I risultati di una vasta ricerca nazionale condotta su oltre 10.000 adolescenti dai 14 ai 19 anni. L'attenzione dei ricercatori è localizzata sui processi che conducono alla formazione dell'identità.
L'educazione sessuale comprende qualche cosa di più della pura e semplice istruzione. Gli adulti in contatto con i minori e con i giovani dovrebbero esserne persuasi. Ciò non provoca disistima delle informazioni scientifiche: sono anzi indispensabili, per avviare un discorso rivolto alla totalità dell'educando. Fermarsi però alle sole delucidazioni tecniche e strumentali vuol dire rendergli un servizio a metà, dato che, dall'adolescenza in poi, egli è alla ricerca di significati, comincia a porsi quesiti proiettati oltre il presente, relativi cioè al senso da attribuire all'amore, al matrimonio, alla famiglia. Codesti interrogativi attendono una risposta, associata a chiarimenti sui temi del suo sviluppo psicofisico. Occorre quindi guardarsi dall'errore di reputare autosufficiente l'istruzione sessuale, quasi che potesse soddisfare tutte le istanze del discepolo, appianare le sue difficoltà, indicare fini e metodi educativi. Infatti, quand'anche si riuscisse a precisare l'importanza dei fattori genetici e psicosociali, il problema formativo rimane ancora lontano dall'essere affrontato. Scrisse in proposito M. Peretti: "l'educazione è attività giustificata in nome di quei valori, che permettono di delineare la migliore forma della personalità, mai riducibile a funzioni, ma espressa da disposizioni e da contenuti che sostanziano la condotta e l'azione personali".
Il libro di Sciascia è stato scritto "a caldo" nel 1978. Mentre, in una gara di codardia, i politici italiani, nonché i giornalisti, si affannavano a dichiarare che le lettere di Moro dalla prigionia erano opera di un pazzo o comunque prive di valore perché risultanti da una costrizione, Sciascia si azzardò a "leggerle". Riuscì in tal modo a ricostruire una intelaiatura di pensieri, di correlazioni, di fatti che sono, fino a oggi, ciò che più ci ha permesso di avvicinarci a capire, un episodio orribile della nostra storia. Presentando il libro nella edizione del 1983, Sciascia scriveva: "questo libro potrebbe anche esser letto come opera letteraria". Ma l'autore (membro della Commissione parlamentare d'inchiesta) lo ha vissuto come "opera di verità".
Più di quarant'anni sono trascorsi da quando fu varato il primo progetto europeo, la Comunità Carbone e Acciaio. Da allora, tra fasi alterne di euroscetticismo ed eurottimismo, molte cose sono cambiate e importanti traguardi sono stati raggiunti. La stessa Comunità si è allargata dagli originali 6 ai 9 ai 12 e, con l'ingresso di Austria, Finlandia, Norvegia e Svezia si allargherà ancora ai 16 dal prossimo gennaio 1995, mentre i paesi ex-comunisti dell'Europa orientale già bussano alla porta. Capire l'Europa per imparare ad essere europei è lo scopo di questo volume di Giuseppe Mammarella.