Una cronaca della situazione albanese dal 1985, anno della morte di Enver Hoxha, all'attuale nuovo corso. Gli sviluppi politici, economici e socioculturali nell'Albania postcomunista sono analizzati a fondo dai due autori, che hanno soggiornato a lungo nel paese balcanico come studiosi e corrispondenti di varie testate britanniche.
"Noi possiamo fare del mondo un inferno, anzi siamo sulla strada", affermava Marcuse. Il dolore sembra dominare il paesaggio del mondo contemporaneo. Eppure è possibile anche l'opposto, anche se spesso la ricerca della felicità o, almeno, di una vita priva di grandi sofferenze e paure tende a staccarsi dalla progettualità politica. La difficoltà di accettare il nesso tra politica e felicità è presente sia che si parta dall'idea di una natura comune agli uomini o da quella della loro irriducibile individualità. Ritornano antiche domande: può il mondo bastare alla felicità? Esistono bisogni che la vita biologica e quella associata non riescono a soddisfare? E' attorno a tali interrogativi che si snoda la riflessione contenuta in queste pagine.
Perché gli occidentali non hanno visto giungere quei tragici avvertimenti che fra il 1999 e il 2002 dovevano portare al crollo del mondo civile? Perché hanno trascurato gli avvertimenti di poeti e profeti? Come hanno potuto credere alla sopravvivenza di una società incapace di far fronte alle questioni fondamentali sull'uomo e sull'esistenza? Pierre Thuillier passa in rassegna le cause storiche, economiche e spirituali che, nel corso dei secoli, hanno corroso l'anima della civiltà dell'Occidente.