Stando a quanto si racconta di san Francesco d'Assisi, pare che egli non avesse nulla a che fare con il bisogno primario di nutrirsi. Eppure anche nella sua vicenda umana è implicato il cibo: pane, focacce e cereali, erbe selvatiche, verdure e ortaggi, i mostaccioli a base di mandorle, miele e mosto d'uva, ma anche uova, formaggi, carne di maiale con i suoi derivati, pollo, pesce bianco o azzurro e pasticcio di gamberi, il suo preferito. Sono solo alcuni dei cibi che Francesco impiega per sostentare il suo corpo e che sono raccontati negli episodi di questo libro, desunti dalle fonti francescane. Al di là di un'agiografia austera e mistica, Francesco ci appare come un "sano goloso", un moderato estimatore di buon cibo, che sa apprezzare come dono e segno di letizia e di umile ringraziamento a Dio.
Il libretto riporta l'Ufficio della Passione composto da Francesco d'Assisi, perchè possa diventare la preghiera di singoli e comunità che, come lui, vogliono provare a fare della preghiera un esercizio quotidiano di incontro con Dio.
Nel piccolo libro, giunto ormai alla terza edizione, vengono raccolte diverse preghiere di san Francesco tratte dai suoi Scritti. Siamo così aiutati a penetrare al centro della vita di Francesco, nella sua profonda esperienza di preghiera, in quella relazione ardente con Dio che è stata il vero segreto della sua esperienza. Le preghiere di Francesco sono state ordinate in dodici capitoli, richiamando i diversi tipi di preghiera vissuti e insegnati da Francesco, così da poter essere utilizzate come guida alla preghiera nelle diverse circostanze della vita.
La Compilatio Assisiensis è un documento di valore incalcolabile oltre che una delle testimonianze più autentiche su san Francesco d'Assisi e sul francescanesimo delle origini. I principali autori di questi ricordi riportati nella Compilatio sono i compagni di Francesco e il grande merito di Emil Kumka è stato quello di aver riportato in auge la loro testimonianza facendola giungere fino a noi, lasciando però emergere dal loro racconto la persona stessa dell'Assisiate, concreto in carne e ossa. Nel testo preso in esame ci viene presentato un Francesco pervaso da un amore inesausto per gli uomini e per ogni creatura, attento alla sorte dei miseri, capace di rendere lode al Signore nella buona e nella cattiva sorte. Un uomo che ha inquietato tanti con il suo desiderio di Vangelo, e ancor oggi è fermento di vita evangelica.
Antologia di brani che parlano del rapporto di Francesco con le donne in generale e con alcune donne in particolare. Una bellissima occasione per esercitarsi nel deporre ogni pregiudizio su un tema così umano, e talora sofferto, come è la relazione uomo-donna, e ripartire da una posizione non scontata, l'ascolto. Passi tratti dalle Fonti francescane, dai testi dell'agiografia francescana ai più recenti discorsi dei Papi, che in diverso modo parlano anche del rapporto delle donne con Francesco, un interessante cambio di prospettiva, capace di far emergere altri volti della realtà. Donna Pica, Chiara, Jacopa dei Sette Sogli, Angela da Foligno, la Madre del Signore, la Chiesa?
La ricostruzione del rapporto speciale che Chiara ebbe e volle mantenere con Francesco fino alla fine della sua esistenza. La storia di Chiara è comprensibile solo a partire da quella di Francesco. È soprattutto Chiara a raccontarci della loro relazione umana e cristiana. Dai suoi testi compare con molta evidenza che il sogno evangelico di Francesco di diventare un "frate minore" costituì lo stesso ideale di Chiara ad essere "sorella povera". Dallo stesso sogno però nasce in lei una forma propria, adeguata e necessaria al suo stato femminile, mediante la scelta della clausura a San Damiano. Dunque: due volti di uno stesso sogno evangelico.
La città di Dio e la città dell'uomo per una nuova democrazia. Sono quattro ondate di pensiero che muovono dal profondo della storia e portano a riva per un verso la concezione occidentale dell'essere come diritto-a-essere, per l'altro la concezione francescana dell'essere come dono-di-essere; mentre la prima pone al centro il primato della razionalità e dunque della volontà di potenza o di autoaffermazione, l'altra, invece, il primato della libertà e dunque della volontà oblativa o di servizio. Ciò che il francescano denuncia non riguarda il potere, che il sapere assicura, ma il suo carattere dominatorio; non il primato della normativa, pilastro della convivenza, ma la sua anima rivendicativa; non la razionalità, ma la sua risoluzione nel diritto-a-essere. L'approdo è costituito dalla libertà creativa di segno oblativo, con cui si cerca di fare interagire la tensione dell'età contemporanea verso nuove forme di convivenza con la fonte ispirativa della plurisecolare avventura francescana, costituita dalla conoscenza come riconoscenza, tradotta nella storia attraverso una pastorale di difesa della dignità di tutti, a partire dai più poveri.
