1948-1957. Alba. Italia. Mondo. Un decennio in cui il Paese si rimette in piedi dopo i lutti della guerra, un decennio in cui le nostre aziende diventano grandi e iniziano ad aprirsi ai mercati esteri, un decennio in cui Teresa e Lino vedono crescere loro stessi e il loro amore. Tutto inizia con l'alluvione del '48 che devasta Alba. È in quello scenario di desolazione che Teresa e Lino, operai diciassettenni, si incontrano per la prima volta e intrecciano definitivamente la loro storia con quella di Pietro Ferrero e di suo fratello Giovanni, cui si aggiungerà presto il figlio Michele. In un mondo in rapida evoluzione - in cui arrivano la Vespa, la televisione e i primi cartoni animati dall'America, in cui nascono i miti di Marilyn Monroe, Audrey Hepburn e James Dean - anche la Ferrero cresce assieme ai suoi dipendenti. E non sarà super solo la Supercrema, antesignana della crema spalmabile più famosa al mondo: saranno super anche le forze che i singoli, come Teresa e Lino, metteranno in campo per realizzare sogni e ambizioni specchio di un'epoca di cambiamenti radicali. Età di lettura: da 8 anni.
Occorre avere il tempo per pregare e pregare profondamente, avendo chiaro che i "propositi di preghiera" non sono preghiera. Maestro e guida è il Signore Gesù Cristo, che opera col Padre e con lo Spirito Santo, non ve ne sono altri. Tutte le "scuole di preghiera", se tali, sono solo semplici aiuti per andare a Lui. Non vi è altra meta da raggiungere. Questo libro, che utilizza testi dei Padri del deserto e della Chiesa, non è un saggio sulla Patristica, né vuole essere un trattato sulla preghiera: è un semplice sussidio. Chi ha curato questa pubblicazione ha voluto solo trasferire in forma ordinata - si fa per dire - il materiale utilizzato a supporto di semplici incontri di preghiera vissuti in varie parrocchie negli ultimi anni. Il materiale originario è costituito da libretti singoli, qui raccolti e accompagnati da un minimo di introduzione che negli incontri in presenza viene fatta a voce.
"Una pubblicazione di questo taglio mancava. È la prima osservazione da farsi. Osservazione che, però, è necessaria come altrettanto necessario è il testo che i lettori ed i cultori di cerimoniale si ritrovano tra le mani. Un testo frutto dell'esperienza e della teoria, che ha una sola pretesa: fissare le regole del sapersi comportare e ne stabilisce delle informazioni precise. In secondo luogo, il pensiero va al perché ci si concentri sul protocollo nei rapporti tra Repubblica Italiana e Stato della Città del Vaticano. Una domanda che scaturisce dalla curiosità, ma, al tempo stesso, dalla volontà di veder definiti dei temi delicati e di estrema utilità per gli studiosi. La storia dei rapporti tra Stato e Chiesa si sposa felicemente con quello che il giornalismo divulgativo chiama "bon ton di chi governa". Questa fatica letteraria non è posta, pertanto, a favore di una determinata nicchia di esperti: al contrario, essa, con la naturalezza che si confà al sapere, si pone quale strumento meramente didascalico, per non dire quasi "didattico"." Prefazione di Enrico Passaro.
Il tema della «corporeità» si sta imponendo con sempre maggiore interesse nella ricerca contemporanea «trans-disciplinare». Inserendosi in questo contesto, il volume propone un approfondimento della concezione del corpo ('sôma') in due opere di Filone di Alessandria (De opificio mundi; Legum allegoriae) e nella Prima lettera ai Corinzi di Paolo di Tarso. Seguendo un approccio «comparativo» vengono analizzate le ricorrenze del gruppo terminologico riguardante il «corpo» e viene puntualizzato il messaggio che emerge dal pensiero dei due autori. La ricerca si compone di quattro capitoli. Nel Capitolo I si segnalano gli elementi che caratterizzano la personalità, la formazione e l'opera di Filone e di Paolo. Il Capitolo II analizza la «corporeità» nel trattato sulla creazione del mondo (Opif.) e dell'uomo (cf. Gen 1,1-31). Il Capitolo III: passa in rassegna i tre libri del commento «allegorico» (LA I-III) evidenziando la profondità della riflessione filoniana sull'uomo, le sue origini e la sua identità psico-somatica (cf. Gen 2,1-3,19). Nel Capitolo IV viene rivolta l'attenzione alla «somatologia paolina» e alla sua specifica declinazione nel contesto corinzio, approfondendo cinque importanti assonanze con il pensiero di Filone e con l'ambiente filosofico e religioso del tempo. Esse sono: 1. Il 'sôma' in relazione alla sapienza-conoscenza; 2. Il 'sôma' in relazione alla sessualità e agli stati di vita; 3. Il 'sôma' in relazione al conseguimento delle virtù; 4. Il 'sôma' in relazione alla realtà comunitaria; 5. Il 'sôma' in relazione al passaggio dalla morte alla vita futura.
"Passione" è una parola capace, come poche, di interrogare e perfino sconcertare. I suoi significati son così molteplici e diversificati da indurre talvolta all'equivoco. Passione può indicare, di volta in volta, interesse profondo che motiva e sostiene, energia vitale che dà coraggio e forza, impeto oscuro e distruttivo, forma estrema di esposizione alla violenza e alla sventura. Il tema della passione è oggetto di una singolare riabilitazione da parte del pensiero filosofico e teologico contemporaneo. Gli autori di questo volume, tre specialisti di discipline diverse, offrono orientamenti per decodificare l'universo della passione e delle passioni, in chiave antropologica (Romolo Rossini), biblica (Ernesto Borghi) ed ecumenica (Andrea Malfatti).
