Le grandi distopie immaginate da Orwell o da Huxley esprimevano la propria visione degli orrori del mondo solido-moderno abitato da produttori e soldati irreggimentati e ossessionati dall'ordine. Essi credevano nei sarti su misura, cioè nella possibilità di confezionare un futuro su ordinazione. Temevano gli errori di misurazione, i tagli scadenti o la corruzione dei sarti, ma non pensavano certo che le sartorie potessero fallire e scomparire. Le distopie del presente rappresentano un mondo in cui i sarti non ci sono più, in cui ci si crea da sé il proprio futuro che nessuno controlla, né vuole o sa controllare. In un mondo come questo non può che crescere lo scoramento e il disfattismo, l'incapacità di agire e la sensazione di essere condannati a soccombere. Eppure, secondo Bauman, questa è soltanto la descrizione di quello che stiamo vivendo. Non è vero che è «sempre la stessa storia»: il futuro non si deduce dal presente, il futuro non è un destino. Ancora una volta Zygmunt Bauman illumina, legge, interpreta e traduce ogni piega del tempo che viviamo.
Manuale sulla paleografia libraria con citazioni su quella documentaria (soprattutto diplomatica) a partire dai tempi antichi sino ai primi libri stampati. La paleografia e`la scienza che studia le antiche scritture. Intesa in senso piu`ampio, essa studia ogni forma di scrittura, in qualunque lingua e su qualsiasi materiale scrittorio. Questo manuale studia la paleografia libraria, citando bevemente anche quella documentaria (oggetto particolare quella diplomatica). Quanto al tempo, parte dagli esempi piu`antichi e giunge fino al secolo in cui al libro manoscritto si sostituisce il libro stampato. La paleografia, materia di insegnamento universitario, insegna non solo a leggere le antiche scritture, ma soprattutto a studiarne la storia e le variazioni in rapporto alle situazioni politiche, sociali e culturali del tempo, al fine di riconoscere la datazione e la provenienza dei singoli manoscritti, come base della loro valutazione critica. Oggetto proprio della paleografia e`l'esame critico e sistematico di ogni elemento grafico della scrittura: forme alfabetiche, segni accessori, abbreviazioni, note musicali, riconoscimento di mani, correzioni del copista e di lettori.
Tutti vogliono essere felici, ma pochi lo sono veramente. Perché? Perché sbagliano strada. Coniugando scienze umane e teologia, il libro si propone come un corso di esercizi spirituali per fidanzati e sposi che, partendo dal vissuto personale e dalla conoscenza di sé, suggerisce strumenti efficaci per aumentare la consapevolezza e la capacità di reazione nelle esperienze emotivamente difficili. Il lettore sarà così accompagnato a verificare, con un metodo d'indagine razionale, la propria regola sulla felicità e a scoprire che solo la tenerezza incondizionata gli garantisce la possibilità di essere felice. Presentazione di Fernando Filograna. Prefazione di Carlo Rocchetta.
Definito negli anni un testo profetico sul potere, la cronaca di un percorso iniziatico o il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei, "Petrolio" è il libro più celebre di Pier Paolo Pasolini. Attraverso la storia di Carlo, borghese disposto a tutto pur di far carriera, cresciuto in un ambiente cattolico di sinistra e poi complice di un delitto di destra, Pasolini conduce all'estremo il proprio sperimentalismo: puntini di sospensione al posto dell'esordio, sette diverse prefazioni, una rappresentazione dell'eros realistica e cruda, e un'estrema varietà di registri stilistici che vanno dal lirico al saggistico, dal giornalistico al visionario e all'allegorico. Come confida l'autore in una lettera ad Alberto Moravia, questo romanzo è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato»; rimasto incompiuto, è circondato da un alone di mistero che tuttora ne alimenta il mito. Grazie alla cura di Maria Careri e Walter Siti, questa nuova edizione di "Petrolio" si arricchisce di brani inediti, di documenti d'epoca e di originali ipotesi interpretative capaci di rinnovare il dibattito su un'opera che, a trent'anni dalla sua prima pubblicazione, non smette di affascinare e interrogare i lettori.
Secondo il filosofo Aristotele, la forma ha una priorità anche logica in quanto «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale» (Metafisica, Libro VII, 1035a). Il presente volume affronta il tema della forma della Chiesa a partire dalla complessa categoria di evento, quale luogo cristologico del dirsi e darsi di Dio Trinità nella storia, in un elaborato e "inedito" confronto con la filosofia, la liturgia eucaristica e l'arte, e persegue 'obiettivo di recuperare una possibile forma Ecclesiae, ossia la costante che caratterizza la Chiesa (e che dice la sua natura) nella variabilità delle espressioni storiche assunte lungo i secoli. In questo tragitto un posto di rilievo è occupato dall'actio liturgica, vista nel suo dinamismo di evento, che già dai primi secoli "tenta", nelle diverse celebrazioni, di ritradurre l'ineludibile struttura teandrica della comunità cristiana.
