Una missione quasi impossibile per Suor Enrichetta Alfieri: portare la luce e il conforto di Cristo nell'inferno del carcere di San Vittore, trasformato in un lager dagli esperti del tempo, i nazisti. La sua azione di carità, però, sconfina ben oltre, tessendo arditamente una tela di comunicazione all'esterno con le famiglie dei prigionieri e adoperandosi per salvare vite. L'aperta sfida al crudele potere porterà suor Enrichetta a rischiare più volte la fucilazione e la deportazione: sarà arrestata e solo l'intervento diretto del Card. Schuster le otterrà la grazia. L'eroica suora, alla fine della guerra, tornerà in carcere per continuare il suo apostolato: lì troverà gli aguzzini di un tempo, verso i quali testimonierà concretamente l'amore cristiano per i nemici.
Nata presso Cordova (Spagna) nel 1850, Raffaella fece segretamente voto di castità a 15 anni. Successivamente, con la sorella Dolores e un gruppo di novizie delle Suore di Maria Riparatrice decise di fondare il nuovo Istituto delle "Ancelle del Sacro Cuore di Gesù". Lasciata la guida dell'Istituto, visse gli ultimi anni a Roma come semplice suora fino alla morte (1925). È stata canonizzata nel 1977. Il libretto racconta questa vita ricca e travagliata al servizio della Chiesa.
È un pregiudizio diffuso che il mondo protestante non "riconosca i santi". In realtà l'eroismo della donazione radicale a Dio è fortemente sentito nelle Chiese della Riforma. L'opera dà visibilità ad una schiera di grandi personaggi cristiani delle Chiese della Riforma. Il criterio nella scelta dei profili non è quello di essere arrivati ad uno stato di perfezione, definito secondo un catalogo di virtù cristiane; piuttosto di essersi "abbandonati" all'unico Signore e di averLo servito con i doni specifici che ognuno ha ricevuto. Questo spiega la grande varietà di personaggi presentati dal Dizionario: Da Johan Sebastian Bach a Dietrich Bonhoeffer, a John Milton, politici, artisti, fondatori di chiese e movimenti, mistici, missionari, persone che hanno dato la vita per la giustizia sociale, martiri per la fede.
Il libro è il racconto di una vita che ci invita a meditare e a raccomandarci all'intercessione del Santo nei nostri bisogni. Scritto con semplicità e con una partecipazione a dialogare con il lettore, è una catechesi per tutti, specialmente per i giovani a vivere la fedeltà a Dio. La voce potente del Sangue di Cristo che è redenzione e salvezza dell'uomo possa essere accolta da tutti anche attraverso la lettura di questo libretto. (Don Nicola Giampaolo, Padre Rettore Primavera Missionaria, Collegio Preziosissimo Sangue.
Il rilievo della figura di Carlo Borromeo, unito all'oggettiva imponenza della traccia da lui lasciata nella storia del cattolicesimo moderno, giustifica ampiamente l'attenzione che continua a esserle riservata. L'occasione del quarto centenario della canonizzazione (1610-2010) è uno stimolo ulteriore in questo senso, cui risponde l'insieme degli approfondimenti su singoli aspetti cruciali inseriti nel quadro di un approccio unitario nella sua impostazione di fondo. Il ricordo dell'evento che ha segnato la solenne legittimazione giuridica di una fama già affermata di santità, lanciando definitivamente un culto locale, milanese e lombardo, verso la sua marcia di espansione aperta alle dimensioni del mondo, diventa un richiamo per tornare a interrogarsi sul significato dell'esperienza religiosa e sui contenuti del progetto culturale di cui l'arcivescovo riformatore si rese artefice all'indomani del concilio di Trento, sulle modalità adottate per diffondere capillarmente in tutto lo spazio sociale una proposta esigente e vigorosa, infine sulla dialettica ricca e molteplice delle reazioni che essa suscitò venendo a incontrarsi con la mentalità, gli usi consolidati e i ruoli di potere della realtà a cui si rivolgeva.
«I santi qui ricordati sono persone storiche, secondo che per ognuno viene chiaramente affermato: è assicurata la serietà scientifica; quando si dà spazio a qualche aspetto leggendario, sempre presentato come tale, significativo e voluto dalla devozione, non è gratuito. Una volta assicurata la verità storica del santo, impossibile non cedere all'aneddotica o al colore locale, che ne perpetua la devozione. Impossibile non riflettere sul genere delle grandi cose che la fortuna storica di qualche santo gli ha dato l'incombenza di compiere, impossibile lasciar fuori la poesia che è con la fede tra le esperienze fondamentali della vita. È vero che la santità è una, ma è sempre diversa, non è mai la stessa e si realizza in forme e modi meravigliosamente molteplici. Non c'è santo che non somigli ad un altro e non c'è santo che sia uguale ad un altro. Non c'è uniformità nella santità ma creatività continua nella fedeltà.»
