Un sussidio per seguire la Via Crucis.
Questo libro contiene gli accompagnamenti per chitarra di 87 canti di Taizé ed è rivolto sia a principianti che a chitarristi esperti. Per ogni canto vengono suggeriti un accompagnamento semplice e variazioni più avanzate. Inoltre viene riportata l'indicazione scritta degli accordi, la notazione classica e, per gli accompagnamenti più semplici, l'intavolatura con la corretta posizione delle dita. Un'introduzione esplicativa suggerisce numerose idee per accompagnare i canti di Taizé e fornisce suggerimenti per suonare questi accompagnamenti anche con la tastiera.
II Sacro Monte di Varallo è un luogo straordinario, nato nel 1500 su progetto di Bernardino Caimi per riprodurre e rendere visibili ai pellegrini quei Luoghi Santi della Cristianità che le vicende storiche rendevano sempre più distanti e pericolosi da raggiungere. L'attuale Sacro Monte segue certamente l'impronta di quel progetto originario ma reca anche i segni di numerose trasformazioni occorse nel tempo, soprattutto sotto l'impulso del Concilio di Trento. Accanto all'originaria funzione di replica dei Loca Sancta esso divenne anche teatro della vita di Gesù, rappresentazione degli episodi salienti del Vangelo. Questo libro si rivolge a coloro che, salendo al Sacro Monte di Varallo, intendono accostarsi non solo alla sua storia o al suo dispiegarsi artistico ma, partendo da questi, coglierne un più profondo significato e senso.
Questo libro indaga le ragioni storiche che sostanziano la rappresentazione della passione e della crocefissione di Cristo nel Medioevo, a partire dall’epoca constantiniana sino alla spiritualità francescana. In linea con il magistero di Mario Apollonio, il saggio di Carla Bino propone una lettura del teatro passionista medievale come «drama», ossia come azione che accade in presenza, stabilisce relazioni e diviene esperienza. Lo studio prende in esame diverse modalità della rappresentazione connettendo l’arte figurativa, la letteratura poetica e meditativa, le cerimonie liturgiche sino alle prime forme drammatiche, analizzandone la funzione sullo sfondo del pensiero teologico e della spiritualità coevi. In questo quadro i diversi significati che la passione di Cristo assume nel corso dei secoli sono letti in rapporto al mutamento tanto dell’iconografia quanto della drammaturgia passionista, il cui ordine sembra influenzato dalle tecniche proprie della meditazione e rimanda da un lato alla funzione memorativa delle immagini e del rito, dall’altro al significato stesso della rappresentazione intesa come ripresentazione qui ed ora della realtà del sacrificio di Dio. Ne emerge la centralità della «drammaturgia delle lacrime» che, nel corso del XII secolo, esprime una sorta di rapporto parentale del fedele con Cristo mediato dalla presenza, del tutto nuova, della figura di Maria sulla scena del Golgota, cui sono connessi i mutamenti dello schema narrativo della passione sino alle prime forme di dramma passionista. Grazie al concetto di sequela proprio del francescanesimo il processo di rivoluzione drammaturgica si compie nel segno di un’identificazione mimetica che, insieme al senso profondo della storia, pone le basi per il realismo antispettacolare proprio del ‘teatro della misericordia’ dei laici, il quale, già in nuce nei riti e nelle pratiche devote delle confraternite del primo Trecento, fiorirà compiutamente solo verso la fine del secolo.
Carla Bino insegna Istituzioni di teatro e spettacolo e Teoriche del teatro all’Università Cattolica di Brescia. Laureata in letteratura greca con Diego Lanza con una tesi sulla drammaturgia di Aristofane, si è diplomata in drammaturgia con Renata Molinari. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dello spettacolo sotto la guida di Siro Ferrone, Sara Mamone e Stefano Mazzoni, occupandosi della scenotecnica buontalentiana. Da anni si interessa alla drammaturgia laudistica tardo medievale e al teatro di Passione. È direttore artistico, insieme a Claudio Bernardi, di «Crucifixus-Festival di primavera», rassegna dedicata al teatro sacro. È autrice, con Roberto Tagliani, di Con le braccia in croce, la Regola e l’Officio della quaresima dei disciplini di Breno (Breno 2000, 2004) ed è curatrice, con Manuele Gragnolati, del numero monografico Il corpo passionato («Comunicazioni Sociali» 2003) e, con Claudio Bernardi, del volume Il corpo glorioso (Pisa 2006).
