"Credere", terzo volume della trilogia "Percorsi di umanizzazione", è costruito attorno ad una tesi semplice: non c'è umanizzazione e maturazione possibile senza la disponibilità ad accogliere le due sfide che la vita pone a tutti e a ciascuno: imparare ad amare e prepararsi a morire. Ma per rispondere positivamente a queste provocazioni occorre guadagnare una prospettiva in senso lato religiosa: essa aiuta infatti "l'accettazione dell'inaccettabile" -come scriveva Tillich, cioè aiuta ad accettarci per quello che siamo, a vincere l'angoscia per riposare nella fiducia. Questo terzo volume tratta dunque del credere e dell'esperienza religiosa in senso lato, come dimensioni umane tanto universali quanto costitutive e risorse preziose nel compito di divenire uomini e donne adulti. Una esperienza che non è monopolio delle religioni tradizionali, in quanto parte costitutiva dell'umano. Le religioni, da sempre, rivestono numerose funzioni psico-sociali: nella prima metà della vita e nella giovinezza della società contribuiscono alla strutturazione e stabilizzazione dell'Io e danno un fondamento alla socialità. Ma tale religiosità può degenerare, e questo succede quando la dottrina, il dogma, il principio etico, l'istituzione, divengono più importanti delle persone concrete e della loro sofferenza, e la "lettera" diviene più importante dello "spirito".
"Figli di Dio nel mondo" è un manuale di antropologia teologica strutturato in quattro parti. La prima tenta di chiarire il legame tra teologia, filosofia e scienza nei riguardi dell'uomo, e stabilisce il principio base del testo, enunciato dalla Gaudium et spes 22, "Cristo svela l'uomo all'uomo". La seconda parte studia la dottrina della grazia nelle varie fasi della storia della teologia: nella Sacra Scrittura, nella patristica (soprattutto in sant'Agostino), nel Medioevo, durante la Riforma protestante e nella modernità. La terza parte del trattato, che è quella centrale, espone in modo sistematico la dottrina della grazia nel battezzato come presenza vivificante di Dio nell'uomo, con cui questi diventa figlio di Dio, fratello, amico e discepolo di Gesù Cristo, tempio dello Spirito Santo. Qui è considerata anche la dinamica delle virtù teologali, la relazione tra grazia e libertà umana, e il ruolo della Chiesa e dell'apostolato cristiano nella comunicazione della grazia. L'ultima parte considera diversi aspetti filosofici della vita dell'uomo alla luce della rivelazione divina: l'unione anima/corpo, l'uomo come essere libero, storico, sociale, sessuale, lavoratore. Infine si considera l'uomo come persona, il contributo più prezioso che il cristianesimo abbia dato al pensiero umano.
Se la mortalita' e' senz'altro un fatto cruciale della condizione umana, vale ricordare anche l'altro termine dell'arco della nostra vita: la nascita. Ricordare la nascita vuol dire ricordare il fatto che sin dal principio siamo esseri dipendenti e relazionali e che l'esistenza e' un dono che abbiamo ricevuto gratuitamente. L'inizio - per dirla con Aristotele - e' gia' la meta' del tutto e contiene in se' una forza che occorre riapprezzare e recuperare in quanto principio di guida e di interpretazione di tutto cio' che segue, nella vita dell'individuo, nella vita sociale e anche nell'attuale dibattito sulla biotecnologia.
Cosa ci rende unici come specie? Qual è la caratteristica che ci avvicina al divino? Per Matthew Fox è proprio la creatività, il potere dell'immaginazione, la nostra capacità di trasformare ed evolverci. In questo saggio profondo ma scritto in un linguaggio semplice, avvalendosi delle scoperte scientifiche così come delle sacre scritture e delle tradizioni spirituali e religiose orientali, Fox spiega che la creatività può rivolgersi al bene, assumendo un potere salvifico, come al male, sprofondando nel demoniaco, ma è il tratto vitale degli esseri umani, ciò che ci rende artefici e responsabili della nostra storia. Nel "caos" della vita contemporanea, dove in gioco c'è la sopravvivenza della specie e quella della terra nel suo complesso, servono coraggio, rischio e innovazione. Dando una sua innovativa lettura del "peccato originale", della figura del Cristo storico e di alcuni miti fondativi come quello di Prometeo, Fox stila un appello a coltivare ed esprimere la creatività, andando anche contro l'insegnamento della Chiesa ufficiale che spesso si concentra esclusivamente sull'obbedienza.
Oggi abbondano le feste, ma secondo molti la vera festa è in crisi. Questo libro cerca di capire le ragioni di tale crisi e di riflettere sull'importanza della celebrazione festiva nell'esistenza umana. Nella festa autentica, in effetti, sono implicati il legame con le proprie origini e la relazionalità, l'esercizio della libertà e la cultura, il senso del lavoro e del riposo, la capacità contemplativa e la corporeità, ma soprattutto il peculiare rapporto della persona con il tempo, la sua speranza e il suo anelito di felicità, la sua apertura alla trascendenza. La riflessione sulla festa diventa, quindi, un itinerario antropologico alla riscoperta della propria identità.
In dialogo con un sociologo, un filosofo e un critico d'arte, per esplorare il misterioso intreccio del sentire e imparare a dipanarne i fili, fino a coglierne l'intima connessione con la verità dell'uomo e del suo rapporto con Dio. Impreziosiscono il volume le vignette di un disegnatore d'eccezione che aiutano a riflettere ancora sui temi affrontati, con un linguaggio diverso, e con un pizzico di ironia.
