambiamento, i fondamentali della fede.
Gli Autori
Angelo Bertuletti: Direttore del Ciclo di Specializzazione della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e docente di Teologia filosofica e Teologia sistematica presso la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Franco Giulio Brambilla: dopo aver svolto il ruolo di Preside ed aver insegnato Cristologia presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, attualmente è vescovo della diocesi di Novara. Luca Bressan: docente di Teologia pastorale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e il Seminario Arcivescovile di Milano (sede di Venegono).
Maurizio Chiodi: docente di Teologia Morale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Alessandro Cortesi: docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale, Priore del Convento San Domenico di Pistoia e Direttore del Centro Espaces “Giorgio La Pira”.
Massimo Epis: docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Giovanni Rota: docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Goffredo Zanchi: docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Il volume, pubblicato in francese nel 1968 e per la prima volta tradotto ora in italiano, e' frutto del lavoro svolto dal p. Le Guillou per rispondere all'invito rivoltogli da taluni padri conciliari con i quali l'autore aveva collaborato a partire del secondo periodo conciliare. La proposta ermeneutica di Le Guillou sul Vaticano II afferma che esso e' un Concilio incentrato sul mistero di Gesu' Cristo, offerto agli uomini nell'oggi della storia. A partire da questa chiave e' possibile approcciare in maniera adeguata tutto cio' che il Concilio insegna a proposito della Chiesa: la profonda unita' delle immagini di ''popolo di Dio'' e di ''corpo di Cristo'' e, soprattutto, la Chiesa come sacramento universale di salvezza, nozione chiave del Vaticano II. ''Un'opera solida di consultazione sul Concilio e uno stimolo per la vita cristiana'' (H. de Lubac).
Che cosa ha rappresentato il Vaticano II per la Chiesa e per il cammino del Vangelo "sulle strade del mondo"? Quali le novità introdotte dai testi conciliari nella vita delle comunità cristiane in Italia, in Europa e negli altri continenti? Quali le ricadute sulla liturgia, la pastorale, la missionarietà, la vocazione e l'impegno dei laici? Sono alcune tra le domande alla base del volume, che intende celebrare i 50 anni dall'apertura del Concilio. La grande assemblea dei vescovi di tutto il mondo, guidata prima da Giovanni XXIII e poi da Paolo VI, è stata alla base di profonde trasformazioni maturate in seguito anche nell'Azione cattolica, associazione che ha cercato di rimodellarsi proprio per essere interprete più fedele dei "segni dei tempi" e uno strumento efficace per l'evangelizzazione nel mutato contesto storico. Il volume comprende una serie di interviste e testimonianze di storici, teologi, esponenti del laicato organizzato, oltre a schede esplicative e a un ricco apparato fotografico. Con i contributi di: Giorgio Campanini, Chiara Finocchietti, Piergiorgio Grassi, Emilio Inzaurraga, Maria Leonardi, Marta Margotti, Francesco Miano, Domenico Sigalini, Francesco Sportelli, Paolo Trionfini e Marco Vergottini.
Il libro racconta in modo semplice ed efficace il Concilio Vaticano II, l'evento che cinquanta anni fa ha generato una nuova primavera nella vita della Chiesa. Il Concilio è una vera e propria bussola per i cristiani del Terzo millennio, anche per i più giovani. Per questo è importante che tutti possano conoscere i tesori che ci sono stati affidati dai Padri conciliari.
Il testo mette insieme il racconto dell'evento, le novità del Concilio, i documenti, ma soprattutto vuole aiutare i ragazzi di oggi a vivere e a raccontare la loro fede alla luce di questa grande e unica esperienza.
La pubblicazione è divisa in tre parti:
- La presentazione delle 4 Costituzioni conciliari attraverso le immagini;
- I personaggi, le date, le parole del Concilio;
- La testimonianza di chi ha vissuto il Vaticano II: interviste a mons. Loris Capovilla e mons. Luigi Bettazzi.
Le freddure venivano spontanee durante le assemblee del Concilio o negli incontri successivi ed erano sempre benevole, anche quando mettevano in evidenza posizioni o interventi discutibili. In genere l’umorismo prendeva di mira la minoranza (anche perché le battute critiche sulla minoranza erano… la maggioranza), facendone risaltare le chiusure o le incoerenze. Questo libretto, che fu stampato nel 1966 in Francia e prontamente tradotto in italiano, viene ora riproposto – a cura degli amici del sito www.vivailconcilio.it – per ritrovare lo spirito sereno e familiare che allora circolava tra i Padri conciliari e per far ripensare, al di là delle facezie, alle verità importanti che venivano recuperate e proposte. Anche un momento di umorismo può aiutare ad apprezzare e ad amare il Concilio Vaticano II.
Più che un libro "a cinquant'anni dal Concilio", questo è un libro "su cinquant'anni di Concilio" realizzato nell'arcidiocesi della Paraíba, Nordest del Brasile, sotto la guida di don José Maria Pires. Per trent'anni il vescovo nero, uno dei pochi padri conciliari viventi, ha orientato la Chiesa ad assumersi, come Popolo di Dio, le sue responsabilità nei rapporti con la società, impegnandosi a favore dei poveri. Nelle interviste e nel suo saggio qui pubblicato, don José risponde con discrezione e humour, ma senza reticenze, su razzismo e diritti civili, teologia della liberazione e della zappa, Curia romana e Nunzi, ministero delle donne nella Chiesa e preti celibi e sposati, ecumenismo, giovani e movimenti carismatici, il Brasile che cresce e la vocazione dei cattolici latino-americani, il segreto e le difficoltà della partecipazione, il Concilio ancora da realizzare.