Dopo il fortunatissimo Goccia dopo goccia, don Gianluca, in occasione degli 800 anni dal primo presepe della storia, voluto da Francesco d'Assisi a Greccio, ci offre una nuova raccolta di pensieri e riflessioni, immediati e diretti, per riportarci nel cuore del Natale, per aiutarci a cogliere tutta quella vita che il presepe può ancora regalare, per narrarci in modo nuovo il senso profondo di un messaggio intramontabile. Il presepe ci permette di contemplare il farsi piccolo di Dio, il suo nascere tra noi. Tutto e tutti coloro che si muovono attorno alla grotta, angeli, stelle, pastori, magi, ci dicono che anche noi, ogni giorno, nei più semplici gesti, possiamo accogliere, riconoscere e donare il Dio bambino. Le riflessioni arricchite da un'accurata scelta di immagini e l'uso del font ad alta leggibilità rendono la lettura molto piacevole.
Ottocento anni e non li dimostra. Tanti sono gli anni trascorsi dalla morte di Francesco di Assisi! Eppure, la sua memoria, con il messaggio evangelico da lui vissuto, resta ancora così viva ed efficace! Le celebrazioni previste negli anni 2023-2026 terminano con l'ottavo centenario della sua morte e costituiscono un'opportunità preziosa per ripercorrere la sua via cristiana alla vita. Questo libro, oltre a ricostruire gli ultimi anni di vita del Santo, tenta di fornire chiavi narrative capaci di consolare e incoraggiare il lettore, permettendogli di incontrarsi con la "santità umana" di frate Francesco che suggerisce una vera e propria via buona alla vita!
Qual è il contributo che le religioni possono offrirci in termini di umanità? L'arcivescovo Anastasios offre alcune riflessioni che, in linea con la tradizione della chiesa, cercano di discernere l'azione segreta di Cristo e dello Spirito negli elementi positivi di tutte le ricerche umane. Il bisogno dell'uomo di comunicare, di avere "relazioni" è sempre stato vitale. L'essere umano deve però ricercare una convivenza armonica, che non abolisca la peculiarità culturale dei popoli appiattendo ogni differenza, ma che sappia valorizzare in modo creativo i diversi carismi delle persone e dei popoli. Le ingiustizie, la corruzione e la povertà non hanno mai cessato di distruggere la convivenza umana e su questi problemi le grandi confessioni religiose, che hanno influenzato la cultura dei diversi popoli, hanno contribuito a donare principi e a suggerire strade da percorrere.
"I cristiani e l'Impero romano" della storica Marta Sordi ha mutato la percezione del rapporto fra i discepoli di una nuova religione e la Roma imperiale: il rapporto di incontro-scontro tra il cristianesimo e il potere politico viene colto qui in tutta la sua complessità. L'autrice dà vita a un'esauriente sintesi storica dei tre secoli circa che vanno dall'ingresso del cristianesimo nell'Impero romano alla conversione di Costantino. Il rapporto tra la nuova religione e il potere politico appare articolato e complesso: i cristiani furono spesso avvertiti come pericolo e fonte di instabilità per la pax romana, ma, ciononostante, il confronto e lo scontro tra le due culture diede vita a relazioni multiformi, intessute tanto di persecuzioni quanto di incontri costruttivi e possibilità di convivenza. Scrive Marta Sordi nella Prefazione: «Dopo la svolta neroniana del 62 le persecuzioni ci furono e i martiri furono numerosi, ma lo scontro non fu quasi mai a livello politico: né da parte dei Cristiani, che continuarono ad affermare, anche durante le persecuzioni, il loro lealismo verso l'impero e a proclamarsi buoni cittadini di esso, né da parte dell'impero, che non avvertì quasi mai nei Cristiani un pericolo per la sua sicurezza e che si ridusse spesso ad essere il braccio secolare del fanatismo religioso delle folle e di una cultura intollerante».
Breviario esicasta si compone di due preziosi saggi di Dumitru Staniloae, uno dei maggiori teologi ortodossi rumeni del XX secolo, considerato "la colonna della teologia ortodossa contemporanea" e il "teologo dell'amore" per eccellenza. Il primo contributo, che dà il titolo al libro, raccoglie gli esercizi spirituali che padre Staniloae predicò ai monaci della comunità monastica benedettina di rito bizantino, presso l'Abbazia di Chevetogne, la cui principale vocazione è quella di mantenere vivo il dialogo ecumenico con la tradizione ortodossa. Queste meditazioni tenute nel settembre 1974, ci consegnano un limpido distillato del suo insegnamento sulla preghiera. In filigrana emerge una dottrina che è il frutto di un'assidua frequentazione della grande tradizione patristica-esicasta e filocalica. La riflessione è incentrata sull'esichia, ovvero su una particolare modalità di contemplazione orante connotata da uno stato di profonda pace del cuore. Il secondo contributo, "La ricezione della tradizione nel mondo di oggi", scritto nel 1979, si concentra sul significato della tradizione cristiana nel mondo contemporaneo, con il preciso intento di presentare una risposta alla ricorrente domanda: la cultura contemporanea può ancora far tesoro della tradizione? I due brevi saggi riflettono una profonda sensibilità maturata nei confronti della "preghiera del cuore" radicata intimamente nella teologia orientale, cui si aggiunse l'esperienza spirituale personale di un sapiente testimone della spiritualità cristiana del Novecento, tale da rendere preziosa questa traduzione italiana di Staniloae, anche nell'intento di celebrarne i centoventi anni dalla sua nascita.