È una nuvolosa giornata di giugno quando Hape Kerkeling, comico televisivo e soprattutto notorio pigrone, decide di lanciarsi in quella che ritiene un’impresa folle, ma che «sente» di dover tentare: armato di uno zaino che pesa undici chili, del bastone del pellegrino e di un paio di pedule, Kerkeling si avvia lungo il Camino Francés che, dopo più di ottocento chilometri attraverso i Pirenei, i Paesi Baschi, la Navarra, la Rioja, la Castiglia-Léon e la Galizia, lo condurrà proprio davanti alla cattedrale di Santiago de Compostela.
Con curiosità e senso dell’umorismo, Kerkeling osserva e descrive in un diario puntuale posti remoti e affascinanti; racconta i suoi incontri con gli abitanti del luogo e con i pellegrini; annota i silenzi e le conversazioni, il senso di estraneità e di comunione con gli occasionali compagni di viaggio, la spossatezza e il dubbio, il bisogno di essere aiutato e la disponibilità ad aiutare, l’amicizia e quegli istanti sorprendenti – che lo ripagano di tutte le difficoltà affrontate – in cui si è sentito più vicino a Dio.
Descrizione dell'opera
Ogni pellegrino che entri nella basilica del Santo Sepolcro non può non restare colpito dall’intrecciarsi delle liturgie in lingue diverse, dalla disomogeneità degli arredi che decorano cappelle e altari, dal sovrapporsi di distinte modalità nel pregare. In nessun luogo come la Terra Santa si può infatti trovare uno specchio che riflette tutta la frammentazione dell’ecumene cristiana: in un’area di 26.987 km si arriva a contare più di una ventina di chiese di rito diverso, con un patrimonio spirituale, liturgico, teologico, disciplinare, culturale, artistico e storico proprio, che si esprime in un modo specifico di vivere la fede.
Non è neppure facile destreggiarsi nel ginepraio dei nomi delle Chiese: cattoliche orientali, monofisite, assira dell’Oriente, cattolica romana, episcopaliana, nestoriana, siriaca, armena, copta, etiopica, gregoriana, maronita, melkita...
Il volume descrive i molti volti del cristianesimo di Terra Santa: illustra le caratteristiche di tutte le Chiese presenti (storia, liturgia, organizzazione, motivi di divisione dalle altre...), i luoghi santi che custodiscono e i fedeli che le compongono, così che il viaggio nei luoghi diviene un viaggio dentro l’identità delle Chiese. «E ogni fedele cristiano imparerà a guardare al di là del proprio recinto di separazione e cercherà di scoprire anche le bellezze degli altri» (dalla Presentazione).
Sommario
Presentazione. 1. Una panoramica generale. 2. La Chiesa ortodossa. 3. Le Chiese antico-orientali. 4. La Chiesa cattolica. 5. La Chiesa episcopaliana (anglicana) e le Chiese protestanti. 6. Gli ebrei messianici e i cristiani sionisti. 7. Ecumenismo: problemi e speranze. Appendice. Tavole (cronologica, statistica, dei riti). Bibliografia essenziale.
Note sull'autore
Pier Giorgio Gianazza, nato a Cerro Maggiore (MI) nel 1945, parte giovanissimo per la Terra Santa, ove nel 1973 viene ordinato sacerdote nei salesiani di don Bosco. Laureato in filosofia e teologia, insegna queste materie da oltre trent’anni (Istituto teologico di Cremisan - Gerusalemme, Università di Betlemme, Centro superiori di studi filosofici-teologici di Sarissa in Libano). Ha pubblicato una sessantina di articoli, sia teologici che divulgativi, sulla Terra Santa.