Siamo una generazione che chiede segni, e che forse ne ha anche un reale bisogno. Tuttavia, a ben vedere, questi segni sono già tutti nella nostra vita, solo che occorre riscoprirli. In questo piccolo libro di riflessioni esegetiche dei vangeli che riportano i miracoli e segni operati da Gesù, l'autore ha saputo sintetizzare dei commenti molto belli che accompagnano il lettore in profondità. Un aiuto per comprendere e scrutare la Parola, ed amarla sempre di più.
È stimolante e straordinario sapere che, dopo 2000 anni, Paolo, figura appartenente ai tre mondi diversi degli Ebrei, dei Greci e dei Romani, sollevi ancora discussioni su alcuni temi come la superiorità di Pietro o Paolo, la sua conversione o chiamata, il suo essere ebreo o cristiano, la sua continuità con il Cristianesimo o la sua discontinuità con l'Ebraismo. Nel presente testo si discute di quanto è successo a Paolo sulla via di Damasco. Lo scopo di questo modesto studio è sondare la relazione intercorrente tra Paolo e Luca nella prospettiva di Luca. Il nocciolo della ricerca è la constatazione del fatto che Paolo sia rimasto un ebreo e abbia influenzato le comunità cristiane per mezzo della sua missione. In termini più ampi, l'obiettivo del suddetto studio è dare risalto all'universalità della missione paolina e alla testimonianza della persona di Gesù Cristo offerta dal santo. Qual è il pensiero di Paolo? Perché tace così tanto? Infine, si tratta di una conversione o di una chiamata?
Modello della fede cristiana, secondo l'insegnamento di san Paolo, è Abramo, la cui fede consiste nell'obbedire a Dio e nell'abbandonarsi a Lui con fiducia. Tutti e quattro i Vangeli mostrano chiaramente che Gesù stesso ha camminato «sulle orme della fede del nostro padre Abramo», La lettera agli Ebrei presenta Gesù come il sommo sacerdote della nuova alleanza e il leader della fede, quella dei cristiani, che si pone sul prolungamento della fede d'Israele. La fede cristiana è è fede in Dio e anche fede in Gesù, il Figlio di Dio che compie le promesse fatte a Israele. Alla dimensione interpersonale ed esistenziale della fede è sottesa quella veritativa, sulla quale insistono gli ultimi scritti del Nuovo Testamento.
Senza alcuna soggezione per la complessità dell'argomento l'autore, con un approccio volutamente canonico, esamina il versetto di Gv 18:28 caposaldo della cronologia alternativa cosiddetta giovannea, proposta ed affermata a partire dalla prima metà del secolo scorso: "era l'alba ed essi non vollero entrare nel Pretorio per non contaminarsi e (poter) mangiare la Pasqua" - dal quale risulterebbe la cena di Gesù precedente il banchetto pasquale - mostrandone l'incoerenza: gli accusatori di Gesù avrebbero avuto tutto il tempo ed il modo di purificarsi. Infatti, per la legge di purità, la tradizione ebraica e la prassi in uso al tempo di Gesù, la contaminazione sarebbe durata solo un giorno, cioè fino al tramonto, e tolta con le abluzioni precedenti la cena pasquale. Argomentazione rafforzata dall'ulteriore incongruenza con la spiegazione del fatto che fornisce lo stesso evangelista: prima dell'alba o dopo non importava affatto, perché i giorni venivano computati a partire dalla sera. Il versetto deve perciò avere un significato differente da quello di consueto attribuito, tutto da scoprire.
"Il volume si divide in tre parti. La prima parte segnala tracce di Comunione e di Sinodalità nelle tre lettere di Giovanni. La seconda parte è un percorso su Dio fino a giungere all'affermazione tipica di 1Gv 4,8.16: Dio è amore. La terza parte è la raccolta di otto excursus che arricchiscono la riflessione esegetica. La scheda finale è una traccia che avvia alla riflessione personale e all'attivazione di modalità operative di gruppi di studio. La narrazione delle lettere si sviluppa con una raffinata tessitura di richiami intertestuali scritturistici. Il lettore è irresistibilmente attratto e affascinato dalla ricca spiritualità che dopo tanti secoli suscita ancora stupore e meraviglia. [...] Nelle Lettere domina sovrano il genio teologico creativo di cristallina purezza. Il narratore, incline al realismo, infonde speranza nella comunità da amare e da ricostruire su orizzonti allargati. Benedice gli angoli bui della vita ecclesiale, perché diventino spazi di luce di risurrezione. Lascia ai posteri, con elegante perizia, la mirabile professione di fede in Dio Amore. Dio, nel suo stesso essere è principio di amore e amore in se stesso. È l'altissima incomparabile identità del Signore Dio. "
Alle persone che amiamo veramente non diamo il minimo necessario. Qui si nasconde il segreto di ogni discernimento vocazionale e di ogni risposta alla chiamata di Dio: ciò che è è invisibile agli occhi del mondo, non lo è a quelli di Dio.