«Ci sono voluti quasi 2.000 anni prima che i nemici della Chiesa cattolica si rendessero conto che non potevano attaccare con successo la Chiesa dall'esterno. Finalmente, alla metà del XIX secolo, le società clandestine di modernisti, massoni e marxisti hanno escogitato un piano per sovvertire la Chiesa dall'interno. Il loro obiettivo: cambiare la dottrina, la liturgia e la missione in nome del sogno massonico di una nuova Chiesa universale fondata sul naturalismo, il razionalismo e la fratellanza. Intrecciando con abilità documenti papali, apparizioni mariane e ricerca storica, questo libro illustra come i nemici si sono infiltrati strategicamente nei seminari, nel clero, nell'episcopato e nel Conclave, per eleggere papa uno di loro». Prefazione di Athanasius Schneider.
Un commento delle messe feriali per il Tempo ordinario, Anno pari, settimana 12-22.
Il curatore, padre Vincenzo Cosenza, ci offre una versione in italiano corrente di quest'opera tanto antica quanto preziosa, perché non vada per sempre smarrita e venga anzi riscoperta. Il Combattimento spirituale infatti è un'opera composta nel 1500 da padre Lorenzo Scupoli: si tratta di un testo che contiene suggerimenti per combattere le tentazioni, per acquistare l'abitudine alle virtù, per reagire agli impulsi improvvisi delle passioni; contiene indicazioni per combattere la negligenza; suggerisce cosa fare quando siamo feriti, come controllare la lingua; e poi avvertimenti sugli inganni usati dal demonio, per indurci ad abbandonare la vita che conduce alla virtù. L'opera propone un combattimento spirituale che non richiede eroismi spettacolari; si "accontenta" di praticare le virtù ordinarie. Chi la prende in mano adesso si pone nella schiera dei suoi innumerevoli lettori. L'accurata versione in italiano corrente di padre Vincenzo Cosenza restituisce al libro la sua attualità.
Nuovo volume della prestigiosa collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica" che si occupa di questo pregiato manoscritto della Biblioteca Ambrosiana, l'"Ordo Evangeliorum". " Nella Biblioteca Ambrosiana si conserva un prezioso codice in pergamena del secolo IX: in esso sono contenuti tutti i brani di Vangelo che si leggevano alla Messa durante l'intero anno liturgico e per questo viene definito con il nome di evangeliario" o "evangelistario". In questo manoscritto si trova la testimonianza viva della liturgia ambrosiana così come era celebrata nella Cattedrale di Milano in epoca carolingia. Ancora oggi, dopo 11 secoli, nella liturgia quaresimale delle chiese ambrosiane si leggono gli stessi vangeli che sono testimoniati in questo codice. Norberto Valli in questo testo, frutto della sua ricerca di dottorato, ha "radiografato" l'antico evangeliario della Biblioteca Ambrosiana, che viene riprodotto in versione anastatica, fino a farne risaltare tutte le caratteristiche profonde. "
L'importanza del servizio reso alla Chiesa dal cardinale Martini è tale che esso, a molti anni di distanza dal termine del suo mandato di arcivescovo di Milano, esercita ancora oggi la sua influenza a tutti i livelli della vita ecclesiale: dal magistero di papa Francesco al confronto tra i vescovi di tutto il mondo sui principali temi dell'evangelizzazione; dall'impegno delle parrocchie e dei movimenti ecclesiali alle sfide sempre aperte dell'ecumenismo; dallo studio della Bibbia alla sua divulgazione in tanti momenti di spiritualità e di studio, fino all'impegno per l'orientamento sinodale del futuro della Chiesa, che oggi ci vede tutti coinvolti. In tutti questi ambiti, questo libro ci permette di riascoltare con frutto le parole del grande pastore, perché egli introduce e commenta, con una efficacissima sintesi, i principali documenti del Concilio Vaticano II e ci ricorda chi siamo: credenti e uomini e donne di buona volontà, in cammino nel mondo attuale per costruire la civiltà dell'amore.
Vengono qui raccolti, su iniziativa dell'autore stesso, due contributi di papa Francesco di epoche diverse: un testo del 1991, intitolato Corruzione e peccato, e la Lettera ai sacerdoti della diocesi di Roma dell'estate 2023, con un'introduzione inedita dello stesso Pontefice. Ad accomunare entrambi i testi una diagnosi precisa della "mondanità spirituale", vera e propria piaga della fede, che per papa Francesco nella Chiesa assume il volto del clericalismo. Inoltre, l'autore offre alcuni consigli e suggerimenti per rifiutare questa dimensione mortifera per la vita del credente.
È tempo di rispolverare la statua esposta nelle nostre chiese. È tempo di darle un volto umano, perché la santità non è ciò che ci allontana dall'umanità, ma ciò che ci impegna infinitamente in essa. Così, Giuseppe di Nazareth non è un padre ideale, ma un padre concreto, travolto, come tutti i padri qui sulla terra, dalla vita che si dona attraverso di lui. E poiché suo figlio è il Figlio di Dio, la Vita in persona, è ancor più sopraffatto di noi, cercando di fare bene, senza dubbio, ma mai all'altezza del suo compito - come si può essere all'altezza dell'Altissimo? - e quindi dovendo sempre affidarsi al Padre eterno. Tra esegesi biblica ed esperienza familiare, Fabrice Hadjadj ci offre in dodici lezioni una piccola guida pratica, intelligente e leggera, per questi nostri tempi così incerti e precari, cercando delle risposte agli interrogativi più profondi ma anche pratici della vita quotidiana. Mostrandoci, così, che oggi come ieri, forse ancora più di ieri, la paternità è la prima e più forte delle avventure.