Il tema della filiazione divina dell'uomo è di grande attualità perchè pone al centro l'uoo offrendone una concezione antropologica di alto valore intellettuale, spirituale ed esistenziale.
Che cosa è l'uomo? Come deve comportarsi? E come deve trattare gli altri, uomini uguali a lui? Sono domande che sorgono spontaneamente a cui siamo tentati di rispondere in modo facile, rapido, superficiale. Ma il credente sa che la sua identità e il suo destino vanno più in là di se stesso, perché Dio l'ha creato a sua immagine e somiglianza. Come ha affermato Papa Francesco, "Dio è colui che ti anticipa". La grazia entra in una profonda simbiosi con la libera e responsabile risposta dell'uomo, una risposta che coinvolge tutto l'uomo, spirito e corpo, intelletto e volontà, storia e destino eterno.
Pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1945, "La Sposa dell'Agnello" costituisce l'ultima parte della trilogia di Sergej Bulgàkov sulla Divinoumanità. Attraverso un rimando puntuale alle Scritture e un uso sapiente delle tradizioni della Chiesa greco-ortodossa l'autore compie un'analisi approfondita del rapporto tra Dio e l'uomo e, in particolare, dell'antinomia tra eternità e temporalità. Bulgàkov si sofferma inoltre su tre realtà strettamente connesse - la Chiesa, la storia e la morte - e sul mistero delle realtà ultime. Opera complessa, ma estremamente feconda, "La Sposa dell'Agnello" è una lettura per chi desidera approfondire dal punto di vista filosofico e teologico l'interazione tra la natura umana e divina.
Nei confronti della natura l'uomo prova timore e rimane affascinato, per questo continua a porre la questione degli inizi del cosmo e cerca di comprenderne il fine. Di fronte alle risposte date e alle domande della scienza, i cristiani attingono alla rivelazione per afferrare la verità sul rapporto tra Creatore e creazione, dialogando con le acquisizioni filosofiche e scientifiche della modernità. L'affermazione dell'autonomia della natura e della sua dipendenza da Dio ha segnato il percorso teologico della comunità cristiana, fino a cogliere il legame tra l'amore trinitario, la nuova creazione operata da Cristo e il processo evolutivo del cosmo. L'uomo, insieme a tutte le creature e a tutto il cosmo, verrà introdotto nella pienezza della gloria divina; ma già oggi il creato, nella sua armonia, riverbera la bellezza ordinata del Logos.
Un libro che indaga l'immagine di uomo offerta nelle pagine del Vecchio e del Nuovo Testamento: testi antichi, che non conoscono tutti i dati dell'analisi scientifica, e tuttavia profondamente umani, attenti al senso di responsabilità che accompagna il nostro agire. Animale o Dio? La risposta biblica non rifiuta nessuno di questi estremi ma li unisce in un equilibrio prezioso: immagine di Dio - in una carne umana.
Descrizione dell'opera
Gesto semplicissimo, ma di straordinaria forza espressiva, l'abbraccio comunica con immediatezza la disponibilità a entrare in relazione con l'altro e a creare le condizioni che consentono di superare la naturale inclinazione a difendere il proprio spazio personale.
Esiste una vasta tipologia di abbracci: protettivi, riconcilianti, di benvenuto, di commiato, di congratulazione, di affetto, di passione, ognuno dotato di un contenuto specifico in relazione al significato che gli viene attribuito, alla sua forma, alla sua finalità.
Nonostante questa ricchezza, nessun dizionario biblico, dogmatico, morale o di spiritualità riporta questa voce o la richiama e, fatta eccezione per qualche studio specifico, la riflessione sul piano dell'antropologia teologica è stata finora poco approfondita, come se questa modalità di comunicazione non avesse pieno diritto di cittadinanza nel pensiero cristiano.
Il volume si propone di colmare la lacuna prendendo in esame le dimensioni antropologica, teologica, biblica, psicoterapeutica e sacramentale dell'abbraccio nella sua forma nuziale, genitoriale, amicale, riconciliante, conviviale e mistica.
Sommario
Introduzione. I. Antropologia dell'abbraccio. II. L'abbraccio come psicoterapia. III. In principio era l'abbraccio. IV. Simbolica biblica dell'abbraccio. V. Sacramentalità dell'abbraccio. VI. L'abbraccio nuziale. VII. L'abbraccio genitoriale. VIII. L'abbraccio amicale. IX. L'abbraccio dei nemici. X. L'abbraccio come convivialità. XI. L'abbraccio come grazia. XII. Per unamistica dell'abbraccio. Conclusione. Appendice.
Note sull'autore
CARLO ROCCHETTA,già docente di Sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà Teologica di Firenze, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica e dell'International Academy for Marital Spirituality. Per EDB dirige il Corso di teologia sistematica e ha pubblicato: I sacramenti della fede (1982; 8a edizione, interamente riscritta in due volumi, 32001); Sacramentaria fondamentale (42007); Il sacramento della coppia (52010); Teologia della tenerezza (42005); Viaggio nella tenerezza nuziale. Per ri-innamorarsi ogni giorno (52010); Elogio del litigio di coppia. Per una tenerezza che perdona (62013); Briciole di tenerezza. Per educarsi allo stupore di essere (22008); Gesù Medico degli sposi. La tenerezza che guarisce (32008); Le stagioni dell'amore (2007); Vite riconciliate. La Tenerezza di Dio nel dramma della separazione (2009); Il Rosario della Tenerezza (2010); Teologia della famiglia (22013).