Abbiamo bisogno di un femminismo che dia la priorità alle vite delle persone. Davvero la massima realizzazione per le donne è quella di arrivare a occupare posti di potere nelle gerarchie delle grandi aziende capitaliste? È quel che ci dice il femminismo liberale, che aspira a rompere il soffitto di cristallo, mentre non si preoccupa affatto delle esigenze della stragrande maggioranza delle donne. Esigenze come la lotta contro lo sfruttamento sul lavoro e i diritti sindacali; il riconoscimento della loro fondamentale funzione di cura dei figli, caricata sulle donne in favore della massimizzazione dei profitti; il diritto alla salute e a un ambiente non inquinato; la lotta contro ogni forma di razzismo e guerra. Oggi che il sistema di valori liberisti è in crisi e stiamo vivendo una nuova ondata femminista internazionale, abbiamo lo spazio per creare un altro femminismo: anticapitalista, antirazzista ed ecosocialista. Cinzia Arruzza, Tithi Bhattacharya e Nancy Fraser sono state tra le principali organizzatrici dello sciopero internazionale delle donne negli Stati Uniti.
Per i cristiani il Messia, nato miracolosamente a Natale e risorto a Pasqua, per gli ebrei un fratello che ha interiorizzato la Legge e un esempio di vita per una condotta morale migliore: seppure in modi molto diversi, l’importanza religiosa di Gesù di Nazareth è riconosciuta. Ben-Chorin ricostruisce la figura di Gesù da un punto di vista ebraico, senza farne un trattato storico di carattere scientifico ma testimoniando la propria esperienza di credente, che considera la storia umana di Gesù – vissuto e morto tragicamente proprio in un mondo ebraico – riletta attraverso le pagine del Vangelo. La figura del Nazareno non è quindi luogo di scontro, ma di possibile dialogo fra ebrei e cristiani e con il diverso: un punto di incontro nella comune storia della salvezza. Come dice Paolo De Benedetti, questo di Ben-Chorin è «un libro imprescindibile, classico».
SCHALOM BEN-CHORIN (1913-1999), saggista, scrittore e teologo tedesco, è stato uno dei grandi pionieri del dialogo ebraico- cristiano. Per Morcelliana ricordiamo Quale consolazione dopo la Shoà? (2022 2ed.).
Possono dei laici partecipare al carisma di un Istituto religioso? Chi può erigere delle Associazioni legate a un Istituto religioso? Che cosa bisogna tenere presente quando si associano dei laici? Quali sono i lati positivi e i rischi di una cattiva interpretazione del rapporto fra i religiosi e i laici? Quali gli elementi essenziali da considerare nella riflessione teologica e canonica? L'intento dell'autore è di invitare alla sorpresa e alla novità, ma anche di educare al senso critico e alla vigilanza. L'accostamento dei dati teologici a quelli canonici, organizzativi e pratici aiuta a decodificare il nuovo che convive accanto all'eredità del passato. Presentazione dell'arcivescovo Gianfranco Gardin.
Mentre in Germania trionfa il nazionalsocialismo e la chiesa ufficiale si piega al volere di Hitler, Bonhoeffer tiene corsi di teologia pastorale, tra cui uno di omiletica, presso il seminario clande-stino di Finkenwalde, dove la chiesa confessante tedesca prepara alla resistenza i suoi pastori. In questo corso, Bonhoeffer riprende gli elementi costitutivi dell'omiletica, che è direttamente le-gata alla Parola spiegata e annunciata, alla viva vox dell'evangelo che si fa strada in mezzo alle parole umane, costituendo il centro del culto. Se questa disciplina avvia il predicatore all'arte del discorso e della parola, Bonhoeffer ci ricorda tuttavia che la sua sorgente è in Dio e non nelle doti umane.
È salutare contemplare più a fondo il Mistero pasquale, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio. L'esperienza della misericordia, infatti, è possibile solo in un "faccia a faccia" col Signore crocifisso e risorto «che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale. Prima che essere un dovere, essa esprime l'esigenza di corrispondere all'amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene... In questo tempo favorevole, lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto (cfr. Os 2,16), così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità. Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi. Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui. Invoco l'intercessione di Maria Santissima sulla prossima Quaresima, affinché accogliamo l'appello a lasciarci riconciliare con Dio, fissiamo lo sguardo del cuore sul Mistero pasquale e ci convertiamo a un dialogo aperto e sincero con Dio. In questo modo potremo diventare ciò che Cristo dice dei suoi discepoli: sale della terra e luce del mondo.
Eugene Rogan ripercorre la storia degli arabi a partire dalle conquiste ottomane del XVI secolo, attraverso l'imperialismo europeo prima e la Guerra fredda poi, fino all'attuale egemonia americana. Facendo ampio ricorso ai racconti dei testimoni diretti degli avvenimenti narrati, questo libro restituisce la ricchezza di voci differenti - intellettuali e studenti, poeti e politici, protagonisti e comprimari - in un disegno ricco di trame affascinanti. La sconfitta sofferta contro gli ottomani nel 1516 chiuse la lunga e gloriosa esperienza dell'indipendenza: i paesi arabi, dal Medio Oriente al Marocco, entrarono a far parte dell'impero turco e vi restarono fino al 1918. La loro storia precedente (dal VII al XVI secolo) entrò dunque nel mito, diventò leggenda e suscitò il rimpianto per la grandezza perduta, alimentando un bisogno di rivalsa mai sopito. Seguendo l'evoluzione dell'identità araba, Rogan affronta i temi che ancora oggi infiammano la regione: il conflitto israelo-palestinese, l'affermazione dei nazionalismi, il potere economico e politico del petrolio, il rapporto tra Islam e società civile. Un ritratto sfaccettato e suggestivo, un riferimento essenziale per comprendere la storia moderna del mondo arabo e intuirne il futuro.