La parola di Qohelet è una mano tesa a coloro che si trovano in difficoltà di fronte alla continua riproposizione di concetti teologici e dogmatici in forme e linguaggi ormai estranei alla sensibilità moderna. Abituato a interrogarsi e a indagare, l'uomo dei nostri giorni spesso finisce nella situazione feconda e scomoda del dubbio. Può però trovare nel prezioso libriccino di Qohelet un'ottima e affidabile guida per la sua ricerca personale.
Parlare di «Gesù e la creazione può sembrare audace, per alcuni versi temerario, e richiederebbe di ripercorrere interamente i quattro Vangeli canonici. Stranamente, tuttavia, l‘argomento è stato oggetto di insufficiente attenzione in ambito biblico. E' più: facile incrociare la tematica in testi di cristologia che in uno studio esegetico. Laddove se ne parla, l'interesse si concentra quasi sempre sul rapporto Cristo-creazione, ma quasi mai sul Gesù storico e sui racconti evangelici. La stessa enciclica Laudato si’ di papa Francesco, che ha per tema il creato e la sua custodia, dedica a Gesù e la creazione una sola pagina. L’obiettivo di questo studio è mostrare come l'ambito della creazione e dell’ecologia, al centro dell’attenzione mediatica nel mondo contemporaneo, non sia per nulla assente nell‘insegnamento e nella prassi di Gesù. Sebbene egli non tratti direttamente l'argomento ecologico, ciò che mette in scena nel suo insegnamento è un mondo in cui l‘uomo conosce i ritmi del creato, ne rispetta le leggi, se ne prende cura, lo custodisce con dignità. Il mondo che Gesù racconta ha una dimensione altamente ecologica, poiché in esso uomo e natura appaiono in una perfetta comunione e in una reciproca integrazione. LORENZO GASPARRO, licenza al Pontificio Istituto Biblico di Roma e dottorato in Scienze bibliche all’Ecole Biblique et Archéologique Francaise di Gerusalemme, e docente alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, a Napoli. Tra le sue pubblicazioni: Simbolo e narrazione in Marco (AnBib 198,2012), La parola, il gesto e il segno. Le azioni simboliche di Geremia e dei profeti (EDB 2015) e la curatela degli scritti di L. Di Pinto Scegliere la vita. Fondamenti biblici della teologia morale (Il Pozzo di Giacobbe 2020).
Qohélet è un libro inesauribile perché è il libro che parla dell'uomo e, finché l'uomo vive, ha qualcosa da dire. Qui non si propone una traduzione ma una parafrasi e un'interpretazione del testo riletto dopo tremila anni da chi ha tutto da invidiare alla persona di Qohélet, vale a dire da chi non ha nulla, neppure una vita da vivere. A parlare, qui, non è più il re di Gerusalemme, l'uomo caro a Dio, ma è l'Aborto o, meglio, il suo spirito che aleggia sulla condizione umana. L'Aborto diventa così colui che, al di là della propria identità, ha coscienza di non vivere il proprio destino e, pertanto, di vivere nella condizione di chi è stato abortito. Qohélet resta il libro in cui si trovano tutte le contraddizioni umane, tutte le incoerenze della vita, tutte le incongruenze della realtà. Qohélet, re e saggio, può comprendersi soltanto se entra in dialogo con il proprio Antiqohélet. Questo è il solo confronto possibile perché egli possa spingersi in una ricerca che lo porti al mistero della propria esistenza e a una riconciliazione con se stesso.
Una delle parabole fondamentali dell'umiltà cristiana viene commentata da un frate cappuccino, che sa dare alla sua lettura la connotazione delle piccole cose, di Madonna Povertà. L'esperienza dell'ascolto della Parola può così essere assimilata a quella di stare in una stanza buia, al chiuso, dove vediamo tutto nero, ma con questa differenza: nel momento in cui ci poniamo in ascolto accogliente e cordiale della Parola di Vita, qualche breccia si forma nella parete del nostro cuore e della nostra mente e comincia a entrare la luce, al principio solo da una piccola fessura. Il libro fa parte della Collana editoriale Perle che con ognuno dei suoi 12 volumetti ci parla di una parabola evangelica.
La Bibbia in un'edizione perfetta da portare sempre con sé. Robusta ed elegante con copertina soft touch gommata ed elastico. 72 pagine a colori con introduzione generale alla lettura, cartine e ricostruzioni. Introduzioni ai singoli libri, note al testo. La Bibbia ogni giorno: un percorso guidato per leggere tutta la Bibbia in 365 giorni. La Bibbia per la catechesi: la guida alla lettura fornisce ai catechisti preziose indicazioni per spiegare il testo biblico. La Bibbia per la lettura orante: semplice, completa, recepisce le esortazioni di papa Francesco per una lettura orante, personale e comunitaria, del testo biblico. La Bibbia per tutti: ideale per i gruppi parrocchiali, i giovani, la formazione pastorale. Con la traduzione Nuova Versione della Bibbia dai Testi Antichi.