L'autore, psicoanalista puro, si dedica da anni alla pratica con soggetti tossicodipendenti trattati in istituzione. Le terapie proposte si dividono tra modelli comunitari fondati sul lavoro pratico-manuale e percorsi misti, dove accanto alla disciplina del lavoro viene offerto un aiuto psicologico attraverso equipe di orientamento eterogeneo, formate da educatori e psicologi.
Attraverso le storie di Myriam, Henri, Stéphane e gli altri, Claude Olievenstein, primario e fondatore del celebre Centre médical Marmottan di Parigi, propone una riflessione di fondo sul problema della droga e della presa in carico dei tossicodipendenti. Per Olievenstein, i tossicomani non sono né delinquenti da rieducare con il lavoro né malati da guarire con prodotti magici. Sotto accusa sono le insufficienze dei poteri pubblici e la messa in ombra delle terapie psicologiche. Il libro descrive anche il nuovo scenario del consumo della droga e come è cambiato il profilo dei tossicodipendenti negli ultimi trent'anni.
Da bambino lo rifiutarono cinque scuole medie, ora è un fisico nucleare brillante, conteso dagli Stati Uniti e dalla Russia. E' la storia di Fulvio Frisone, 34 anni, siracusano di nascita, catanese d'adozione, spastico distonico per un errore del parto: è seduto su una sedia a rotelle, parla a fatica, non può mangiare e muoversi da solo ma ha vinto la sua battaglia. Tutto grazie alla sua volontà e ad una madre eccezionale, che non si è mai data per vinta e lo ha seguito passo passo fin da bambino, anche quando i medici le dicevano che quel figlio sarebbe stato soltanto un peso. Oggi Fulvio, che è ricercatore presso il Centro Siciliano di Fisica Nucleare, lavora alla nuova frontiera della fusione fredda. Studia, legge e comunica grazie ad un casco speciale con cui digita sulla tastiera del computer. Sempre con quel casco, e con un pennello, dipinge quadri che gli hanno fruttato premi e riconoscimenti in tutta Italia. 'Sono grato a Dio' - ama ripetere - 'perché mi ha dato una vita meravigliosa'.
Persone che si prostituiscono, tossicodipendenti, senza fissa dimora, gravi marginalità abitano questi luoghi alla stregua di nuovi paria sociali. Margini in cui la società civile con il suo apparato di leggi, istituzioni, servizi, burocrazie è spesso lontana. Persone per cui un operatore e un servizio sociale sono inizialmente vissuti come possibili agenti del controllo. A partire dalla fine degli anni 80, gruppi di educatori hanno scelto di uscire dai locali dei servizi istituzionali per andare a operare per strada. In questo libro, la storia di sei progetti e una prima introduzione ai metodi, i presupposti teorici e gli strumenti di questo tipo di intervento.