Gesù, prima di spirare sulla croce volle lasciarci, come perle preziose di sapienza, sette parole nelle quali è concentrato tutto il suo messaggio d'amore per noi. L'autrice riporta, per ciascuna delle sette parole, un brano del Vangelo, una meditazione e una preghiera di supplica e di invocazione, per meglio interiorizzare i contenuti. Meditare su queste «parole» insieme con Maria ai piedi della croce è come immergersi nel grande mistero della redenzione e diventarne una fedele manifestazione in mezzo agli uomini del nostro tempo che tanto facilmente passano distrattamente accanto alla croce, assorbiti da altre parole che lasciano il vuoto nel cuore. Il testo è una nuova edizione motivata da un restyling del testo.
Come è possibile pregare, se si vive nel mondo? Le cose, le situazioni, le persone, possono essere continui piccoli “spunti quotidiani”, che ci parlano dell’Autore?
In queste pagine il lettore troverà tanti semplici suggerimenti ed esempi, che cercano di rispondere a queste e ad altre domande, tipiche di chi vuole essere credente ed avere un continuo rapporto di amore con Dio, pur vivendo da laico, in mezzo al mondo di oggi.
Stefania Perna, laureata in lettere classiche, dottorato in letteratura cristiana antica su sant’Ambrogio (presso l’università di Bari, città in cui vive con il marito e tre figli), docente di lettere di ruolo, diplomata in pianoforte superiore, ha al suo attivo molte pubblicazioni, alcune come critico musicale e molte altre come credente.
Affascinata soprattutto dallo scoprire il legame profondo tra fede e vita quotidiana, ha scritto un libro all’anno, a iniziare da una trilogia che ha avuto rapida e notevole diffusione: “50 preghiere per cercatori di speranza” (Effatà, 2013), “Strada facendo: tutti sogni o tutti segni?” (Cantagalli, 2015), “Diario di Elena – quarant’anni: perdersi o ritrovarsi?” (Ancora, 2016). Ha poi continuato a scrivere pubblicando “Con tutto l’amore possibile. Il desiderio senza tempo di don Antonio Spalatro” (Effatà, 2017), “Diario ad alta quota” (Parva, 2018) e “Tra i tornanti dell’anima. In cammino con la parola” (Edizioni Segno, 2019).
In un mondo dominato da una comunicazione rapida e incalzante, hanno ancora senso la preghiera e la lettura della Parola di Dio? Che significa pregare di fronte all'abisso del male e del dolore? Come può l'uomo contemporaneo affrontare il "silenzio di Dio"? Avendo come punto di riferimento la Bibbia, i Padri della Chiesa e la tradizione iconografica orientale, Andrea Riccardi cerca di rispondere a questi e ad altri interrogativi dell'esistenza umana. Riccardi aiuta a leggere la Parola di Dio nella storia e di fronte alle domande dei poveri e dei feriti della vita. Le icone che orientano nella preghiera mostrano anche la bellezza che scaturisce dalle fessure di un'umanità sofferente, umiliata, abbandonata. Un volume per riscoprire il vero senso della preghiera e costruire una vita che sia, come quella di Cristo, bella e buona.
La religione, nella modernità, è divenuta superflua ed è quindi destinata a scomparire? Nella storia del cristianesimo europeo mai la vita religiosa cristiana si è eclissata come negli ultimi vent'anni. Scopo di questo libro è cercare cli comprendere a fondo tale evoluzione. Robert Spaemann e Hans ]oas, entrambi pensatori cattolici, dialogano sul futuro della religione toccando temi quali il ruolo del Concilio Vaticano II in questo processo cli decadenza, la figura di Benedetto XVI e il fenomeno Francesco, la morale sessuale cattolica e il sacerdozio femminile.
Le concordanze e le differenze fra loro rispecchiano I'ampiezza e la pluralità del mondo cattolico, restituendo fiducia nella fecondità del dialogo intellettuale capace di diradare la nebbia del nostro tempo.
Luigi Gioia offre un caloroso incoraggiamento a tutti e tutte coloro che nutrono il desiderio di infondere nuova linfa alla loro pratica di preghiera. La preghiera, per lo studioso italiano, non consiste in metodi o tecniche particolari. Ha a che fare, invece, con un Dio che è realmente interessato a tutto ciò che ci accade, che desidera che ne parliamo con lui, per quanto un problema possa sembrarci futile o secondario. Appositamente pensato per una pacata lettura quotidiana, Dillo a Dio conduce il lettore attraverso gli svariati aspetti teologici della preghiera, chiarendo come essa si relazioni a Cristo, allo Spirito Santo e alla chiesa. Il tutto senza utilizzare concetti complicati, ma ricorrendo casomai a semplici rimandi al testo biblico. Dillo a Dio dimostra che persino le più mondane fra le nostre attività e le più profane fra le situazioni del nostro quotidiano possono essere impiegate per approfondire la nostra vita di preghiera. «Spesso ci lasciamo condizionare dai nostri preconcetti sulla preghiera. Ci lamentiamo: non ho tempo, sono circondato dal rumore, dalla gente, dalle distrazioni... E se invece imparassimo a considerare il rumore non come qualcosa nonostante cui pregare, ma qualcosa a partire da cui pregare?».
