Raccolta di orazioni funebri.
Dopo la notevole diffusione della collana «Lectio divina per ogni giorno dell'anno» (in diciassette volumi), questa nuova sezione della collana «Lectio brevis» intende mettere a disposizione di un pubblico più vasto le ricchezze della Lectio divina, tenendo presente specialmente chi, pur desiderandolo, fatica a trovare nella sua giornata un tempo prolungato per il confronto con la Parola, "Pane quotidiano" del cristiano. Fra i testi proposti dalla liturgia del giorno, viene privilegiata una pericope o viene scelto un solo versetto e, per ogni giorno, si offre un tema unitario approfondito in due momenti: il primo biblico sapienziale (per la meditazione) e il secondo di attualizzazione (per la lettura spirituale). Anche il formato tascabile intende favorire una facile utilizzazione del sussidio in qualsiasi momento libero della giornata.
Dopo La bussola di Abramo e Abramo nella tempesta, in questo volume padre Matarazzo affronta un'altra tappa della vita di Abramo che, proprio nel momento in cui la sua comunità dovrebbe conoscere un periodo di benessere (il rientro nella terra promessa dopo la drammatica esperienza in Egitto), è costretto ad affrontare il conflitto interno al suo mondo vitale, in particolare la rivalità fra lui e Lot per la guida del gruppo. Il Dio della promessa, quel Dio che Abramo sta imparando a conoscere, anche in questo caso non lo abbandona, anzi gli dà gli strumenti, la forza e la speranza necessari per affrontare le sfide che gli si pongono davanti. Riflettendo insieme all'autore, che ci chiama ad essere protagonisti di questa meditazione attraverso 102 tracce e 474 domande, ci rendiamo conto che le difficoltà di Abramo - che si destreggia fra ambizioni individuali, tensioni e ostilità all'interno della comunità e gestione delle poche risorse a disposizione -, sono anche le nostre. Le meditazioni su questo periodo conflittuale della vita di Abramo diventano quindi un vero e proprio percorso di rivitalizzazione del nostro mondo relazionale e sociale. E ci fanno realizzare che la sfida di Abramo, che sembra così distante da noi, è in realtà sempre più la nostra stessa sfida.
Primavera 1943: nella Polonia invasa dai nazisti si incrociano le storie di Andrei Androvski, unico ufficiale ebreo dell'esercito polacco, degli adolescenti Rachael Bronski e Wolf Brandel, alle prese con le prime passioni giovanili, e di Christopher de Monti, giornalista italoamericano innamorato della sorella di Andrei. Tutti presenti nel bunker di via Mila 18, quartier generale della resistenza ebraica del ghetto di Varsavia. Una rivolta senza speranze, che però rappresenta l'unica scelta possibile per i protagonisti: compiere un atto di eroismo collettivo, con la tenace volontà di non essere dimenticati. Perché gli ebrei non siano più disposti a subire.
La statale 18 è una delle tante arterie stradali del sud. Strada mortale, disseminata di curve, gallerie, incantevoli scorci, ma anche brutture vergognose. Il dissennato abusivismo, la gestione sconsiderata delle coste cementificate, ma anche le contraddizioni di località sul mare che uniscono ai loro panorami mozzafiato, un’inquietudine nascosta. A pochi chilometri dalla più famosa e famigerata Salerno-Reggio Calabria questo lembo di asfalto, che unisce le località tirreniche della Calabria, è lo specchio più fedele di una regione e di un paese. Mauro Francesco Minervino, antropologo e scrittore tra invettiva e poesia racconta ed emoziona come i narratori ottocenteschi del gran tour. La Statale è un pretesto per descrivere un’Italia ancora pasolinianamente impossibilitata alla modernizzazione, tra degrado ambientale e la natura che resiste. Con la stessa efficacia e la malinconia di George Gissing, Minervino affronta la Statale 18 come se fosse il percorso di un intellettuale in mezzo alle macerie in cui si gioca una partita tra conservazione e ricostruzione, paese legale e paese nascosto, cosche e istituzioni, la continua dialettica di un sud che va narrato.
In formato tascabile, brani del Vangelo accompagnati da brevi meditazioni, spunti artistici, letterari, musicali e video! Con i podcast per vivere i tempi forti.
Un taccuino personale per interagire individualmente con i Vangeli proposti nel cammino formativo dell’Azione cattolica per gli adolescenti (15-18 anni), pensato per favorire un incontro autentico con la parola di Dio nella preghiera, individuando i tempi necessari e integrando musica, cinema, arte e letteratura.
Proposta formativa che l’Azione cattolica italiana offre agli educatori di Gruppi di giovanissimi (15-18 anni) per l’accompagnamento del cammino di gruppo e personale. Il sussidio è pensato a partire dall’esortazione di Gesù: "Andate dunque" (Mt 28,16-20). Questo invito ci chiama, insieme ai giovanissimi, a vivere i luoghi della quotidianità con lo slancio giusto, senza tirarsi indietro. Ai tre elementi che scandiscono questo percorso, Motivazione, Prossimità, Protagonismo, quest’anno si affiancano proposte e materiali per vivere i tempi forti con un’attenzione particolare.
Completano la guida tre Dossier pensati per sostenere la formazione degli educatori su alcune tematiche affrontate insieme ai giovanissimi. Molti altri materiali caricati online sul portale materialiguide.azionecattolica.it arricchiscono il sussidio con proposte di attività, approfondimenti e contenuti multimediali. La Guida è venduta insieme al Testo personale Il primo passo
Quadro in tela cm 18 x 26 con immagine San Giuseppe e bambino.
L'estate dei giovani è tempo di escursioni, cammini, domande, ricerca, preghiera, incontro, servizio... Questo sussidio, a partire da un testo autobiografico dell'Apostolo Paolo tratto dalla seconda Lettera ai Corinzi, accompagna i giovani a riflettere su Chi e su che cosa ripongono la propria fiducia nel quotidiano. Come san Paolo, i giovani sono chiamati a stare dentro la contraddizione che fa parte della realtà, per andare avanti con fiducia nel presente e speranza nel futuro...
Traduzione dall'originale inglese di Maria Campatelli.
Revisione sul testo siriaco di Manel Nin.
La natura del mistero cristiano è così sorprendente che spesso è più capace di descriverla il linguaggio della poesia, dove parabola, mito e simbolo possono forse avvicinarsi alla realtà spirituale con maggior successo della semplice descrizione teologica. Sia il cristianesimo occidentale che quello orientale hanno magnifiche tradizioni di poesia religiosa che sono state indebitamente trascurate, soprattutto in occidente, alla ricerca di un tipo di teologia più cerebrale. Ma oggi tuttavia sta probabilmente per noi diventando più chiaro che proprio il poeta può essere il miglior teologo. E forse il più grande dei poeti-teologi cristiani è proprio sant'Efrem, un rappresentante del primo cristianesimo orientale, morto già più di 1600 anni fa in quello che è oggi un angolo sperduto della Turchia sud-orientale.