La saggezza senza tempo della Regola di Benedetto da Norcia, un classico della letteratura religiosa, è messa in risalto dal commento penetrante di una rinomata mistica e studiosa benedettina. Nella sua originale introduzione alla Regola, l'autrice afferma coraggiosamente che il testo di Benedetto del sesto secolo, dopo millecinquecento anni, riesce a toccare direttamente le questioni che oggi stanno di fronte alla comunità umana: l'amministrazione dei beni, la conversione, la comunicazione, la riflessione, la contemplazione, l'umiltà e l'uguaglianza. Seguendo la Regola originale di Benedetto paragrafo per paragrafo, il libro espande i suoi principi nel più ampio contesto della vita spirituale nel mondo contemporaneo e rende le sue istruzioni, che a una lettura superficiale potrebbero suonare arcaiche, fresche e significative per le donne e gli uomini di oggi. Così questo libro si rivela una risorsa preziosa per la contemplazione personale o comunitaria. Prefazione di Laurence Freeman.
Il sussidio della CEI "Lievito di fraternita", sulla formazione permanente del clero, è stato il filo conduttore dei ritiri mensili per il presbiterio della diocesi nell'anno pastorale 2020-2021. Si è partiti dalla consapevolezza che "per un presbitero la fonte a cui attingere per vivere il proprio ministero e farsi santo è il ministero stesso. Nel suo esercizio egli si forma, a partire da un legame pastorale e insieme sponsale con una chiesa particolare, che ha una sua storia, i suoi Santi, il suo Vescovo, i suoi preti, un suo territorio e una sua realtà sociale. La sventura che mai potrebbe accadere a un prete è quella di trascinarsi in un ministero esercitato in maniera puntuale, ritualmente perfetto e dottrinalmente completo, ma disincarnato sul piano delle relazioni umane" (Lievito di fraternità, cap. 2). Da qui l'importanza di recuperare, scoprendone le tante potenzialità ancora forse inespresse, le radici del ministero, che non sono solo di carattere spirituale ma anche di relazioni: con il Vescovo, con il presbiterio, con i Consacrati, con i fedeli laici. È stato perciò chiesto ad otto persone, ciascuno con le proprie caratteristiche di commentare i vari capitoli del sussidio. In questo lavoro tutto il materiale è messo fraternamente a disposizione dei tanti presbiteri, che vogliono lasciarsi conquistare dalla profezia della fraternità.
Gli inizi determinano e caratterizzano in anticipo gli sviluppi di una storia. Ed è per questo che normalmente i racconti sulla conversione hanno così tanta importanza nella storia globale di un santo. Nel presente volume, l'autore ha voluto interrogare le fonti che riferiscono su Francesco di Assisi per ripercorrere il racconto della conversione. In questo lavoro, l'autore ha tentato di esaminare i testi, sviluppando su di essi un'analisi di tipo strettamente esegetico, per rintracciare e determinare le loro dinamiche narrative, così da stabilire non tanto la verità dei fatti, ma le intenzioni autobiografiche e agiografiche dei racconti. Rivolgendosi non solo agli specialisti di studi francescani, ma anche a coloro che vogliono confrontarsi con serietà con le fonti su Francesco, il presente lavoro mira a far nascere un rinnovato dibattito sul santo di Assisi. L'edizione è arricchita da una prefazione di Luciano Bertazzo.
Due termini accompagnano in modo trasversale tutte queste riflessioni sulla sinodalità nella Vita Consacrata: l’ascolto e il consenso. L’ascolto non può mai essere dato per scontato e richiede, anzi, un grande lavoro interiore; il consenso va ricercato vincendo la tentazione di chiedere semplicemente l’assenso a quanto è già stato deciso.
Quando sappiamo riconoscere la nostra finitezza appare chiaro il fascino che il potere ha su di noi e diveniamo più umani. È questa una necessità che oggi sentiamo con particolare forza e gli Orientamenti Per vino nuovo otri nuovi hanno insistito sulla necessità che nella Vita Consacrata si curino meglio le relazioni nell’humanum. La sinodalità non è una mera tecnica di governo, ma un’esperienza di fede nell’ascolto di ciò che “lo Spirito dice alle Chiese”.
Biografia dell'autore
Maurizio Bevilacqua, missionario clarettiano, ha conseguito la licenza e il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Dal 2012 è docente presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum”, di cui è attualmente preside.
In una società sempre più frammentata e diffidente, quella del nostro tempo, la vita religiosa si trova a fare i conti con le sfide e gli interrogativi che da essa provengono. In queste pagine, Monsignor Bustillo, vescovo francescano di Ajaccio, esorta i religiosi e le religiose a non evitare di subire quei cambiamenti che continuamente si presentano e impongono, ma a interpretarli da protagonisti. «Senza amore i religiosi vivono, ma non vibrano»: e dove trovare il coraggio per l'impresa, se non nel messaggio di amore del Vangelo? È solo tornando all'esempio evangelico che le comunità religiose potranno scoprire come essere, nuovamente e in modo efficace, riferimento e guida per i nostri giorni.
Il libro offre un modello operativo per aiutare gli istituti religiosi ad elaborare i loro piani formativi. Nasce in risposta all’esigenza espressa da molti membri di famiglie consacrate di voler essere accompagnati nella progettazione di una ratio di formazione. Con quest’opera raccogliamo, anche, la sollecitazione espressa dai più recenti documenti in materia (cfr. Vita consecrata, n. 68), cercando di mettere a frutto le preziose indicazioni in essi contenute.