Il volume è frutto delle ricerche che da oltre dieci anni l'autrice conduce sulle origini degli Ordini mendicanti nelle loro componenti maschili e femminili. In queste indagini sono sottoposte a un serrato esame e messe nuovamente a fuoco le complesse relazioni intercorse tra i "fondatori" Francesco e Chiara - e la Chiesa romana. Il momento dell'approvazione papale per le rispettive regole e forme di vita costituisce infatti un osservatorio privilegiato per considerare come l'emergere di nuovi carismi nella Chiesa abbia incontrato favore o resistenza, talora giungendo, come nel caso dei "fondatori" qui ricordati, a esprimere significative novità istituzionali: l'Ordine dei frati Minori e quello di S. Damiano (dal 1263 denominato Ordine di s. Chiara). Così la peculiarità del carisma francescano è collocata entro un ampio contesto storico-culturale che consente di coglierne a fondo l'originalità. I principali interlocutori di queste novitates furono certamente i papi Innocenzo III e Onorio III, ma nell'agiografia francescana emerge prepotentemente la figura del cardinale Ugo d'Ostia, dal 1227 al 1241 papa Gregorio IX. Costui non solo lasciò un duraturo segno nell'organizzazione della vita regolare e indicò significativi sviluppi della spiritualità, ma fu anche colui che favorì la conservazione della memoria di Francesco.
Questo volume della serie “Santi e Preghiere” racconta in maniera semplice e avvincente la vita di san Francesco d’Assisi – forse il Santo più amato e venerato al mondo – e riporta brani estratti dalle sue opere e alcune delle preghiere più belle per invocarlo e meditare insieme a lui.
L'esperienza religiosa di Francesco d'Assisi è tornata di prepotente attualità e ancor più l'ideale di povertà che egli incarna. A riscoprire nel Novecento il "potere della povertà" fu Eric Voegelin, che dedicò a Francesco alcune fra le più belle pagine della sua "History of Politicai Ideas". Tale riscoperta è al centro di questo libro, che mette a fuoco la figura di Francesco da una prospettiva radicalmente nuova. La novità interpretativa si coglie immediatamente allorché si consideri che la "imitatio Christi" e l'ideale di povertà evangelica di Francesco sono, da un lato, la premessa indispensabile per una rinascita sociale e religiosa e, dall'altro, i simboli di un credo che può talvolta subire torsioni di carattere ideologico e intramondano. Voegelin soppesa con attenzione le implicazioni del messaggio di Francesco, ne evidenzia l'eccezionalità, la portata politico-simbolica e si concentra in particolare sulla componente escatologico-apocalittica, inserendo Francesco tra quelle personalità storiche che aiutano a comprendere meglio le idee, i simboli e le ideologie del XX secolo.
I temi trattati nel corso estivo di francescanesimo (2013) promosso dall'Istituto teologico di Assisi. Interessanti prospettive sull'attualità. Il volume è dedicato all'approfondimennto di alcuni temi fondamentali dell'identità francescana, visti nel loro sviluppo dalla Regola alle costituzioni delle tre famiglie minoritiche: la povertà degli edifici ecclesiali, la penitenza come spazio di fraternità, la predicazione quale impegno che implica il bisogno degli studi. I testi qui raccolti aiutano a ricostruire il percorso storicamente compiuto, non sempre facile, ma comunque fecondo. Mantenendo ferme l'analisi esegetica delle fonti e la prospettiva di tipo storico, i saggi aprono interessanti prospettive anche sull'attualità.
Restituire alla storia di Francesco d'Assisi la sua assoluta attualità, liberarla dalle preoccupazioni dell'apologetica e dalle letture troppo accomodanti, tornare alla viva voce del Santo e di coloro che ne condivisero e ne raccontarono gli atti. Questo libro si offre come guida alla conoscenza di san Francesco, con un'attenzione particolare verso i lettori giovani e tutti coloro che intendono accostarsi alla sua figura andando oltre gli stereotipi che ne hanno stravolto o addomesticato il pensiero. I curatori propongono una selezione ragionata dei testi indicati tradizionalmente col nome di Fonti, che costituiscono la storiografia francescana delle origini. Nella prima parte del volume, accanto agli scritti di Francesco e alle testimonianze di Giacomo da Vitry, viene presentata integralmente la "Leggenda dei Tre Compagni", considerata la più importante delle biografie "non ufficiali". Nella seconda parte, le parole di Francesco, dei suoi confratelli e dei primi testimoni della sua vita sono invece organizzate per temi: fraternità, libertà, corpo, amicizia, pace, povertà. Così articolate, la vita e l'opera di questo "pellegrino e forestiero" del suo tempo giungono a noi intatte, rivelandocelo come il più sorprendente dei nostri contemporanei.