La Via Crucis è un cammino di preghiera e di redenzione che ci aiuta a meditare sulle tappe che hanno condotto Gesù fino al Calvario, luogo dove il Figlio di Dio ha dato la vita per noi e ci ha salvato. Questo cammino, dopo più di duemila anni, può insegnarci ancora tanto se riusciamo ad attualizzare queste tappe alla vita di oggi. Infatti, se accogliamo con fede le prove e le sofferenze che incontriamo, esse potranno trasformarsi in momenti di redenzione per la nostra vita; ci faranno capire che sono occasioni uniche per maturare e crescere spiritualmente, affinché siamo dei testimoni credibili della risurrezione di Gesù, annunciando la vita eterna e seminando la speranza intorno a noi.
La via crucis francescana è nata per vivere il mistero della Salvezza che ci attraversa. Per ogni stazione riporta la Parola di Dio, meditazioni tratte dalle Fonti francescane e le preghiere di intercessione sono una rielaborazione di quelle dalle Via Crucis presiedute da Papa Francesco. Appena festeggiati gli ottocento anni delle stimmate di san Francesco (1224-2024), dono per il mondo intero e per la Chiesa, viviamo questa esperienza spirituale con per gioia e speranza... sapendo già che Cristo ha vinto tutto!
«Nella speranza siamo stati salvati», scrive san Paolo ai Romani (8,24) e anche a noi. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente, anche se faticoso. La speranza è il messaggio centrale di questo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Al tema della speranza papa Francesco aveva dedicato la catechesi nelle udienze del mercoledì, dal 7 dicembre 2016 al 25 ottobre 2017 ed è appunto dalle sue riflessioni che abbiamo raccolto i testi di meditazione proposti in questo itinerario in quattordici tappe.
Una Via Crucis che si colloca sulla scia della tradizionale spiritualità cristiana. Le quattordici stazioni, precedute da un'introduzione e che si completano con una conclusione che si apre sulla Risurrezione, sono caratterizzate: dal racconto della passione di Gesù secondo i Vangeli; dalla forma litanica, che favorisce la partecipazione attiva e il coinvolgimento; dal commento in forma di preghiera da parte del celebrante. Infine la sottolineatura del momento celebrato: l'ingiusta e profonda sofferenza vissuta dal Figlio di Dio, l'apertura nei confronti di chi oggi condivide queste sofferenze, l'invito a rendersi solidali e aprirsi all'amore.
Il chicco di grano non muore per morire: muore per dare frutto, aprirsi a una vita nuova. Attraverso l’amore che si dona scopriamo la gioia della risurrezione!
Le parole ritrovate di Paolo VI accompagnano i credenti nel cammino verso la Pasqua. Una Via crucis in grado di toccare il cuore di ogni uomo: "Gesù chiama il dolore a uscire dalla sua disperata inutilità e a diventare, se unito al suo, fonte positiva di bene, fonte non solo delle più sublimi virtù - che vanno dalla pazienza all'eroismo e alla sapienza -, ma altresì alla capacità espiatrice, redentrice, beatificante propria della Croce di Cristo". Con le illustrazioni di Amedeo Brogli.
Una Via Crucis inedita del Card. Angelo Comastri. La Via della Croce è per il cristiano anche la via della fraternità, cioè della condivisione del dolore: se condiviso, il dolore pesa meno. Lo sguardo sempre rivolto al Crocifisso che lì, da 2000 anni, indica la via per la felicità: la Risurrezione di Cristo, via verità e vita salvezza per tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
«Quando un cristiano percorre e celebra il Triduo vive un 'mistero' che tocca e interpella tutti gli uomini. È un mistero universale e non può essere vissuto in modo individualistico. E questo perché il cristiano è stato 'assimilato' alla morte di Cristo e alla sua resurrezione. Siamo chiamati a rispondere a una grande chiamata». Partendo da questo assunto, Giuseppe Florio propone ai singoli e alle comunità un percorso originale dentro la vicenda della Passione, Morte e Risurrezione, per rendere concreto il cammino del Triduo con cui i cristiani celebrano la novità assoluta della presenza di Dio nella loro vita.
Il tradizionale rito della Via Crucis al Colosseo nelle meditazioni scritte per la prima volta da Papa Francesco. Il Pontefice nelle quattordici stazioni sviluppa un colloquio intimo con Cristo, fatto di riflessioni, interrogativi, introspezioni, confessioni, invocazioni.
«Gesù e la sua croce non sono qualcosa di esteriore rispetto alla nostra vita, non sono un evento finito nel passato, non devono essere oggetto della nostra pietà sentimentalista. Gesù non ci invita sulla via della croce per rimpiangerlo, ma per cambiare la nostra mentalità ed il nostro agire». Poche parole, ma chiave per comprendere la prospettiva di queste pagine: sono l'invito a un incontro reale, quello con Gesù nella nostra storia concreta e nella nostra storia contemporanea. Il Signore Gesù porta la sua croce in tutti quei luoghi dove il sangue di molti continua a santificare rende viva l'esperienza pasquale. In quei luoghi e tra quelle storie queste pagine ci accompagnano.
L'autore ci offre delle brevi e dense meditazioni per guidarci a ripercorrere, con le Stazioni della Via Crucis, la via dolorosa del Calvario percorsa da Gesù.