(dall'Introduzione dell'autore)
Da alcuni anni padre Antonio Sicari racconta vite di santi. Il volume, che qui presentiamo, è il terzo di una serie che, rispondendo alle aspettative dei lettori è già arrivata al nono titolo. Ma padre Sicari non ha abbandonato la teologia per la storia della Chiesa o per un più accattivante genere biografico. I suoi ritratti sono come l’ordito di un’unica trama, come i sentieri molteplici che si dipartono e nello stesso tempo portano al cuore aperto di Cristo. Questo intreccio di vite forma e sostiene la Chiesa, il corpo nel quale avviene l’incontro tra Dio e la sua creatura in continuazione di quell’evento che noi chiamiamo incarnazione. In questo senso i Ritratti di santi di padre Sicari sono opera di teologia viva, sono il racconto di come Cristo si è avvicinato ad un uomo per condurlo al Padre e di come la Chiesa ha colto e proposto questo incontro come esemplare per il cristiano.
"Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi?". Un po’ del calore che provarono i discepoli di Emmaus emana anche dalle pagine di questo volume che ricrea l’atmosfera per lasciarsi prendere dall’amore di Cristo.
I diversi interventi qui raccolti sembrano recare con sé, in filigrana, le caratteristiche tipiche di Camilla Battista Varano: colta sciente e donna contemplativa, capace di rendere incisiva l'esperienza cristiana nel suo tempo, certamente, ma con un messaggio e un magistero validi anche per l'oggi.
Una vita apparentemente semplice quella di Santa Caterina Vigri (1413-1463), famosa come Santa Caterina da Bologna. Una vita improntata alle regole dell’obbedienza e del soffrire per amore di Dio. Paradossalmente ad indurre profonde riflessioni sono in via prioritaria i messaggi inviati da morta, con il suo corpo che resiste all’affronto del tempo. Perché è il suo corpo a fare miracoli. Il suo corpo è, esso stesso, un miracolo vivificante.
"Io conosco un pianeta su cui c’è un certo Signor Chermisi; non ha mai respirato un fiore; non ha mai guardato una stella, non ha mai voluto bene a nessuno, non fa altro che addizioni tutto il giorno, e tutto il giorno ripete: Io sono un uomo serio. E si gonfia di orgoglio. Ma non è un uomo, è un fungo!".
Questa accorata confidenza del Piccolo Principe di Saint-Exupéry mi è tornata in mente nel dare alla stampa questo quarto libro dei Ritratti di santi.
Nel pianeta cristiano bisognerebbe anzitutto imparare a cercare i Santi, imitando Frate Leone che tenta di rintracciare il Poverello d’Assisi: "al lume della luna, il va cercando pienamente per la selva: e finalmente egli udì la voce di santo Francesco e, appressandosi, il vide stare ginocchioni in orazione con la faccia e le mani levate al cielo, ed in fervore di spirito si decea: ‘Chi se’ tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io, vilissimo vermine e disutile servo tuo?'".(Fioretti).
Tutta la bellezza del pianeta cristiano si manifesta nei Santi; e santi sono coloro che si nascondono nella selva (sempre nascosti nella Carità, anche quando intraprendono "opere e opere" a favore dei loro fratelli) per intrattenersi con Dio, in quel dialogo che ogni volta riporta il mondo alla originaria purezza della creazione.
(dalla Prefazione dell'Autore).
La comunione dei santi è, in un certo senso, il possesso diretto che noi cristiani abbiamo di tutti i santi di tutti i secoli. Questo passo di Péguy, ricordato dall’autore nella prefazione al suo volume, è la migliore presentazione del tentativo perseguito di fare teologia raccontando ed esponendo le vite dei santi. Apparentemente non vi è ordine nella sua scelta. Accanto al grande Agostino viene presentata l’umile figura di Vittoria Rasoamanarivo che svolse un ruolo significativo nell’evangelizzazione del Madagascar; il peso di una altro grande vescovo riformatore come san Franceso di Sales è bilanciato dalle figure semplici di Teresa Margherita Redi, un’umile suora che si distinse per la sua generosità nell’assistenza alle consorelle nel carmelo, e di Zelia e Luigi Martin, la mamma e il papà di santa Teresina, che sembrano tirati sugli altari dalla gloria della figlia. Il quadro è poi completato dal ritratto di tre sacerdoti moderni quali Daniele Comboni, Luigi Orione e Tito Brandsma.
Il denominatore comune è allora la comunione dei santi, lo sguardo portato nella bellezza e ricchezza della Gerusalemme celeste, dove i santi sono alla presenza di Dio e seguono l’Agnello dovunque egli vada. Ai nostri tempi, lamentano tanti, è venuta meno la considerazione dei Novissimi. Attraverso la contemplazione delle vicende di questi santi, Antonio Sicari offre l’immagine di una Chiesa più grande, di una comunione dei fedeli già raccolta nell’adorazione del Signore.
Il volume presenta un insieme di 53 tavole che illustrano le "gesta mirabili" di san Carlo Borromeo ideate da un religioso di Milano, Cesare Bonino, in segno di omaggio alla città che aveva visto dispiegarsi l'avventura della riforma della vita cristiana proposta dal grande cardinale lombardo. Oggi, a distanza di quattro secoli, in occasione dell'Anno Carlino, che ne ricorda il 400° anniversario, queste tavole vengono riproposte dalla presente edizione al lettore moderno. Accompagnate dalla trascrizione dei testi, esse sono introdotte da due brevi testi che ne danno una chiave di lettura storico-artistica di Danilo Zardin e di Simonetta Coppa.