In questo stimolante saggio, l'autore, Giuseppe Ferraro, intreccia il dialogo sulle forme di amore di Platone nel "Simposio" con la visione cosmologica di Giordano Bruno, esplorando come le idee, simili a meteore luminose, impattino e si trasformino nell'incontro con la realtà umana. Dalla concezione platonica dell'amore come elevazione verso un ideale di verità e bellezza, al radicalismo di Bruno con un universo infinito senza centro, questo libro offre una profonda riflessione sulla natura trasformativa delle idee e sul loro potere di modellare la società attraverso i secoli. "Le idee cadono dal cielo" è un viaggio attraverso la storia del pensiero, che rivela come le visioni filosofiche possano ancora oggi illuminare e ispirare la nostra realtà.
L'Associazione Professori e Cultori di Liturgia Italiani, con la XXXVIII settimana di Studio, ha voluto addentrarsi nella questione omiletica. La pubblicazione degli Atti rappresenta un contributo alla promozione del dibattito e della ricerca intorno a tale questione, fornendo indicazioni per un possibile equilibrato e rigoroso approccio all'omelia quale servizio alla Parola in ambito liturgico.
L'Autore collega le Dieci Parole alle cure sanitarie e a tutto ciò che le rende valide, professionali, umane. Con libertà di interpretazione e di critica, le indicazioni del Decalogo sono rilette nel contesto della prassi terapeutica, applicata all'attività sanitaria quotidiana. Le riflessioni che ne scaturiscono risultano utili a vivere con dignità, quando ci si trova in condizione di malattia e quando ci si prende cura di qualcun altro, in qualità di operatore sanitario o di familiare, di amico o di volontario. Una particolare considerazione viene riservata alle Cure palliative che, introdotte da tempo, non hanno ancora raggiunto una diffusione capillare nel nostro Paese.
Per le scuole cattoliche affrontare emergenze educative fa parte della propria identità. Queste emergenze in particolare oggi sono identificabili con le nuove povertà, la disabilità, l'inclusione scolastica, l'accoglienza degli studenti di origine straniera. Non solo dunque sfide da affrontare, ma in gioco vi è l'antropologia cristiana e la missione della Chiesa, una tradizione pedagogica e tanti carismi educativi che hanno prodotto i loro effetti su tutto il sistema scolastico, a livello nazionale e mondiale. Il Rapporto si conclude con la consueta appendice statistica, che descrive numericamente la situazione delle scuole cattoliche italiane nell'anno scolastico 2023-2024.
"Conoscere come conosciamo" è l'argomento di questo libro. Humberto Maturana e Francisco Varela presentano una nuova visione della conoscenza, portatrice di importanti implicazioni sociali ed etiche perché, come sostengono, il solo mondo che noi umani possiamo avere è quello che creiamo insieme attraverso le azioni della nostra coesistenza.
Viviamo una condizione digitale popolata da macchine pensanti, dove l'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie elaborano fatti e idee ridefinendo i confini della nostra esistenza. Trasformare i problemi dell'umanità in numeri ed equazioni, però, non equivale a risolverli, e delegare le decisioni a computer e algoritmi - che sempre più tendiamo a percepire come creature superiori - rischia di macchinizzare la nostra specie svilendone le più preziose peculiarità e le strutture valoriali. In questa ottica, Noi e la macchina intende porre le basi per un processo collettivo di formazione, un luogo di pensiero e una struttura di dialogo per far rifiorire l'umano nella stagione di quella che sembra essere una machina sapiens che compete con noi e sembra destinata a surclassarci. Benanti e Maffettone ci guidano in un viaggio che parte dalla consapevolezza delle sfide e delle opportunità offerte dal digitale, analizzando criticamente l'impatto delle tecnologie sulla sfera pubblica e sul benessere collettivo. Gli autori arrivano a delineare un concetto rivoluzionario, la "sostenibilità D", proponendo una nuova etica capace di armonizzare progresso tecnologico ed equità sociale, ponendo l'individuo al centro di un modello di sviluppo sostenibile che non lascia indietro nessuno. Attraverso un'architettura di sistema attenta al design e alla resilienza, il libro offre soluzioni concrete per un futuro in cui la tecnologia.
Prima di diventare uno dei personaggi più conosciuti sulla scena politica internazionale, Volodymyr Zelens'kyj, attore di tv e cinema, era già uno degli uomini più famosi in Russia, in Ucraina e nelle ex Repubbliche Sovietiche. Il 20 maggio 2019 è stato eletto alla presidenza dell'Ucraina e da quel momento la sua notorietà è cresciuta a dismisura in tutto il mondo. Ma davvero possiamo dire di conoscerlo? Nella sua breve e tumultuosa esperienza politica, Zelens'kyj è stato - o ha interpretato - un personaggio sempre diverso: l'attore che si è fatto politico con l'appoggio degli oligarchi; il presidente che ha ingaggiato una rovinosa battaglia per riformare l'Ucraina; il complottista guidato dall'opportunismo; il leader in tenuta militare protagonista della resistenza ucraina di fronte all'invasione russa; il democratico che sognava l'Europa, ma che si è appoggiato all'estrema destra; il rappresentante del popolo che ha accentrato tutti i poteri nelle proprie mani e in quelle di una ristretta cerchia di fedelissimi, talvolta dal passato di dubbia trasparenza. Con audacia e schiettezza, Fulvio Scaglione ci racconta la parabola - ancora poco limpida - di Volodymyr Zelens'kyj tra luci e ombre, consensi e contraddizioni, alla scoperta dell'uomo e del politico.