Oggi la teologia pastorale viene sempre più considerata non come un’appendice di altre discipline teologiche, ma come una vera disciplina teologica con proprio statuto epistemologico ed un proprio metodo.
Molti hanno contribuito a questo, soprattutto nel periodo dopo il Concilio Vaticano II, il quale, a parte il fatto di essere considerato un Concilio appunto pastorale, ci ha consegnato un grande documento, la Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo: Gaudim et Spes.
L’autore di questo libro è attento a non indulgere alle mode correnti e a non permettere che la pastorale sia sganciata dai fondamenti teologici. Soprattutto, con il suo impegno, da alcuni anni come direttore della Caritas diocesana di Salerno, ha messo sempre in guardia dalla possibile deriva della carità a “terzo settore” o “welfare”, rinunciando così al suo fondamento teologico.
La Chiesa italiana vuole promuovere un dialogo fra gli esperti del "Tavolo Nazionale sulla salute mentale", gli operatori del mondo sanitario, della pastorale della salute e di altri ambiti pastorali. Povertà vitale in rapporto alla salute mentale, diseguaglianza nell'accesso alle cure, condizioni sociali problematiche e nuova status syndrome sono alcune delle questioni affrontate. Si allargano le riflessioni su temi quali minori e salute mentale, infanzia abusata, genitorialità fragile, nuove dipendenze, suicidio e importanza della prevenzione
Il testo accoglie l’:invito di Papa Francesco in vista del Sinodo dei giovani dell'ottobre 2018. Gli autori, attraverso un pensiero semplice e concreto, dal tono ":sapienziale": e pastorale, desiderano condividere le speranze e le inquietudini della nuova generazione, per accompagnarla nel discernere e decifrare i sogni che Dio semina nei cuori di ciascuno. Nonostante il fragile legame tra i giovani, la fede e la Chiesa, una cosa è: certa: la fede conserva ancora il fascino di un ideale di esistenza buona, bella e vera, presenza del dono preveniente di un amore personale che richiede più: di ogni altra cosa di essere riconosciuto, accolto e scelto.
Attraverso numerose testimonianze, questo libro propone una riflessione sulla difficoltà di essere cattolici e omosessuali. Le storie vere qui raccolte sono state elaborate nell'ambito dell'associazione francese «Devenir un en Christ», un'organizzazione cristiana di accoglienza e di dialogo per le persone omosessuali e i loro cari. Fondata nel 1986, essa consente a ciascuno, in un clima di rispetto e fiducia, di vivere un'esperienza di fede e di fraternità.
Un sussidio per sostenere percorsi di pastorale familiare, a partire da Maria di Nazaret, prima e perfetta discepola di Cristo. Al cammino delle coppie di sposi e delle famiglie, Maria suggerisce, motivazioni e modalità per una fedeltà gioiosa alla loro vocazione-missione nella Chiesa e nella società.
Il testo offre spunti per la formazione, la preghiera, il confronto. Dopo una breve presentazione degli elementi mariani di Amoris laetitia, seguono due lectio su brani del Vangelo, incentrati sulla figura di Giuseppe in rapporto a Gesù e a Maria, e sulle Nozze di Cana; e ancora, suggerimenti per valorizzare le celebrazioni liturgiche e la preghiera del rosario; in ne, sono indicate piste di lavoro per incontri di coppie e di famiglie.
Non servono più neppure le indagini sociologiche per rendersi conto che alla Chiesa italiana qualcosa manca. Mancano i ragazzi e i giovani; mancano le donne, in particolare quelle che si avviano verso o che hanno appena fatto il loro ingresso nell’età adulta; mancano ancora i rappresentanti di un laicato che vive la propria appartenenza ecclesiale in presa diretta e non per gentile concessione del parroco o del responsabile del movimento di turno.
Accanto a questa prima realistica constatazione, ne emerge tuttavia subito un’altra ed è quella per la quale a questa Chiesa è urgente trovare nuovi sentieri, nuove pratiche, nuovo entusiasmo missionario. Ed è proprio qui che la parola autorevole e profetica di papa Francesco intreccia il cammino verso il proprio rinnovamento da parte della Chiesa italiana. In Evangelii guaudium, manifesto programmatico dell’attuale pontificato, sono indicati sia i nodi problematici che le piste di soluzioni per porre rimedio alla situazione prima indicata. Senza troppe carezze, papa Francesco costringe la Chiesa che è in Italia a riconoscere che le sue comunità sono poco abitabili dai giovani e che la questione dell’amministrazione del potere – sostanzialmente in mano agli uomini del sacro – è il vero luogo di frizione con l’universo.
L’esperienza pluriennale conferma che molte persone con disabilità intellettiva sono attratte dalla vita religiosa: preghiere, sacramenti, Messa, catechesi. Vivono una loro spiritualità, momenti di vita contemplativa, apertura al mistero. Se le proposte sono a misura delle persone a cui si rivolgono, c’è interesse e coinvolgimento. Stefano Biancotto, religioso guanelliano, ci introduce in questo mondo ricco di significato e di senso guardando all’opera del fondatore e santo don Luigi Guanella che, sul solco dei santi della carità, cercava di rispondere alle esigenze del quotidiano costantemente proiettato verso la beatitudine eterna (dalla Prefazione).
Da dove nasce nell'uomo la spinta alla ricerca della felicità? E questo impulso è in contrasto con il messaggio evangelico o trova in esso l'autentica strada da percorrere? Queste riflessioni sulle beatitudini evangeliche cercano una risposta all'interrogativo sulla letizia e sulla sua declinazione religiosa.«Gesù – sostiene l’autore – ha voluto liberare gli esseri umani e dare loro gioia e felicità facendoli uscire dalla prigione dell'io, e lo ha fatto servendosi di un fine umorismo, di un acuto intuito pedagogico che non mortifica le persone, ma le spinge a vivere con stupore».
“Chi è quel giovane? Sento che ha bisogno di me”: così ha ini- zio un’intensa vicenda di paternità spirituale nella Romania del travagliato dopoguerra. In queste pagine viene esplicitato il senso profondo del ruolo che il padre spirituale svolge nella trasmissione della fede, anche in tempi e in situazioni in cui tutto sembra perduto. La vita spirituale si può solo ricevere da un padre, cioè da qualcuno che già la possiede e che accetta di farsi docile strumento dello Spirito santo. Dall’appassionato intreccio di ricordi personali e di elementi fondanti della tradizione ortodossa si di- schiude un vero e proprio testamento spirituale che padre Ioann il Forestiero, luminosa figura di starec, lasciò ai suoi discepoli prima dell’ultimo esilio in Siberia.
"In piena preparazione dell''Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sui Giovani', esce il libro di mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno, dal titolo: '1+1=1. I miracoli dell'amore: uno in due dalla convivenza alla sponsalità'. L''uno in due' è un vero miracolo dell'amore, che si compie nell'unione matrimoniale, ma ciò che emerge oggi è la situazione della convivenza dei giovani, come un fenomeno emergente e progressivo, specialmente in occidente. In questa prospettiva mons. Giusti propone una pista pastorale che si sviluppa in tre tappe: i tempi della preparazione al matrimonio, la sua celebrazione e gli anni immediatamente successivi." (Dalla prefazione di Lorenzo Baldisseri)