I contributi presentati desiderano, quindi, offrire un mezzo molto pratico, chiaro, preciso e agevole, a tutti coloro che operano nel campo della progettazione formativa. Nella prima parte dell’opera, si presentano gli elementi che entrano in gioco nell’elaborazione del progetto (il fine ultimo, il quadro teorico e situazionale di riferimento, gli obiettivi e i mezzi nelle varie dimensioni, i protagonisti e lo stile suggerito per la loro azione, e la valutazione del progetto); nella seconda parte ci si focalizza sulle proposte formative nelle varie fasi e stagioni della vita.
Le comunità religiose femminili e maschili, soprattutto nel mondo occidentale, sono costituite da numerosi membri con un'età media avanzata. Il testo, scritto a "cinque mani", affronta questa realtà, e gli autori - specialisti in varie discipline - scandagliano il "vissuto" delle persone consacrate anziane descrivendo gli aspetti positivi di saggezza e vigilanza, ma anche le difficoltà per le varie fragilità. Per una vita consacrata più inclusiva, sarà possibile attuare dei percorsi per promuovere nuove sensibilità, conciliando le aspettative del crescente numero dei membri che vivono un'età più avanzata con le aspirazioni delle nuove e sempre più esigue generazioni? Emerge uno "spaccato" intriso di speranza, di resilienza, di grande testimonianza.
Un poeta e un monaco tanatologo ci portano dentro al Cantico delle creature.
Il presente libro è proposto come stru­mento di formazione introduttiva alla vita consacrata, al fine di contribuire alla crescita della consapevolezza del dono della vita consacrata nella chiesa e nel mondo. Uno strumento a servizio delle persone chiamate a sostenere la rinascita della società e della comunità eccle­siale con la sequela Christi nel­l’ar­monia sinfonica della preghiera e del servizio. Lo scopo è quello di contri­buire alla crescita della consapevolez­za del dono della vita consacrata nel­la chiesa e nel mondo.
Il volume vuole essere un compendio di quelle regole, a volte non scritte e molto spesso, ahimè, dimenticate, che sono utili per una più serena vita civile di quel settore del clero che si trova a dover presenziare eventi civili regolati da un'etichetta o da un cerimoniale. Si tratta di uno studio che vuole offrire anche agli agenti culturali, agli studiosi del cerimoniale, alle autorità che si relazionano con il clero, semmai ce ne fosse bisogno, quelle norme di bon ton e di protocollo che rendono più facile e a volte anche più piacevole i doveri della buona educazione e delle relazioni urbane. Non ci sono ambienti e settori sociali che possono considerarsi esenti dalle buone maniere.
Uomini di Dio, il film di Xavier Beauvois (Francia 2010), ha commosso un vasto pubblico rievocando la storia tragica dei monaci di Tibhirine, nell'Atlante algerino, assassinati nel 1996. Christian de Chergé era il priore di quella comunità cistercense. La vocazione monastica risaliva a un incontro con un amico musulmano che, durante la guerra d'Algeria, lo protesse a costo della propria vita. Con i suoi confratelli, Christian si voleva «un uomo che prega tra altri uomini che pregano», in mezzo a vicini e amici musulmani di cui condivideva la vita quotidiana. La sua vocazione fu quella di essere monaco nel crogiolo di questo incontro con l'islàm. Profondo conoscitore degli scritti di Christian de Chergé, Salenson conduce dagli eventi fondanti della sua vocazione alla ricchezza delle sue intuizioni: fa entrare i lettori nell'originalità della vita e del pensiero di questo testimone e pioniere. Mostra come l'esperienza di un minuscolo monastero sperduto nei contrafforti dell'Atlante porti un contributo decisivo ai dibattiti teologici contemporanei. Uno splendido ritratto spirituale del priore di Tibhirine che sa cogliere, oltre i fatti, una teologia esistenziale. Rileggendo i testi di Christian de Chergé, emerge una comprensione visionaria di Cristo e della Chiesa, in un mondo multiculturale e multigeneroso com'è il nostro.
«Il breve diario di questa monaca mi è stato dato in lettura...». Così Emanuela Ghini introduce quest'opera che può rispecchiare, in senso lato, la vicenda di ogni persona chiamata alla vita monastica. Una testimonianza ulteriore del mistero di chi dedica se stesso a Dio nella preghiera, nel silenzio, nella contemplazione, in uno sguardo davvero laterale nei confronti del nostro mondo, sempre presente nella vita di ogni monaca e di ogni monaco: vita protesa nell'amore che è Dio, verso i fratelli e le sorelle in umanità. Il diario dell'anonima novizia è preceduto da un altro scritto diaristico, della medesima persona ancora adolescente. È, dunque, la stessa giovane donna, in due momenti distinti della sua vita, a porsi quasi allo specchio e a rivelare l'intreccio di due volti della coscienza, quelli che, in fondo, abitano tutti noi: uno, ingenuo e sorpreso dal mistero indefinito della vita e uno teso al mistero di Dio. Due anime che esprimono quell'unico segreto nel quale tutti cresciamo, comprendiamo, semplicemente siamo. Il lettore che accetterà di farsi compagno di questo diario, pian piano si accorgerà di avere fatto ingresso in un piccolo gioiello di letteratura mistica, ancora possibile anche nel nostro secolo.