Queste pagine sono un diario che accompagna l'anima nelle sue diverse stagioni, in un percorso che, attraverso meditazioni, propositi e preghiere, offre spunti e strumenti per camminare verso la pienezza. Il timone che orienta questo viaggio è la volontà, dono stupendo di Dio, che deve essere allenata e irrobustita affinché mantenga la rotta fra aridità e fioriture, tempeste e distese di azzurro.
La preghiera è fondamentale per il cristiano, ma la preghiera del prete ha qualcosa di diverso, di proprio. A partire dalla propria esperienza di vescovo con competenza sui seminari e le università, Juan María Uriarte riflette sull'importanza della vita orante e propone ai sacerdoti e ai seminaristi spunti per approfondire la preghiera e per comprendere la spiritualità specifica del prete diocesano.
In queste pagine sono raccolti dei brevi insegnamenti che risuonano nell'anima in modo vivace e che toccano ogni volta un aspetto diverso della vita: ora la nostalgia, ora i bisogni insoddisfatti, ora i desideri, ora le delusioni, ora le speranze, ora le attese. Le preghiere che arricchiscono il testo hanno un tono concreto ed esistenziale, e aggiungono valore alla lettura. Da saggiare un sorso alla volta, sera dopo sera. Alla sera del giorno.
In questa raccolta di articoli si può cogliere il modo in cui padre Spidlík ha articolato una visione teologica che corrisponda al fondamento trinitario e personale della fede: un Dio che non è un’oggettività anonima, ma un Padre che ama e che racchiude tutto quello che fa, compresa la creazione del mondo e dell’uomo, nel mistero della generazione del Figlio; Cristo che unisce in sé il creato e l’increato, assumendo nella sua persona l’umanità ferita dal peccato – cioè dall’isolamento, dalla non-relazione –, per vivere in tutto come Figlio del Padre; lo Spirito come il grande artefice della relazione, colui che il Padre fa abitare sia in Cristo che in ciascuno dei credenti, facendo di tutti una comunione nel suo Spirito; la preghiera come l’esercizio più profondo e ampio di questa dimensione relazionale; il cuore come l’organo che intreccia in un tessuto organico tutto ciò di cui siamo fatti; la responsabilità che questa visione comporta per la cultura e per il cosmo… L’accoglienza del dono della comunione qualifica il nostro tempo, la nostra esistenza, determina la nostra vocazione sacerdotale nei confronti del mondo e fa della Chiesa un mondo in via di trasfigurazione, il mondo che in Cristo diventa trasparente alla pienezza del paradiso, pienezza di presenza e di relazioni.
Il libro raccoglie le parole più significative di Papa Francesco sulla preghiera, per aiutare i cristiani a vivere la relazione personale con il Signore. Un posto speciale in questa raccolta è riservato alle catechesi pronunciate dal Papa sul Padre nostro nelle udienze del mercoledì.
Introduce il volume la prefazione del Patriarca di Mosca Kirill, che mostra la profonda sintonia tra cattolici e ortodossi nel vivere la dimensione cristiana dell'incontro con il Signore; infatti, per la comunione con lo Spirito santo, anche quando si prega nel segreto della propria camera, in realtà tutta la Chiesa e il mondo ne sono partecipi.
Conclude la raccolta un testo inedito di Papa Francesco
Il Padre Nostro: la preghiera che alimenta l'anima, che distoglie dall'«io» e fa rivolgere lo sguardo verso l'alto e verso l'altro... Gli scorrevoli capitoli di questo libro sono dedicati ognuno a un'espressione della Preghiera di Gesù, per approfondirne i significati e i dettagli. Un modo per riscoprire il Padre Nostro non solo come orazione, ma anche come documento storico, nel processo della sua trasmissione fino a noi e della traduzione in italiano moderno, fino alle ultime novità: l'autore infatti illustra i motivi che hanno portato i vescovi italiani a correggere l'espressione «e non indurci in tentazione» in «e non abbandonarci alla tentazione». Perché Dio non induce al male. È l'uomo che cede, mentre Dio sostiene...
Papa Francesco, quando era ancora un giovane prete, in Germania per i suoi studi di teologia, vide la raffigurazione della Vergine che scioglie i nodi nel quadro dipinto verso il 1700 dal pittore tedesco Johann Georg Melchior Schmidtner e conservato ad Augusta, da cui ebbe origine una grande devozione mariana. Ne rimase profondamente colpito. Tornato in patria, si impegnò a diffonderne il culto in Argentina e, con la sua elezione a sommo Pontefice, la devozione a Maria che scioglie i nodi si è estesa in tutto il mondo. Il volume, scritto con linguaggio semplice e accessibile a tutti i fedeli, è interamente dedicato a questa speciale devozione mariana ed è così organizzato: Una introduzione con la storia del dipinto, della sua devozione e di come Papa Francesco l'abbia riscoperta; Che cosa sono i nodi da sciogliere, che opprimono la vita dei fedeli e ne impediscono un sereno cammino, per i quali viene chiesta l'intercessione della Vergine; La preghiera a Maria che scioglie i nodi; La Novena; Il Rosario.